SULLA MILIZIA CISALPINO- ITALIANA CENNI STORICO- STATISTICI DAL... :ed by Google 1 ^ • H Digitized by Google S li L I. A MILIZIA CISALPINO- ITALIANA DAL 179C AL 1814. VOLUME F. Digitized by Google Quesl' Opera , cortesemente donala dall' autore ni tipografi -editori , viene posta sotto la tutela delle vegliami leggi , riguardanti le pro- prietà letterarie. Digitized by Google SULLA MILIZIA CISALPINO-ITALIANA CENNI STORICO-STATISTICI DAL 1796 AL 1814 DEL BARONR ALESSANDRO ZANOLI CU' COMMISSARIO ORDINATORE DELI,' ESERCITO SEGRETARIO GENERALE DEL MINISTERO DI GUERRA E MARMA DEL CESSATO REGNO D* ITALIA CAVALIERE DELL' ORDINE ITALIANO DELLA CORONA DI FERRO VOLUME I. fa t > MILANO PER BORRONI E SCOTTI SUCCESSORI A V. FERRA RIO TIPOGRAFI-LIBRAI E FONDITORI DI CARATTERI - d bv CjOOqIc 3 INTKODOZION B. Lo storico sia libero, nulla esprima di adulatorio, non professi altro culto che il vero. Luciamo. Alcuni pei quaK la gloria è un affetto, si diedero a scri- vere con animo libero da pregiudizi le azioni militari degli Italiani, le quali si riferiscono al tempo in cui Napoleone Bonaparte , governando sotto forma di repubblica o di re- gno, associavali alle guerre che gli eserciti di Francia eb- bero a sostenere in Europa: e fra questi scrittori, nazionali ed esteri, sono da nominarsi il generale Vacani, il colon- nello De Laugier toscano, Puffiziale Lissoni, i generali Pelet e Vaudoncourt-Guillaumc , oltre parecchi biografi nostri. Manca nondimeno un libro che riunisca in sè tutto quello che riguarda l'esercito nostro, nonché la marineria, sotto i punti di vista della storia statistico-amministrativa. Ora, ai materiali già noti potendo io aggiungerne altri che mi venne \ fatto di raccogliere dagli atti ufficiali sparsamente pubbli- 1 cali a quo 1 giorni, non che da documenti che ebbi per le mani fin da quando copriva, nel ministero di guerra e ma- rina, la carica di segretario generale, e dei quali ho serbato memoria, mi è parso non disdicevole darli alla luce sotto / il titolo di Cenni storico-statistici, collocandoli possibilmente in ordine cronologico. Che se in pochissimi casi mi sono attenuto a dati appros- simativi , questo non avvenne per difetto di prove intorno alle cose esposte, si bene per ommissione dei minuti parti- colari occorsa nelle note da ine prese in tempi assai re- moti, e quando aveva tutt' altro in mira, che di giovarmene com'ora faccio. Digitized by Google , - • \ i • f «»*«.*!■ — VI — Vero è che ilcvono forse esistere molti atti negli archivi militari coi quali si sarehbe potuto sopperire alla imperfe- zione delle mie annotazioni, ma non ebbi a prevalermi di essi, nè qui cale dirne la cagione. Ciò che, per mio avviso, riesco indispensabile allo storico è sape re i fatti, e^onpsciuli, iiar- r rarli senza alterarne |a verità. E questo mi sono prefissoT. lo appartenni ali 1 esercito italiano da' suoi primordi; nelle congiunture favorevoli in che mi trovai, fui non di rado tc- stimonioo parte di quello che avvenne: quindi sono quanto alcun altro in grado di parlarne con piena cognizione. A v'*i, non ne dubito, chi avrebbe potuto farlo meglio di me. ji>a ' noi fece; e appunto V altrui silenzio mi persuase della con- venienza di ragionarne, nell 1 intendimento di noli lasciare, per quanto è da me, una lacuna nella storia patria. Dedito da ben treni' anni a passatempi di botanica *, avrei forse dovuto peritarmi (sul declinar della vita) a tener discorso di guerra, e per naturale verecondia a raccontar falli ai quali talvolta partecipai. Avrei u nel te dovuto ridettero alla difiicollà di ripigliare la pratica di uno stile conciso, appro- prialo alla materia; ina la fiducia che il lettore abbia ad es- sermi indulgente, se non altro, per amore del soggetto na- zionale, mi conforta ad affrontare il suo giudizio ed a lusin- garmi che mi vorrà essere piuttosto correttore benevolo, che censore severo. Del resto, confido che la mia insuflìcenza troverà scusa in grazia dell'avere posto sott' occhio ai lettori (un quadro che nelle sue modeste proporzioni comprende le vicende tutte della milizia nazionale} la quale lasciò esempio preclaro di prodezza e di fede. JNcI narrare le fazioni di guerra , mi sarà spesse volte ac- caduto di giovarmi di espressioni adoperale da altri scrit- tori, che attinsero, al pari di me, alle stesse fonti, cioè a relazioni officiali, e di ammettere anche i nomi delle persone da loro aggiuntivi. E il pubblico vorrà sapermi grado della coincidenza delle parole applicate alla identità dei fatti. * Il barone Zanolifu primo a riunire le piante conifere Abetine (500 circa), pensiero che fu lodato nel Cardatori Mngasine di S. C. Loudon di Londra. Gli Editori. Digitized by Google È superfluo avvertire non essere il mio lavoro la storia di esercito indipendente che abbia operato dietro disegni e piani suoi propri ; che abbia combattuto da sè battaglie ed espugnale fortezze ; i cui generali rappresentassero parte principale nelle guerre o combinassero grandi movimenti strategici. Imperocché a ninno è lecito ignorare, che le mi- lizie italiane ( quantunque in numero proporzionato all' c- stensionedel territorio) non ebbero ad agire se non come divisioni alleate ai Francesi, e combattenti assieme nelle di- verse regioni d'Europa. Concorsero però col loro valore al trionfo di giornate campali ed a conquiste assai rilevanti. In ciò consiste principalmente il loro merito. Non si può per altro inferire che qualora fosse stala offerta a quesV Italiani l'occasione di operare indipendentemente, non avessero giu- stificato bella attitudine a grandi azioni sulle tracce dei due luminari maggiori, Napoleone Bonaparte ed Andrea Massetto, loro connozionoli. Ciò premesso, chi vorrà leggere questo scritto deve aspet- tarsi alla descrizione semplice delle fazioni militari consumate dai nostri, collocale ne' tempi in cui accaddero, e alla de- signazione di tutti gì' individui che in esse si segnalarono (senza pregiudizio degli ommessi per mia inscienza). Sop- perisce al rimanente ciò che altri pubblicarono. Nello scopo inoltre di guidare i lettori a giudizio sicuro sul carattere della popolazione , sulla condizione politica e sulla forza dello Stato, ho creduto conveniente di unire al f mio lavoro nozioni concise che accennano alla composizione l deW esercito nazionale , a quella dei corpi ausiliari, fk%V isti- tuti d'educazione militare, al complesso delle leggi politico-am- ministrative e penali, e al materiale di guerra terrestre e ma- rittimo. Confesso di non essermi sempre dato pensiero delle circostanze di poco rilievo, intermedie tra la composizione e Io scioglimento dell'esercito, e questo è il motivo per cui pre- sento i quadri nominativi degli uflìziali solo del primo slabile ordinamento del 1801 e di quello del 1812. epoca dell'apogeo della milizia italiana, parendomi possa bastare conoscere a quale sviluppo fossero pervenute le istituzioni militari ita- Digitized by Google — Vili — liane nel breve periodo di mcn che diciolto anni, in cui la instabilità delle cose era abitudine e prejsochc necessità. Ilo ordinato la materia in quindici capitoli, che ho di- stribuito in due volumi, mettendovi a capo i rispettivi com- pendi analitici. Per tal modo ho posto il lettore in condizione (quando per avventura trovasse per sè superfluo il resto) di avere riuniti nel secondo volume lutti i fasti dell'esercito. Ho pure stimato opportuno di appoggiare le cose poco co- nosciute dall'universale a documenti inediti, che le avvalo- rano, anche allo scopo di presentare con questi alti assieme uniti un pregevole corollario storico, che dia contezza au- tentica di particolari mollo interessanti. Per non allungare poi eccedentemente il testo, ho riferito alcune circostanze se- . condaric ed accessorie in note separate. Sebbene scevro da \ .^qualunque polemica, dachè\aarro e non giudico/ potrebbe il mio racconto parere ad alcuno alquanto prolisso, e soprac- caricato di minutezze; pure, volendosi por mente alla con- nessione loro coi fatti principali, non potrà disconvenirsi che era mio debito di tenerne conto, e che io non doveva om- mcttcrc (quand'anche lunga) la enumerazione dei nomi, ri- chiedendolo e l'amore d'esattezza e Io scopo propostomi di indicare possibilmente tutti i militari che concorsero ad il- lustrare il valore italiano. E anche necessario dichiarare (ad abbondanza ) doversi intendere , giusta il linguaggio tecnico di quei tempi . per forza al completo il numero ei azione. Riordinamento dell'artiglieria , degli ull'mali di salute, dei comandanti di piazza, degl'infermieri, dei veterani ed invalidi » 2A Reggimento di coscritti della guardia del re. Forza al completo della guardia ' » 45 Servigi riuniti. Battaglioni e squadroni bit. Ginnonieri guardaco- ste. Deposili di coscritti refrattari. Equipaggi militari con Imoi. Carri alla Comloise » 1Q Stato maggiore della gendarmeria. Leva di coscritti. Forza dell'e - sercito. Perdite. Quadro dell'esercito nel 1813 » 17 Avanti delle milizie reduci dalla Russia ■ 39 Divisioni in Ispagna. Rinnovazione dell'esercito. Brigata Zucclii. Leva di coscritti. Appello alla generosità pubblica. Gara per rispon- dervi. Liberali offerte. Divisione Pevri. Leva di coscrìtti. Guardia del re ricomponi. Commissari del re nei dipoi ti metili per risvegliale lo spirito pubblico Pag. i9 Coscritti delle leve anteriori al 1813. Volontari. Acquisto straordi- nario di cavalli. Guardie d'onore ridotte ad una compagnia. Cavalli deirAppennino. Gtvulli da soma. Governatore degli orfani militari. Aumento d'uffizioli. Deposito generale d'infanteria ■ 30 Cannonieri guardacoste a Venezia. Muovo battaglione «oloniale. Bersaglieri bresciani. Compagnie di guardie nazionali attuate. Quadro dell'esercito nel 1813. Bilancio delle perdite * 51 Divise delle milizie cisalpiuo-ilaliauc. Reggenza di governo in Mi- lano. Pino comandante l'esercito. Nomine latte dalla reggenza. Poi- francesebi in ritiro. Disposizioni per raccogliere gì' Italiani incorporati nei reggimenti francesi » 3i Nomi dei generali e colonnelli ed autorità primarie militari col ri- spettivo luogo di nascita. Riepilogo della forza dell'esercito. Sue perdite » 33 Congedo ingiunto ai Francesi. Aneddoto. Italiani non lombardi ri- tnandati » 3) Giustizia resa all'ospitalità dei Milanesi. Scioglimento dei corpi delle milizie italiane. Parole consolanti del nuovo sovrano. Generali con- servati al servizio austriaco. Corpi composti di oriondi degli Stati pontifìcii. Pensionati » 58 Guardia reale disciolta. Bandiere abbruciate. Ceneri divise. Venturi e Codazzi. Neri e Bonfanti. Riordinamento di nuovi corpi e della ma- rineria, riuniti all'esercito austriaco » 58 CAPITOLO SECONDO. SCHIERE AUSILIARII POLACCHE B FRANCESI. TRATTATO d' ALLEANZA COLLA FRANCIA. Dorabrowski ordina le legioni polacche. Combattono contro i Ve- neziani » 37 Trattato d'alleanza colla Francia. Corpo ausiliario' francese » 3S Polacchi sotto Peschiera. Valore di Clopiski. Entrano al serviiio della Francia. Francesi ridotti al numero pattuito. » 5tf Polacchi rientrati al servizio italiano. Laucicri polacchi. Bel tratto del 7.° reggimento dragoni francesi. Polacchi inviati a San Domingo. Nelle Calabrie. Ritornano in Polonia nel 1808. L'esercito italiano non ha più ausiliari » 40 Battaglione d'Istria. Reggimento dalmata ■ 41 CAPITOLO TERZO. EDUCAZIONE M1LITARK. ISTITUTI DIVERSI. Figli di truppa. Stipendio. Istruzione . . Istituti d'ammaestramento. Collegio degli militari 11 • 3 Digitized by Google — XII — Scuole di Can\h e di Pavia Pag. 45 Scuola d'equitazione a Milano. A Lodi » 4fl Deposito d* istruzione della gendarmeria e dell'artiglieria » 47 Scuola teoretica d'artiglieria. Poligono. Scuola del genio e dell'ar- tiglieria a Modena ■ 48 Battaglione di flottiglia. Collegio di marina » 49 Scuola di clinica negli spedali. Istruzione per l'amministrazione mi- litare • no CAPITOLO QUARTO. LKGI8L AZIONI POLITtCO-MILITAIlB-ANNINISTIlATIVA. GOVERNI COSTITUITI. SOLENNITÀ' DELL' INCORONAZIONE. Provvedimenti legislativi di circostanza. Rinunzia della Francia ai diritti di conquista. Denominazione della repubblica cisalpina. Remi- niscenze di questo nome » HI Autorità costituite nominate da Bonapartc. Proclamazione della co- stituzione. Dipartimenti. Festa della federazione cisalpina. Bandiere consegnate alla milizia. Comitati riuniti. Aggregazione delle due le- gazioni pontificie. Popolazione della repubblim cisalpina » 82 Brescia, Mantova e la Valtellina riunite alla Cisalpina. Popolazione. Bonaparte prima di parine nomina i membri del corpo legislativo. Pesaro con San Leo si riuniscono alla repubblica. Trattati colla Fran- cia. Discussione nei due consigli. Viva opposizione * » 83 Cambiamenti nel governo cisalpino » 84 Opposizione di alcuni legislatori alle innovazioni. Violenze usate dui direttorio francese » 58 Il direttorio cisalpino a Chambcry. Invasione austro-russa. Lom- bardia ricuperata. Ritorno del governo cisalpino a Milano. Nomina di nuove autorità. Leggi ripristinate » 58 Riunione del Novarese. Popolazione. Riordinamento dei diparti- menti della repubblica. Armi d'onore. Consulta di Lione. Nuova co- stituzione. Bonaparte presidente della repubblica italiana. Melzi vice- presidente. Autorità costituzionali. Attuazione del nuovo governo. Parole memorabili • 57 Comandanti d'armi. Onori al culto cattolico. Nuovo stemma. Napo- leone dichiarato re d' Italia. Deputati die gli offrono la corona .... » 58 Primo e secondo statuti costituzionali. Grandi della corona. Mare- scialli dell'esercito italiano. Napoleone a Pavia. Suo ingresso a Mi- lano. Solennità dell'incoronazione » 59 Terzo statuto costituzionale. Il principe Eugenio viceré. Arringa al corpo legislativo » 60 Leggi presentate al corpo legislativo. Tassa del registro rifiutata. Malcontento di Napoleone. Aggiornamento del corpo legislativo. Paesi Stilb sinistra dell' Adige riuniti. Condizioni della cessione » CI Digitized by Google — XIII — Popolazione. Ordinamento dei dipartimenti veneti. Quarto statuto Quinto statuto costituzionale. Creazione del sentito. Consiglio di Stalo riordinato. Riunione delie Marcile. Popolazione. Dalmazia ed Istria cedute alla Francia in cambio del Tirolo meridionale. Ordinamento dei dipartimenti. Dotazioue ai benemeriti militari italiani. Massimo inrremento della popolazione del regno » 03 Guerra coir Austria. Invasione di molli diparti menti. Convenzione d'armistizio. Linea del Mincio riservata all' esercito italiano. Fortezze cedute. Reggenza di governo a Milano. Commissario degli alleati. Oc- cupazione del resto del regno d' Italia » 6ft Gli elettori aumentano il numero dei reggenti. Rossetti presidente sizionc della guardia del presidente della repubblica . . » 175 XIV. Riordinamento della suddetta in guardia reale » 176 XV. Dispaccio del viceré al generale Fontanelli per la formazione di un reggimento d'infanteria, e di uno di cacciatori a cavallo ...» 177 XVI. Quadro del corpo dell' is|K.-/,ione alle rassegne ■ 178 WII. Coni|>o>mone della geiul.n meria reale » rvT XVIII. Quadro numerico dell'esci cito di terra e di mare » 179 XIX. Stato generale delle offe ile in uomini, danaio, cavalli ed effetti fatte dai dipartimenti » 180 XX. Relazione storica del raiuistro della guerra al viceré sullo stato degli affari militari al 1 agosto 181?, e proposta di ricompense . . » 181 — XVI — A. Relazioni al viceré del ministro Fontanelli sulle operazioni eseguite nella prima meta di agosto Pag. 18» B. Idem sulla formazione della brigata Zuechi da inviarsi in Prussia ■ C. Idem per raccogliere drappelli distaccati » |8fl D. Idem sulla leva di 9,000 coscritti, e sulla riunione di 10,000 refrattari » ivi Sulla nomina di 320 uffiziali, con rescritto di approvazione » 187 R Nota del ministro segretario di Stato portante l'ordine so- vrano di informarlo del numero delle milizie disponibili . » tHH XXI. Nota sulle milizie disponibili » 189 XXII. Dispaccio di Napoleone sulla riunione di un corpo d' osservazio- ne a Verona, e sull'invio di una divisione italiana in Germania. » 190 A. Relazione di Fontanelli al viceré per informarlo dello stato delle cose » 191 B. Idem a Napoleone relativa al bisogno di danaro per la for- mazione di nuovi corpi » 19* C. Idem al viceré che lo istruisce sulto stato delle cose » (U1 XXIII. Dispaccio di Napoleone a Fontanelli sulle piazze forti » 197 XXIV. Idem sulla formazione di una divisione da inviarsi al grande esercito » 191 XXV. Relazione giornaliera del 28 gennaio a Napoleone del ministro Fontanelli ' » ivi XXVI. Idem per la leva di 6,000 coscritti » 499 XXVII. Dispaccio di Napoleone a Fontanelli in cui ragiona diffusa- mente sulla forza dell'esercito italiano, ed uso da farsene » 500 XXVIH. Idem sull'armamento delle piazze d'Ancona e Palmanova . . » 201 XXIX Rclnzione di Fontanelli al viceré intorno a' provvedimenti dati dall' imperatore, e sulle leve dei coscritti. Si indicano gì' in- convenienti accaduti a Pavia tra la soldatesca e gli scolari .... » ivi XXX. Relazione a Napoleone sullo stato delle milizie colla proposi- zione di formare due divisioni attive di Franco-Itali e di provve- dere ai presidii delle piazze » 205 XXXI. Idem indicante gli uomini occorrenti per mettere a numero i battaglioni che si riordinano » 20* XXXII. Dispaccio di Napoleone per la partenza delle divisioni desti- nate al grande esercito » ivi XXXIII. Idem sul medesimo oggetto » 20(5 A. Relazione di Fontanelli al viceré sul servizio dei cacciatori della guardia reale, e sul partito che si può tirare dai can- nonieri marinai » ivt B. Idem. Si rinnova la domanda di destinare il colonnello Arcsc a capo della prima divisione ( personale) del ministero della guerra. Informazioni sopra altri oggetti » 207 XXXIV. Dispaccio di Napoleone, clic ordina la partenzu di una divi- Mone italiana » 203 Digitized by Google — XVII XXXV. Idem per l' invio a Trieste di due battaglioni italiani ed uno francese p a g. 508 XXXVI. Idem sull' invio a Corfù di alcuni legni leggieri » 209 XXXVII. Idem sulle milizie destinate a marciare in Germania. Lù> cita l'onor nazionale a sostenere la gloria delle sue armi ■ ivi XXXVIII. Idem sull'allestimento immediato del 7.° battaglione del treno d'artiglieria francese » ivi XXXIX. Idem sulla formazione entro il mese di giugno di un corpo d' esercito franco-italo di 40 a 30,000 uomini, con 5,000 cavalli. Chiede proposizioni per riunire < pesta forza » 5t0 XIj. Idem che chiede uno stato di siuazione delle milizie italiane, e discute sul modo di servirsene » ivi XLI. Idem che ordina l'invio di una colonna di 4 a 8,000 uomini in Germania, e chiede informazioni sull'ordinamento della guardia reale » «11 XLII. Idem che ordina di sostituire nuovi soldati a quelli disertati attraversando il Tirolo. Invia un decreto per la formazione delle ambulanze » 515 XLUI. Relazione di Fontanelli a Napoleone ed invio del quadro delle forze disponibili » ivi / Idem al viceré per la nomina di vari uftìziali superiori . . » 513 XLIV. Idem a Napoleone coli' invio dei quadri dimostranti la forza dell'esercito, e l'ammontare dei doni volontari » 411 XLV. Dispaccio di Napoleone col quale sviluppa il suo disegno in- torno alla dilèsa dell' llliria e dell' Italia .515 XLV1. Relazione di Fontanelli a Napoleone intorno all' esecuzione de' suoi ordini. Si là presente il bisogno di esatterjm nel pagamento degli assegnamenti fatti per il vestiario e le rimonte » ivi XLVII. Idem al viceré per informarlo di aver assunta la presidenza del consiglio dei ministri. Misure per animare lo zelo delle autorità a prestarsi per i bisogni dell'esercito e la difesa dello Stato. Invio di alcuni senatori e consiglieri di Stato nei dipartimenti colla ve- ste di commissari straordinari » 516 XLVIII. Quadro degli uflìziali che composero lo stato maggiore, o comandarono i corpi dell'esercito italiano dui 1795 al 1814, col- V indicazione del loro luogo di nascita » 517 XLIX. Idem dcgl* individui che occuparono le prime cariche militari colla suddetta indicazione » 410 L. Inscrizioni sulle pareti del collegio degli orili ni militari » 541 LI. Quadro d'ordinamento del collegio degli orfani militari ...... a 155 T.H. Idem della scuola militare di Pavia » ivi LUI. Idem delia scuola teoretica di Pavia » 557 LIV. Idem della scuola del genio e dell'artiglieria » ivi LV. Idem del collegio della marina in Venezia » 558 • •• Digitized by Google — XTlll — LVI. Quadri di composizione dell' amministrazione generale della Lombardia. Commissione per giudicare dei reclami con- ilo le cstoi-sioni degli agenti militari Pag. 229 idem dei governi della repubblica cisalpina colla costituzione dell' 8 luglio 1797 » 230 idem dei comitati riuniti e del corpo legislativo diviso in due consigli di seniori e degli iuniori » 931 idem del direttorio e corpo legislativo riformato dall' amba- sciatore Trouvc, indi dal generale Brune ■ 233 idem dall' ambasciatore Rivaud. Diplomazia della repubblica cisalpina » 134 IAÌI. idem della commissione straordinaria di governo del t800, del comitato di governo, della consulta legislativa, ispet- tori generali, poi ministri » 235 LVI1I. idem dei deputati dei corpi militari alla consulta straordina- ria di Stato a Lione » 236 LIX. idem del governo della repubblica italiana, del consiglio legi- slativo, collegi elettorali, autorità dipartimentali, distret- tuali e comunali, giudiziarie, contabilità nazionale, fisco, diplomazia 236, 237 e 438 LX idem del governo del regno d' Italia , dei grandi ulTìziali del regno, del senato consulente, del consiglio di Slato . . » 2^9 idem del consiglio legislativo, del consiglio degli uditori, assi- stenti, della corte di cassazione » 240 idem della coite dei conti , del corpo legislativo , della com- missione legale » 2*1 idem del corpo diplomatico » ivi LXI. Dispaccio di Napoleone al generale Kontanelii sull'istruzione d^'lh guardia reale » 2^1 LXII. Ordine di collocamento della milizia per 1* ingresso di Napo- leone in Milano » ivi LXIII. Dispaccio della reggenza del governo provvisorio che prescrive al segretario generale del ministero della guerra di aderire alla do- manda del commissario imperiale Sommari va, e relativa dichiara- zione » 243 A. Proclama del commissario imperiale suddetto col quale pren- de possesso dei paesi del regno d' Italia » 244 LXIV. Quadro dei soldati somministrati dai dipartimenti italiani uniti all'impero francese » ivi LXV. Sunto del rendiconto del primo anno d' azienda del ministro Vignollc » 246 LXVI. Relazione del ministro della guerra al viceré per il riordina- mento del ministero » ivi A. Idem per la nomina del segretario generale e dei capi di di- visione » 248 Digitized by Google -2-' LXV r II. Relazione »torico-analilico-»Uli»lica delle operazioni del mi- nistro della guerra e marina dal 1.° settembre 1811 al 5i dicem- bre 1813 Pag. 249 1. Situazione generale dell'armata di terra e di mare cogli au- menti e diminuzioni. Quadro nominativo degli utlìziali d'ogni arma , » 231 2. Riassunto delle operazioni amministrative intorno alle caser- me, prigioni militari, ergastoli, sanità militare, vittovaglie, ri- monte, vestiario, legna , prelevazioui sugli stipendi, approvi* gionameuti, scuola dei maniscalchi, con uniti i relativi conti dei risparmi fatti » 288 3. Quadro indicante le armi da fuoco e da taglio somministrale dalla manifattura d' armi. Loro impiego » 500 H. idem delle bocche da fuoco uscite dalla fonderia di Pavia du- rante il 1812 » 501 B. idem delle costruzioni e distribuzioni dei carnaggi di vario genere nel succitato anno » 502 0. bilancio del nitro e delle polveri durante il detto anno ...» 303 7. Quadro delle variazioni avvenute nella marina nell'anno sudd. • 30% 8. Elenco delle istruzioni e regolamenti più rilevanti » ivi 9. Situazione della liquidazione dei conti arretrati » 303 10. Stato degli aumenti che ebbero luogo nei divani corpi del- l' esercito » 507 LXVllL Dispaccio del ministro della guerra per il cambiamento del segretario generale del ministero » 508 A. Sul medesimo soggetto » ivi LX1X. Dispaccio del ministro delta guerra al fugatore dell'esercito per riscossioni straordinarie da tùrsi per gli stipendi delle milizie . * 309 LXX. idem del ministro delle (iuanze per il medesimo oggetto . . . » ivi LXXl. Ordiuanza del ministro della guerra per regolare il servizio delle sussistenze per l'esercito postato all'Adige nel dicembre 1815 » 510 LXXII. Stato di situazione dei legni della marina reale al 1.° luglio 1815 » 512 » Stato di situazione dei legni armati al 3 giugno 18t3....»312 A. idem dei legni disarmati e di quelli predati dal nemico nel primo semestre 1815 » 318 NOTE. f . Mezzi di difesa dell' Italia dopo la battaglia di Loano. Confedera- zione delle potenze italiane. Dati statistici sulla repubblica veneta, llonaparte comandante P esercito francese. Il 20 marzo. Era francese e volgare » 321 2. Fontane divenuto generale italiano. Cenni necrologici di Rouget » 523 3. Balathier vicegovernatore dei paggi reali. Sorpresa di Napoleone. GiustiGcazioni » 524 Digitized by Google — XX — 4. Britm. Evita la contumacia a Bonapartc al suo ritorno dall'E- gitto. Conseguenze di questa agevolezza Pag. 323 8. Artiglieri toscani uniti all'esercito italiano. Reille riprende I* E- truria ■ ivi 0. Doni spontanei dopo la catastrofe della Russia » 320 7. Statistica delle guardie d' onore, e quadra degli uomini passati ai differenti corpi della guardia reale » ivi 8. Mezzi impiegati per annoiare gì' Italiani che erano nell' esercito francese quando parti dall' Italia » 328 9. Venturi a I>ahor. Codazzi a Venezuela » 329 19. Motivo della separazione (fatta nei cenni) degli ausiliari » ivi ti. Denominazione dei corpi polacchi » 330 12. Riconoscenza dei Polacchi per l'ospitalità ottenuta in Italia ...» ivi 13. Indicazione delle leggi comprese nel capitolo » ivi ih. Murut indotto in errore da false denuncie. Aneddoto. Filicaia. 11 console disapprova lo spionaggio » ivi 18. Coorti delle guardie nazionali in Francia per la difesa delle piuzze forti. Popolazione della penisola nel IMI 3 comparata con quella del 184» » 531 1 8. Polfranccschi ministro della guerra. Cose importanti da lui operate. » 533 17. Teulié. Come sopra » ivi 18. Sali mi k: ni. Sua destituzione. Gtuse supposte. Probabili. Sospetto. » 33« 19. Caffarelli ministro della guerra e marina. Cose rimarchevoli da lui operate » 338 4 i0. Fontauclli. Come sopra » ivi 21. Impiegati principali del ministero di guerra e marina » 339 22. Matricole dell'esercito » ivi 23. Quadro degli individui dei dipartimenti dell' Olona , Panaro e Crostolo occupanti carkhe primarie » 340 2». Invio ad Alessandria dei tipi , piani e carte del ministero della guerra • 342 28. Descrizione di Mantova nel 1796. Aneddoto di Scarabelli .... » ivi 26. Giornale d' assedio della piazza di Mantova attaccata dai Fran- cesi nel 1796 » 5*3 27. Come sopra dagli Austro-Russi nel 1799 » 5» 7 28. Descrizione di Peschiera. Conseguenze dell' occupazione mo- mentanea per parte degli Austriaci. Allontanamento da Verona del conte di Lilla » 530 29. Misure per la difesa di Venezia praticate dalla repubblica veneta » 533 30. Presidio delle piazze forti del regno d'Italia. Disegno di risolu- ; progettata per la formazione di un corpo di milizie dell'interno » 534 Digitized by Google — XXI — TAVOLE. A. Rassegna data alle milizie cisalpine dal generale supremo Ronaparle 10 Milano, il 0 luglio 1797. li idem da Murai a Monza, il 17 settembre 4801. C. idem alle milizie ilaliane e polacche dall' imperatore e re Napoleone al campo di Montechiaio, il i0 giugno 1*08. I). idem alla marineria italiana dal suddetto in Venezia, il 29 novem- bre 1807. E. idem alle milizie italiane dal principe Eugenio, viceré, a Milano, 11 18 febbraio 181*. Digitized by Google RETTIFICAZIONI. Nonostante lu diligenza usata dagli editori per evitare gli errori di stampa, pare alcuni ne sono occorsi per l' indole stessa del lavoro. Dacché impor- tava ri feri iv i cognomi nella maniera che stanno scritti negli atti originali, e per altra parte essendosi poi scontrate in questi delle inesattezze, si è reso necessario di verificare 1* identità delle persone , e di rettificare l' ortografia dei cognomi di esse, aggiungendovi (allorché si è potuto) anche i nomi. Per tali motivi si è compilato questo foglio di rettificazioni ed aggiunte. Pagina vii linea 23. — Dopo pubblicarono leggasi: E segnatamente l' insigne Thicrs, che nella sua opera destinala ad eternare la memoria dell'epoca portentosa in cui sorsero c sparirono la re- pubblica e l' impero francese , occenna pur anche alla parte essenziale della storia del regno d'Italia qual po- tenza separata dalla Francia , benché assoggettata allo stesso sovrano. 3 invece di — Vailati leggati — Vailati Vinc«inzo ti n ti it v « n <> 3 6 12 48 19 32 54 ivi 44 80 56 69 75 76 83 401 404 114 ivi 149 125 ti m t» « N 11 19 54 30 20 4 27 2 28 32 8 6 40 47 33 19 30 21 51 44 1 n ■ n fi * n « n fl R li * 11 fl » fl Jaubcrt da ed altro ad Ancona nominato Pajni congedali Rambnurg polacche 10,000. 00 ed altri 891 dei soldati vettovaglie Montechiari moltiplicato Unto questa cifra per fran- chi 724. 80 degli altri fondi calibro di 12, 18, 24 Dei tre castelli di Verona ceduti col trattato di Presbur- go (1803) i due di S. Felice e S. Pietro. u ti n n ti fi — di — ed altro in appresso residente in Ancona — di già nominalo — Paini — congedati, i disertori comandate temporaneamente dal generale di brigata Wielhoiski — 10,500. 00 — ed altri fra i quali Bru- netti alla scuola diS.Cyr — 29 — all' estero — degl' individui — villovaglic — Mont echiaro — moltiplicata per fran- chi 724.80 tanto que- sta cifra — delle allre somme — calibro di 6,8, 12, 16,24 — Dei tre castelli di Ve- rona, iduedi S. Felice e S. Pietro ceduti col trattato di Presburgo (1805). Digitized by Google A" — xxiii — Pagina 130 linea 3 fame di — cannonieri, guarda- leggati- cannonieri ivi ivi 137 143 ivi Ivi ivi 444 ivi ivi ivi 118 ivi 446 147 ivi ivi ivi ivi 148 149 151 ivi m 159 ivi -160 164 163 170 173 ivi 174 480 183 ivi ivi 212 ivi ivi 213 213 » 218 n 219 n n 37 23 31 2 7 8 ivi 47 9 10 17 36 40 li 30 2 3 26 35 31 9 6 21 40 36 40 2S 17 42 21 3 1 0 20 4 49 20 32 46 26 37 21 2 43 43 8 ti » » » n » * » n « n n n N 1» II I» '« * H «t ti n w n n « « il >! Il m n •i ■ W 11 » N II » Fino Bollico Casinvico Stige Morteli Amoretti Canari Mezza brigala 3.» «li usseri Picoli Tardaci Fovallcli Drll' U Francesco Suam, Picoli Facioli Dudrcvic Avil Macavasi Amoretti Avil Veran D'Abadie Pollisicr Rodello Conche Fiorano Gagliardi Carlo Dumester Fortis Pag. 24 Bertolosy Dupiree Grosjean le 6 avril le 8 avril 4 aprile Rapporto Bortolosi Milo Allievo Martini ste Ano c del mar Nero Cojonvìco Stengel Martel Amorelli Sullam Gazzari Luigi idem 3/ idem di usseri Pircoli Tardueci Favalclli Dell'U Pietro Sullam Piccoli Faccioli Dudrevil Avil Malavasi Àtuorclli Avit Verna Dahadic Pcllisier Cotiche Fiorano Lcclusc vacante Dc-Mccstcr Forti brigata d' infanteria Pag. 29 Bertolosi Duperré Grojean le 4 avril le 5 avril 6 aprile reale — A. Rapporto — Bcrtoloii — Millo — Alunno Digitized by Google 230 linea 29 invece di — Vertcmate, Franchi leggati — Verlematc Franchi 231 n 10 n — Mundclli Luigi — Severoli Pietro » ivi 41 ti — Mnnini « — Marini ti 235 H 6 ti — Mntti, Bussi H — Multi Bussi « 238 n 23 « — viceversa tt • • ■ ■ n 230 n 30 ti — Molli ti — di Moli ■ 242 n 14 ii — console H — consoli n ivi n 47 ti — viceversa 11 — 1 • » • i » 244 " 28 il — infanteria 1» — ■ di linea, 1 leggero; 22 compagnie d'armi diverse « SIC ti 4 ti — Napoletani II — Napolitani ti 259 ti 13 il — Gcrmin n — Gcrmain n 260 n 54 N — Miscrocchi n — Miscrocchi n 267-71 n 20-29 rt — Sante il — Santo ^ 276 n 19 li — Moretti Pietro, Dclli il — Moretti , Pictrobclli Luigi Luigi ivi ti 21 » — Rcbaudengo « — Zebaudcngo tt ivi w 23 M — Pignello a — Pugnello * 279 « 1 ti — Bolognini Giacomo u — .... fi 282 ii 14 II — Le Roy « — Le Roi n 283 it - 22 t* — Moransi « — Morandi ii 283 ii ult. M — ii — e Gossard N 280 n 29 II — Pastorelli n — Sartorclli M 289 ti 38 « — dielatico « — dietetico II 29 i a ir. 11 - 1 H a BAVA ti 291 a 21 II — diatetico ti — dietetico n 300 n 20 H - 1,441 ti — 4,441 ■ ivi » 24 II - 39,112 II — 39,145 ti ivi ti ivi H — 3,903 11 — 3,904 ti ivi n ivi » — 47,202 ■ — 47,200 M 301 N 10 tt — 83,444, H 11 — 63,343. 71 n ivi »l 43 FI — accettali 11 — accettale 303 « 27 11 — vendute alla guerra n — per la guerra M 504 ti 13 « predati it — predate n 316 u li 11 — Sliegcl n — Stcngel tv 328 a 3 tt — Dc-Brami il — di Bremc il ivi il 8 n — Martini n — Mastini ■ 332 a 3 a — idem it ■ — capoluogo «i ivi » ivi a — 330.000 « — 480,000 1 ivi • 12 n _ 20,941,022 il — 21,074,022 » ivi 14-32 n — 20,720,288 il — 20,830,288 ivi » 33 H — 3,378,842 M — 3,248,842 ti 534 - 39 il — Roedcrer (nome ce- tt — Rcdon lebra nella storia francese) — Vitali mi ti 339 21 il — Vitaliano 11 * 342 » 22 n — Gian Maria IT — - Gian Mario «• ivi * 26 t» — De-Axarta n — • De-Asarta H 352 II 15 II — l' imperatore n — l'imperatrice Dioitizcd b X CAPITOLO PRIMO. FORMAZIONE, INCREMENTO E DISSOLUZIONE DELLE MILIZIE ITALIANE I 7 96 (Noi. I) Napoleone Bonaparte, condottiero supremo delF esercito repub- blicano francese in Italia, superate con trentamila uomini le Alpi e l'A pennino \ vinte quattro l)attaglie contro gli Austro-Sardi \ sotto- scritto con re Carlo Emanuele ( a8 aprile ) trattato di armistizio, precursore di vicina pace; varcato il Po a Piacenza; impadronitosi del ponte di Lodi, fa il suo ingresso in Milano (14 maggio), conquista la Lombardia austriaca, il ducato di Mantova (esclusa la città assediata), le Legazioni pontifìcie di Bologna e Ferrara ( 1 9 giu- gno) , indi gli Stati Estensi (8 ottobre). Questi paesi annoverano complessivamente a,3oo,ooo abitanti. Le forze difensive dei paesi conquistali sono di poca entità. Quelle del ducato di Modena consistono in un battaglione d'infan- teria e in due compagnie , una di guardie del corpo, e d'artiglie- ria l' altra, che si disciolgono e disperdono. Le Legazioni contano un battaglione di fanti comandato da Piclla Agostino (ordinario presidio di Forte Urbano, Bologna, Ferrara e sua cittadella). In- viato quel battaglione all' assedio di Mantova vi si sbanda ed an- l Digitized by Google _ 2 _ niente. Milano non ha milizie regolari, ma solo guardie urbane , che proteggon l'ordine interno della capitale (Doc. I), indi a poco trasmutate per legge ( 1 8 agosto ) in guardie nazionali cui si ad- dossa (oltre il dovere di serbare la quiete nella città) V incarico di scortare i prigionieri di guerra in Piemonte , destinandovi quat- trocento individui (Doc. II). Il vincitore istituisce nel territorio conquistato governi tempo- ranei. Sopprimendo 1' agenzia militare francese nella Lombardia (aa settembre), impone il tributo di franchi 767,518. 62 \wr mese, togliendo ogni altra tassa forzata , per il mantenimento del- l' esercito. A Bologna, Ferrara e Modena forma tre governi sepa- rati ( agglomerati poscia in un solo nel congresso nazionale di Reg- gio) colla denominazione di repubblica Cispadana (3i dicembre). Nella Lombardia, presso quel governo ( intitolato Amministra- zione generale) crea un comitato militare per i paesi sulla si- nistra del Po (chiamato Traspadano), composto di Caccianino Antonio , Tordorò Giovanni , Beccaria Annibale , Visconti A imi Francesco , La IIoz Giuseppe , Trivulzio Alessandro e Porta. Nella Cispadana nomina una giunta di difesa generale della quale fanno parte Tassoni Giulio Cesare, Ciccognara Leopoldo , Luosi Giuseppe e Scarabelli IVdoca Angelo. Il governo della Lombardia ( 16 ottobre) invita alla milizia, per inscrizioni spontanee, una legione chiamata Lombarda. I Ci- spadani ne mettono in armi un'altra. La forza complessiva dei due corpi è di 7000 fanti e 3oo cavalli con otto pezzi di can- none da campo (Doc. III). Bonaparte, per l' ammaestramento più sollecito dei nuovi soldati , destina come istruttori degli uflìziali e soft' uffiziali ('orsi e Francesi, i quali entrano più tardi nella mi- lizia italiana. I 797 Conquistata la legazione di Ravenna , s' inscrivono a Faenza , e nel resto dell' Emilia volontari, che formano una coorte di 600 uomini da unirsi alla legione Cispadaua. Severoli Filippo ne è il comandante (febbraio). Bergamo, sottrattosi alla veneta signoria, riunisce una coorte di 800 uomini comandata da Sant'Andrea Paolo e da Scotti Fran- cesco (marzo). Crema, parimenti emancipatasi, raccoglie tre com- Digitized by Google XI V = - 3 - pagnie di fanti ed una di cavalleria , forti assieme di 3oo uomini e 60 cavalli. Ne presero comando gli uilìziali Galiml)erti Livio , Cotti Vincenzo, Soldati Gaetano, Bollis, De Antonii e Vailati, che indi a poco morì (aprile). Tutte queste milizie assumono nome di Cisalpine (29 giugno). Bonapartc consegna loro le bandiere (Tav. A). Brescia, separatasi dalla repubblica Veneta (18 marzo), racco- glie, sotto gli ordini di Lechi Giuseppe, sia pr chiamata forzata sia per invito volontario (aprile) una legione, un battaglione di fanti leggeri, un corp di cavalleria , altro d* artiglieri della forza com- plessiva di 5ooo uomini e 600 cavalli ed otto pezzi di can- none da campo (dono di Bonaparte). Cade la repubblica Veneta , ed i Francesi entrano in Venezia (16 maggio); ivi e nelle province di terra ferma tra l'Isonzo e il Mincio (che, ad esempio di Brescia fino all'Oglio, si reggono a co- mune con forme democratiche), i magistrati civici mettono in armi sci coorti di fanti e due compagnie di cavalleria , che numerano a aooo uomini e aoo cavalli. Si compie il corpo del genio con uilìziali sortiti dalla rino- mata scuola di Verona ( ottobre ). Le milizie bresciane e venete (Doc. IV) vengono riunite alle cisalpine subito dopo il trattato di pace di Campo-Formio (17 ottobre). Per tal modo la repubblica cont i otto legioni d' infanteria, un battaglione di fanti leggeri, un corpo di cavalleria ed altro di artiglieri con sedici pezzi di can- none da campo. Bonaparte dispone che queste milizie, quando siano fuori del ter- ritorio cisalpino, ricevano i viveri dai magazzini francesi a spese della Francia. Ordina pure che uou si facciano chiamate forzate di qualunque siasi natura per il servizio dell'esercito francese, do- vendo questo provvedersi dell' occorrente col prodotto del contri- buto mensile convenuto ( 1 1 agosto). U direttorio cisalpino nomina ufficiali nostri (6 settembre) pi comando delle piazze della repubblica. Bonaparte ordina che i co- mandanti francesi tengati potere soltanto sopra i loro connazionali, cosicché i due comandanti abbiano ad essere assolutamente indi- pendenti 1' uno dall' altro, e ricevere gli ordini dei rispettivi go- verni. Bonaparte leva (27 settembre) per chiamata forzata 4^° giovani delle famiglie più cospicue, che ahi nano a montarsi, vestirsi, equi- paggiarsi e nutrirsi a proprie spese (salvo il foraggio pei cavalli) e Digitized by Google — 4 — ne compone un corpo di usseri diviso in 1 3 compagnie guidate da altrettanti capitani e competente numero di uffìziali, tutti scelti dagli usseri stessi (Doc. V). Al partire di Bonapartc dall' Italia , questo corpo è disciolto. Pochi rimasti volontariamente al servi- zio col grado di sottotenente , sono ordinati in una compagnia di guide comandata da Jacquct e Gerardi Carlo di Louato. Viene creato il corpo dei commissari di guerra pel servigio delle divisioni territoriali, non che dell' artiglieria. Un ordinatore e quattro commissari sono pure delegati a risedere presso il mi- nistero della guerra, all'effetto di dirigerne Y amministrazione mi- litare (6 ottobre). Il territorio della repubblica è scompartito in sette divisioni, aventi centro a Milano, Bologna, Ferrara, Mantova, Lonato, Bergamo e Cremona (i4 novembre). Sono istituite tre direzioni territoriali d'artiglieria governate da capi di brigata in Milano , Mantova e Ferrara , e tre sottodire- zioni presiedute da capi di battaglione e sci uffìziali aggiunti a Ri- mini, Brescia e Pizzighcttone, dipendenti dall' ispettore generale del- l'artiglieria, Lalancc. Si formano nelle suddette piazze altrettante direzioni e sottodirezioni del genio con egual numero di uffìziali sotto la dipendenza di Bianchi d'Adda Giovanni Battista, ispettore generale del genio. E creata una scuola del genio e dell'artiglieria, un corpo di ragionieri di fortificazioni per le contabilità del genio, il quale consta di un ragioniere m capo (Merli Giuseppe), e nove ragionieri subalterni. In ogni divisione militare territoriale vi è un commissario ordinatore con dei commissari di guerra subalterni , ed aggiunti in proporzione del bisogno. Due pagatori di guerra , uno a Milano (Caimo Barnaba) per la riva sinistra, e 1' altro per la diritta del Po a Bologna (Cantù). (Legge i4 novembre.) Par- tito Bonaparte (i5 novembre), Berthicr Alessandro assume il co- mando supremo dell' esercito stanziato in Italia. Alla fine dell'anno le milizie nazionali sommano a i5,ooo uo- mini ripartiti in otto legioni d' infanteria, un battaglione di fanti leggeri, un corpo d' artiglieria, un altro del genio, con sedici noni da campo (Doc. VI). Digitized by Google 4798 S' istituisce la guardia del corpo legislativo. Consiste in un capo di legione comandante, in due capi di battaglione, con quattordici uftìziali subalterni, e 33o granatieri (9 gennaio). Parte Bertliier, e gli succede nel comando supremo dell' e- scrcito Brune ( aprile ). Viene prescritto il riordinamento del corpo del genio ( 1 4 maggio) , ma circostanze speciali vi fanno soprassedere per il momento. Ha luogo la formazione della scuola militare del genio e dell' artiglieria in Modena , essendosi con- trammandata la prima decisione del direttorio che la stabiliva a Bologna. Due legioni polacche della forza di 6000 uomini entrano defini- tivamente agli stipendi della repubblica cisalpina (12 aprile). Si accorda amnistia ai disertori nazionali con che ritornino ai loro corpi $ gli esteri sono mandati a confine (ai aprile). Riuscito di poca entità il reclutamento, ed i corpi mancando di soldati, si riducono per ciò a sei le otto legioni d' infanteria esi- stenti, sopprimendo la settima e P ottava. Si riuniscono i corpi iso- lati di cavalleria per ordinarli in due reggimenti l 1 uno di usseri, Y altro di dragoni (17 aprile). Riconosciute insuflìcenti le forze della repubblica per la difesa di lei, si conclude trattato d'alleanza colla Francia (27 maggio), e si as- j sumono come ausiliari a5,ooo Francesi, dei quali a5oo a cavallo. Per tal modo con i3,ooo nazionali, 6000 Polacchi c a5,ooo Frati- I Cfià si contano a difesa della repubblica 44->°°° uomini c 35oo ca- valli (giugno). L' esercito nazionale è riordinato in sole quattro mezze brigate d' infanteria, di cui una leggera , un reggimento di dragoni , un reggimento di cacciatori a cavallo , che deve surrogare quello di usseri, ed un reggimento di cannonieri (Doc. VII). Si adotta la legislazione ed assestamento militare francese (3o novembre). Stringendo il bisogno di portare a numero i corpi dell'eser- cito cisalpino , con legge 1 dicembre , modificata poi nel gen- naio, si inscrivono alle bandiere 9000 celibi dall'età dei diciotto anni compiti sino ai ventisei inclusivamente , senza facoltà di so- stituzione. Questa leva si fa sopra la popolazione di 3,384-543 abitanti. Digitized by Google — G — Per la difesa del lago di Garda si crea una flottiglia coman- data dal capitano di fregala Sibille con 700 uomini d 1 equimggio. Sì armano delle barelle cannoniere sui laghi di Como e Lugano. Destinato il general supremo Brune a comandare in Olanda, prende in Italia il suo posto Janbcrt (1 dicembre). Si discioglic la guardia del corpo legislativo. 1799 La divisione cisalpina comandata da La Hoz si riunisce a Fer- rara. Teulid Pietro è incaricato del riordinamento delle legioni trasmutate in mezze brigate (febbraio). Richiamato in Francia Jaul>ert, lo surroga come generale su- premo in Italia Scherer (marzo), indi Morcau (aprile). In maggio si compie l' invasione del territorio della Cisalpina dall' esercito austro-russo, e ne conseguita la quasi totale disper- sione delle milizie nazionali. La 1/ mezza brigata per Genova si jwrta in Provenza. La a.* idem dalla Valtellina va in Savoia. La 3.* idem si rifugge in Ancona. La i.* idem leggera fa parte del presidio di Mantova. Il reggimento d' usseri si reca a Versailles. Il reggimento di dragoni, che la solo uu deposito, si slunda. Gli artiglieri ed i zappatori sono ripartiti nelle fortezze. La flottiglia del lago di Garda si salva in Peschiera. La scuola militare di Modena dapprima va a Genova, poi a Savona. Per tal modo si scioglie infaustamente 1' esercito cisalpino, ed i pochi resti sbandati si raccolgono in Francia. 11 direttorio francese ordina la riunione a Tolone degl 1 Italiani che fecero parte della milizia -, il generale Lechi si reca a Genova per raccoglierli (ottobre). Sopravviene a Parigi la rivoluzione del 18 brumale (9 no- vembre). 1800 Riparano in Francia anche gli altri Cisalpini che erano nelle piazze forti conquistate dal nemico, e che non sono ritenuti pri- gionieri di guerra. Digitized by Google - 7 — Bonaparte, divenuto primo console, fa agglomerare in una le- gione col nome ace il loro libero ritorno in patria, i nazionali sono chiamati od in attività, od in disponibilità col relativo stipendio. Con legge 3o ottobre si ordina una leva per completare l 1 e- sercito, ma con altra del 19 novembre ne viene sospesa l'ese- cuzione. Con ordine del giorno del ministro della guerra N. 7» si pub- blica un decreto del governo col quale « il generale Peyri e « l'aiutante comandante Lechi Angelo sono destinati capi dello ; u stato maggiore delle divisioni Lechi e Pino, e il capitano Jaco- « petti, distinto per talenti e valore, è confermato presso il « ministro della guerra. » 2 Digitized by Google — io- li generale Trivulzio (i novembre) è nominato ispettore della gendarmeria colf incarico di ordinarla come dispone la legge del 20 febbraio. Fontane, aiutante comandante, passa capo di brigata alla prima mezza brigata d' infanteria (Not. 2). 1802 4 Il generale di brigata iMilossevitz Andrea è riformato (3 gen- naio) per aver fatto stampare a Parigi una memoria sulla forza militare cisalpina, scritto che il governo dichiara contenere propo- sizioni lesive l'onor nazionale, ed odiose a varie potenze estere } ma Milosscvitz si giustifica, e la riforma è rivocata (a i luglio). Si pubblicano le regole per l'arruolamento volontario (4 feb- braio) limitato ai soli nazionali. È attivato un regolamento del i5 gennaio per gì 1 invalidi e ve- terani nazionali, ai quali è affidata la custodia degli orfani militari allevati a spese dello Stato (5 febbraio). All' atto che vien posto in ufficio, il nuovo governo della re- pubblica italiana ( 1 4 febbraio) , la forza al completo dell' esercito cisalpino avrebbe dovuto essere di 34^°°° uomini e 4°°° cavalli (senza gli ausiliari), ma resistente giungeva appena alla metà. Foiktanclli riordina i veterani che sono a Modena in una com- pagnia comandata dal capo di battaglione Morosini ( 1 8 febbraio). Si sospende V arruolamento volontario ( 1 3 marzo). Si ricostituisce il corpo dell' ispezione alle rassegne. Polfranccschi ispettore c entrale, e De Meester Filippo, Rougier Gillo, Balathicr (vario, Bcrtolosi Giovanni Battista, Cortese Francesco e Parma Gia- como, sott' ispettori. Si formano tre circondari d' ispezione alle rassegne. Si ammettono definitivamente al servizio italiano (30 aprile) , i seguenti quindici ufficiali del corpo del genio e topografico napo- letano, cioè: Costanzo capo di battaglione; Montemajor, Tirone, G>mc, Cha- teauncuf, Landini, Rodriguez, Campana Antonio, Vinci e Ammetti, capitani $ Laycono, Lanzetta, Cosenza, Montella e Sella, tenenti. Si sospendono i congedi assoluti per tutto V anno (a8 giugno). Rczia Giacomo è creato direttore di sanità militare. Dell' U e Solcnghi, che erano del consiglio di sanità, sono dipendenti da lui, Digitized by Google — 1 1 — il primo come medico, ed il secondo come chirurgo supcriore del- l'esercito (18 settembre). Polfranceschi , ispettore alle rassegne , e come tale avente il grado di generale di brigala , passa Ispettore generale della gen- darmeria , surrogando Trivulzio , e ne compie l 1 assestamento (18 settembre). Si designano due divisioni attive (3o settembre), una comandata da Pino sulla diritta del Po, l'altra da Leclii sulla sinistra (Doc. XII). Si riabilita presso ciascun corpo dell' esercito un deposito d'ar- rolamento volontario (7 ottobre). Non si possono ammettere stra- nieri , neanche Francesi , al servizio italiano $ i volontari devono servire quattro anni se sono destinati all' infanteria , e sci se ad altre armi. * Il ministro della guerra proclama all' ordine del giorno dell' c- sercito (a5 novembre) i nomi dei candidati che si sono distinti negli esami finali dell' anno nella scuola del genio e artiglieria in Modena, e sono Stecchini, Rezia, Carandiui e Nobili. Si compongono due compagnie , una d' invalidi polacchi , co- mandata dal capitano Kaminski e dai tenenti EgcrsdorfT e Kokan- ski, con quarantotto sott' ufficiali e soldati : e 1' altra di veterani, comandata dal capitano Purkonski e dai tenenti Lakonski , Àu , Kramzinki e lloppene, con io5 sott'uffiziali e soldati (a5 novembre). Il già generale di brigata dell' ex-repubblica romana, Palom- bini Giuseppe, v nominato (a novembre) capo di battaglione nella prima mezza brigata d' infanteria leggera. La gendarmeria è accresciuta di 44 brigate, e perciò somma in totale a aa4« mc & a cavallo e metà a piedi, che si compongono di 1 64 1 individui. I militari che servivano i cessati governi, il cui territorio è ag- gregato alla repubblica italiana, sono dichiarati nazionali, e come tali pensionati, quando non abbiano attività di servizio. Ceccopieri A Merano è nominato (aa novembre) ispettore della costa sul Tirreno, e suo aggiunto il sottotenente Sorzi Giraffa. Con legge la agosto è confermato il precedente assestamento dell' esercito nazionale di» a4,ooo uomini e 4000 cavalli, oltre i Po- lacchi ausiliari. Però la forza effettiva è minore della metà di que- sto numero. La suddetta legge vuole ancora che abbiasi , oltre il completo sopra indicato, una riserva di 60,000 coscritti, dai venti Digitized by Google - l'2 — ai venticinque anni, da levarsi in cinque anni , e fissa l 1 obbligo del servizio de* nuovi soldati ad un quinquennio , colla facoltà di farsi surrogare. Fontanclli e Corradini Ottavio sono trascclti aiutanti del presi- dente della repubblica. Fontanclli è cliiainato da Bonaparte presso di lui a prestarvi servizio assieme ai suoi aiutanti francesi, e Cor- radini rimane a Milano attaccato al vicepresidente Melzi d' Eril Francesco. Si compone un battaglione di cannonieri marinai di 8 io uomini, e se ne dà il comando al capo di battaglione Delfìni. E destinato ad equipaggiare le lance, non che a servire le batterie lungo le coste dell'Adriatico e del Tirreno a Lavcnza. 1803 La consulta di Stato (a maggio) decretò 1" istituzione di una fe- sta nazionale da celebrarsi annualmente nella prima domenica di giugno in commemorazione della fondazione della repubblica ita- liana. In tal giorno dovevansi in perpetuo distribuire , mediante T estrazione a sorte, quaranta doti a figlie di militari nazionali per la somma di franchi 13,664. 00, ripartita in dieci da franchi 460.00 a figlie di uflìziali ; in dieci di franchi 346.00 a figlie di sott'uf- fiziali, ed in venti di franchi a3o. 00 a figlie di soldati. È istituita una legione italiana di tre battaglioni composta di disertori amnistiati e discoli: Zanini Daniele (già generale di bri- gata della cessata repubblica romana del 1798) ne assume il co- mando col grado di capo di brigata. La consulta di Stato con sua deliberazione del a6 maggio accordò amnistia a tutti i disertori anche detenuti o condannati per tal titolo a condizione che servis- sero per cinque auni in questo corpo. Dispose l 1 arresto di tutti gli oziosi o sospetti mancanti di mezzi di sussistenza , compresi i forestieri che non sortissero dallo Stato o che eludessero quest'or- dine. Tali individui, qualora avessero V età dai diciassette anni ai quarantacinque non oltrepassati, fossero esenti da difetti organici (senza aver riguardo alle malattie accidentali), e non notati legal- mente d 1 infamia , sono arrolati forzatamente per cinque anni. I tribunali ordinari applicano questa penale con sentenza appellabile dietro regolare processo sommario. Se si verifica errore della jicr- sona o la mancanza degli estremi voluti, V arrestato è subito posto Digitized by Google — 13 - i» libertà., Se l'individuo non è riconosciuto idoneo al servizio militare, si procede contro di lui a nonna delle leggi e dei rego- lamenti di polizia. Riunitosi per tal modo un corpo considerevole di arrotati, rie- sce difficile d' impedire che disertino in causa della circoscritta estensione del territorio della repubblica, circostanza che si oppone ad allontanarli dalle case loro in modo da obbligarli a percorrere un lungo tratto di cammino per ripatriare , ciò che ne agevole- rcbl>c l'arresto. In questo stato di cose si richiede al governo fran- cese di permettere di riunire questo corpo in uno de 1 suoi dipar- timenti lontano dalle frontiere od all' isola d' Elba. Fu accordata quest' ultima, lina tale provvidenza, che fu in vigore fino al 1 4 no- vembre 1 804 per P applicazione della pena dell' arruolamento for- zato , produsse effetti molto salutari : il paese venne per essa li- brato da tanti malviventi che molestavano la società} e lo Stato senza alcuna spesa (oltre quella ordinaria per la formazione di un nuovo corpo ) acquistò un reggimento che , assunta la denomina- zione di 6." d' infanteria, ebbe poi a combattere con valore in Ispa- gna } e così tanti esseri avviati al misfatto si emendarono e diven- nero utili alla patria. Il vicepresidente nomina cappellani dell' esercito i seguenti sa- cerdoti : t .* Mezza brigata d' infanteria, Bononzi Girolamo, a.* Cittadella Luigi. 3.' Tcrrighi Ottavio. 4." Bartoli Antonio Riccardo. 5/ Bat- tilori Giovanni Venanzio.— 1/ leggera, Cablarmi Zaccaria, a.* Ri- dolfi. — Legione italiana, Maggi Angelo. — 1/ reggimento cac- ciatori a cavallo, Brambilla Giuseppe. — i. e reggimento d'usseri, Velzi Giuseppe. a. # Zerbini Giuseppe. — Artiglieria, Macchiavelli Bernardo. — Zappatori , Vigada Vincenzo. — Guardia del presi- dente, Nazzari Giovanni. — Invalidi , Castillion Giovanni france- se. — Collegio degli orfani, Piatti Stanislao. — Infanteria polacca, Comandelli Francesco. — Cavalleria polacca, Gritti Giovanni Maria. — Ospedale militare di Milano, Pergami Gaetano. Idem di Modena, Colla Giovanni Battista. L 1 esercito della repubblica prescritto dalle leggi 3o dicembre 1 800, e del a 1 settembre 1 80 1 , si compie colle norme fissate dalla legge 1 3 agosto 1 8oa nel termine di sci settimane , proporzio- nando la leva al vuoto offerto dai (madri. In conseguenza di que- sta disposizione (i3 maggio) si chiamano alle bandiere 6000 co- Digitized by Google scritti. Si attivano le due mezze brigate 5.' ti' infanteria e a." leg- gera, die sono portate al completo del pari che gli altri corpi. Si compongono tre divisioni, cioè due attive , la prima di Le- chi, che va in Puglia (giugno) , la seconda di Pino , che va alle coste della Manica (dicembre), e la terza dell' interno, che viene affidata a Fiorella. 1804 1/ ordinamento della guardia del presidente viene condotto a termine (4 aprile). Questo corpo e costituito da vecchi soldati del- l' esercito i più riputati per valore, condotta e bella presenza. Un solo battaglione di cacciatori (che denominasi giovane guardia), nel (piale è incorporata la preesistente guardia del governo tem- |M)ranco, ò compito per arruolamento volontario. La guardia forma divisione separata, ed ha appositi regolamenti amministrativi e di- sciplinari. Il soldo e gli assegnamenti stanno a prò di essa in una proporzione molto maggiore di quella degli altri corpi dell' eser- cito. In totale la di lei forza è di i5oo uomini e di tìoo cavalli (Doc. XIII). Bertolosi, passato da sott' ispettore alle rassegne al grado di aiu- tante comandante, è promosso a generale di brigata comandante degli invalidi e veterani, che consistono in un battaglione di sci compagnie di 468 uomini, oltre tre compagnie d' invalidi. Il maresciallo Jourdan surroga Murat nel comando supremo dell' esercito francese in Italia. È creata una direzione di marineria, e Paolucci Amilcare, pro- mosso a capitano di vascello, ne vien nominato direttore. La leva di quest' anno è di 6ooo coscritti a rinforzo dei corpi esistenti. 180» Le mezze brigate assumono la denominazione di reggimenti, ed i capi di brigata quella di colonnelli. Il reggimento d' usseri è trasmutato in dragoni , e prende il nome di reggimento Dragoni Napoleone. Palombini ne è de- signato colonnello. Napoleone crea il coq>o delle guardie d' onore ed il reggimento Digitized by Google — 1j — dei Veliti reali (ao giugno), che sono il fiore della gioventù ita- liana destinata a servire presso la persona del re , indi a sommi- nistrare uffiziali e sott'uffìziali scelti ai vari corpi dell' esercito. Ogni individuo ha dalla sua famiglia una pensione annua, la guar- dia d'onore di franchi 861.00 ed il Vclite di franchi 1 53. 00. Le guardie d'onore si compongono di quattro conq>agnie di 100 uo- mini, dei quali 60 a cavallo: ed i Veliti di dodici compagnie di 100 uomini : il totale dei due corpi è stabilito in 1600 uomini e i/\o cavalli (Doc. XIV). Queste elette schiere rispondendo all'alto fine della loro istitu- zione, somministrarono all' esercito valenti ufTìziali e sott'ufllziali, senza cagionare al pubblico erario dispendio maggiore di quello, che avrebbero richiesto altri reggimenti di linea, dacché sopperiva all' aumento della spesa la pensione annua retribuita dalle loro fa- miglie. E tale riuscì il vantaggio e lo splendore che si ricavò dall' istituzione di questi scelti corpi, che venne in appresso adot- tata nell' impero di Francia. Le guai-die d' onore dopo due anni di servizio avevano il grado di sottotenente, ed i Veliti quello di sergente, e {tassavano nei corpi della linea dell' esercito. Le guardie d'onore facevano il servizio presso la persona del re j i Veliti quello dei palazzi reali. In tcm|>o di guerra questi due corpi si univauo alla guardia reale della linea per formare la riserva dell' esercito. GÌ' individui della guardia d' onore istituita a Milano e Bologna in occasione dell' incoronazione, ebbero la facoltà di entrare sotto- tenenti nel corpo dei Veliti reali. Col suddetto decreto viene pure riordinata la guardia reale della linea composta di vecchi soldati aventi cinque anni di servizio , e scelti per statura e buona condotta nei diversi corpi dell'esercito. Si trasmutano i granatieri ed i cacciatori a cavallo in dragoni formanti due squadroni. I due ]>attaglioni da otto compagnie sono ordinati in sole cinque per cadauno, e si crea una subdivisionc di gendarmeria della guardia. La forza di tutta la guardia reale somma complessivamente a 3io6 uomini e 775 cavalli. Tutti gl'individui della guardia reale hanno nell' esercito il rango del grado supcriore a quello che occupano nella guardia. È assegnata al corpo della guardia , d' onore la caserma di San Simpliciano che viene ampliata, e vi si Digitized by Google - IG - unì una cavallerizza. Per i Veliti reali si destinò la caserma di San Francesco, ma non essendo suffìccntc, si demolì , e sull'area stessa , ampliata coir acquisto delle case vicine , s' incominciò V edificazione della grandiosa caserma sotto la suddetta deno- minazione. Per mandare ad effetto la legge 1 3 agosto 1 802 relativa ad una leva di 60,000 uomini, sono ripartiti nei dodici dipartimenti e nel circondario dell'Adige (Verona) altrettanti capitani , 34 tenenti e ai3 sott 1 uflìziali che comandano ed istruiscono i coscritti. Per arrolamcnto volontario si compone un ltattaglionc di bersa- glieri bresciani diviso in sei compagine ciascuna di 100 uomini, oltre 3 individui di slato maggiore, che dà un totale di 608 com- battenti ^ Gambara Francesco lo comanda. Napoleone, volendo tirar vantaggio dagli uomini di bassa sta- tura, crea in ciascun battaglione una compaguia di volteggiatori di 1 aa uomini da collocarsi agli avamposti come scorridori armati alla leggera. Essi all' occorrenza montano in arcione dietro ai ca- valieri. Per ottenere otto di queste compagnie si levano 1000 co- scritti. 11 i .* reggimento d' usseri si trasforma in Dragoni Regina, ed il i.° reggimento di cacciatori a cavallo assume il nome di Cac- ciatori Beai Italiano. S' istituisce un ispettorato ed un commissariato addetto alle co- ste dell'Adriatico dallo sIkxxo dell'Adige alla Cattolica, e si de- stinano delle lance armate per la difesa del littorale. Per dirigere 1* educazione militare dei paggi reali si colloca al governo di essi un ufficiale onde quei giovani abbiano a profittare dell 1 agevolezza loro accordata di entrare sottotenenti nell'esercito a studii compiti (Not. 5). Jourdan cede il comando supremo al maresciallo Massaia. U viceré (6 dicembre) raccoglie a Bologna a5,ooo guardie na- zionali del regno d' Italia e del ducato di Parma. Colle guardie d' onore, i Veliti ed i nuclei della guardia della linea , ne forma una divisione attiva della quale dà il comando a Foutanclli. Riunisce in un'altra divisione tutti i depositi de' corpi italiani d 1 infanteria e cavalleria, e ne dà la condotta al generale Dom- browski. Raduna pure i soldati esistenti nei deposili francesi, e ne forma una divisione della quale affida il comando al generale Parton- Digitized by Google — 17 - neaux : incorpora le guardie nazionali nelle divisioni Fontanclli e Dombrowski, e stabilisce accampamenti a Bologna, Modena c Reg- gio. La direzione suprema ne è conceduta al ministro della guerra Pino, aggiungendogli Polfranceschi, qual capo di slato maggiore generale ; il consigliere di Stato Arborio di Brcme, commissario generale straordinario, col commissario di guerra Locatelli come aggiunto; De Mecster in qualità d'ispettore alle rassegne; Tor- dorò , ordinatore in capo , col commissario di guerra Lampato qual aggiunto, e Barinctti Carlo pagatore di guerra. Quest'eser- cito di circa 36,ooo uomini è destinato ad opporsi agli Anglo- Russi e Siculi , qualora osassero spingersi verso la Romagna. Il principe Eugenio, viceré, assume il comando supremo del- l' esercito franco- italo. Massella va a comandare V esercito destinato alla conquista di Napoli. 1806 Radunatasi in Milano (to febbraio) tutta la guardia reale, ne viene designato primo capitano il generale di divisione Pino, e su- bisce un riordinamento (Vedasi Doc. XIV già accennato). Fontanelli conserva il suo grado di aiutante del re; il colon- nello Villata Giovanni ed il capo di squadrone Banco sono creati aiutanti di campo del viceré. Fontanclli lia V incarico d 1 inscrivere a Verona volontari e guar- die nazionali per aumentare l'esercito di un sesto reggimento di fanti e di un reggimento di cavalleria , che prende il nome di a.* di cacciatori, poi di Principe Reale (Doc. XV). È istituita una legione dalmata di ag3o uomini divisi in quat- tro battaglioni di sei compagnie, che viene confidata a Lorot ; ed inoltre un battaglione di cacciatori d' Istria della forza di 770 uo- mini, comandato da Salvatori , che unitamente al battaglione dei bersaglieri bresciani viene agglomerato più tardi nel 3." leggero. Le guardie d' onore vengono aumentate di una quinta compa- gnia (di Venezia) comandata dà Widimann Rezzonico Lodovico. Sono chiamati alle bandiere 6000 coscritti dagli antichi diparti- menti, 1000 dai nuovi della Venezia, 770 dall'Istria e 2930 dalla Dalmazia, per instituire i suddetti corpi ed ingrossare gli esi- stenti. 3 Digitized by Google — 18 — Dalla leva dei coscritti per l'esercito di terra sono prelevati gli uomini per portare al completo un battaglione di Dalmati addetti alla marineria, e le ciurme dei legni di guerra. Il regno d'Italia, coli' acquisto della Venezia, della Dalmazia e colle coste della Romagna, diventa potenza marittima nell'Adria- tico; importa quindi dargli una forza navale proporzionata a que- sto dominio perchè ottenga il posto che gli si addice. A questo intento pertanto, il primo maggio si pone mano all'opera. Le co- struzioni navali sono già in corso fin dal momento dell' occupa- zione (febbraio). Cominciando dal personale, si conferisce a Paolucci, capitano di vascello, il comando superiore. Gli si aggiungono 6 capitani di fregata : Dandolo, Pasqualigo, Fulconis, Costanzi, Bagliello, Armeni. Si impiegano a 4 tenenti di vascello, ao di fregata e 38 alfieri. Mastial fa le veci di commissario generale della marina fino al- l' arrivo di Berlin , che copre stabilmente questo posto (Not. 4). Si nominano Maillot capo d'amministrazione, a ispettori, 16 commissari e sottocommissari di marina , i ingegnere e capo-di- rettore delle costruzioni (Salvini), i j ingegneri subordinati e 6 idraulici; i capo di sanità e 5 a ufiìziali sotto i di lui ordini; la sindaci marittimi dirigenti la leva dei marinai ; i direttore d' ar- tiglieria. Si riordina il battaglione dalmato di marina comandato da Xicovich. Si forma una compagnia di marinai della guardia reale comandato da Corner, un battaglione di cannonieri marinai comandato da Lugo, un battaglione di veterani ed invalidi coman- dato da Combatti, un battaglione di flottiglia comandato da Dan- dolo, in cui sono più tordi ammessi i giovani orfani degli istituti di beneficenza pubblica, che non ripugnano alla carriera marit- tima e che ne hanno l'attitudine. Si creano uno spedale militare, un ergastolo pei condannati, la compagnia dei pompieri , tre tri- bunali marittimi. Si nominano un cappellano in capo (Mcstrovich) e due cappellani ; un pagatore generale, Zanoli Carlo, e un teso- riere degli invalidi, Violet; un pagatore a Corfù, Ghcrardini , ed altro ad Ancona, Barinetti Francesco. Per somministrare le ciurme ai legni armati si combina di fal- le leve a mano a mano che siano lanciati in acqua i legni dal- l' arsenale nella proporzione di 700 uomini per vascello da 74 , di 34o per una fregata da 4*, e di 1 1 5 per un brik da 16, 18 a ao cannoni. Digitized by Google _ - i9 — Per sopperire ai primi bisogni si associano gl' individui clic eb- bero precedente servizio a quelli prelevati sulla coscrizione ed agli altri provenienti dall' iscrizione marittima, nonché dall' arruola- mento , e si riesce a mettere insieme una forza di fooo uomini. Si aggrega alla marina il battaglione di cannonieri guardacoste forte di io33 uomini preesistente nella Romagna e comandato da Delfini, e vi si unisce una compagnia di veterani della marina di Venezia. Si stabiliscono telegrafi e semafori lungo tutta la linea per la pronta comunicazione degli ordini e notizie. Si determina per il momento che il personale della marina debba ascendere a 6000 uomini. Si fanno costruire legni nell'arsenale di Venezia per conto della Francia, che ne riml>orsa poi le spese al regno d' Italia. Oltre Paolucci, comaudaron dappoi nella marineria italiana I)u- bourdieu e Barre", capitani di vascello francesi, e il contrammiraglio Duperrc* (quello che conquistò nell'anno i83o Algeri e che coprì a più riprese il ministero della marina in Francia). Prescindendo dagli ausiliari francesi (a5,ooo) e polacchi (35oo), T esercito italiano, mediante le leve dei coscritti fatte in quest'an- no, e l' arruolamento volontario dell 2 guardie nazionali , si com- pone di 6 reggimenti d'infanteria di linea, di 3 di leggera, di un reggimento dalmate, di un battaglione di cacciatori d' Istria, della guardia reale, di a reggimenti di dragoni, di 2 di cacciatori a ca- vallo , di un corpo di artiglieria con 4 compagnie a cavallo , di uno del genio, di uno di gendarmeria, di uno di veterani e inva- lidi , e di uno di marineria , sommanti ad una forza effettiva di 40,000 uomini, 6000 cavalli, con tao pezzi di cannone da cam- po , ed una flottiglia sull'Adriatico. 1807 Teulié, nominato generale di divisione, conserva il suo coman- do , e riceve il rinforzo di una brigata subordinata a Severoli (marzo). Fiorella ha il governo delle schiere italiane e francesi in Toscana dopo la cessazione del regno d* Etruria (dicembre). Lechi guida una divisione all' esercito de' Pirenei Orientali. Aumentato l'esercito, si accresce anche il corpo dell' ispezione alle rassegne, costituendolo di un ispettore, dicci sott' ispettori ed undici aggiunti (Doc. XVI). Digitized by Google — 20 - Fu inviato a Milano il generale di gendarmeria francese Radet (che figurò a Roma nel 1809), assieme al caposquadronc Gentili e ad altri uflìziali superiori , con missione di regolare il servigio politico della nostra gendarmeria sulle norme di quella di Francia, i quali dappoi si recarono a Napoli con pari incarico. In quest'anno si assegnano 9000 coscritti, metà sulla riserva per ingrossare l'esercito, e si levano inoltre a5o uomini ad incremento della gendarmeria. Le leve nell'Istria e nella Dalmazia sono proporzionate ai bi- sogni dei rispettivi corpi che si vogliono tenere a numero. Il corpo dei marinai riceve 1000 uomini dalla particolare sua iscrizione. 1808 Ai due battaglioni dei a.° di linea stanziati in Corfu viene ag- gregato un battaglione dui 5.°, e il colonnello Cappi Io comanda. Vicendevolmente al S* reggimento (che ha due battaglioni in Italia) è incoqwrato il battaglione del 2. 0 , che è in Catalogna; Foresti ne assume il f ornando. Si compone una divisione di 17,000 uomini con i5oo cavalli ed una batteria da campo, e viene inviata nella Catalogna sotto gli ordini di Pino. La legione italiana dall'isola d'Elba invia due battaglioni in Catalogna, ed ivi assumono la denominazione di i." e a.° batta- glione del 6.° reggimento d'infanteria. Gli uomini che riman- gono nell'isola sono ordinati in un battaglione detto coloniale. Si aumenta l' esercito di un nuovo reggimento d' infanteria di linea di tre battaglioni, che prende il numero 7. 0 I soldati per questa formazione provengono dal reggimento pontificio che era nella Marca «l'Ancona. Per nuova ordinanza ogni reggimento d' infanteria annovera 4 battaglioni di guerra, e ciascuno di questi 6 compagnie , una di granatieri, una di volteggiatori e 4 di fucilieri, a 140 uomini per compagnia. Il battaglione poi di deposito conta 4 compagnie, e lo stato maggiore 5o individui, cosicché la forza totale del reg- gimento è di 3970 uomini (decreto 27 giugno). Il a. w reggimento di cacciatori a cavallo Principe Reale si fa completo di 5 squadroni. Digitized by Google — 21 — Si crea in Venezia un battaglione di guardie sedentarie com- posto di 9 compagnie , ciascuna di 1 4o uomini , oltre 9 di stato maggiore, che somma in completo a 1269 uomini. La gendarmeria reale ricscendo insuffìccnte (a cagione dell' ac- crescimento sopravvenuto al territorio del regno di tre nuovi di- partimenti) viene perciò aumentata a ig35 uomini (Doc. XVII). Per i servizi straordinari della fortezza di Palmanova si inscrive una compagnia di cannonieri tolti dalle guardie nazionali, costituita da 2 uflìziali e 73 sott' ufììziali e artiglieri. Per il trasporto delle robe militari si compone un battaglione di 3ia uomini, con 100 carri e 5oi cavalli. Al battaglione d' invalidi e veterani composto di a compagnie dei primi e 7 dei secondi, si attribuisce uno stato maggiore di 10 individui. Ogni compagnia è di 120 uomini, e la forza totale di 1090. Il sott' ispettore alle rassegne Ramaroni ne piglia il comando. Anche la piazza forte di Ancona pel servizio straordinario si provvede di una compagnia di cannonieri di guardie nazionali in numero di lai, oltre 3 ufììziali. Il regno viene ripartito in sei divisioni territoriali militari } ne sono capoluoghi per il quarticr generale Milano, Brescia, Mantova, Bologna, Ancona e Venezia. In ogni capoluogo vi è un generale di divisione comandante, un capo di stato maggiore, un commis- sario ordinatore di guerra, un sott' ispettore alle rassegne, un co- mandante del genio ed uno d' artiglieria, un pagatore di guerra , un capo di squadrone di gendarmeria, e tre tribunali militari. In ogni capoluogo di dipartimento vi è un generale di brigata co- mandante, un commissario di guerra , un aggiunto all' ispezione alle rassegne, un capitano di gendarmeria , ed ufficiali del genio e d'artiglieria. In Ancona, Palmanova, Venezia, Mantova, Milano e Zara si collocano direzioni del genio. Ciascuna delle sei direzioni ò retta da un colonnello subordinatamente all' ispettore supremo del ge- nio, il generale Bianchi d'Adda. La direzione di sanità militare designa il numero compiuto de- gli ulfiziali incaricati del servizio degli spedali, non che di quelli addetti ai diversi corpi dell'esercito. All'epoca dell'occupazione del regno d' Etruria (1808), gli ar- tiglieri di quel paese furono incorporati nell'artiglieria nostra (Not. 5). L'esercito italiano aveva alla fine del 1808 uomiui 44>°°° e Digitized by Google — 22 — 6000 cavalli, un parco di campagna di 120 pezzi, 6000 marinai ed una squadra di 3 fregate, oltre i legni minori (Doc. XVIII). 1809 Si levano per coscrizione 12.000 soldati di terra e 1000 per la marineria onde ristorare le perdite cagionate dalla guerra di Spa- gna e di Germania. Si attivano compagnie di equipaggi militari pel trasporto delle vittovaglic ed ambulanze addette alle tre divisioni attive. Al cessare del 1809 l 1 esercito di terra e marina ascendeva ef- fettivamente a 37.000 uomini e 5 100 cavalli, ripartiti cioè 10,000 con 900 cavalli nelle Spagne, 11,000 con 200 cavalli nel Tirolo, 3ooo uomini a Corfù , c 1 3,ooo con 4°o° cavalli nell 1 interno. Le perdite patite nelle guerre di Spagna, Italia e Germania, le malattie e la diserzione aumentatasi per la ritirata nella Venezia, cagionano una diminuzione di 20,000 uomini e 900 cavalli. 1810 Conclusa la pace, si concedono nel V esercito congedi di seme- stre ai soldati (22 febbraio). E di questo favore non vi fu altro esempio nò prima, nò poi. I battaglioni che sono nelT interno del regno si pongono sul piede di pace. Si riduce il battaglione che serviva pei trasporti militari ad una sola compagnia. È pure ridotto a 536 invece di 894 il numero dei cavalli delle nove compagnie in ciascun reggimento di cavalleria. Si determina che ognuna delle sette compagnie dei cannonieri guardacoste abbia 1 19 uomini sul piede di pace e i63 in quello di guerra. Si designano i pagatori di guerra delle sei divisioni territoriali, e sono : Barinetti Carlo e Francesco, Caimo Carlo , Magrctti, Bonfanti Giacomo e Crivelli. È stabilito che l'anzianità di grado delle guardie d'onore pro- mosse neir esercito debba datare dal giorno in cui compiono due anni di servizio in qualità di guai-die. > Digitized by GooqIc - 23 - È aumentata di un secondo battaglione e di una compagnia di cannonieri la guardia della città di Venezia , e per conseguenza l'intero corpo ha i836 uomini, compresi 49 uflìziali. Si colloca in ciascun reggimento di fanteria, nonchr della guar- dia reale, una compagnia d* artiglieria della forza di 68 uomini , 63 cavalli , con due cannoni del calibro di 3 , quattro cassoni per munizioni , una fucina e sei carri per la cassa di guerra , ambulanza c vittovaglie. Si porta a numero il 3.° reggimento di fanteria leggera conglo- merandovi, come si disse, il battaglione d'Istria e l'altro dei ber- saglieri bresciani. Si istituisce un collegio a Venezia per l' istruzione degli aspi- ranti alla marineria. È accordata un 1 amnistia generale a tutti i disertori e coscritti refrattari di terra e di mare all' occasione delle auguste nozze di Napoleone con un' arciduchessa d'Austria } ma spirato il termine prefisso per tale amnistia, si perseguitano i disertori , ed un pre- mio di trenta franchi si paga a quegli che ne piglia uno e la metà a chi ne coadiuva l'arresto. Si ordina un 3.° reggimento di cacciatori a cavallo. Si levano 1 1 ,44° coscritti per l'esercito di terra, de' quali 55oo sulla riserva, e 600 uomini per la marineria. Alla fine del 1810 l'esercito nazionale (compresi i marmai ) conta 44* 000 uomini e 55oo cavalli. Le perdite dell' anno in guerra sono di 5ooo uomini e 5oo cavalli , ed a quest' ultima si sopperisce con 900 cavalli di nuovo acquisto. I battaglioni che nel dicembre sono all' estero, stanno nella Catalogna ed a Corfù, e contano complessivamente 10,000 uomini e 5oo cavalli. Quelli neh" interno (compresa la divisione Fontanclli, che occupa il Can- tone Ticino) ascendono a 34,000 uomini e 5ooo cavalli. 1811 Si riordinano le quattro direzioni d'artiglieria a Pavia, Mantova, Venezia ed Ancona 5 due sottodilezioni a Brescia e Palinanova , nonché l'armeria di Milano. Le direzioni sono governate dai co- lonnelli Mazzucchelli Giovanni, Patroni, Cuc e Triqucnot. Le sot- todirezioni dai capobaltaglioni Blondel ed Aiazza. Dirige l'arme- ria in Milano il capitano Dcsmaziz. 11 generale Danna (quantunque incaricato del portafoglio della guerra) conserva sempre la direzione suprema del materiale del- l' artiglieria, ed ha per capo dello stato maggiore il capo di bat- taglione Bcroaldi Natale. Questo rilevante ramo di servizio non la- scia nulla a desiderare, e somma lode ne ritraggono Danna e 13e- roaldi, i quali, siccome dotati di grandi cognizioni nella scienza, fecero salire l'artiglieria nostra ad un grado eminente di perfezione. S'istituisce una compagnia di zappatori pompieri in Milano di 7 a uomini a spese della città, a somiglianza di quella preesistente a Venezia pagata dallo Stato. Alla guardia reale sono creati due posti di aggiunti al sott'ispct- torc alle rassegne ed al commissario di guerra. Sono designati al primo di questi uffizi Ciotti Salvatore, ed al secondo Maggioni Alessandro. Il sott" ispettore Belfort ed il commissario di guerra (lini Cesare entrano coi loro gradi nella guardia reale. È creata una direzione delle rassegne e coscrizione facente parte integrante del ministero della guerra : V ispettore alle rassegue Cortese e nominato direttore. Succede il riordinamento dell'artiglieria dell'esercito, e viene composta di un reggimento a piedi di a l>attaglioni di 10 com- pagnie ciascuno: — di un battaglione di 3 compagnie di pontonieri, di una d'armaiuoli, di 3 d'operai e di una di deposito: totale del reggimento , 35c)o uomini cogli ufiìziali. — Di un reggimento a cavallo di 5a4 uomini compresi gli ufiìziali, e $oo cavalli} — di due battaglioni di treno, uno di 6 compagnie, l'altro di 7 (com- presa quella di dejwsito) della forza di i58a uomini , lao cavalli da sella e a45o da tiro. Forza totale del corpo d'artiglieria, 5a75 uomini e a85o cavalli. E pure riordinato il corpo degli ulfìziali di sanità come segue: Direttore generale, Itc/.ia: medico consulente al ministero della guerra per gli affari sanitari, Omodeo Annibale. Ufiìziali di sa- nità presso i corpi , 70 \ idem de' quattro spedali militari , 78. Forza totale, i5o. Si classificano i comandi delle scssantaquattro piazze d'arme del regno: a di prima classe, 3 di seconda, 5 di terza e 54 ili quarta. Si compongono 4 compagnie d' infermieri militari , della forza totale di 3a6 uomini regolati come nella infanteria. Il corpo dei veterani ed invalidi di terra colla riunione di q Urlìi della marina compie un reggimento diviso in un battaglione d' in- Digitized by Googl — ì>:; validi ed in due di veterani , cosicché la sua forza totale è di a 137 uomini. Si accresce la guardia reale di un reggimento di coscritti di a battaglioni, di una compagnia d' artiglieria a piedi, di un 1 altra del treno , e di 3 compagnie d'artiglieria reggimentaria pei tre corpi di fanteria, e così l'aumento riesce di 1592 uomini e a 16 cavalli, e per conseguenza la forza totale della guardia al completo ascende a 6192 uomini e 1670 cavalli, la cui spesa annuale am- monta a franchi 4-794- 8 * 8 °°- L' esercito è accresciuto di un 4-° reggimento di cacciatori a ca- vallo e di un 4-° di fanteria leggera. S 1 inscrive un battaglione di guardie della cittì di Milano com- posto di 6 compagnie della forza totale di 870 uomini (quelle di Venezia preesistenti costituiscono due battaglioni di i836 uo- mini, dovendo somministrare presidio ai forti distaccati). È decretata la formazione di aa compagnie dipartimentali di ri- serva nei capoluoghi (esclusi Olona ed Adriatico, che hanno i loro battaglioni di guardie) della forza complessiva di a3ao uo- mini. Queste compagnie ricevono vecchi soldati ed ammogliati, e servono come guardia prefettizia. Le guardie di Milano, Venezia e le compagnie dipartimentali, forti assieme di 5c>.6 uomini, sono |»agate mediante una sovrimposta di sette millesimi per ogni scudo d'estimo, il prodotto della quale è versato nella cassa del mini- stero del tesoro a disposizione di quello della guerra, che fa am- ministrare detti corpi come gli altri dell'esercito. Si levano per l'esercito di terra i5,ooo coscritti, tratti per metà dalla riserva, e per la marina aooo, a rinforzo dei corpi esistenti, e per la formazione dei nuovi sopra indicati : si ottengono inoltre, tra arruolati volontariamente, disertori e coscritti morosi graziati, 5ooo uomini. Alla fine del 1811 l'esercito nazionale (la marineria compresa) numerava 60.000 uomini e 6000 cavalli, distribuiti, cioè, in Ispa- gna ed a Corfìt ao,ooo uomini e i5oo cavalli, e nell' interno 40,000 uomini e 45oo cavalli. L'esercito era composto di 69 battaglioni e 4 a squadroni. Le perdite dell' anno furono di 6000 uomini e 700 cavalli, sup- pliti con parte dei 1 aoo di rimonta acquistati. n Digitized by Google - 26 — 1812 Si traggono dalle compagnie dipartimentali di riserva i soldati abili a diventare soli" ulliziali, per collocarli nei quadri dei corpi dell'esercito riordinati. Si forma un corpo chiamato di servizi riuniti d'amministrazione, addetto alle divisioni in campagna, composto di un direttore, un verificatore , a ispettori , a guardamagazzini , 7 sottoguardama- gazzini, ia5 impiegati commessi: 1 38 in totale. All' effetto che i reggimenti abbiano sempre il numero di bat- taglioni e squadroni prescritti nel quadro della prima istituzione si preferisce di ordinarne alcuni oltre il completo , anziché creare nuovi reggimenti. Tali battaglioni e squadroni si denominavano bis, C servivano a compensare le perdite che si facevano in guerra. In quest'anno si comjxmgono i seguenti: Un battaglione pel i.° d'infanteria di linea: 3 battaglioni pel 4.° detto 5 4 pel 6.'; 4 pel 7?: 3 battaglioni pel 1/ leggero: 6 pel a.': 3 pel 4% oltre una compagnia d'artiglieria reggimen- taria; un battaglione per la guardia di Milano: aa compagnie di- partimentali di riserva: un battaglione coloniale: uno di veterani j ed invalidi, oltre una compagnia d'artiglieria: 3 squadroni pel l. reggimento di cacciatori a cavallo (lleal Italiano) ; 4 P*^ 4-° 5 ** ! |>el reggimento Dragoni Regina : un Iwttaglione pei trasporti mi- litari con buoi : una compagnia d'artiglieria a cavallo. Si mettono a numero le compagnie dei cannonieri guardacoste, come pure la gendarmeria, la compagnia del treno del genio di ; ia8 uomini, aio cavalli e 35 carriaggi, le quattro compagnie di oj)erai della marineria , e finalmente 1' equipaggio di 3 vascelli , a fregate e 3 brìi. Si stabiliscono in Mantova ed Ancona depositi generali di co- scritti refrattari e disertori raccolti mediante la caccia data loro nel regno , e s 1 incorporano nei battaglioni di Corfù e dell' isola d'Klba (5 settembre e i5 novembre). 11 nuovo liattaglionc dei trasjwrti militari, con carri alla]Com- toise , tirati da y4° buoi invece di cavalli , e riunito a Verona , e viene tost<» avviato in Russia. 1 buoi si ammalano (masi tutti cam- min facendo , come cbl»e a comprovarle» il commissario di guerra Mantovani, incaricalo di riconoscere le perdite lungo lo stradale. Digitized by Google - 27 - Si designa 1* aiutante comandante Rivaira capo dello stato mag- giore della gendarmeria. Sono assegnati all'esercito per legge, i5.ooo coscritti pel 1812, metà sulla riserva, compresa la marineria. Se ne chiamano inoltre alle bandiere sulla leva del 1 8 1 3 in anticipazione altri 9000: più, si riabilitano al serv izio 7078 refrattari, e si ottengono per arruo- lamento 1600 volontari. Alla fine del 181 a l'esercito (non dedotte le enormi perdile fatte in Russia e nella Spagna) numerava a 79.522 uomini c 12,824 cavalli. Le perdite dell'anno (escluse quelle di Hussia e Spagna non per anco conosciute) furono di 1 4,061 uomini e 733 cavalli, suppliti questi con parte dei 6817 di rimonta acqui- stati. Le perdite d' uomini si classificano come segue : Disertori e cancellati dai ruoli 7339 Morti 2419 Congedati 1 167 Ammessi al ritiro i5g Condannati alla palla e lavori pubblici 2o5u Sentenziati a morte 20 Giudicati per delitti estranei alla diserzione 907 Totale uomini 14,061 I corpi che nel dicembre erano all'esercito in Ispagna, in Rus- sia e nelle Isole Jonie, figuravano complessivamente sopra i (piatil i dell'esercito (a difetto degli stati delle perdite sofferte in guerra) per 4<>,ooo uomini e io,5oo cavalli (compresi 74° uuo ' tiro) c quelli esistenti ncll' interno per 39.522 uomini e a3»4 cavalli. II quadro di composizione dell' esercito era slato determinato come segue : Uomini Cavalli Stato maggiore generale 100 3oo 35 battaglioni dei 7 reggimenti di fanteria 28,265 47 5 20 Iwttaglioni dei 4 reggimenti di fanteria leggera 1 6,236 272 — — — — — ■ — • 44,6oi 1047 Digitized by Google — 28 — Uomini Cavalli Somma retro 44-6oi >°47 5 battaglioni dalmati 4°^9 68 7 battaglioni delle guardie di Milano, Ve- nezia c compagnie dipartimentali di ri- serva 5oa6 5 a compagnie di zapjiatori pompieri, l'uria a Milano, V altra ncll' arsenale di Venezia 1 68 — 4 compagnie d' infermieri 336 — Un corpo d'artiglieria 5zy5 a85o 36 squadroni dei 6 reggimenti di caval- leria (piede di guerra) 6576 ^976 6 squadroni dei 3 reggimenti di gendar- meria 1908 io3o Un corpo del genio i^oo a65 a battaglioni di trasporti militari, 1 con buoi 1 3oo aooo 8 battaglioni guardia reale a squadroni guardie d' onore a squadroni di dragoni, e subdivisionc l c r A • J ■ 1. 6192 167O di gendarmeria scelta 1 4 compagnie, una d'artiglieria a cavallo, una a piedi e a del treno Marineria, e cannonieri guardacoste, equi- paggi di vascelli, operai inreggimenlali, collegio, ec 9000 — Scuole militari 5oo — 3 battaglioni d' invalidi e veterani ... ai 37 — Servizi riuniti di amministrazione .... 1 38 — Sanità militare i5o 4° Comandi di piazza 169 — Totale 88,935 i4,95i Con i5o pezzi d'artiglieria de' quali 3o reggi mentali. 1813 Del corpo d' esercito clic era ito nelle Russie col generale Pino, e pressoché annientato in quella catastrofe , riguadagnano l 1 Italia pochi infelici avanzi. I Digitized by Google — 2'J — Le divisioni Palombini e Severoli in Lspagua sono menomale dalle continue l'azioni e dalle eccessive fatiche. Quindi si rinnovano i reggimenti d' ogni arma e si ricompone il corpo dell'artiglieria al fine d'inviare rinforzi in Germania, non- ché di allestire possibilmente un esercito a difesa delle frontiere del regno, dachè le vittorie dei Uusso-Prussi rendevano oscillante l'alleanza dell'Austria con Napoleone. La partenza per la Germania di una brigata d' infanteria co- mandala da Zucchi , assieme (dicembre 181 a) al 4-* reggimento dei cacciatori a cavallo, aveva già sensibilmente diminuiti i depo- siti della milizia nell' interno. Pertanto si dà vigoroso impulso al- l' arruolamento volontario , che produce qualche aiuto , indi si muove la riserva di 6000 coscritti del 1 8 1 3, e si accende 1' emu- lazione nelle persone costituite in carica, e nei notabili del regno affinchè concorrino a ripristinare l'esercito. Quest'appello alla ge- nerosità pubblica trova eco, e si diffonde nobile gara in ogni or- dine dei cittadini, che offrono volontariamente 2016 soldati e 3G89 cavalli , e circa franchi Goo,ooo. 00 , oltre gran numero di oggetti di vestiario, ecc. (Doc. XIX e Noi. 6). Non molto stante giungono gli ordini dell" imperatore Napoleone di allestire (come vicn fatto) una divisione destinata a recarsi iu Germania a sussidiare l'esercito colà raccolto. Questa divisione si move in marzo sotto la condotta del generale Peyri, e fa parte del 4-" corpo governato da Bertrand. Non era di molto inoltrata in cammino questa divisione, che so- praggiunge comandamento di rinforzarla con altri battaglioni , e auche a ciò si provvede. Per sovvenire a tanti bisogni si opera in anticipazione la leva di 1 5,ooo coscritti pel 1814 (26 febbraio). Napoleone di lì a poco chiede il rinforzo d' altra divisione } che sia posta a numero la Guardia reale distrutta in Russia , accre- scendone i cacciatori a 4 battaglioni 5 che si rinnovino i reggi- menti di cavalleria i che si allestiscano nuove batterie di campo } che si approvvigionino le fortezze e finalmente che si affretti il riordinamento della flotta di Venezia , a mezzo di straordinaria tutela del regno. A questi provvedimenti si riferisce in gran parte la corrispondenza tra il ministro. V imperatore e il viceré (Doc. dal XX al XLVI inclusiv.). Per risvegliare lo spirito pubblico alla comune difesa s' inviano Digitized by Google - 30 - rivestiti d'ampi poteri (ottobre e novembre 1 8 1 3) nei dipartimenti sulla dritta dell'Adige e del Po senatori e consiglieri di Stato , De Brame, cioè, in quello dell'Agogna, Cavriani in quello del Mincio, Dandolo in quelli del Metauro, Musone e Tronto, Bru- netti in quello del Reno. Scopoli in quello del Basso Po, Pallavi- cini in quello del Rubicone , Valdrighi in quelli del Crostolo c Panaro, Tondelli in quelli dell'Alto Po e Mella, Giovio in quello del Lario, Custodi in quello del Serio (Doc. XLV1I). 11 viceré decreta (ii ottobre) la leva di i5.ooo coscritti della prima classe dal 1808 al i8i3, ma i dipartimenti sulla sinistra dell'Adige non hanno tempo di somministrarli , e quelli sulla dritta del Po sono disturbati dalle invasioni nemiche. Si mettono assieme volontari per formarne due reggimenti de- stinati a prendere, nel quadro dcU' esercito, i numeri 8 e 9 d' in- fanteria di linea. Si compongono pure due altri reggimenti temporanei d' infan- teria, che assumeranno poi i numeri io e 11. Si conchiudono rilevanti compre di cavalli. La gendarmeria cede tutti i suoi , che surroga con altrettanti acquistati nel regno. A questo numero di cavalli unendovi gli altri provenienti da offerte volontarie, si rimonta la cavalleria ed il treno. Le cinque compagnie della Guardiò-dlouorc si riducono ad una, diretta dal cajwsquadrone Re, e le guardie d' onore che avevano fatto la campagna di Russia entrano in qualità d'ufficiali nei corpi dell' esercito (Noi. 7). Si determina di formare due nuovi reggimenti di sconidori leg- geri valendosi dei piccoli cavalli indigeni dell'Appennino , come altra volta si era pensato di valersi di quelli del Friuli. Si sopprimono i cassoni per le ambulanze e per le vittovaglic che i reggimenti conducevano seco, e vi si sostituiscono cavalli e muli da soma. Si attribuisce al coUcgio degli orfani militari come governatore un generale di brigata , c vi e destinato V ispettore alle rassegne De-Mccster. Viene aumentato un uffizialc per compagnia nei quinti batta- glioni dei reggimenti d'infanteria. Si apre a Cremona un deposito generale d' infanteria di 3ooo uomini (che somministra i sott' uffìziali ai corpi) subordinato ad un colonucUo, e vi si concentra la scuola di Cantù. — 51 — In V cnezia si accresco una compagnia di cannonieri guardacoste. Si aumenta di un secondo battaglione . composto di 6 compa- gnie, il corpo detto Coloniale ali 1 isola d'Elba, clic assumerà il nu- mero di i a. B reggimento d' infanteria di linea nel quadro dell' c- scrcito. S 1 incarica il colonnello Gambara Francesco di formare un bat- taglione di bersaglieri bresciani di 4 compagnie, forte di 570 uomini. Si chiamano aa compagnie di guardie nazionali di 200 uomini cadauna nei dipartimenti del regno, meno quelli dell'Olona e del- l'Adriatico, per il servizio interno del dijiartimento onde potersi prevalere delle compagnie dipartimentali di riserva a rinforzare l' esercito. 11 quadro di composizione dell'esercito alla fine del 181 3 por- tava 90.000 uomini, ma sottraendone le 4 compagnie di guardie d'onore soppresse, si riduce a 89,600 uomini e i5,ooo cavalli, dai quali deducendonc pure a5o per le suddette guardie, restano i4-75o cavalli. Gli aumenti per i corpi di nuova formazione rctroindicati, som- manti a uomini a4,a88 e aaoo cavalli, fanno ascendere, sul quadro, la forza al completo a 11 3,888 uomini ed a 1(1,950 cavalli. E però da osservarsi che sotto le armi nell' interno esistevano soli 19.438 uomini: ai depositi e spedali 10,000, e 4 «00 cavalli. E quando pure nell' effettivo si comprendessero gli uomini di presidio nelle piazze investite dal nemico, gli altri esistenti agli spedali esterni , più i prigionieri di guerra sparsi su tanti punti, dal lioristene al- l' Ebro, e finalmente il corpo di Oorfu (che tuttodì scemava), si avrcblwro altri 3a.ooo uomini ed 85oo cavalli, ma anche ciò am- messo, si è ben lungi dal raggiungere la forza soprindicata, dachè l'effettivo ascenderebbe a 61, 438 uomini e 1 a,6oo cavalli in con- fronto del completo soprastabilito in 11 3,888 uomini e 16,960 ca- valli. Rapporto agli uomini è indubitalo che ve n' erano molti as- senti che potevano probabilmente un giorno raggiungere i loro corpi : quanto poi ai cavalli è fuor di dubbio che erano periti o stati presi dal nemico , cosicché non occorre tenerne conto. E d'altronde certo che i soldati dei dipartimenti sulla sinistra del- l'Adige sono rimasti in gran parte ai loro focolari quando at- traversarono i paesi nativi per venire alla linea dell'Adige (no- vembre 181 3), ed e naturale che la diserzione in questo caso sia — 32 - rilevante , giacché vi era sicurezza d' impunità. Senza le grandi diserzioni e le perdite in guerra , V esercito italiano, sussidiato in quest' anno dalla leva di 36,ooo coscritti e da 4«oo uomini pro- ventanti dalle offerte, dai volontari e dai refrattari graziati, in tutto 4o,ooo, avrebbe riparato le perdite della campagna precedente : ma siccome tutto calcolato tali perdite superarono i rinforzi avuti , ne conseguita clic deve computarsi la forza effettiva esistente in linea e nei dipartimenti non invasi a 3o,ooo uomini e 4<**> cavalli come si disse. La coccarda nazionale riuniva i colori bianco-verde e rosso. Le tavole A, B, C, D, E sono dimostrative dei colori delle divise pro- gressivamente adottate nell'esercito. Artaria di Vienna pubblicò, dedicate al ministro Foutanclli, due tavole nelle quali erano figu- rate le divise militari italiane. Questo lavoro si tenne anche in pregio perché alcuni dei principali personaggi cranvi ritratti dal vero. 1814 Nell'anno antecedente ebl>c fine qualsiasi formazione di corpi italiani. Ora pur troppo non mi rimarrà che accennar di passag- gio ciò che precesse allo scioglimento delle nostre schiere. Entrata in ufficio la nuova reggenza di governo, Pino assume il comando dell' esercito. I reggenti nei primi giorni del loro potere richiamano in atti- vità il generale di brigata Dembowski riformato; promovono a ge- nerale di divisione Mazzucchelli, che meritò un tal grado tante volte sul campo della gloria: a generali di brigata Pajni e Lechi An- gelo: a capi di squadrone Fascolo Ugo e Fontana Galeazzo; a com- missario di guerra di seconda classe della guardia reale Maggiori Alessandro: a commissario ordinatore di guerra Lampato (che già percepiva gli stipendi di questo grado, e ne faceva le veci), a commissario di guerra Parea Paolo, ce. Polfranceschi , ispettore generale della gendarmeria, chiede ed ottiene il ritiro. Nel 1 8 1 3 per mettere a numero sollecitamente Y esercito fran- j cese d' Italia gli erano stati assegnati coscritti dei dipartimenti ita- liani aggregati all'impero. Ora, dovendo ritirarsi in Francia, e presumendosi che questi Italiani avessero ripugnanza ad abbando- Digitized by Google - 33 — narc il paese nativo, era stato adottato dal ministero della guerra, d' intelligenza col generale Polfranccschi (vivente), che abili uf- fiziali di gendarmeria, provveduti delle somme necessarie per sov- venire ai bisogni , avessero a raccogliere quelli clic preferissero di rimanere in patria, e dirigerli a Pizzighettonc ed Orzinovi per farli poi entrare, ove assentissero, nei corpi italiani. Per tal modo, mentre si allontanava il pericolo che soldati sbandati avessero a disturbare Y ordine pubblico, si otteneva per al tra parte il vantag- gio, in quel momento rilevantissimo, d'afforzare la linea del Min- cio. Ma la reggenza contrammandò questo provvedimento (No!. 8). Nello scopo di rettificare la falsa opinione allora invalsa, che molti fossero gli stranieri occupanti i primi gradi e le primarie cariche nell 1 esercito italiano, reputo prezzo dell' opera di corredare questi cenni di un quadro nominativo di tutti gl'individui che compo- sero lo stato maggiore dell' esercito italiano dalla sua formazione nel 1796 al suo scioglimento nel 181 4 (Doc. XLV111), nonché l'e- lenco dei ministri della guerra e di altre eminenti autorità militari (Doc. XLIX), contrapponendo ad ogni individuo il luogo di nascita. £ qui non sembra fuor di luogo riepilogare i dati statistici che ci guideranno a conoscere il consumo di uomini che ebbe a sop- portare l'esercito nostro. Nei diciassette anni e sette duodecimi (da ridursi a soli dicias- sette a cagione della ritirata in Francia avvenuta nel 1799) l'e- sercito cisalpino-ilaliano ebbe registrati sulla sua matricola generale 309.464 uomini (ultimo numero nell'aprile 1814), fra i quali 1 65,43* erano coscritti. Gli altri i44^3a numeri erano riempiti in parte da volontari, in parte dai Polacchi ausiliari (fino al 1806), nonché da Dalmati ed Istriolti estranei alla coscrizione del regno, ed in parte da duplicati per riammissioni e passaggi d' individui da un corpo all'altro, e finalmente per la fusione di vari corpi in un solo. Nella impossibilità di determinare con esattezza la quota di ciascheduna di queste categorie, mi limiterò ad accennare che se- condo la mia opinione (fondata sull'esperienza) si possono valu- tare in via approssimativa a 44» 000 ■ volontari , ad 8000 i Dal- mati ed Istriotti, ed a «ia,o3a il restante. Questo dato può servire di base per agevolare l' intelligenza di ciò che mi propongo di espone. Nell'aprile 1814 esistevano in linea ao,ooo uomini circa , ed altri 40,000 stavano di presidio nelle piazze forti , nei depositi , Digitized by Google — 34 — negli spedali , c nelle prigioni tli guerra. Perciò la differenza sa- rebbe di a4<)<464' cnc ripartita sopra diciassette anni, dà annual- mente i4^74- Ma dovendosi eliminare da questa cifra la parte che vi hanno i Polacchi (resi alla loro patria), i congedati e le iscrizioni ripetute per \c cause sopraccennate , non si eccedono , a mio avviso , i limili del prolubilc riduccndola alla metà. Dal che ne conseguita, che la perdita annuale di uomini spenti in guerra e di malattia si ridurrebbe a 7337 , ed in totalità a lalj^O? ciò clic sta in esatto rapporto coi risultamcnti statistici di un esercito che entro il periodo di diciassette anni variò nella sua forza effettiva dai ia,ooo sino ai 90,000 combattenti. E quando dalla perdita annua si escluda la miseranda catastrofe di Itana ? j^iicjla si sola divorò ben a6,ooo Italiani, questa si riduce a 5807, a malgrado che nel corso di quasi diciotto anni P esercito nostro ne guerreggiasse circa dieci senza interruzione. Ove poi si volesse ragguagliare la perdita alla popolazione va- riabile che ebbe lo Slato in questo periodo di tempo, si potrebbe stabilire il seguente conto per approssimazione : La cifra della popolazione su cui dovrebbe ripartirsi la perdita annua di 7337 individui , può ritenersi per adequato di 5,333,ooo . abitanti. Quindi la suddetta perdita corrisponderebbe annualmente a o, 1/7 per cento della popolazione. La reggenza nei primi istanti della momentanea sua indipen- denza, rinvia tutti i Francesi che erano ucll' esercito italiano con- cedendo loro due mesi di soldo. Fortuna volle per essi che an- che il generale Som mari va sentisse la gravità della loro condizione, e che accompagnasse i generali Jacquet, Rambourg e Martel quai deputati dei loro compagni d'armi, con lettera al maresciallo prin- cipe di Schwarzcnlwrg a Parigi, e clic questi ottenesse dal re di Francia la loro ammissione nell'esercito nazionale col grado istcsso che avevano tenuto in quello d'Italia. Per tal combinazione gli uf- fìziali francesi espulsi dal governo del paese che avevano servito, ritrovarono nel vincitor generoso quella protezione che inspira il valore sventurato. In quel momento a lale era cresciuta V avversione nell'animo di alcuni pochi Lombardi ( teneri soltanto del proprio municipio) non solo contro i Francesi quant 1 anco contro i connazionali non nati sull' Olona, eh' ebbero a comprendere fra gl ? Italiani per essi chiamati esteri da rimandarsi, persino un ottimo impiegato nel mi- Digitized by Google — 53 — nislcro della guerra, C... V.... , che aveva sortilo i natali in Teme- swar quando il padre di lui, patrizio milanese, militava con grado di uffizialc neir esercito austriaco : ma fattosi notare V errore, ne fu affrettata la correzione, com'era ben da credersi. Un bizzarro ingegno, per punire col ridicolo quei pochi dominati da quella avversione, ebbe a dipingerli in un epigramma come dolenti c crucciosi perchè i così detti forestieri erano venuti a consumar loro per tanti anni V aria del paese. Giova per altro rendere qui giustizia alla massa dei Milanesi , che diede sempre costante prova di generosa accoglienza verso Te- sterò, cosicché l'ospitalità loro e proverbiale presso le altre nazioni. Le milizie italiane vennero discioltc. Mazzucchelli , capo dello stato maggiore generale italiano , fu chiamato a fianco del mare- sciallo lkllcgarde, nello scopo di regolare 1' ordinamento dei nuovi corpi. 11 maresciallo, nel suo ordine del giorno 3o maggio, disse: u S. M.I. R. A. l'augusto imperatore Francesco I, nel prendere a possesso di queste province , si è degnata di occuparsi , prima « di ogni altra cosa, dell' esercito ilaliauo. La fedeltà c la bravura « di cui ha dato prova per lo passato sono slate per l' augusto suo u cuore una garanzia di utili servizi per l 1 avvenire. » Queste significanti espressioni acchetarono gli animi incerti dei soldati italiani, nè andò guari cìic furouo messe ad effetto le promesse del nuovo sovrano. Pressoché tutù i generali, senza riguardo a nazionalità, furono accolti coi loro gradi nell' esercito austriaco; gli ulìiziali dei paesi pontifìcii nominati nei quadri di due reggimenti, comandali da Ca- sella e Domenico Armandi, vennero conservati agli stipendi del- l' Austria sino a nuovo ordiue; gli altri, come sudditi di Parma, ricevuti nelle milizie di quel ducato \ quelli di Modena e Novara diretti ai loro Stati rispettivi. I nazionali poi che per cagioni di- verse non ebbero a prendere servizio attivo nell' esercito d' Au- stria , ottennero le pensioni austriache. Alcuni non appartenenti all' impero austriaco, che avevano in addietro occupato impieghi elevati nell' esercito italiano , ebbero allo di naturalizzazione, lo, oriondo modenese, fui tra questi. Finalmente gl' inabili furono collocati nelle case degli invalidi a Petlau, indi a Padova; e vennero egualmente conservali i loro sii pendi ai militari tutti eh' erano in ritiro. — 36 — La guai-dia reale fu sciolta. I sott 1 ufliziali e soldati ebbero il loro congedo: quelli dell'infanteria della guardia di linea, prima di separarsi, abbruciarono le bandiere, e se ne divisero le ceneri. Diversi individui abbandonarono Y Italia per militare altrove } fra quelli che ebbero ridente fortuna sono da annoverare Venturi c Codazzi JJJflL.?). Non così i colonnelli Filippo Bonfanti e Fran- cesco Neri, che diretti a Bolivia incontrarono sul suolo americano la febbre gialla, che li spense nel vigore dell' età. Le schiere italiane (3i luglio) furono riordinate nei seguenti austriaci reggimenti : N.* i3 Wimpfcn. — Colonnelli, Jamar e Cornetti. Tenente co- lonnello, Mazzetti; maggiori, Marschall, Della Torre e Magislrelli. N.° a3 Merville. — Colonnelli, Drohn e Olini; teneuti colon- nelli, Jouug e Olivazzi. N." 38 Proliaska. — Colonnelli, Schrcibcrs e Ceccopieri $ mag- giore, Ccva. N.' 43 Paar. — Colonnelli, Businelli e Porro: maggiori, Jordis e Berizzi. Quattro battaglioni di cacciatori comandati da Gries , tenente colonnello, Scarampi, Pozzo di Borgo e Forni, maggiori. Un reggimento di cavalleggeri Nostiz, colonnello Alberti, te- nente colonnello Civrani. Un reggimento di gendarmeria, Rivaira, ispettore generale. Fu conservato con modificazione il collegio militare degli orfani. Furono riconosciuti tutti i gradi militari, confermati i titoli di no- biltà e le dotazioni anche per successione, conservate le decorazioni della Corona di Ferro, e più tardi contribuita ai decorati la pensione. La marineria del regno d' Italia ebbe pure ad essere riordinata. Furono conservati in attualità di servizio i seguenti individui : Pasqualigo Nicolò, comandante la flottiglia , e Dandolo Silvio , direttore in capo dell 1 arsenale , capitani di vascello -, Armeni An- tonio, Buratovich Vincenzo, Accurti Michele e Tizian Giovanni , nominato anche direttore dell' accademia dei cadetti , capitani di fregata. Salvini Andrea, direttore in capo del corpo del genio ma- rittimo, colonnello. Furono pure conservati gli utKlziali subalterni occorrenti , non che un battaglione d' infanteria di marina. Digitized by Google I CAPITOLO II. SCHIERE AUSILIARIE POLACCHE E FRANCESI. — TRATTATO D'ALLEANZA COLLA FRANCIA. (Not. 10) 1796 Bonapartc chiama in Italia gli ufìlziali polacchi rifuggili in Francia dopo la detronizzazione del re Stanislao ( Poniatowski ). Per convenzione degli amministratori della Lombardia col divisio- nario Dombrowski Giovanni Enrico, si arruolano soldati fra i pri- gionieri di guerra di quella nazione, e si istituiscono due legioni di fanteria. Dombrowski coli 1 aiutante generale Kosinsky ed il commissario di guerra Barss ne assumono la direzione suprema. I capobrigata Grabinski ed Axamitowski comandano subordinata- mente le legioni. 1797 I Polacchi compartecipano alle fazioni contro i Veneziani sulla riviera di Salò e alla presa di Verona. Marciano (in dicembre) nella Romagna. Digitized by Google - 38 - 1798 Por legge (17 aprile) del corpo legislativo cisalpino sono ri- conosciute le due legioni polacche in qualità di ausiliarie. La forza di esse è complessivamente di 6000 uomini , essendo rie- scilo facile, dui-ante la guerra dei due anni precedenti , il man- tenerle a numero. Il direttorio esecutivo cisalpino promulga (17 maggio) un trattato d'alleanza col governo francese, con cui quella repub- blica si obbliga dare alla cisalpina come ausiliari aa,ooo fanti, a5oo soldati a cavallo e 5oo artiglieri. La cisalpina in corrispettivo s'impegna pagare alla sua alleata 18 milioni di franchi annui, ac- crescere le proprie forze nazionali, mantenere un trono di campa- gna di 1 ao cannoni, una flottiglia sul lago di Garda , fortificare Rocca d'Anfo per chiudere la Val Sabbia , conservare le piazze forti di Mantova, Peschiera c Ferrara in buono stato, e munire le alture di Vallcggio e di Goito. £ inoltre convenuto che il general? in capo francese abbia il governo di tutte le fortezze della Cisalpina, le quali però deb- bono essere presidiate a numero eguale da soldati delle due na- zioni : che nelle piazze, stazioni, accantonamenti, a grado uguale tra uflìziali francesi e cisalpini, comandino i primi c a gradi disu- guali T uffiziale più graduato delle due nazioni. E che finalmente nelP esercito cisalpino non possano mai entrare uflìziali francesi in numero maggiore della terza parte. Le due legioni polacche prendono la denominazione di 1 .* e a.' mezze brigate ausiliarie (legge 3o novembre) , e la forza di cia- scuna è di uomini 3aoi e complessivamente di 6'4oa. 1799 Il corpo ausiliario polacco si conserva a 64oa uomini , quello francese a a5,ooo con a5oo cavalli, e perciò la forza totale ausi- liare somma a 3i,4oa uomini e a5oo cavalli. Al ritirarsi dell' esercito francese (a8 aprile) dalla Lombardia , le due mezze brigate polacche trapassano agli stipendi della Fran- cia, e si coprono di gloria alle battaglie della Trebbia e di Novi. Digitized by GoQgjg — 39 - 1800 Le due mozze brigate jiolacchc ripigliano, come ausiliarie, ser- vigio nella Cisalpina a datare dal a3 settembre. 11 a4 dicembre (1800) il generale Domhrowski guida sul Min- cio questi ausiliari, parte della brigata di Scvcroli, (lue battaglioni e due squadroni di soldati francesi , ed ha missione d' investire Peschiera. 11 28, il capobattagliouc Chlopiskv (che figurò in Po- lonia nel 1 83 1 ) attacca gli avamposti del presidio di Peschiera e li spinge fino sugli spalti della piazza. Il capobrigata Grabinski, sopraggiuuto con altro battaglione, e ferito in questa azione, spiega gratulo bravura. Il 3o dicembre il presidio di Peschiera fa vigorosa sortita , ed è respinto con grave perdita dal capota taglione Chlopiskv. Sul conto di quest 1 ufficiale la relazione storica del generale Oudinot, caj)o dello stato maggiore ( 1 7 gennaio 1 80 1 ), così si esprime : « Le chcf-de-l>ataillon Chlopiskv, distingue' dans la carrière mi- « litaire par plusieurs actions brillante* , donna dans celle occa- « sion les preuves du plus grand couragc joiut au sang-froid le « plus rare. » Al reingresso dell'esercito francese in Lombardia, forte di 55,ooo fanti (8000 cavalieri compresi), esso (a giugno 1800) sta a carico del tesoro cisalpino , il quale sostiene le spese dogli sti[>endi e vitto fino alla mela del 1801 , meno il tempo che [lassò sulla riva sinistra dell'Adige. 4C01 Coli' armistizio di Treviso (16 gennaio) è ceduta Peschiera. 11 Primo console richiama (4 luglio) le due mezze brigale po- lacche a far parie dell' esercito francese. 1802 Designato Bonaparte presidente della repubblica italiana (26 gen- naio), l'esercito francese stanziato sul territorio di essa, posto già sul piede di pace, è ridotto alla forza detcrminata nel trattato ti' alleanza 37 maggio 1 798. Digitized by Google — io- li generale polacco Dombrowski, 1" aiutante comandante Kosiu- ski, il capobattaglionc Dombowski ed i capitani aiutanti di rampo Tremo e llaukc, rientrano ausiliari nell'esercito italiano (8 marzo), e per decreto 29 aprile sono pure ammesse al servizio italiano come ausiliarie, due mezze brigate ed un reggimento di cavalleria leggera jwlacco, comandato quest'ultimo dal capobrigata Rosnicski. Sono pure ammessi a stipendio di riforma (fino a che si faccia luogo per essi a servizio), 3 capobrigata , un eapobattaglione, i3 capitani, 22 tenenti, 3i sottotenenti, e 4 ufficiali di salute di que- sta nazione, olire le compagnie di veterani ed invalidi altrove ac- cennate (Noi. ii). Il y* reggimento di dragoni francesi estingue un incendio a Lodi , e il governo italiano attcsta riconoscenza agli uffiziali e gratifica di tre giorni di soldo i sott' uffiziali e dragoni; questi accettano il dono, ma ne dispongono a favore dei danneggiati (28 maggio). 1803 Al principio di quest' anno la seconda mezza brigata polacca comandata da Àxamitowski cessa di essere ausiliaria della repub- blica italiana, e s' imbarca a Genova per San Domingo. La prima mezza brigata d'infanteria e due squadroui dapprima, quindi il restante del reggimento di lancieri a cavallo fauno parie della divisione Lechi inviata in Puglia. 1800 Un reggimento d' infanteria polacca comandala da Grabinski e quello di lancieri comandato da Kosnicski, seguitarono a far parte della brigata Pcyri nelle Calabrie, ed ebbero piccoli fatti d" armi tranne quello di Sani' Eufemia, nel quale soffrirono perdite con- siderevoli. Nel mese d' ottobre essendosi rotta la pace colla Prussia , Na- poleone richiama al grande esercito i corpi polacchi che erano ausiliari del regno d'Italia per ricondurli a Varsavia (Noi. 12). Da quest' epoca il regno d'Italia non ebbe più corpi stranieri ausiliari nel suo esercito. Riunite al regno d' Italia Y Istria c la Dalmazia , si formano Digitized by Google — il - un battaglione di Istrioni (che fu poi incorporato nel 3.° reggi- mento d'infanteria leggera) ed un reggimento dalmata. Nel 1810, allorché la Dalmazia tu aggregata alle province illiriche, il reggi- mento dalmata continuò a far parte dell' esercito italiano ed a re- clutarsi nel suo paese, non come ausiliario, sibbene come corpo straniero agli stipendi, e per questo motivo le sue fazioni di guerra sono narrate assieme a quelle dell 1 esercito nazionale. E soltanto da avvertirsi, che do|x> la sua distruzione in Russia non ne rimase che un nucleo, che jk>ì rientrò in Dalmazia. Digitized by Google hi CAPITOLO III. EDUCAZIONE MILITARE. - ISTITUTI DIVERSI. L istruzione dell' esercito italiano è oggetto che risveglia T at- tenzione ed attira le cure di tutti i governi clic si succedono. ISiuno stabilimento militare esisteva nei paesi che si conglome- rarono nella repubblica cisalpina ( 1 797). Quindi per la educazione elementare s' istituiscono nei reggi- menti a prò dei figli militari (che sono due per ciascuna com- jwgnia), non che dei sott'uflìziali e soldati, scuole di leggere, scri- vere e conteggiare: e sono diversamente regolate fino al 1808, in cui ricevono stabile assestamento (decreto 26 maggio), e si fa debito dell' insegnamento al cappellano del reggimento, ad altro maestro e ad un aggiunto. I generali comandanti sorvegliano Y i- struzione. Ai figli dei militari il Governo accorda la metà dello stipendio attribuito al semplice soldato. Non sono contemplati che i legit- timi discendenti da militari che prestano servizio attivo o spenti in guerra, ed aventi almeno due anni di età. Un ufficiale del reg- gimento vigila sopra di loro. Toccato il decimosesto anno sono ammessi ad arruolarsi volontariamente in qualità di tamburini o di soldati. * Digitized by Google — 43 — A misura chcjojstato militare prende consistenza , un piano di educazione si svolge in una serie d' istituti fondati ad ammaestra- mento dell' esercito come segue: Per i sott' uflìziali d' infanteria : 1. Il collegio degli orfani militari. 2. La scuola di Cantò, anche per i tarnburiui. Per gli uflìziali d'infanteria: 3. Le scuole di Pavia e di Bologna. Per la cavalleria, uflìziali e soldati : 4- La scuola d' equitazione di Lodi, anche per trombettieri e maniscalchi. Per la gendarmeria, per i sott' uflìziali c gendarmi: 5. Il deposito d' istruzione in Milano. Per 1' artiglieria, per i sott' uflìziali ed artiglieri : 6. Il deposito d'istruzione a Pavia. 7. La scuola teoretica. 8. Il poligono. Per gli uflìziali dell' artiglieria e del genio : 9. La scuola militare di Modena. Per la marineria: 10. Il battaglione della flottiglia per i sott' uflìziali e marmai, j 1. Il collegio di marina per gli aspiranti. Per la sanità militare: la. La scuola di clinica negli spedali militari di Milauo , Mantova, Ancona e Venezia. i3. Per l'amministrazione militare l'alunnato si fa negli uffici del ministero della guerra e marina, e presso gli amministratori dell' esercito. Non è superfluo accennare qui che nel 1801 (3o dicembre) e 1802 (12 gennaio) istituironsi in Milano una scuola di scienze mi- litari per gli uflìziali di fanteria, ed un'accademia della quale Bo- naparte stesso si compiacque (20 agosto 1 802) essere membro ; istituzioni per altro che non ebbero durata. COLLEGIO DEGLI ORFANI MILITARI. Il collegio degli orfani militari è creazione del 1801, dovuta alle cure e filantropia dell' illustre generale Teulie, in allora ministro della guerra, che la apriva a Milano, ncll' antico monastero di San Digitized by Google — 44 — Luca , ove si videro di poi dotte inscrizioni a lode di illustri guerrieri (Doc. L). L 1 assegnamento per mantenere gli allievi era quello che im- portava la spesa di un soldato. Di questo collegio n' ebbero dap- prima la direzione gli ufliziali Endris e Rctucci, assistiti da con- veniente numero di ufliziali, sott' ufliziali e soldati veterani dell'e- sercito. Modificato nel 1 807 (decreto 1 1 marzo) l 1 istituto non ottenne il suo perfezionamento clic nel 1 8 1 1 (decreto ao agosto) , allorché fu sancito clic fossero 3oo gli allievi ammissibili a pensione gratuita intiera o media, e conceduta soltanto ai figli dei militari morti sul campo dell' onore o che avevano renduto segnalati servigi allo Stato ; e che 3o fossero i pensionali paganti 35o. 00 franchi all'anno scelti tra i figli di onesti e probi cittadini. L' età per essere rice- vuti nel collegio era dagli otto ai quattordici anni. Moveva l'istruzione dal leggere e dallo scrivere, e procedendo elementarmente, abbracciava 1' aritmetica e le umane lettere, pro- grediva alla geometria , alla storia , geografia e alla lingua fran- cese. Poi per gli esercizi ginnastici, la scherma, il nuoto e tutti i rami relativi all' arte militare, che erano i capi speciali dell' e- ducazionc. Gli allievi avanti il compimento del decimottavo anno potevano aspirare (dietro esame) alla scuola militare di Pavia, c in difetto erano destinati sott' ufliziali nelP esercito. Per il mantenimento dei 3oo allievi gratuiti in tutto o in parte, il governo contribuiva un anno per l'altro 100,000.00 franchi, per gì' impiegati ao,ooo. 00 franchi , cosicché la spesa comples- siva era di 120,000.00 franchi annui, non comprese le pensioni dei paganti ascendenti a 10,000.00 franchi. Gli ufliziali ed altri militari ivi impiegati ricevevano un terzo di soprassoldo di at- tività. Dopo Endris, Ritucci e De Angelis fu governatore del collegio (1813) De Meester. Il sott' ispettore alle rassegne ed il commissario di guerra della piazza di Milano erano incaricati del servizio amministrativo del collegio , che aveva un consiglio d'amministrazione composto di ufliziali (Doc. LI). Digitized by Google _ 45 _ SCUOLA DI CASTI». La scuola pi sott' ufficiali d'infanteria era stabilita a (ìantù (dipartimento del Lari»). Fu creata con decreto del ministro della guerra (18 aprile i8ia). In essa s'insegnavano le evoluzioni mi- litari a norma dei regolamenti, leggere, scrivere e le prime ope- razioni dell' aritmetica. Era composta da individui inviati dai differenti reggimenti, scelti fra quelli clic mostravano maggior attitudine. E vi si am- mettevano anche volontari che si assegnavano ad un corpo. Il nu- mero degli allievi era determinato a iooo, e venivano mantenuti a spese dei corpi cui appartenevano. La scuola era governata da u (Viziali superiori e subalterni tratti dai corpi quanto al comando, per F istruzione poi da altri uflìziali delegati dal ministro. Rice- vevano, un terzo di soprassoldo a seconda del loro grado, ciò che costituiva unicamente il dispendio della scuola , il quale tutt' al più ammontava annualmente a franchi i5,ooo. oo. A mano a mano che un individuo era sulTìccntementc istruito , entrava sott' uffi- ciale in un deposito per esercitarvisi praticamente, indi veniva in- corporato nei battaglioni. I tamburini (compita la loro istruzione) venivano assegnati ai corpi dell' esercito. 11 disastro della campagna di Russia costrinse il ministro della guerra a prevalersi (181 3) di tutti gl'individui addetti ad ambe le scuole, i quali vennero distribuiti nel deposito generale d' infanteria (apertosi in Cremona), nonché nel battaglione della flottiglia a Venezia a norma dell'età che avevano. SCUOLA DI PAVIA. La scuola militare di Pavia, stabilita nelP antico collegio Ghi- slieri, fu creata con decreto reale (7 luglio i8o5): altra simile do- veva stabilirsi in appresso a Bologna. Conteneva tre classi di al- lievi divisi in due compagnie : gratuiti , a mezza pensione ed a pensione intiera di franchi 93 1 . 00. Gli aspiranti per esservi ricc- | vuti dovevano aver non meno di sedici , nò più di diciotto anni; conoscere l'aritmetica ed i principii di geometria, parlare e scri- vere correntemente la lingua italiana. I ligli dei militari chiari per servigi erano preferiti nel conferimento dei posti gratuiti e di Digitized by Google - 46 - mezza pensione. L' insegnamento allargavasi soprattutto nelle scienze matematiche applicate alle arti della guerra. Le lingue e le lettere non vi erano trascurate } però il disegno , gli esercizi , il ]K)ligono e gli elementi della fortificazione erano i principali og- getti cui aver dovevano di mira gli allievi. Dopo due anni erano questi assegnati all' esercito nel grado di sottotenenti. Sommavano ad 80 gli allievi pensionati dei quali ao a mezza pensione. Per il mantenimento degli allievi e per le spese della scuola il governo aveva assegnato rendite sopra stabili era- riali per T ammontare di franchi 80,000. 00 annui (salvo errore). I militari impiegativi ricevevano i loro stipendi dalla cassa di guerra, più il terzo del soldo. Questa scuola era comandata da un governatore, ed aveva ufliziali e professori appositi (Doc. LII). SCUOLA DI EQUITAZIONE. La scuola di equitazione fu aperta nel 1801 per decreto (a3 ot- tobre) dapprima nel palazzo in allora nazionale in Milano, e posta sotto gli ordini del generale comandante la cavalleria. Vi appar- tenevano in qualità di allievi a ufliziali c 4 sott' ufliziali di ogni con>o di cavalleria, i quali (compiuto il loro insegnamento) av- viavansi maestri istruttori nei loro reggimenti. Lo Stato sommi- nistrava alla scuola i cavalli per Y istruzione. In processo di tempo ( 1 806) fu traslocata nella caserma di San Simpliciano, ove si edi- ficò una cavallerizza. Direttore di essa fu designato il colonnello Damas ed ufliziali aiutanti Zoppini e Giacchetti, tutti tre chiamati da Torino per adoj>erarli in questo uffìzio. A questa scuola era unita quella della scherma. Nel 1807 fu traslocata a Lodi, e ne fu eletto direttore generale il colonnello Grosjean, che usciva dal 3.° reggimento di cacciatori francesi. Gli altri rimasero come istruttori , il primo presso le guardie d'onore ed il secondo presso i dragoni della guardia in Milano. Nel 18 10 (16 novembre) fu inoltre formata a Lodi una scuola d'Istruzione per le truppe a cavallo. Ogni reggimento v'inviava 3 ufliziali e 4 sott' ufliziali destinati ad essere dopo due anni istrut- tori nei reggimenti. Nel 181 a (3 maggio) formatosi a Lodi un deposito generale dei cacciatori a cavallo , e poscia di tutti i reggimenti di cavalleria , Digitized by Google le scuole c inoltre la presidenza di un consiglio di amministrazione generale, anche per le rimonte. Dopo tale concentrazione la scuola d' equi- tazione non aveva più assegnamenti appositi. Il ministro sulla cassa di guerra manteneva allievi alla scuola veterinaria per somministrare abili veterinari all' esercito. All'istituto di equitazione nel 181 a (decreto a3 ottobre) fu unita una scuola per V istruzione dei maniscalchi diretta dal ve- terinario Cros 5 gli allievi venivano arruolati volontariamente dal- l' età dei diciotto ai venticinque anni , e ricevevano lo stipendio detcrminato dalle tariffe dell'esercito per i maniscalchi, e quando era compita la loro istruzione, entravano nei reggimenti dell' eser- cito. Alla scuola d' equitazione, ed indi al deposito generale della cavalleria n' era unita altra pei trombettieri, che aveva il numero occorrente d' istruttori tirato dai corpi dell' esercito. Le spese di questi istituti erano regolate dalle tariffe , e pagate sopra estratti di rassegne coi fondi assegnati per Y esercito. DEPOSITO D 1 ISTRUZIONE DELLA GENDARMERIA. Fu creato nel 1807 (decreto ai marzo) ed era composto da un capitano, 3 tenenti, un sottotenente quartiermastro, e 97 sott' uflì- ziali e gendarmi allievi addomandati dai reggimenti della linea-, e da gendarmi tratti alternativamente dalle compagnie. Veuivano istrutti per lo spazio di sci mesi, indi avviavansi gendarmi nelle compagnie: dicci cavalli erano assegnati per l'equitazione. Gli uf- fiziali addetti ad essa erano : Savi, capitano, Corradini, Lazzarini, Persegatti e Zucchi, uffiziali subalterni. Le spese venivano pagate sopra rassegna. * DEPOSITO D'ISTRUZIONE DEI.l' ARTIGLIERIA. Questo deposito d'istruzione istituito nel 1807 (decreto ao ago- sto) era presso il reggimento d'artiglieria a piedi, e riceveva i co- scritti che appena Istrutti entravano nelle compagnie. Componc- vasi di 3 ufliziali e ai sott'ulfiziali. Le spese erano pagate sopra rassegna. - 48 - SCUOLA TEORETICA D 1 ARTIGLIERIA. Insisteva a Pavia dal i8o3 (decreto aa luglio). Dava la istru- zione agli uffiziali , sniL - uifiziali c soldati in teorica e pratica a norma delle rispettive loro qualità e grado, e li esercitava parti- colarmente nel poligono nella state (Doc. LUI). POLIGONO. Tre di essi esistevano a Pavia, Verona e Venezia per 1* insegna- i mento pratico degli artiglieri che durante la buona stagione ve- nivano iniziati al movimento, tiro ed appuntatura del calinone. Un uflìziale era addetto ad ogni poligono. A quello di Pavia il ca- pitano Sassi, e agli altri, ufllziali d'artiglieria di presidio nelle due piazze. SCUOLA MILITARE DI MODENA PER IL GENIO E L 1 ARTIGLIERIA. La scuola del genio ed artiglieria di Modena fu creata nel 1 798 (dalle leggi i.{ marzo e 6 aprile), allorché venne abrogato il de- creto del direttorio esecutivo 1x7 luglio 1797, che la stabiliva a Bologna. Altra legge ii marzo 1799 modificò la precedente. Eblie due classi di studenti, cioè alunni ed allievi. I primi, termi- nato T alunnato, trasferivansi nella classe dei secondi , che era la principale, e vi tenevan grado di sottotenente. Pigliavano carriera nel genio o nell'artiglieria in qualità di uffiziali. Gli esami d'am- missione alla scuola cadevano al principio d' ogni biennio c ver- savano intorno air aritmetica, geometria, algebra , trigonometria , sull' applicazione dell' algebra alla geometria , intorno alle lingue italiana e francese, e disegno. L'età richiesta per entrarvi non do- veva essere minore di sedici, ni: maggiore di venti anni. Vi erano aggiunti provenienti dal corpo dell' artiglieria o dallo stato civile, che partecipavano alle lezioni ed erano attenenti alla scuola. Gli aluuni ricevevano annualmente dal Governo ga 1 . 00 franchi, gli allievi 1 1 00. 00, e gli aggiunti il soldo del loro grado se erano militari, diversamente si mantenevano del proprio. L' istruzione consisteva nello studio delle matematiche sublimi , del disegno , dell'architettura, figura, ornato, geometria descrittiva, fortilica- Digitized by Google - 49 — /ione, artiglieria, scherma, equitazione e poligono per 1* istruzione pratica del cannone. La legge 18 novembre i8o3 introdusse alcuni cambiamenti: essa stabilì che le due classi, una di alunni e V altra di allievi, fossero aumentate assieme dai 3o ai 4» individui. Il Governo assegnava alla scuola redditi erariali per 6o,ooo. oo franchi circa. Questo istituto risiedeva nel palazzo ora ducale, ed era retto da un colonnello direttore e da altri ufficiali , nonché da professori civili : i primi ricevevano un soprassoldo d' un terzo del tratta- mento del loro grado, ed i secondi ricevevano apjMisiti assegna- menti dalla cassa di guerra (Doc. L1V). MARINA. — BATTAGLIONE ni FLOTTIGLIA. Aveva per iscopo di formare allievi per la marineria. Venne in parte ingrossato (i8ia) con giovani tratti dagli orfanotrofi civili che tendevano al servizio di mare e ne avevano l'attitudine per fisica costituzione. Gli allievi erano Goo circa , si esercitavano a bordo, venivano ammaestrati alla nautica pratica, a leggere , scri- vere e conteggiare , e quelli che avevano le qualità richieste si mandavano al collegio della marina, gli altri agli equipaggi dei le- gni da guerra. 11 capitano di fregata Dandolo ne era il comandante. COLLEGIO DI MARINA. Il collegio di marina di Venezia venne istituito nel 1810 (de- creto ai agosto). Aveva di mira l'istruzione degli aspiranti alla marineria, ed eranvi accolti anche giovanetti pensionari in qualità di allievi. Il numero degli aspiranti era di ioo, quello degli al- lievi pensionari di 36. 1 titoli per 1' ammissione degli allievi pen- sionari erano V eù determinata dai dodici ai sedici anni compiuti tu ti* al più, oltre il saper leggere , scrivere e conteggiare. I figli dei militari di terra e di mare erano preferiti. La pensione annua eradi 1600.00 franchi. L'istruzione si compiva durante un triennio, e comprendeva l'aritmetica, la geometria, la trigonometria retti- lineare sferica, 1' algebra, la meccanica dei solidi e dei fluidi , la nautica seconde il corso di Bezout, la geografia, 1' astronomia, il disegno ed il rilievo delle piante dei bastimenti , lo studio delle 7 Digitized by Google - - so - opere sulle costruzioni, sull'arte di stivare, attrezzare, sulle evo- luzioni dei vascelli, sulla tattica navale, e finalmente tutti gli altri rami relativi alla marineria. Questo istituto aveva un coman- dante, uffiziali e professori a lui subordinati (Doc. LV). SCUOLA DI CLINICA CHIRURGICA. Le scuole di clinica chirurgica istituite (decreto a3 novem- bre 1810) presso gli spedali militari di Milano, Venezia, Mantova ed Ancona ebbero fra gli altri direttori Rasori ed A .ssali ni , nomi assai chiari. Ivi venivano ammessi gli uffiziali di salute dell'eser- cito non solo, ma vi si ammaestravano ben anche quei giovani co- scritti, i quali erano iniziati nella scienza medico-chirurgica. In luogo di prestar servigio come soldati, si amava renderli utili uf- fiziali di salute. Ottimi risultameli conseguitarono da questo disegno concepito per allevar uomini addottrinati a beneficio dell' esercito. E per- chè valga un esempio di felice esito , accenneremo che il chiaris- simo professore Panizza uscì da quella scuola. ISTRUZIONE PER l'amMINISTH azioni: MILITARE. GÌ' individui chiamati a far parte del corpo dell' ispezione alle rassegne e del commissariato di guerra , venivano trascelti dagli uffiziali siqieriori, subalterni, quartiermastri, pagatori , e di abbi- gliamento, non che fra gì' impiegati del ministero della guerra e elei corpi amministrativi dell'esercito. Per tal modo la nomina ca- deva sopra persone clic avevano, per così dire, fatto un alunnato. Oltre queste scuole si deve riguardare il corpo delle guardie d'o- nore composto di 5oo uomini anche come scuola d' uffiziali, giacché collocavansi tutti con questo grado sia nella fanteria che nella caval- leria dell'esercito. E scuola pure era il reggimento di i/Joo veliti, perchè somministrava sott'uffiziali all'esercito a seconda dei bisogni. Erano poi ammessi cittadini italiani alle scuole francesi , e tra questi fu il figlio del capobattaglionc Mazzoni in un liceo di Parigi, a {tensione gratuita, ed altri. I figli dei militari venivano preferiti per il conseguimento dei posti gratuiti o a metà nei licci convitti del regno, e le figlie de- gli uffiziali lo erano per i collegi femminili di Lodi , Verona e Milano, secondo il grado del loro padre. Digitized by Google I CAPITOLO IV. LEGISLAZIONE POLITICO-MILITARE-AMMINISTRATIVA. - GOVERNI COSTITUITI. - SOLENNITÀ' DELL' INCORONAZIONE. (Noi. 13) LEGISLAZIONE POLITICO-MILITARE. È da premettersi che nel 1796 sino al giugno dell'anno sus- seguente essendo il paese retto dai governi temporanei , furono pubblicali soltanto provvedimenti di circostanza, clic riferivansi unicamente all' occupazione bellica. 1797 Bonapartc, sottoscritti i preliminari di pace nel castello di Kn- kenvold presso Lcobcn nella Stiria (18 aprile), rivolge il pensiero a dare ordinamento alla nuova repubblica consentita dal trattato , applicandole la costituzione francese del a3 settembre 1795, e di- chiarando rinunciare la Francia (29 giugno) da questo momento ad ogni diritto di conquista sui territori che la costituiscono. Preferì forse il gran capitano di chiamarla Cisalpina neh" intendimento di risvegliare nella memoria dei soldati nostri la reminiscenza delle azioni gloriose operate venti secoli addietro dai loro progenitori , Digitized by Google - sa - quando sottraendosi al giogo romano, si fecero ausiliari di Anni- bale , e si segnalarono nelle battaglie del Trasimeno e di Canne (come lo ha ricordato F esimio dottor Carlo Cattaneo). Bonaparte per questa sola volta nomina il direttorio esecutivo, il corpo legislativo e sci ministri. Scompartc il territorio della re- pubblica (clic abbraccia la Lombardia fino all'Oglio, il Berga- masco , il Crcmasco e gli Stati di Modena ) in undici diparti- menti, designati sotto i nomi di Olona, Alto Po, Adda, Crostolo, Lario, Panaro, Serio. Ticino, Verbano, Montagna, Alpi Apuane. Chiama i rappresentanti di essi alla confederazione cisalpina, as- sieme alle deputazioni della milizia. Questa federazione si celebra (9 luglio) in Milano nel luogo detto il Lazzaretto, fuori della Porta Renza (Orientale). Sopra l'ara espressamente eretta nel centro di quell 1 ampio quadralo , il quale prende nome di Campo federa- tivo , T arcivescovo Visconti celebra messa solenne. Benedette dal prelato le lxindiere, il direttorio le consegna (auspice Bona- parte) alla milizia cisalpina. Le insegne sono costituite da tre liandc paralellc all'asta, la prossima a questa verde, la successiva bianca, e la terza rossa. L' asta a punta bianca è similmente trico- lorata a spirale. Compiuta la maestosa cerimonia, vi tengon dietro feste pubbli- che intese a solennizzare la fondazione della repubblica in quel giorno proclamata. Bonaparte reputa opportuno che sia differita alla conclusione della pace Y entrata in ufficio dei due consigli le- gislativi consacrati dalla costituzione. Vi surroga pertanto tem- | jwra riamente una magistratura legislativa sotto titolo di Comitati 1 riuniti, distribuiti in quattro sezioni, dette di costituzione, di giu- risprudenza, di finanza e della milizia. Le delilierazioni di ciascun comitato sono consultive , ed acquistano forza di legge mediante la sanzione dei quattro comitati riuniti sotto la presidenza di Bo- naparte, riservatane al direttorio la promulgazione. 11 ->7 luglio si aggregano alla repubblica cisalpina le imputa- zioni di Bologna. Ferrara e Romagna , e si discioglie in Bologna quel governo cispadano che vi aveva proclamato il congresso na- zionale di Reggio lino dal 37 dicembre 1796. 1 territori di queste popolazioni compongono cinque diparti- menti denominati del Reno, Basso Po, Alta Padusa , Rubicone e Lamone. Per tal modo la • repubblica numera sedici dipartimenti popolati da 3,628,5 1 4 abitanti. Digitized by Googl - 53 - Alla pace di Campo-Formio (17 ottobre) vengono incorporati alla repubblica cisalpina il Bresciano, il Mantovano e la Valtellina con una popolazione complessiva di 700,912 abitanti scompartiti in quattro dipartimenti, clic sono il Biella, Bcnaco, Mincio, Adda ed Oglio. Di tal guisa la popolazione della repubblica ascende a 3,329,426 abitanti ripartiti in venti dipartimenti, il cui censo ter- ritoriale ammonta a scudi 195,261,237. A quest'epoca risale la pubblicazione di alcune leggi clic si ri- j feriscono alla milizia, la prima delle quali regola la formazione del corpo dei commissari di guerra cui è addossata V amministra- zione militare. Bonaparte, prima di avviarsi da Milano al congresso di Rastadt (i5 novembre) nomina gì 1 individui componenti il corpo legisla- tivo cisalpino. Centosessanta sono addetti al consiglio degli juniori, ottanta a quello dei seniori , e tutti trascclti nei dipartimenti in ragione di popolazione. 1798 11 distretto di Pesaro e San Leo colla popolazione di 55,117 abitanti è riunito alla repubblica cisalpina, e fa parte del diparti- mento del Rubicone (26 febbraio), quindi il totale della popola- zione di essa ascende a 3,384,543 abitanti. Il corpo legislativo si diede pensiero di dotare il paese di leggi analoghe alla forma di un governo rappresentativo. I due direttimi francese e cisalpino stipularono trattati di poli- tica alleanza e di commercio 5 scnonchè parecchi rappresentanti cisalpini avendo opinato che le condizioni potessero riuscir gra- vose al paese, ebbero luogo già vi discussioni allorché si propose di sancirli. Nel consiglio dei seniori le cose furono spinte tant' ol- tre, che i due trattati vennero rimandati al direttorio accompa- gnati da osservazioni tendenti a comprovarne l' inammissibilità. Il direttorio ribattè le obbiezioni, e in conseguenza di nuove prati- che e discussioni aperte in comitato segreto, i trattati vennero ac- consentiti (20 marzo). A queste opposizioni conseguitò malumore del direttorio fran- cese verso i governanti della cisalpina. I direttori Moscati e Para- disi si dimisero dalla carica (16 aprile). I legislatori Maritain Roc- co, Beccalossi Giuseppe e Stampa Giuseppe (?) del consiglio dei Digitized by Google — 54 — seniori, ebbero a cessare dal loro uffizio (16 maggio), dachè P am- basciatore francese Trouvé dichiarò che non erano confermati nel posto di rappresentanti. Nel consiglio degli juniori V opposizione fu pure caldissima per parte di Gambari Giuseppe, Vicini Gio- vanni, Zanni Giacinto, Dossi di Brescia, Giovio Lodovico e Lumi Giuseppe , e nondimeno i trattati furono accettati. Fra i privati che alzarono la voce in odio di questi trattati vennero assogget- tati a rigori di polizia Fantoni (poeta di bella fama sotto nome di Labindo), Custodi Pietro (più tardi consigliere di Stato, e se- gretario generale del ministero delle finanze), e Borghi Antonio Maria (rinomato giuriconsulto criminale in Milano). Dopo questa dissensione il direttorio francese, insospettito che il governo cisalpino potesse scuotere il freno della sua tutela, pensò a togliere di seggio alcuni de' legislatori più risoluti a fargli fronte. Milano ebbe allora il suo 18 fruttidoro come Tanno antecedente T aveva avuto Parigi. Infatti giunse Faypoult a Milano qual com- missario straordinario del direttorio francese , e si concertò col generale supremo Brune e coli 1 ambasciatore Trouvé neh" intento di cambiare la costituzione, allontanare i governanti che non si avevano per devoti al direttorio francese , e far cessare , per tal mezzo, ogni spirito di opposizione ai suoi voleri. Nella notte del 3o agosto si convocarono nella residenza del- l'ambasciatore in casa Castiglioni sul corso di Porta Orientale ot- tantasei individui dei due consigli, escludendo quelli che avevano manifestata contrarietà ai trattati. Si colorì loro un quadro allar- mante della condizione delle cose pubbliche, si declamò essere 10 stato militare ormai nullo ed eccessivamente dispendioso , la costituzione senza forza il governo privo di vigore per operare 11 bene ed impedire il male, l 1 amministrazione mal ordinata e rovinosa, le finanze in manifesto deperimento , nulla la pubblica istruzione, aperta 1 insubordinazione , impunite le dilapidazioni , in una parola generale e spaventevole 1' anarchia. Si soggiunse che la repubblica francese, quale alleata, non poteva vedere senza orrore spalancarsi questo abisso , e desiderare che gli stessi rap- presentanti cisalpini si appigliassero a consigli di salvezza suggeriti dalle circostanze , e che perciò procedessero verso una radicale riforma. A questo desiderio, che vestiva il carattere di comando, i raj>- presentauti cisalpini risposero non essere investiti di sumeente po- Digitized by Google — 35 — tcre per metter mano a riformare la costituzione per essi giurata. In appresso P ambasciatore francese dichiarò che egli stesso col- 1' autorità delegatagli dal suo governo, procederebbe alle riforme che gli sembrassero meglio confacenti al caso. Presentò quindi una nuova costituzione, della quale venne data lettura dai legisla- tori Scarabelli Angelo e Somaglia Gaetano, indi chiese che i rap- presentanti presso di lui riuniti la giurassero. Mazzucchelli Fede- rico vi si ricusò dignitosamente, poi si dimise dalla carica e si allontanò. Seguitarono il suo esempio altri rappresentanti, cioè Bar- gnani Cesare, Mocchetti, Lupi, Mangili , Mozzoni, Mozzini, Tas- soni, Isimbardi, Conti, Pesci, Cocchetti , Ladcrchi, Lechi Gia- como, Mocini, Manenti, Polfranceschi Pietro, Varesi, Bassi, Pelosi, Franzini e Ressi, i quali deposero, non senza orgoglio, le in- segne della loro carica. I rappresentanti che rimasero , cioè ses- santaquattro , accettano la nuova costituzione. All' indomani si riuniscono nelle aule delle ordinarie loro sedute i due consigli ridotti a soK ottanta individui degli juniori ed a quaranta i seniori, e adottano ufficialmente la nuova costituzione, la quale venne pro- clamata il 3i d'agosto. I dipartimenti furono ridotti ad undici, cioè : Olona , Alto Po, Serio, Adda ed Oglio, Mella, Mincio, Pa- naro, Crostato, Reno, Basso Po e Rubicone. Non andò guari che Trouvé ebbe altra missione , e lo sur- rogò come ambasciatore francese Fouché ( il famigerato duca di Otranto). Questi, assieme al generale Brune, il 19 ottobre an- nullò le nomine tutte fatte da Trouve', rinnovò il direttorio ese- cutivo, e dispose che la nuova costituzione dovesse essere sotto- posta alle assemblee primarie per la loro sanzione. TI repentino cambiamento dev' essere avvenuto in forza dell' intendimento in cui erano Brune e Fouchc' di far cessare i pubblici clamori con- tro un fatto che generalmente veniva risguardato come violento. Per altro il direttorio francese avendo disapprovata la condotta dei suoi rappresentanti , richiamò Fouchd, ed inviò Brune al co- mando dell' esercito in Olanda. Mandò quindi Rivaud prima qual commissario straordinario, poi con veste d'ambasciatore per ripri- stinare in carica i direttori che vi erano stati posti da Trouve (7 dicembre)} dichiarò però doversi la costituzione sommettere all' acccttazione delle assemblee primarie. Per riuscire nel suo in- tento il direttorio francese aveva prescritto a Rivaud d' interrom- pere ogni relazione col direttorio cisalpino nominato da Brune. — 50 — Dopo questi cambiamenti i direttori ripristinati proclamarono la costituzione riformate, e le cose procedettero senza ulteriori di- scussioni. Il documento LVI indica le diverse autorità che si suc- cedettero. Si eseguiscono per la milizia cisalpina le leggi francesi relative alla composizione dei corpi , alle attribuzioni degli stipendi , alla contabilite ed all' istruzione , in tutto ciò che non è regolato da leggi nazionali, nonché il codice penale militare (a5 novembre). 1799 Quando in aprile sopravvenne V invasione austro-russa , il di- rettorio cisalpino riparò a Chambery , conservando presso di sé come inviato del governo francese Bignon (cui Napoleone a San- t 1 Elena legò centomila franchi a coudizione che desse compimento alla storia della diplomazia di Francia dal 1792 al 181 5). 11 di- rettorio mantenne le sue relazioni colle potenze amiche. Esercitò pure il diritto di nominare gli uflìziali cisalpini. I direttori in quel periodo di tempo erano Luosi, Sopransi Fedele, Vertematc- Franchi, Marescalchi (Adelasio era rimasto a Milano), e Canzoli ne era il segretario 5 Bianchi D'Adda copriva il ministero della guerra. Serbelloni Galeazzo risiedeva a Parigi, Bossi Luigi a Ge- nova, Gualdi in Olanda in qualità d 1 inviati. 1800 Bonaparte, primo console, reintegra la repubblica cisalpina, abo- lisce il direttorio (aa giugno), designa una commissione straordi- naria di governo composte di nove individui, nella quale risiede il potere esecutivo, una consulte legislativa di sessanta membri, e Petict ( nome distinto in Francia , ove fu ministro della guerra ) plenipotenziario, che la presiede. La commissione governativa si trasmute in comitato di governo costituito da tre individui (z5 settembre). Invece di ministri si nominano (37 settembre) ispet- tori generali (Doc. LVII). Durante V occupazione nemica vennero dal vincitore annullate (39 giugno 1799) le leggi tutte del governo cisalpiuo quand* an- c he posteriori al trattato di Campo-Formio , ma la consulte legi- slativa le richiamò a vigore (a5 giugno 1800). )igitized kjy Google - 57 - Bonaparte, primo console, cede alla repubblica cisalpina i paesi situati sulla sinistra della Sesia , determinando che questo fiume serva di limite fra la Cisalpina ed il Piemonte. Questo territorio piglia nome di dipartimento dell'Agogna, e fa salire (colla sua popolazione di 349, 1 83 abitanti ) quella della re- pubblica a 3,733.726. 1801 Si riordina il territorio della repubblica in dodici dipartimenti colle denominazioni preesistenti, mutata quella dell'Adda ed Oglio nell'altra del Lario, ed aggiuntovi il dipartimento dell'Agogna di recente aggregato ed un circondario di 5o,ooo anime sulla dritta dell'Adige avente per centro Verona ( 1 5 maggio) , e così la po- polazione aggiugne a 3,783.7*6. Per legge (4 febbraio) ai sott' uffìziali e soldati che si segna- lano con azioni di valore si accordano armi d' onore guarnite in argento ed un soprassoldo di cinque centesimi per giorno : agli ufllziali, sott' uffiziali e soldati per azioni di valore straordinario si accorda una sciabola d' onore e doppio stipendio. Per la legge i a novembre è intimata una consulta straordinaria di 45?- notabili da convocarsi a Lione per concorrere col primo console Bonaparte al finale assestamento della costituzione della repubblica cisalpina. L' esercito v' invia trenta deputati (Doc. LVIII). 1802 Sancita nei comizi di Lione (26 gennaio) la nuova costituzione della repubblica , che prende nome d' Italiana , elettone Bona- parte presidente e Melzi vicepresidente , questi entra in carica a Milano (14 febbraio), ed il governo riesce composto di un presi- dente, di un vicepresidente, di un segretario di Stato, di un con- siglio di ministri, di una consulta di Stato, di un consiglio legi- slativo e di un corpo legislativo (Doc. LIX). Murat, luogotenente generale di Bonaparte, indirizza parole di felicitazione al vicepresidente, e Melzi, rispondendo al presidente del comitato di governo, die gli rassegna il potere, si esprime in questo concetto : « Rimettete al tempo , imparziale giudice degli 8 - 58 - « uomini e delle cose, il pronunziare su quelle a cui il vostro « nome trovasi associato. » Parole significantissime se si rifletta che Bonaparte non ammise più Som ma ri va , nè i suoi colleglli a coprire pubblici impieghi. Tutte le milizie francesi ed italiane che sono in Milano assi- stono a questa solenne cerimonia. Le attribuzioni di comandanti d'arme sono ristrette ai soli og- getti militari (18 febbraio). Si prescrive che tutti i posti militari debbano prendere le armi, e i tamburini battere aux cìiamps quando passa il santissimo sa- cramento. Si adotta per la repubblica italiana il nuovo stemma rappre- sentante una bilancia. La bandiera novella da inalberarsi sui forti rappresenta un quadrato in campo rosso ■. vi e innestato un rombo su campo bianco ed un altro quadrato sopra campo verde. Per le bandiere de' bastimenti la distribuzione dei colori rimane qual è, soltanto la figura è rettangola. Il distintivo dei legni da guerra è la fiamma a tre colori. Le mezze brigate d' infanteria ed i reggimenti di cavalleria por- tano nelle loro insegne e stendardi gli stessi colori, ed egualmente disposti. 180» Napoleone accetta la corona di ferro offertagli in nome della repubblica dalla consulta di Stato e da una deputazione dei col- legi elettorali e dei corpi costituiti inviala a Parigi (i5 marzo). L' atto di presentazione della corona è firmalo dai seguenti : Mclzi D'Eril Francesco, di Milano; Marescalchi Ferdinando, di Bologna : Caprai a Carlo, di Bologna : Paradisi Giovanni , di Reg- gio^ Fenaroli Giuseppe, di Brescia; Costabili Giovanni Battista, di Ferrara : Luosi Giuseppe, della Mirandola \ Guicciardi Diego , di Sondrio: Guastavi Ila ni Giovanni Battista , di Bologna Valdrighi Luigi, di Modena $ Lambertenghi Luigi, di Milano \ Sopransi Fe- dele, di Milano^ Carlotti Alessandro, di Verona 5 Dombrowski, generale polacco al servizio italiano \ Rangone Giuseppe , di Fer- rara $ Caleppio Pietro, di Bergamo } Litta Visconti Arese Antonio, di Milano: Fé Marc'Antonio, di Brescia $ Alessandri Marco, di Bergamo j Salimbeni Sebastiano, di Verona 5 Appiani Andrea (pit- Digitized by Google — 59 - tore), di Milano; Busti Cristoforo, di Milano; Giulini Giuseppe ( banchiere), di Milano : Negri Antonio, di Milano. Il vicepresidente Mclzi presenta a Napoleone il primo statuto costituzionale col quale è dichiarato re d' Italia (17 marzo). Il secondo statuto costituzionale («9 marzo) stabilisce le norme per la reggenza durante la minorità del re, crea i grandi ufficiali del regno con quattro commende , e dispone che non vi sarà no- mina di marescialli prima del 1810. Napoleone nomina i grandi uf- ficiali della corona e le primarie autorità (Doc. LX), indi parte da Parigi, e si reca in Italia. Cammin facendo, ordina a Fontani 111 (che aveva spedito a Milano con pieni poteri nello scopo di predisporre la grande cerimonia della incoronazione) di esercitare la sua guar- dia reale (Doc. LXI). Giunto a Pavia (7 maggio), fa eseguire evoluzioni dai ponto- nieri, e visita la scuola teoretica dell'artiglieria e gli altri istituti militari. Fa ingresso solenne in Milano (8 maggio). Tutti i generali ita- liani, chiamati con lettere chiuse per assistere air incoronazione, lo accompagnano assieme al maresciallo Jourdan e ad un corteo im- menso di u ili zia II a cavallo. Le milizie tutte raccolte nella capitale fanno ala nel suo passaggio, e la città contribuisce a condecorarlo mediante una guardia d' onore a cavallo ed a piedi (Doc. LXII). IT incoronazione è annunciata pel a3, poi differita al a6 mag- gio. Quesf augusta cerimonia ha luogo nella metropolitana addob- bata con istraordinaria magnificenza e riboccante di spettatori. Le autorità principali del regno vi assistono. L" imperatrice Giuseppina precede Napoleone alla cattedrale lungo una galleria sontuosamente adorna. Il monarca move dal pa- lazzo regio ornato il capo della corona imperiale e della reale. Tiene nella destra lo scettro , e la mano di giustizia nella sini- stra. 11 paludamento è sostenuto dai due grandi scudieri Caprara, italiano, e Caulaincourt, francese. Segur, maestro delle cerimonie , e Fontanelli regolano la marcia. Alla porla del tempio è ricevuto, incensato ed arringato dal cardinale Caprara , arcivescovo di Mi- lano, designato alla consecrazione. Guidato sotto il baldacchino al santuario, dopo di aver ricevuto dal cardinale le insegne reali e di averle passate ai grandi uflìziali, sale all' altare , prende la corona di ferro, e se la pone in capo, pronunciando ad alta voce queste notevoli parole : « Dio me la diede, guai a chi la toccai n Digitized by Google — co - Nessun sovrano fu inai avanti di lui circondato da pompa più maestosa , dacché intorno al suo trono rifulgevano i simboli di onore del regno d'Italia, dell'impero francese e di quello di Car- lomagno. Pio VII, col mezzo del suo legato, lo felicitò in questi termini : m La reciprocità del nostro amore e questa tenerezza paterna che u noi proviamo per voi , ci rende caro tutto ciò che vi è gio- ii riuso, ec n Terminata la cerimonia, il corteo rientra nel palazzo reale, e le feste si succedono senza interruzione. Lo storico Norvins nella vita di Napoleone dice, che la cerimonia dell' incoronazione a Milano riuscì più maestosa di quella di Parigi. Bignon così si esprime : « Peut-étre mème les pompes italiennes surpassèrcnt-ellcs tout ce « qu'avait vu la France. » Molte rassegne sono date alle schiere , e in una di esse sfilano quattro reggimenti di corazzieri francesi che sono ammirati per il loro marziale contegno. Fu pubblicato il terzo statuto costituzionale che abbracciava la istituzione del patrimonio della corona, di un viceré, il riordina- mento dei collegi elettorali, del consiglio di Stato , del corpo le- gislativo, del poter giudiziario, e la creazione dell'ordine della co- rona di ferro (6 giugno). Non è confacente a questi cenni ripetere tanti altri provvedi- menti adottati da Napoleone per aggiungere consistenza al nuovo regno, e potremmo qui enumerare le infinite ottime istituzioni date all' esercito, se non che per averne tenuto discorso nei diversi ca- pitoli di questo scritto, si affacceranno ivi al lettore. Quello che 1 al senno d' ognuno si fa manifesto , è che le leggi ed istituzioni 1 date da lui erano maturate con alto consiglio. E il tempo, che si piace di distruggere monumenti e memorie, rispetterà probabil- mente molte delle istituzioni ed opere di quel grande, dacché sono passate in eredità a tutte le nazioni di Europa , nè si arresterà sì presto l'impulso ch'ei diede alle scienze, alle arti ed all'industria. ,i Napoleone nomina il principe Eugenio Bcauharnais viceré in / Italia cou poteri dapprima molto limitati per l 1 esercito , essen- i dosi riservata a se stesso perfino la nomina degli uftiziali subal- \ terni , dappoi abbastanza li estese. Riunì il corpo legislativo al quale fece un' allocuzione , chiudendola colle seguenti parole : « Spero che i miei popoli d' Italia occuperanno il posto che ho Digitized by Google — GÌ — u loro assegnato in mio pensiero, ma non lo raggiungeranno se « non si persuadono clic la forza dell' armi e il fondamentale so- « stegno degli Stati. È ormai tempo che la gioventù italiana, che u vegeta nclT ozio delle grandi città, cessi dal temere i disagi ed « i pericoli della guerra. » Norvins, nel riferire queste memora- bili sentenze , soggiunge : « L'Italie releva noblcment sous son u vice-roi le gant que venait de jetcr Napoléon. La gioire militaire « du nouveau pcuplc ddbuta par étcndre celle de la France, vécut u son egale et inourut avec elle ...» In questa tornata furono prescntatf al corpo legislativo vari di- segni di leggi, e fra questi quello di una legge generale di finanza per gli anni i8o5 e i3o6. Per l'aimo i8o5 vennero assegnati fran- chi 71,055,967.08, e per il 1806 franchi 76,751,851.90(18 lu- glio). La proposta della legge per l 1 imposizione della tassa del registro fu rifiutata. Napoleone se ne mostrò malcontento , chiuse la sessione ed emanò un decreto che tenne luogo di legge per mettere iu corso questo aggravio. Dopo qualche anno cancellò T assegnamento pel corpo legislativo dal budget, e non riunì più quella magistratura. 1806 • Col trattato di pace di Presburgo (a6 dicembre i8o5) Napo- leone ottenne la cessione dei paesi veneti sulla sinistra dell'Adige, dell' Istria veneto e Dalmazia , che riunisce al regno d' Italia (3o marzo) sotto le seguenti condizioni : L Che il Codice Napoleone, il sistema monetario francese, il concordato colla Santo Sede, siano leggi fondamentali , e che noti vi si possa derogare 'sotto qualunque pretesto. II. Che siano erriti dodici ducati colla denominazione di Dal- mazia, Istria, Friuli, Cadore, Belluno, Conegliano, Treviso, Feltro, 1 lassano, Vicenza , Padova e Rovigo , di una rendita complessiva di 800,000. 00 franchi annui da inscriversi sul Monte Napoleone in ragione di 100,000. 00 franchi per due, e di 60,000. 00 per dieci. ELI. Che sian fatte dal Monte Napoleone iscrizioni per 1 ,aoo,ooo. 00 franchi annui di rendita da assegnarsi a generali, ufficiali e soldati dell'esercito francese, che abbiano resi servigi segualati alla patria ed alla corona. IV. Che il regno paghi 3o,ooo,ooo. 00 di franchi animi per un Digitized by Google — 62 — sessennio, pel mantenimento dell' esen ito francese di permanenza in Italia. I 2,000,000.00 di franchi di rendita perpetua sopraccennati, rap- presentanti un capitale di franchi 407000,000. 00 si prelevano dal valore dei beni dell'ordine di Malta ed altri nazionali esistenti nei paesi veneti, i quali col dominio del suolo sono pure ceduti al regno d' Italia. A questo regno Napoleone cede ugualmente tutto il materiale di guerra, sì di terra che di mare, delle piazze forti venete e delle altre dapprima incorporate (e non ancor pagato) mediante una rendita perpetua (almeno lo si disse) a favore dell'ordine della Legion d'onore di annui franchi 469,5 1 1. ii rappresentante il ca- pitale di 9,892,03 1 . 00, ciò che fu regolato successivamente da ap- posita convenzione fra i due Stali. Oltre queste condizioni, il re- gno d' Italia deve cedere al principato di Lucca i paesi di Massa, Carrara, e la Garfagnana fino al Serchio, e redimere il territorio di Guastalla dalla principessa Borghese mediante il pagamento di franchi 4,6o5,o55. 55,6 da sborsarsi in diverse rate. Colla riunione (1 maggio) al regno delle province venete, Istria veneta e Dalmazia, la cui popolazione era di 2,3 13,577 abitanti, ed aggiuntavi quella di Guastalla di 2o,3i6, aumenta sino a 6,127,619. Diminuendo poi 71,000 per Massa, Carrara e Garfa- gnana, come sopra cedute, la p>polazionc rimane a 6.056.619.' Le province venete compongono otto dipartimenti, cioè: Adige, Adriatico, Brenta, Bacchigliene, Istria, Piave , Passeriano, Taglia- mento, oltre la Dalmazia, che invece d' un prefetto Iia un provve- ditore nella persona del senatore Vincenzo Dandolo rivestito di ampli poteri. Napoleone designa , in mancanza di un secondo suo figlio , erede alla corona del regno d'Italia il principe Eugenio da sé adottato, e gli conferisce il titolo di principe di Venezia, che por- terà qual crede presuntivo del trono (quarto statuto costituzio- nale, 16 febbraio 1806). I dodici ducati eretti quando si cedettero al regno d' Italia le province venete, sono conferiti da Napoleone ai seguenti personaggi : Dalmazia al maresciallo Soult , Istria al maresciallo Bcssières , Friuli al generale Duroc, Cadore al ministro Champagny, Belluno al maresciallo Victor, Concgliano al maresciallo Monccy, Treviso al maresciallo Morticr, Feltro al generale Clarke, Bassano al mi- Digitized by Google — 63 — nistro Marat, Vicenza al generale Caulaincourt , Padova al gene- rale Arrighi, Rovigo al generale Savary. 1807 Najxdconc ritoma nella capitale del ragno (i i novembre) , indi passa a Venezia, e reduce a Milano vi riunisce i collegi elettorali in seduta generale; comunica il decreto organico col quale crea Melzi duca di Lodi con una dotazione trasmissibile alla sua discen- denza legittima od adottiva di 200,000. 00 franchi annui di rendita netta. Riunisce al consiglio di Stato trenta assistenti. Col quinto statuto costituzionale istituisce, invece della consulta di Stato, un senato consulente che fra gli altri attributi ha quello di presentare le sue osservazioni al re intorno ai conti dei ministri, dopo che la corte dei conti abbia liquidati quelli dei loro agenti secondari. 1008 Colla riunione al ragno d 1 Italia anche dei territori d 1 Urbino , Marca d'Ancona, Fermo, Macerata ed Ascoli si formano i tre di- partimenti del Musone, Metauro e Tronto, la popolazione dei quali è di 689, 1 o3 abitanti, e così la totale dei ventitré dipartimenti del regno, la Dalmazia compresa, ascende a 6,745,7" abitanti. 1809 In conseguenza del trattato di Vienna (14 ottobre) si^distac- cano dal regno d' Italia, per essere riunite alle province illiriche, T Istria veneta e la Dalmazia congiuntamente a Ragusa e Cattaro, della popolazione complessiva di 3o<),i56, che dedotti dalla totale preesistente, che si disse di 6,745,712, si riduce a 6,436,466. 1810 Ceduto dalla Francia al regno d'Italia il Tirolo meridionale po- polato da 166,734 abitanti in cambio dell' Istria e Dalmazia , la popolazione riascende a 6,703,100 abitanti, e quel territorio forma il vigesimoquarto dipartimento detto dell'Alto Adige. Questa cessione è vincolata alla condizione di prelevare sulle Digitized by Google - G4 — proprietà demaniali degli stabili per il reddito annuo di duecen- tomila franchi, che a senso dei decreti 5 maggio e 4 ottobre deve servire per dotazioni e maggioraseli a Ijenefizio dei militari italiani. Dal 1811 a tutto il 18 tè non accaddero variazioni politico-sta- tistiche. 1814 Riaccesa la guerra (noli' agosto 1 8 1 3) colTAustrta , sono invasi nel novcm I ire i dipartimenti veneti sulla sinistra dell' Adige c quello dell'Alto Adige, indi 1* uno dopo V altro anche quelli sulla destra del Po, per modo che ridottosi l'esercito alla destra del Mincio (febbraio), rimangono liberi dall'invasione soltanto i di- partimenti tra il Minuo e la Sesia , mentre il Mella , il Serio e l'Adda sono minacciati dalle scorrerie nemiche. Al 17 aprile il viceré ratifica una convenzione col maresciallo conte di Bellegarde , in forza della quale gli cede Venezia , Lc- gnago, Palmanova ed Osopo, e consente che le milizie francesi rientrino nel loro paese. Egli poi rimane colle nazionali sulla linea del Mincio per attendervi gli accordi coi sovrani alleati. Il ai aprile si stabilisce dal consiglio comunale di Milano una reggenza temporanea del regno , composta da Verri Carlo (sena- tore), presidente $ Mellcrio Giacomo , Borromeo Giberto , Giulini Giorgio, Bazzetta Giovanni, Litta Allierto (che non accetta , ma si reca come uno dei deputati di essa a Parigi), e Pino Domenico, generale. Pallavicini Giuseppe, nominato segretario generale, ricu- sata avendo questa carica, vi è surrogato da Strigclli Antonio (che era segretario di Stato). Pino è anche rivestito del comando supre- mo della forza armata. Il principe Eugenio sottoscrive allora altra convenzione col suddetto maresciallo (a3 aprile), e gli consente di occupare i paesi del regno d'Italia, che erano stati riservati nella precedente: parte il 87 aprile da Mantova colla sua famiglia per recarsi in Baviera. Il 27 il generale austriaco Sommariva , qual commissario delle potenze alleate, prende possesso di Milano e del rimanente territo- rio del regno d' Italia. La reggenza designa il segretario generale Zauoli ad lalus di Sommariva (Doc. LXIII). La reggenza nominata dal consiglio comunale di Milano viene Digitized by Google - G5 - confermata ciarli elettori riunitisi in Milano (esclusi quelli dei di- pi i -ti mei iti al di la del Mincio e del Po), e per rappresentare in essa le altre province tra il Mincio e la Sesia sono fatte le se- guenti nomine : Mugiasca Giacomo per il Lario ; Tarsis Giovanni Battista per l'Agogna; Longo Lucrezio (senatore) per il Mella; Pcregalli Fraucesco (sciiatorc) per l'Adda; Vertova Giovanni Bat- tista per il Serio; Tonni Luigi per il Mincio. 11 maresciallo Bcllegarde destina il barone Rossetti qual com- missario austriaco a presiedere la reggenza. Dotati questi due per- sonaggi di qualità concilianti , mandano ad effetto le prescrizioni sovrane con equità e moderazione ; si cattivano colla loro saviezza la pubblica stima , facendo cessare i sintomi di reazione che so- gliono conseguitare nei governi creati dalle sommosse popolari , giacche per quanto grande pur sia la prudenza e la rettitudine de- gli uomini die salgono al potere, è ben difficile che non si risen- tano della loro origine e non vengano strascinati dall'opinione di coloro che li innalzarono. LECUSLAZIO.NE MILITARE. La milizia italiana , che dapprima era retta da leggi francesi, ebbe anche in appresso dei regolamenti speciali appropriati alle circostanze; il giornale militare francese a tutto il i8i3 compren- deva cinquantacinque volumi; la raccolta della legislazione mili- tare italiana sedici ; il giornale militare del Borsa ni cinque ; gli ordini del giorno del ministero della guerra tre ; le ordinanze per la coscrizione militare, per la repressione della diserzione, per il casermaggio, per il genio , per i trasporti militari ed altri rami sette; cosicché vi erano ottanta sei volumi diJe^ c_disj»sizioni che costituivano una raccolta compiuta sotto tutti i rapportigli quanto riguardava la legislazione mi li Une: ma l'abbondanza delle materie In esse contenute e che cresceva di giorno in giorno, la rendeva accessibile a poche menti che si occupavano della parte , per cosi dire , scicniilìca della legislazione. In fatti, come mai in mezzo a questa congerie di leggi, di cui moltissime erano state dettate da particolari circostanze , poi obliate , si avrebbe potuto dirigersi ? Per uscire da questo labirinto bisognava rifonderle, ed a ciò si era dato mano per le italiane. Per le francesi poi (tutte riportate nel giornale militare) il capitano Beriat dapprima ne 9 Digitized by Google i ; u...r. •A •* : »«\ r v *r -, t v UV . • • . » * * » * » , « « 4 < ;-,Vr v r r ! » , Mi | | hi - » | • »'t • • ». - M - fcee indice analitico fino al 1806, indi compilò in quattro vo- lumi l'estratto delle altre in vigore fino al 1810, e per tal modo agevolò di molto la cognizione della legislazione militale nella prie non abrogata. Delle leggi militari francesi si voltarono in lingua nostra quelle relative : i.* Alle promozioni (14 marzo 1795). ♦ , lv a.° Alla polizia interna, servizio e disciplina dell' infanteria (Yf giugno i 79 3). 3.° Air addestramento nelle armi della cavalleria (ao maggio 1788), susseguita dall'ordinanza i3 novembre 1804, tradotta dal (capitano Salamoni. 5.* L' ordinanza 1 marzo 1 7G9 relativa al servizio delle piazze, alloggiamenti, onori militari. . 6.* L'ordinanza 5 aprile 179» relativa ai soldati in marcia ed àgli accampamenti, susseguita dal libro intitolato : Guide de VoJ- ficier parùculier en campagne , par AI. Cessac-Lacuée , aug- mentée par M. Mellinet. y.' Legge 1 1 novembre 1 796 ed addizionale sul codice militare. 8.* Intorno all'amministrazione interna dei corpi (la settembre •799 - »8 aprile 1800). v 9/ Sulle rassegne (29 gennaio e 17 marzo 1800). io. 0 La collezione delle leggi sul genio. Molti furono poi i provvedimenti emanati dal governo italiano per applicare alle circostanze nostre leggi straniere. Il generale Teulic, allorché coprì il ministero della guerra (1801) f Ando opera a tante utili istituzioni alle quali il suo nome rimarrà collegato, aveva idealo anche di creare un ufficio che preparasse un piano di codice per tutti i diversi rami del servizio e dell' a- zicnda militare: ma quest' importantissimo lavoro non fu poi se- guitato dopo eh' ci lasciò il ministero. Per la marina furono pure adottate le leggi francesi. Sul modo di ordinarla (i decreti 37 aprile, a6 luglio e 17 ago- sto 1800). Per le promozioni (il decreto a5 gennaio 1795). Per gli ufficiali a bordo (il decreto 10 giugno i8o5). Per U servigio degli equipaggi (decreto 7 marzo 1 797). Per l' inscrizione marittima affidata ai sindaci marittimi (decreto 4 febbraio 1801). Digitized by Google — 07 — Per le pene contro i disertori (il decreto 6 luglio 1799). Per il soldo e masse ( il decreto 7 marzo 1 797). Per le vittovaglie (il decreto a6 marzo i8o3). Per la legislazione penale (il codice aa agosto 1790 ed il de- creto 26 marzo 1 8o4). Per la ritenuta del 3 per 100 sulle spese della marina a favore degli invalidi (legge i3 maggio 1791 e decreto 17 gennaio 1801). Per la polizia della navigazione e dei porti di commercio (de- creto i3 agosto 1791). LEGISLAZIONE PENALE. Mentre pei tribunali militari e in vigore il codice francese , il governo italiano decreta (18 settembre 1802) che una commis- sione di abili legisti abbia a comporre un codice penale nostro. Ne fecero parte il capitano relatore Salvi ed i giuriconsulti Moz- zini e Gliscnti , ma tale importantissimo lavoro non fu poi con- dotto a termine. Questa legislazione si componeva di due parti, una disciplinare per le mancanze, P altra penale per i delitti militari. Le mancanze erano punite (secondo la legge *4 giugno 1 793) dal supcriore : il gastigo consisteva negli arresti semplici o di ri- gore alla caserma od alla casa, secondo il grado del punito, e nella detenzione nelle sale di disciplina o nelle carceri militari per breve tempo. Erano ignote le esacerbazioni corporali al di là del nutrimento a pane ed acqua. I recidivi ed incorreggibili venivano inviati all' isola d'Elba nella legione detta italiana (poi battaglioni coloniali ). I delitti venivano giudicati in pubblica seduta ( previo dibat- timento tra l'accusatore e il difensore dell' imputato) dai consigli di guerra istituiti in ogni divisione sia territoriale, sia attiva. Que- sti si diramavano in primo e secondo consiglio di guerra, e con- siglio di revisione, creati gli ultimi due con legge 9 ottobre 1797. Il primo consiglio sentenziava : quello di revisione non giudicava sul merito, ma soltanto sulla competenza ed osservanza delle for- me, e quando annullava la sentenza, l' imputato subiva il giudizio del secondo consiglio. Le pene per i delitti consistevano nella pri- gionia a tempo, nei lavori forzati temporanei o a vita, e nella fu- cilazione per i casi estremi. Digitized by Google — 68 — 1 delitti |K)i commessi fuori di servizio erano giudicali dai tri- bunali civili ordinal i (decreto a5 agosto i8o4). Alla stessa giurisdizione appartenevano gli atti intorno alle azioni civili, per le successioni, eredita, tutele dei minori d'età. I giudici componenti i consigli di guerra venivano nominati dal generale comandante la divisione , ed erano un colonnello presi- dente, un uflìziale superiore, due capitani, un tenente, un sottote- nente ed un sott' uflìziale. Se il consiglio doveva giudicare un ge- nerale, un uflìziale superiore, uno del corpo dell' ispezione alle ras- segne o del commissariato di guerra, era presieduto da un gene- rale, e i tre ultimi membri del consiglio venivano surrogati da tre altri del grado dell' imputato : un capitano faceva veci di relatore, ed aveva uu sott' uflìziale a sua scelta per cancelliere. Il consiglio di revisione si componeva di un generale di brigata presidente, un colonnello, due capobattaglioni, due capitani, un capitano rela- tore, un cancelliere ^ un commissario ordinatore di guerra aveva veste di procuratore regio. Nella guardia del governo vi era un tribunale unico , inappel- labile, denominato commissione militare, presieduta da un gene- rale e composta da un colonnello, un capobattaglione, due capitani, un tenente, un sottotenente, un capitano relatore con un cancel- liere. Il commissario di guerra della guardia faceva veci di re- gio procuratore. Nessun uflìziale generale dei nostri fu assoggettato a giudizio , tranne il generale Tculie\ pel quale nel i8o3 la consulta di Stato si eresse in alta corte di giustizia per quella sola ed unica volta, dachc d senato che la surrogò non ebbe mai ad esercitare funzioni giudiziarie. II capitano (Ceroni Giulio scrisse un opuscolo intitolato: Sciolti di Timone Cimbro a Leopoldo Cicognara consigliere di Stato. Questi ed il generale Teulie e Pio Magenta prefetto applaudirono al poeta per lettere. Si pretese che V opuscolo fosse ingiurioso alla nazione francese (Noi. H)- il giudizio fu delegato alla consulta di Stato, la quale con decisione (ai aprile i8o3) condannò Ceroni alla destituzione ed a tre anni di detenzione, ed il generale Teulie, Cicognara e Magenta a cessare dalle loro funzioni con relegazione temporaria del primo a lirusinpiano nel Lario. Donaparte poco dopo reintegrò pienamente il generale Teulie', e più tardi anche Ceroni , Cicognara e Magenta. Consigli di guerra speciali furono istituiti con decreto ii ot- Digitized by Google — G9 - tobrc i8o3, e giudicavano unicamente i coscritti refrattari ed i di- sertori. Erano composti di sette membri, cioè : un uffizialc supe- riore presidente, quattro capitani, due tenenti, un relatore del grado almeno di tenente , ed un cancelliere. Ogni consiglio di guerra speciale scioglievasi dopo il giudizio ; la pena per la diser- zione semplice consisteva nello strascinare una palla del calibro di 8 raccomandata ad una catena di ferro lunga metri due e mez- zo; questi condannati dimoravano in prigioni separate. Erano oc- cupati nei lavori delle fortificazioni, e veniva loro rilasciato il terzo della mercede del lavoro per migliorare il vitto ; avevano un ve- stiario di lana oscura, ed invece di scarpe portavano zoccoli ; non si radeva loro la barba , sibl>cne le basette ; queste pene severe erano però mitigate dall' indulgenza clic succedeva dawicino al castigo : ogni sei mesi si passavano in rassegna, e quelli die se ne mostravano degni venivano graziati e rimandati ai loro corpi. I disertori al nemico in tempo di guerra erano fucilati. L' ergastolo di Mantova e quello di Leghago erano destinati ai condannati alla palla. 11 regolamento i giugno i8ia prescriveva che i condannati ai lavori forzati dovessero travagliare nelle piazze di guerra a lavori speciali, liberi da catene e da ferri, a meno clic non vi fossero momentaneamente condannati a cagione di disciplina. A Mantova, Venezia , Legnago ed Ancona esistevano ergastoli militari sotto la vigilanza di un direttore; i condannati vi erano nutriti per appalto; ogni ergastolo aveva un agente di amministra- zione e quattro sorveglianti; dei sott' uffiziali di gendarmeria rego- lavano la disciplina: erano assegnati per ciascun condannato fran- chi (>a per primo vestiario. Nelle prigioni si somministrava il pane dai magazzini militari, e il carceriere dava la minestra ed i legumi per 18 centesimi ad ogni condannato; il commissariato liquidava i conti. Un regolamento apposito ordinò il modo di disciplinare questo servizio. TRIBUNALI MILITARI MARITTIMI. La legislazione penale della marina militare era principalmente fondata sul codice francese (aa agosto 1790) e sul decreto a6 marzo 1804. Digitized by Google — 70 - # Nel 1808 uscì un decreto italiano per F istituzione del consiglio di marina sulla polizia, disciplina e giustizia a bordo dei vascelli. Vi erano tre tribunali, cioè : 1) Il criminale, composto da otto giudici. a) Quello di polizia o correzionale^ costituito da quattro. 3) Lo speciale per i disertori, composto come quello deli' eser- cito di terra. Tali tribunali giudicavano di tutte le trasgressioni e delitti commessi nei porti e negli arsenali riferibili al servizio maritti- mo^ la loro procedura era regolata dal decreto 16 settembre 1 807 } questi tribunali non erano permanenti , ma si designavano a seconda dei casi in Venezia od in Ancona. Il trattato intorno alla procedura criminale dinanzi i tribunali militari marittimi d'ogni classe di G. M. Le Graverend, voltato in italiano dal capitano relatore del consiglio di guerra Jehand, stam- pato in Venezia nel 1812, era una guida sicura per l' applicazione delle leggi, e quest' opera pregevole jxt tanti titoli, facilitava Y ar- duo incarico addossato ai militari di esercitare la funzione delicata di giudice. V'era in Milano un consiglio delle prede per decidere sulle con- testazioni relative alla loro validità. Compoucvasi di quattro indivi- dui, era presieduto da un consigliere di Stato assistito da un regio procuratore ed un cancelliere. Esisteva a Venezia un magistrato di sanità marittima dipendente dal ministro dell' interno , ma che però aveva rapporti anche con quello della guerra e marina per determinare P ammissione a pra- tica dei legni di guerra. Era costituito da un presidente, un vice- presidente e quattro giudici. Le milizie italiane e francesi avevano ciascuna i loro tribunali, die giudicavano gli individui delle rispettive nazioni , e quando si declinava da questa massima , i tribunali stessi si dichiaravano incompetenti. Furono parecchi questi casi, ma specialissimo quello del capitano cisalpino Tordo Giuseppe. Egli è imputato dal ge- nerale francese Salme di aver tenuto durante la sua prigionia a Klcinzell in Ungheria , discorsi sediziosi intesi a provocare F as- sassinio di Bonaparte primo console $ il ministro di Francia sot- topone l' imputato al primo consiglio di guerra permanente in Pa- rigi. Questi si dichiara incompetente sul motivo che F uffìzialc Tordo per essere cisalpino non può essere giudicato che da un Digitized by Google - 71 - tribunale della sua nazione. Viene l' incolpato tradotto a Milano davanti il consiglio di guerra permanente cisalpino, c con sentenza unanime dei giudici (a4 settembre 1801) è dichiarato innocente ed assoluto (ordini del giorno del ministro della guerra 5 e t»4 settembre, num. LX.VI e LXXI ). Tordo, segnalatosi più tardi in guerra, è insignito da Napoleone (divenuto imperatore) dell'or- dine della Legion d' onore, come vedrassi in appresso, e promosso a capo di battaglione. DISPOSIZIONI DIVERSE. Una decisione (6 ottobre 1806) a senso del codice civile dà in- carico di far veci di uffiziale civile presso 1' esercito ali 1 ispettore alle rassegne, al commissario di guerra o al quartiermastro, a se- conda delle circostanze. I podestà ed i sindaci hanno speciale tutela dei diritti e pro- prietà dei militari assenti. II regolamento (3o settembre i8oa) determina il modo di ga- rantire gì' interessi della marina mercantile, affidati ai sindaci ma- rittimi. U ministro della guerra dà (i8o5) norme per il matrimonio dei militari, i quali non ponuo contraerlo senza permesso secoudo i gradi. Per gli ufTiziali superiori interviene il sovrano. Si sopprimono le sciabole (o briqiiets) per i voi leggia tori e la infanteria leggera (decreto 17 marzo 1807). Qualunque generale o comandante di soldatesca che capitola col nemico in campagna aperta sia per iscritto, sia verbalmente, e con- dannato aUa pena di morte. Vengono annualmente incaricati generali in qualità d' ispettori supremi d' armi, della verificazione del personale e materiale del- l' esercito anche sotto il rapporto della disciplina, del servizio e dell' amministrazione. Per 1' artiglieria, genio ed azienda di guerra, gì' ispettori delle rispettive armi ed i commissari ordinatori fanno essi pure visite d" ispezione annuali. Tutti questi ispettori riferiscono al ministro della guerra in- torno a ciascun oggetto, e j>er tal guisa il governo conosce con esattezza lo slato del personale, del materiale, dell' istruzione, della condotta degli iudividui, della condizione e disciplina di tutti i corpi - 72 ~ dell' esercito, e vedendo inoltre come procedano gì 1 istituti mili- tari, si predispone a correggere, modificare o confermarne l 1 anda- mento. Non ò fuor di luogo, a mio credere , il ricordare che F impe- ratore Napoleone metteva molta importanza nelle ispezioni anche straordinarie, sia per lwn conoscere il vero stato delle cose, sia per tenere continuamente in avvertenza i suoi dipendenti. Nel nostro paese egli più volte inviò ispettori straordinari , e segnatamente nel 1804 l'ingegnere Prony per i lavori idraulici; nel i8o5 il ge- nerale Ccssac-Lacuee (che fu poi ministro dell' amministrazione di guerra in Francia) per visitare gli stabilimenti militari italiani (io ebbi l'onore di essere destinato ad accompagnarlo a Milano ed a Pavia ) il generale Marescot per le fortezze ; Lagarde , aggiunto al ministro Fouchc' , per gli oggetti di polizia; e nel 1806 il senatore Abrial per l'ordiue giudiziario. Qui mi è grato poter rammemorare che la sua missione fu breve per un mo- tivo onorevole agi' Italiani. Egli , nel render conto al sovrano dei risultamcnli della sua ispezione (come constò in allora), espose essere presto finita , perchè non ebbe nulla a fare, fuorché ammi- rare il bell'ordine che regnava nell'amministrazione della giu- stizia, il talento dei giudici, V esattezza dcgl' impiegati e 1' abilità degli avvocati, i quali non dapprima avvezzi ad arringare, disim- pegnavano questo nuovo esercizio come provetti e distinti oratori. Dopo di ciò Abrial andò ad adempiere altra missione a Napoli. COSCRIZIONE. Nei primi anni la milizia si compose mediante il solo recluta- mento volontario , e sarebbe vana indagine volerne rintracciare le regole, dachè per raccoglier gente non ve n' ebbero di perma- nenti. Cittadini per sentimento patrio vi concorsero in buon nume- ro, e questi percorsero una carriera gloriosa ed onorata. Vi furono nei primi tempi molti arruolati stranieri, i quali disertavano dal loro reggimento per derubare gli effetti di vestiario , indi cam- biando nome pigliavano servizio in altri corpi , cogliendo nuovo premio come arruolati. Però si pose riparo a questi disordini esclu- dendo gli stranieri dalla milizia qualora non fossero ben conosciuti. La prima leva fu quella forzata dei 480 usseri volgarmente detti candellieri d'argento. Fu un atto del generale Bonaparte (27 set- Digitized by Googl tcmbrc 1797), od i giova'ii chiamativi dovevano aver Tela dai diciassette ai venticinque anni compiuti, e mantenersi del proprio come uflìziali: Y esecuzione di questa leva fu affidata ai coman- danti di piazza in concorso dell 1 autorità civile. Riuscito insuflìciente Y arruolamento volontario per recare a nu- mero r esercito, si decreta con legge del 1 dicembre 1798 la leva forzata di 9000 coscritti sui giovani celibi dell' età di diciotto anni compiuti sino ai ventisci inclusivamente. Per tal modo fu ad esempio della Francia abbracciato il metodo della coscrizione j questa, nominata dapprima contribuzione personale o, volgarmente, di sangue, provò gravi contrarietà. L'opinione poi subì modifi- cazioni favorevoli. Un tale metodo, riputato da tutti gli uomini di Stato come il palladio dell'esistenza delle nazioni, venne gene- ralmente imitato. Ammessa in massima la coscrizione militare, importava di re- golarne con equità Y esecuzione in guisa che il peso riuscisse scom- partito sopra tutte le classi della popolazione. La legge cisalpina (3o ottobre itfoi) aveva dapprima determi- nata r età dei coscritti dagli anni venti esclusivamente ai venti- cinque compiuti, ma altra legge (19 novembre 1801) ne sospese l'esecuzione. Indi nel i8oa (i3 agosto) fu sancita una terza legge che ne stabiliva i principii fondamentali e prescriveva Y età so- prindicata dai venti ai venticinque anni. Neil' anno 1 8 1 a (3o set- tembre) soltanto il ministro della guerra Fontanelli promulgò un codice coscrizionario sotto il titolo di Istruzione generale , che classificava e riassumeva tutte le disposizioni vigenti, e servi di guida sicura alle autorità incaricate di mandare ad effetto una legge di tanta importanza. La coscrizione militare comprendeva dunque i nazionali dall'età dei venti anni compiti a quella dei venticinque terminati, e que- sti restavano coscritti per cinque anni consecutivi. In ogni dipar- timento vi era un consiglio di leva presieduto dal prefetto e com- posto di un consigliere di prefettura e di un uffiziale supcriore dell' esercito. I coscritti si dividevano in cinque classi da ventun anni ai ven- ticinque 5 ogni coscritto apparteneva a quella della sua età, ripar- tita in cinque elenchi, cioè : 1." Gli eccettuati. a.* (ili esenti. 10 Digitized by Google 3.° I designati a marciare pei primi. 4* I non aventi eccezione. 5.' Gli aventi titoli a posticipazione. I coscritti sulle liste terza, quarta e quinta erano soggetti alla chiamata secondo il loro ordine naturale , cosicché i primi obbli- gati erano gì' inscritti nella terza \ questo esaurita succedevano quei della quarto, e per ultimo quelli della quinto, divisi per categorie. In ogni dipartimento i coscritti tra i 3oo maggiori estimati ed i parenti dei membri dei tre collegi elettorali, nel grado indicato dalla legge, erano chiamati al corpo delle guardie d* onore quando potessero pagare l'annua pensione di franchi 9*1.00. Si formavano jK>i altre liste di quei coscritti che potevano provvedersi di una pen- sione' annua di franchi i53. 5o e per un solo quinquennio, e si le- vava da questi il contingente per il reggimento di Veliti della guardia. Per le guardie d'onore e per i Veliti non si ammette- vano supplenti } gì 1 individui designali dovevano marciare } era però permessa la sostituzione tra fratelli. Pei coscritti destinati ai corpi di linea si ammettevano supplenti, coli 1 obbligo per altro di sostituirne tonti quanti venissero a mancare per diserzione. Nel 1808 fu ripartito il circondario marittimo in otto distretti per la leva degli uomini designati a formare le ciurme dei legni della marina militare. Per formare giudizio sul vero stato delle cose rapporto alla leva, si trova opportuno di accennare che nel regno d 1 Italia la popolazione giunse (181 a) a 6,yo3,aoo. I giovani dell'età di venti a venticinque anni compiti davano, secondo i calcoli statistici, ad un dipresso 40,000 per ognuna delle cinque classi, e 200,000 per le cinque classi complessivamente (il 3 per 100 circa). Gli ascri- vibili alla milizia però, dedotti gli eccettuati ed esenti, stavano alla massa dei coscritti nel rapporto di 17 a 3o. Era la prima classe di 40,000 coscritti quella che sosteneva il peso della leva. Su questo si presero annualmente tutto al più 1 5,ooo soldati in tempo di circostanze ordinarie. Quindi ne conseguito che la leva era del 37 1/2 per cento sui totale della prima classe. Sopra le cinque del 7 i/a per cento, c qualche cosa meno di 1/4 dell' un per cento sul totale della popolazione. Questo dato sto in giusto proporzione con quello che ora è vigente nel regno di Francia, che in tempo di pace leva 80,000 coscritti sopra una popolazione di 3 4, 5 00,000 abitanti. In Russia il reclutamento ge- Digitized by Google — 75 — nerale abbraccia in tempo di pace fino a 5 uomini sopra iooo. Am- mettendo die la popolazione di quel vasto impero ascendesse nel i8i3 a circa 4 • ,000,000 d'abitanti, giusta le statistiche, e dedotte le femmine ( daclu: la leva è regolata colà sul numero degli uomini solamente) nella proporzione ammessa di i6/33, ossia di 100 sopra 104 maschi, questi si riducono a circa 20,800,000. Ora, chiaman- dosene alle armi 5 per 1000, l'annua loro leva è di 104,000, che è quanto a dire \f% per cento sopra i maschi, e che riesce poi i/£ per cento circa sul totale della popolazione, le femmine com- prese : ora però la popolazione totale dell' impero russo si fa ascen- dere a 62,600,000. Colla legge della coscrizione non era soppresso l' arruolamento volontario, il quale continuò a dare uomiui all' esercito , segna- tamente nel 181 3, come è indicato nel capitolo primo. LEVE DEI COSCRÌTTI PER l' ESERCITO E LA MARINERIA. 1797 Usseri di requisizione ,. . . . 4 8 ° 1798 Leva di coscritti 9000 1802 Inscrizione volontaria perla gendarmeria. . . 1002 1 803 Leva di coscritti 6000 1804 idem 6000 1805 idem 6000 » idem per i volteggiatori 1000 1806 idem compresa la marina 12,700 1807 idem esclusi i Dalmati e cacciatori d' Istria reclutati con metodi speciali (4ooo) io,25o 1 808 idem compresa la marina \ esclusi come sopra i cacciatori d'I- stria ed i Dalmati (1000) . 11,000 1 809 idem compresa, la marina ; esclusi come sopra 1000 Dalmati e cacciatori d'Istria i3,ooo 1810 idem compresa la marina: esclusi come sopra 5 00 Dalmati . . i4,ooo 1 8 1 1 idem compresa la marina , esclusi 5oo Dalmati i5,ooo io5.432 Digitized by Google Somma retro io5,43a 1 8 1 a iti cm compresa la marina e 9000 pel 181 3, esclusi 1000 Dalmati *4,ooo 1 8 1 3 idem compresa la marina, 6000 sulla riserva del 1 8 1 3 , 1 S.ooo sulla coscrizione del 181 4, 1 5,ooo sugli anni decorsi . 36.ooo Totale i65.43a È singoiar» la coincidenza del numero quasi eguale dei coscritti dati dal regno rsotti, indi Lancclti Vincenzo per segretario (giugno 1797). Vignolle, generale rinomato per talenti e valore, subentra a Bi- ragp {iS novembre 1797). Kgli contribuisce ]>osscntemcute alla formazione della milizia cisalpina , ne promovc l' istruzione e la disciplina , facendo adottare la legislazione militare francese , ove non provvede la nazionale (29 novembre 1798). Compiuto il pri- mo anno di sua azienda, ne pubblica il rendiconto (l)oc. LXV), Vignolle è surrogato da Bianchi D'Adda Giovanni Battista (5 aprile 1799). Nei tempi difficili in clic condusse le cose della guerra, quest' uffizialc assai riputalo nell'arma del genio diede 1 ■ Digitized by Google - 78 — saggio di lumi ed operosità, e fu richiamato anche più tardi a co- prire questo ministero. Consumata la battaglia di Marengo, il pri- mo console nomina un governo temporaneo, che conserva Bianchi D'Adda al suo posto col titolo d'ispettore generale di guerra (giugno 1800). Gli succede Polfranceschi Pietro (3o ottobre 1800) assumendo poi qualificazione di ministro. Polfranceschi, uomo ornato di mente ordinata , rende importantissimi servigi allo Stato ed all' esercito (Not. A Polfranceschi è surrogato Teulie' Pietro (aa aprile 1801). Questi, nel breve perìodo del suo ministero, migliora la condi- zione del soldato , e crea istituzioni che illustrano il suo nome (Not. i7): contrariato nelle sagge sue viste dal comitato di governo ( presieduto da Sommariva Giovanni Battista chiamato poi da ta- luni per antonomasia, e forse a torto, l'erede della Cisalpina), ras- segna il portafoglio, che viene affidato a Tordorò Giovanni (3o lu- glio 1801), il quale nei diciotto mesi della sua amministrazione si adopera con zelo a prò dell' esercito. Creato Bonapartc presidente della repubblica italiana, nomina Trivulzio Alessandro ministro della guerra (a4 febbraio i8oa). Birago e Cicognara appartengono alla sezione di guerra sedente nel consiglio legislativo. £ istituito (3 luglio i8oa) un consiglio amministrativo della guerra facente parte integrante del ministero slesso sotto la presi- denza del ministro, cui incombe la gestione degli oggetti tutti di spesa occorrenti al mantenimento dell' esercito (meno gli stipendi, non che il materiale d'artiglieria, le fortificazioni e la marine- ria). Siedono in questo consiglio l'ordinatore Beccaria Annibale (fratello del famoso Osare, autore del Trattato dei Delitti e delle Pene) , il commissario De Strani Pietro, il sott' ispettore alle ras- segne Parma Giacomo, e più tardi Paribelli Cesare. Radigo Giu- seppe ne fu nominato segretario. Per questa modificazione introdotta nel ministero cessa la ca- rica di segretario centrale. Lancetti, unico individuo che la coprisse dall' origine della sua istituzione, ne aveva ben meritato pel suo zelo costante. Egli venne destinato capo dell' ufficio delle scuole militari, incarico che niuno meglio di lui poteva disimpegnare come uomo di lettere ed au- tore di opre i loriche assai pregevoli. Digitized by Google — 79 — A Trivulzio succede Pino Domenico nel ministero (l'J agosto i8i>4). Si crea la carica di segretario generale del ministero della guerra. Sai imbeni Leonardo, generale di brigata del genio che fu desti- nato a questo posto, non solo ne viene poscia rimosso ( 1 8o5), ma privato inoltre del grado militare per demerito che rimase costan- temente ignoto (Not. 18). Paolucci Amilcare, capitano di fregata, gli succede. Nel i8o5 (maggio) l'imperatore Napoleone all'epoca della sua incoronazione in Milano, nominò una commissione del consiglio di Stato composta da Birago, Cicognara, e presieduta dal consul- tore Paradisi Giovanni, nello scopo di ottenerne disegno per F or- dinamento del personale e dell'amministrazione dell'esercito ita- liano. Francesco Lampato venne designato a facente veci di segre- tario qual uflizialc del ministero presso questo consesso, il quale somministrò al sovrano sopra tutti i rami del servizio militare i lumi che ricercava. Pino è nominato primo capitano della guardia reale , e viene surrogato al ministero della guerra dal generale francese ('affa- rci li Augusto, aiutante di campo di Napoleone (marzo 1806). Cessa il consiglio d' amministrazione di guerra. Attesa la riunione degli Stati veneti, il ministero assume la de- nominazione di ministero di guerra e marina. Cantarelli modifica l'ordinamento del suo ministero (1806). La carica di segretario generale rimane vacante per la par- tenza di Paolucci. Ne sono disimpegnate temporaneamente le in- combenze senza titolo dall' ispettore in capo alle rassegne francesi Boinod (quello di cui si è altrove parlato). Si istituisce una divisione di marina alla testa della quale si colloca l'ispettore Cruvellier. È pure creata per tutti i conti di guerra e marineria una divisione che vien diretta dal ragioniere delle fortificazioni Merli Giuseppe. Il ministro Caffarclli dà all'esercito italiano due regolamenti, il primo (7 aprile 1807) intorno alle competenze } il secondo (1 lu- glio) relativo all' amministrazione interna dei corpi : questi rego- lamenti giovano molto all'ordine, all'economia pubblica, e fanno grande onore al ministro. Cessate le cause che avevano determinata la straordinaria mis- sione di lui come ministro, Caffarclli è richiamato da Napoleone , e ripiglia il suo posto di aiutante di campo (Not. Ì9). Digitized by Google — 80 — Al generale Danna Giuseppe , consigliere di Stato, è conferito temporaria mente il portafoglio del ministero della guerra e marina, c Francesco Cortese ne è segretario generale. Nei sedici mesi du- rante i (piali questi due individui stettero in ufficio, molte cose buone operarono in vantaggio dell* amministrazione militare: ed in benemerenza ottennero il primo il grado di divisionario , il se- condo quello di direttore delle rassegne e coscrizione. Napoleone nomina ministro della guerra e marina il generale Fontanelli Achille (io agosto 1811), ed ha per suo segretario ge- nerale /a noli Alessandro, commissario della guardia reale , pro- mosso al grado di ordinatore. Fontanelli propone che le oj>crazioni tutte del ministero abbiano centro nella segreteria generale , e che si pongano a capo delle divisioni individui militari come meglio appropriati a dirigerle ed onorali inoltre della fiducia dell'esercito cui sono noti per averi te fatto parte. Subordina pertanto al principe questo disegno e le propwizioni delle nomine (Doc. LXVI). Non molto stante il ministro Fontanelli giustifica colle opere la confidenza che V imperatore ripnie in lui. Combinasi difatti un' amministrazione saggia ed illuminata , che attesta dell' alta capa- citi e dignitoso carattere del ministro (Noi. 20). 11 colonnello Aresc Francesco è nominato capo della divisione del personale dell' esercito al ministero della guerra. La biografia di questo egregio (scritta dal maggiore Jacopetti Giuseppe) ha po- sto in evidenza le qualità pregevoli di che andava ornato (Noi. 21). Importando moltissimo che le matricole dell' esercito siano te- nute in giorno, e il ministro Fontanelli trovandole assai arretrate, le fa condurre a perfezionamento per tutti gì 1 individui di cui è nota la jjosizione. Questo ingente lavoro viene compiuto in poco meno dijduc anni (Noi. 22). Jl ministro Fontanelli è chiamato (maggio 181 3) da NapnVone al grande esercito in Germania per comandarvi le schiere italiane in surrogazione di Peyri. Egli conservò durante l'assenza la di- rezione suprema del suo ministero. Al segretario generale Zanoli sarebbe ricaduto il p>rtafoglio , ma per riguardi di convenienza verso il direttore delle rassegne , suo eguale in grado e che sa- rebbesi trovato subordinato a individuo meno anziano , si conferì invece al generale Manchi D'Adda ( in addietro ministro). Al se- gretario generale fu lasciata la direzione del lavoro e la contro- vidimazione degli atti. Digitized by Google - 81 - Reduce il ministro Fonlanelli dalla guerra germanica ( i no- vembre i8i3), riordina nuovi corpi di volontari, e ripara per quanto è in lui alle gravi perdite subite dall' esercito. Un rapporto ministeriale, appoggiato a documenti , che si rife- risce air amministrazione dal primo settembre 1811 a tutto il 1812, fa conoscere le orazioni del ministero, e la nota annes- savi sotto il num. 8 accenna ai regolamenti dati da Foiitauelli (Doc. LXVIl). Questi è inviato a Parigi in qualità di deputato presso i so- vrani alleali (20 aprile 18 1 4)- Il segretario generale Zanoli Alessandro è rimosso dal mini- stero e dall' incarico clic aveva ad lattis del generale Sommari va (Noi. 23 e Doc. LXV'III). Lo surroga il generale Paolucci qual se- gretario generale, e Lancetti è collocato presso Sommariva. \jx reggenza salita lemporariamente al potere toglie a Fonta- nelli il ministero mediante promulgazione di un avviso al pub- blico. Essa si dispensa per tal modo dal comunicargli diretta- mente la sua rimozione, come«uole praticarsi da qualsiasi governo die accommiata un ministro, il quale abbia servito lodevolmente lo Stato. Bianchi D'Adda surroga Fontauelli per breve tempo , dachè il ministero viene disimpegnato da una commissione di guerra presie- duta dal generale Sommariva, assistito da un commissario austriaco e dai capi degli uffizi Paolucci, Cortese, Arese , Locatelli Luigi Annibale e Beroaldi Natale. I documenti riguardanti la marineria sono inviati a Venezia, ove si crea una direzione apposita. II ministro della guerra e farina qual supremo dirigente dei diversi rami di servizio aveva come coadiutori secondari i pre- fetti dei dipartimenti per gli affari civili: autorità militali per gli oggetti di guerra \ per Y amministrazione Y ispezione alle rasse- gne, il commissariato di guerra e i pagatori : per il personale i generali comandanti le divisioni} per l'artigliera, genio, corpo to- pografico e gendarmeria i rispettivi ispettori ; per la marineria un commissario generale direttore. 11 ministro otteneva dal governo gli assegnamenti per le spese, li ripartiva ai differenti capi, racco- glieva i loro conti, e li faceva rivedere dalle divisioni del mini- stero. Queste le trasmettevano ad un ufficio di concentrazione che dopo averli esaminati li inviava alla corte dei conti , la quale ne il Digitized by Google — 82 — contrapponeva l' ammontare agli assegnamenti accordati dal so- vrano. Intorno agli affari che esigevano gravi spese, competeva al se- nato di presentare le sue osservazioni al sovrano. I pagamenti degli assegnamenti clic il governo faceva per 1' e- sercito venivano effettuati dal tesoro ai pagatori di guerra, e fu in via eccezionale (1801) soltanto che questi furono incaricati (come si disse altrove) di riscuotere il danaro dai debitori mo- rosi (Doc. LXIX e LXX). LEGGI DIVERSE AMMINISTRATIVE. La legge del corpo legislativo cisalpino 16 aprile 1799 ac- corda alle forestiere, mogli dei militari al campo, alloggio e man- tenimento a carico dello Stato qualora ne siano mancanti, e ciò temporariamentc dui-ante la loro separazione. A ricompnsarc servigi renduti dal grand' esercito in Germania dopo la resa di Ulma, ÌNapoleone decreta clic il mese di vendem- miale, anno XIII (dal a3 settembre al aa ottobre i8o5) abbia a considerarsi come un anno di servigio. L 1 imperatore concede alle vedove dei generali spenti sul campo d'Austerlitz una pensione di 6000. 00 franchi annui } a quelle dei colonnelli, maggiori e capobattaglioni franchi a4oo. 00 : a quelle dei capitani, (ranchi aooo. 00 : ed a quelle dei tenenti, sottotenenti, sott 1 ufiìziali e soldati, franchi aoo. 00. Tutti i figli poi dei mili- tari francesi morti in quella gloriosa giornata divenivano figli adottivi dello Stato. E decretato che i sott' uffìziali e soldati dopo dieci anni di ser- vizio, godano di un alto stipendio mensile di franchi 1. a5 $ dopo quindici anni, di franchi 2. 00 } e dopo venti, di franchi a. 5o^ e che portino contrassegni (chevrons) numerati per ogni quinquen- nio di servizio. Gli atti e contratti riguardanti i diversi rami dell' amministra- zione militare soggetti al registro, pagano la sola tassa di un franco, qualunque sia la natura e 1' entità del contratto. Le vedove dei militari passando a seconde nozze conservano la loro pensione (decreto 181 3) per agevolar loro il collocamento ed un appoggio maggiore ai figli. Digitized by Google - 83 _ AMMINISTRAZIONE DELL 1 ESERCITO E DELLA MARINA. Quando si formarono i primi corpi militari (1796), la loro azienda era regolala, come si disse, dalle leggi francesi, e diretta dal comitato militare e dalla giunta di difesa generale nei due governi lombardo-cispadano. L 1 amministrazione delle masse attribuite al mantenimento del- l' esercito era dapprima esclusivamente affidata al commissariato di guerra, poi con decreto dei consoli della repubblica francese (29 gennaio 1800), venne scompartita fra l'ispettorato alle rasse- gne (per tutto ciò che si pagava in danaro ai corpi) ed il com- missariato di guerra per le somministrazioni clic si facevano in natura. Il primo regolava la gestione dei consigli dell' ispezione alle rassegne risultavano da estratti trimestrali appoggiati ai fogli di presenza, tanto per i corpi quanto per i militari isolati, i quali estratti venivano riveduti negli uffici del ministero della guerra e della marina. COMMISSARIATO DI GUERRA. Il commissariato di guerra dirigeva i seguenti rami d' ammi- nistrazione : Inchieste forzose di guerra in pese nemico. Vitto. Foraggio. Vestiario e bardatura in tempo di guerra. Rimonte. Spedali. Trasporti. Consigli di guerra. Prigioni ed ergastoli. Indennizzazionc di via agli isolati. Approvvigionamenti d' assedio. Caserme. Corpi di guardia. Conti del materiale d'artiglieria. Conti del genio. Il commissariato di guerra sopra domanda del generale coman- dante era solo abilitato per legge ad imporre in paese nemico le contribuzioni di guerra forzose per il mantenimento dell' esercito, e ne doveva rendere stretto conto. La legge 3o dicembre 1800 diede una norma per computare approssimati vameu te la sj>esa di mautenimento dell' esercito com- Digitized by Google - 88 - posto tli 14,109 uomini c aoGi cavalli, sul ciato delle seguenti ci- fre per uomo o cavallo, e per anno, a moneta e misura di Francia. Pane fr. 72. 00 Stazione » 10. 00 Legna » 7. 00 Alloggio, accampa- mento « 20. 00 Ospedali » a/{. 00 Vestiario per l' in- fanteria . ...» 39. 00 Ideìn per la caval- leria » 60. 00 Bardatura per caval- lo fr. 55. 00 Foraggio » 36o. 00 Rimonta » 100. 00 Ferratura » 12. 00 Soldo, media propor- zionale per uomo d'ogni grado . . » 3oo. 1 4 Spese generali e com- plessive, ripartite per ogni uomo . » 170. 00 Per tal guisa all' esercito composto di 1 4, 1 09 uomini si asse- gnavano franchi 10,226,109. 00 per un anno, e ne derivava la cifra di franchi 724. 80 per ogni uomo tutto compreso. Tale re- gola per gli assegnamenti fu conservata anche in appresso, salvo alcune imxlificazioni in meno, che ebbero luogo particolarmente durante il ministero Fontauclli, come altrove è narrato in questi cenni. È però da notarsi che nella succitata cifra di franchi 724. 80, vennero compcnctra te le spese del materiale' d* artiglieria e delle fortificazioni. Per essere rilevanti in tempo di guerra, ne consegui- tava che il loro ammontare ripartito per ogni uomo componente P esercito, faceva apparir maggiore la spesa del suo mantenimento ordinario in confronto del numero degli uomini. In Francia anche attualmente regge pressoché questo limite di spesa, mentre pren- dendo come esempio il budget del i833, risulta che per 4 10,000 uomini e 92,000 cavalli, si calcolarono per il detto anno fran- chi 3o5,547,288. 00, e ciò torna per uomo a franchi 746. 00. Confrontate pertanto le due cifre regolatrici, emerge che quella francese del i833, è maggiore di franchi 20. 20 per uomo, ma è manifesto essere la cagione di tale differenza costituita dalle co- struzioni delle piazze forti. Qui cade in acconcio di osservare , che la preferenza che si diede al metodo degli appalti per tutti i rami del servizio mili- tare e per gli approvvigionamenti dell' esercito in confronto della gestione diretta mediante impiegati pubblici , produsse no- Digitized by Google — 89 — Libili vantaggi. Era stato pur troppo dimostrato dall' esperienza essere la gestione diretta cagione di dilapidazioni, di inevitabili frodi, e per conseguenza d 1 immoralità. Coi contratti d'appalto in- vece si assicuravano le provvigioni senza incontrare il rischio di alterare i prezzi correnti, si regolavano i pagamenti in proporzione del consumo, si schivavano le perdite occasionate da avarie e casi fortuiti, ed in fine si otteneva la regolarità del servizio con sommo vantaggio della pubblica economia. Era dell' interesse non meno che della buona riputazione dell'appaltatore d'adempiere il più lo- devolmente possibile agl'impegni assunti per evitare i gravi risar- cimenti cui era condannato in caso di mancanza. Per altra parte poi gli agenti del governo , limitandosi ad una sorveglianza mi- surata al solo vantaggio fiscale , potevano con solerzia maggiore soddisfare al loro dovere. Le distribuzioni periodiche delle vettovaglie venivano fatte di- rettamente dall' appaltatore ai reggimenti. Le derrate per gli ap- provvigionamenti di riserva o di assedio custodi vansi nei magaz- zini militari dall' appaltatore , che era tenuto, per convenzione, a conservarle perfettamente. Quando era in vigore il metodo dei conti parziali ed isolati , ebbero spesso a verificarsi gravissimi inconvenienti. Mancando allora una norma positiva per compul- sare ed accertare le s|w\sc, venivano esse parzialmente pagate. E quando più tardi si scopriva la loro inesattezza, non si era più in tempo di far risarcire lo Stato del danno che l'errore, la compia- cenza o la cupidigia gli avevano cagionato. E per sopraccapo i colpevoli andavano impuniti , e la impunità generava scandalo e impudenza. A questi disordini fu recalo rimedio mediante la cen- tralizzazione trimestrale amministrativa per ogni corpo od istituto militare. Ycntilavansi presso ciascheduno di loro i conti, di ma- niera che qualsiasi partita di spesa non giustificata veniva pronta- mente reietta. Restava ancora a provvedersi ad un rilevante dissesto nella gestione dei consigli amministrativi dei reggimenti. Il capo d'o- gnuno di essi vi esercitava autorità assoluta. Passivi riuscivano a petto di lui gli altri membri, e nullo il quartiermastro , cosicché diventava illusorio un consiglio nel quale il capo comandava le deliberazioni amministrative siccome le evoluzioni in campo. A rimoverc tanto arbitrio si era stabilito, ove il tempo non fosse ve- nuto meno, clic dovesse intervenire alle sedute un commissario li - DO - di guerra rivestito del carattere di procuratore regio , dal cui concorso soltanto avrebljero preso valore tutte le decisioni Un tale espediente era stato da me stesso speri mentalo vantaggiosissimo nei corpi della guardia reale anteriormente alla istituzione di un consiglio generale, clic ne governò poscia l'amministrazione. VITTO DI CAMPAGNA. Questo vitto si somministrava soltanto in tempo di guerra. Il numero delle razioni competenti ad ogni grado, era determinato da una tariffò (V ultima fu quella del ao dicembre i8ia). Le som- ministrazioni si facevano sopra ricevute delle parti prendenti, vidi- mate dal commissario di guerra. I magazzini si formavano o per acquisto diretto, o per appalto, o per richiesta forzosa. La razione dei viveri in tempo di guerra si componeva di pane, riso, carne, sale e legna per gli uomini, e foraggio (cioè fieno ed avena) per i cavalli. Non è da me il dare un'idea precisa dei gravi inconvenienti a cui soggiacque questo importante ramo di servizio, particolarmente dal 1796 lino alla ritirata in Francia del 1799. Il male era riu- scito a tale, che tornarono impotenti i reclami del generale su- premo Bonaparte riferiti al suo direttorio, ed il rigore dei con- sigli di guerra contro i depredatori. Gli ordinatori Aubernon, Eys- sautier e Lambert fecero pure inutili sforzi per frenare le dilapida- zioni. Un' orda di vampiri non avente grado militare , nò stabile impiego, faceva codazzo all'esercito francese, come commessi ad- detti all' amministrazione militare, in qualità di guardamagazzini ed aggiunti. Costoro furono flagello delle province italiane e dei sol- dati. Abusando della loro posizione al seguito dell'esercito, si face- vano credere autorizzati ad ordinare chiamate forzose sotto velo di preparare vitto, e così vessavano i comuni ed i privati, approprian- dosi |>oi il prodotto delle estorsioni che commettevano. Nei primi momenti dell'invasione della Lombardia, fu necessità ricorrere alle tolte per procurare di che vivere all'esercito. Indi l'appalto della compagnia Forrey somministrò le derrate fino al aa settembre 1797. Poi la compagnia Foresti pei Cisalpini, e quella di Bodin, Maunier, Mùllcr , D Espagnac e Naytal pei Francesi durante un anno. Poscia la compagnia Bary (prete emigrato) e Fedon pei Francesi , ed altri appaltatori parziali pei Cisalpini fino al ao feb- Digitized by Googl - 91 - Inaio 1 799. A quest'epoca il corpo legislativo cisalpino, con legge la gennaio 1799, incaricò per le milizie nostre le comuni della somministrazione del vitto e dell'approvvigionamento delle piazze forti contro rimborso per parte dello Stato. Questo metodo si man- tenne in vigore fino all'invasione nemica poco dopo accaduta. Le comuni furono pure costrette a somministrare il vitto ai Francesi, dacliè i loro appaltatori non vi sopperirono durante la guerra guerreggiata. Le spese delle somministrazioni vennero rimborsati agli appal- tatori dair amministrazione francese, in parte colla cessione di beni nazionali, ira i (piali la Sforzesca nel Novarese, Meda nel Milanese, c San Benedetto nel Mantovano } ed in parte dal governo cisal- pino con danaro. I privali ed i comuni Tennero ricompensati con carte pubbliche accettabili come contante per una parte del valore di beni nazionali, e ciò che non fu per tal modo soddisfatto, venne |>oi liquidato e compensato con cartelle del Monte, metà di ren- dita perpetua e metà di rescrizioni. Ma contuttoeiò rimasero inso- luti ingenti crediti, e perchè alcuni erano pagabili dagli appalta- tori, ed altri perchè le ricevute erano inammissibili per essere frau- dolenti. Nel 1800, dopo il ritorno nella Cisalpina dell'esercito francese (a giugno), la commissione di governo, indi il comitato, provvidero al servizio delle sussistenze militari quand'era sulla linea del Min- cio o negli accantonamenti, dapprincipio con chiamale forzose, indi con diversi contratti parziali, e fra gli altri con Lelli Bernardino, Tavecchi Agostino, Borsa, Cucural, Romagnoli ed altri, e poi col mezzo di gestione diretta fino alla cessazione (14 febbraio i8oa) del detto comitato. Se durante quest' epoca le depredazioni furono meno gravi del passato, non è però a credere che non riuscissero di molta importanza. Il governo della repubblica italiana fece rivedere con prontezza i conti di tali somministrazioni , da che la voce pub- blica le tacciava d' irregolarità e d'arbitrio dannoso al pubblico erario. Si rilevò tra le altre, che su quelle di quarantaquattro giorni (dal 21 gennaio al 6 marzo 1801), si era sborsato un mezzo milione circa di franchi di più del dovuto , e Manara , agendo qual delegato del detto comitato, ne fu costituito debitore: egli addusse delle osscrvazioui , e si prestò a restituire in via di transazione franchi 383, 759. ?.6. Questa somma servì in grau parte a pagare i crediti insoluti di tanti poveri pensionati civili ed cc- Digitized by Google - 92 — clcsiastici, clic il comitato di governo non aveva pensato a saldare, e che iutanto languivano nell'inopia (decreto 37 novembre i8oa). Venuto a cognizione del presidente Bonaparte, che nel Rubicone si erano praticate delle frodi negli appalti militari, con decreto del 0 febbraio i8o3, dichiarò doloso il contratto stipulato il a5 feb- braio 1801 da Tangermi, commissario del comitato di governo, a Forlì colla compagnia Romagnoli Dorsi e Zoli, ed ordinò l'arresto del commissario e degli appaltatori, il sequestro dei loro beni mobili ed immobili, e li fece giudicare da un tribunale criminale. Verso la fine del 1 8o5, al riaccendersi della guerra, l'esercito fran- cese sull'Adige visse per alcuni mesi in gran parte mediante ri- chieste forzate, e pur troppo si rinnovarono gravissimi disordini e malversazioni, se non che informatone l' imperatore Napoleone, or- dinò al principe Eugenio, viceré, di far sequestrare una somma ingente (che si vociferò di quattro milioni di franchi), stata dc- j>ositata pi-esso un banchiere di Milano dal personaggio imputato della prevaricazione. Nel 1809, nella primavera, durante un mese circa l'esercito franco-italo ebbe pure a vivere in parte di chiamate forzate nei paesi sulla sinistra dell'Adige, fino a che ebbe varcata la Fella. Le somministrazioni fatte dai comuni furono in parte pagale dagli appaltatori, ed in parte dall'erario pubblico per gli oggetti non contemplati dai contratti vigenti. I compensi ai comuni vennero liquidati in franchi 43a,oi3. 67, [ e pagati mediante una rendita perpetua sul Monte di annui fran- j chi la.jfao. 36. Nel 181 3, quando l'esercito era nell' Illiria, il ministro della guerra fece contratto colla compagnia Marcml>ert, sotto la garan- zia della riputata ditta Morardet di Milano , per il servizio del vitto e foraggi delle milizie nell' interno del regno, anche nel caso di guerra guerreggiata. Prima della fine di ottobre T eser- cito ripassò l'Isonzo. Durante 1' ottobre ed il novembre gli appaltatori poterono fare in parte le somministrazioni, ma per avere il tesoro ritardato i pagamenti , e per essersi reso difficile riunire rilevanti quan- tità di generi nei soli paesi sulla destra dell'Adige, dopo die era penetrato il nemico sulla sinistra , e per 1' ordine dato dal vi- ceré di fare per inchiesta forzosa (contro pagamento in boni del tesoro ) . un ragguardevole approvvisionamento di riserva Digitized by Google — 93 - da collocarsi in Mantova -, jK?r tutti questi motivi la compagnia Martin ber t , al principio di dicembre , si trovò inabilitata a continuare il servizio coi propri mezzi. Era urgente di provve- dere. H paese era vessato, l'esercito pcnuriava. Si dilapidava in un giorno quello che avrebbe servito per una settimana, e così si toglieva la possibilità di potersi sostenere lungo tempo sull'A- dige. Fontanclli propose di obbligare la compagnia Marcmbert ad eseguire il suo contratto, perchè era vantaggioso allo Stato per i prezzi, e perchè gli appaltatori, economizzando sul consumo dei generi, si poteva averne per più lungo tempo sul sito ove si era in posizione. In pari tempo osservò per altro convenire, che il governo li pagasse con regolarità per abilitarli a saldare i loro venditori. Era poi necessario assicurarsi che il danaro fosse realmente erogato negli acquisti, e per far ciò propose di mandare all'esercito il di- rettore generale dei viveri con un pagatore , all' oggetto che il primo verificasse il versamento delle derrate, ed il secondo ne eseguisse poi il pagamento direttamente ai Tenditori col danaro as- segnato agli appaltatori. Questo piano, che conciliava tutte le vi- ste, fu discusso nel consiglio dei ministri, e venne approvato. Fontanclli si recò presso il viceré per ottenerne la sanzione (Doc. LXXI). Il ministro chiamò il commissario di guerra Lampato Francesco al quartier generale per sistemare questo nuovo provvedimento , e posto in ufficio il direttore dei viveri , Dumorey ( quello che primo introdusse a Milano le diligenze pubbliche), col pagatore Barinetti Carlo, fece tosto l'assegnamento di franchi 1.708,000. 00, col quale si provvidero 29,286 quintali di farina, 3,301,701 pinte d'avena, 3007 buoi, 2,600,000 razioni di pane, 2,5*2,186 razioni di riso di grossi sci, 1,000,000 razioni di vino, e 24,000 razioni d'acquavite. Con queste provvidenze l>en ordinate, e col paga- mento assicurato, i possessori fecero affluire i generi al caini», a ciò spinti anche dal timore che potessero in appresso essere loro forzosamente richiesti, laddove venivano ora pagati a da- naro contante. Se non che il ministro del tesoro Birago , in parte costretto dalle circostanze, ed in parte per effètto dei cat- tivi provvedimenti da lui dettati , lasciò mancare il danaro , e l'esercito dovette, dal 4 febbraio 181 4 in avanti, vivere col mezzo delle richieste forzose. Istruito il raiuistro Fontanelli di questo — agarc una cambiale, senza di che era forzato ad abbandonare il servizio. Fortunata- mente Durini Antonio, che era podestà di Milano, venne al mini- stero della guerra, ove si trovava riunito in quel mentre il con- siglio dei ministri, ed indignato di un simile rifiuto , disse con dignitoso contegno che egli avrebl>e pagata questa somma. Per tal modo il servizio del pane seguitò ad essere fatto regolarmente nella piazza di Milano, come quello del foraggio venne ivi conti- nuato lodevolmente dagli appaltatori Cagnola Giuseppe e Moneta Lodovico, che col loro zelo ben meritarono in queste difficili cir- costanze. Le razioni del vitto di campagna erano come segue: Digitized by Google — 95 — La razione giornaliera del pane di munizione si formava di a/3 d'i libbra, ed era composta di 3/4 di farina di frumento ed i/4 di farina di segale, col V estrazione di libbre 7 i/3 di crusca per libbre 49- La razione del riso era di 3 grossi, quella della carne di i/4 di libbra , quella del sale di i/6o di libbra, e er gli uomini ed alla bar- datura per i cavalli; ed in tempo di guerra il commissariato di guerra effettuava le somministrazioni necessitate dalle perdite stra- — 9f. _ j ordinarie. Nel i8ia si fece allestire, per inviarli in Russia (come si accennerà quando si parlerà di questa campagna), una quantità considerevole di oggetti appropriati al rigore di quel clima, e dappoi si continuò a prepararne altri nel magazzino generale esi- stente in Milano pei bisogni clic potessero verificarsi in appres- so: per tal modo alla fine del primo trimestre del 18 1 4 ne esiste- vano per il valore approssimativo di i ,3oo,ooo. oo franchi. RIMONTA. La rimonta dei cavalli per V esercito (eccettuata la guardia reale e la gendarmeria, che provvedevano direttamente i loro ca- valli), veniva fatta dal ministro della guerra mediante contratti , che furono stipulati ad occasione colle ditte CcU\ Fontana, Birago. Austoni, Caprini, Vignon. Coi contratti fatti nel i8ia per cavalli 6817 e buoi da tiro 740, e malgrado 1' urgenza delle circostanze, si ottenne un risparmio, in confronto dei prezzi anteriori, di fran- chi 164.706.00. SPEDALI. Gli spedali militari si classificavano in permanenti , temporali ed ambulanze. (ìli spedali permanenti furono fìssati a quattro, ed erano in Mi- lano, Venezia, .Mantova ed Ancona. Allorché non potevano conte- nere tutti gli ammalati, sopperivano gli spedali civili ai quali si corrispondeva una indennizzazione che variò, ma che fu pressoché sempre non minore di un franco per giorno e per uomo, ed il rimborso ne fu fatto regolarmente dal i8oa in poi. Dopo la pace di Luncvillc essendosi liquidati i conti a favore dello spedale ci- vile di Milano (creditore di somma ragguardevole) , questo ne fu con vantaggio compensato mediante la cessione di stabili nazio- nali. Tale provvidenza è da attribuirsi non tanto all'equità del governo, come anche alle cure che si diede 1' ordinatore in capo dell' esercito francese Boinod , uomo per molti riguardi rispetta- bile, che promosse provvedimento sì equo e benefico. Questo spec- chiato amministratore (che raggiunse all' isola d' EU» Napoleone , il quale poi col suo testamento gli fece un legato), si adoprò assie- me al suo successore, l'ordinatore in capo Joubcrt, per fare aumcn- Digitized by Google - 07 - tare l 1 indennizzaziono agli Spedali rivili por i militari francesi , ed ottenne che da un fianco fosse portata ad un franco e a5 cen- tesimi per giorno e per uomo a dallre dal a3 maggio i8o3 in avanti. 11 commissariato di guerra aveva la direzione superiore degli Spedali militari: l'azienda ne era affidata ad un consiglio d'am- ministrazione di tre direttori, die fra loro si ripartivano le incom- benze. Un economo aveva i particolari dell'esecuzione, e mediante accordo somministrava alcuni piccoli oggetti a norma del bisogno. Con decreto a3 novembre 1810 fu stabilita la classe d'ognuno dei quattro spedali militari conservati (essendosi soppresso prima quello di Modena), come segue : Prima classe. Milano, per 800 ammalati uftìziali di salute 36 V enezia, con succursale a Cliioggia 35 Mantova *p Seconda classe. Ancona uflìziali di salute 19 Totale 119 I In ognuno di questi spedali esisteva una scuola clinica chirur- gica, e vi si redigevano le statistiche delle malattie. Sopra queste tabelle si poterono computare a 5 sopra 100 annualmente i sol- dati periti per malattie negli spedali militari. Presso i differenti corpi dell' esercito esistevano a5 chirurghi maggiori, e 57 aiutanti chirurghi maggiori, e così il corpo degli uffiziali di salute, compresi 1119 addetti agli spedali, era in totale di aoi. Ogni spedale era diretto da un medico e da un chirurgo in capo. Vi era pure uno speziale in capo coli" occorrente numero di subalterni. GÌ' infermieri, che dapprima erano giornalieri , furono poscia distribuiti militarmente in compagnie stabili. Gli spedali temporali esistevano solo durante la guerra, e veni- vano collocati nelle città a prossimità dell'esercito. I più considc- - 1)8 - rcvoli furono quelli che dal 1796 al 1799 vennero aperli nei gran- diosi monasteri della Certosa presso Pavia e di San Benedetto nel Mantovano -, Y approvigionarmento di essi venne fatto parte per richiesta forzosa, e parte mediante contralti. Gli spedali cr uso dcir esercito. Un lai libro sparse molta luce sopra questa importante materia, e fruttò salutari applicazioni nella pra- tica. Dapprima pel reggimento degli spedali servirono esclusivamente le norme francesi, indi i decreti del governo italiano (11 febbraio, ?3 marzo e 26 aprile 181 a) regolarono in maniera stabile il ser- vizio sanitario: esisteva una specie di manuale amministrativo pubblicato da Courtin , sottocapo del direttorio sanitario in Fran- cia, e questo libro era utilissimo per dirigere la condotta degli uflìziali sanitari ed amministratori : il ministro della guerra , con ordinanza 19 maggio 1809, ne prescrisse l'adozione. Il pane dello spedile era bianco e di puro frumento, ed il vitto degli ammalati e convalescenti veniva determinato dai medici se- condo i casi. Riconosciuta la necessità di alcune modificazioni nel regime dietetico , si stabilì che la porzione della caruc fosse di 3/8 di libbra metrica : clic si escludesse il vino (da sommini- strarsi soltanto dietro prescrizione medica). S' introdusse poi anche un metodo più economico nella composizione dei cataplasmi, ncl- T acquisto e conservazione delle mignatte. La spesa per i medici- nali riuscì per adequato di centesimi 10 per uomo e per giorno. Ritenuto il numero di 366.999 giornate , il risparmio derivato da queste modificazioni fu, nel 181 a, di franchi 60,207. 14. Furono di grave momento le oftalmie nei prestali di Vicenza ed Ancona, ed una volta si ebbero a ritirare da quest" ultima piazza i soldati , e metterli a campo. In tale incontro rese nuovi rile- vanti servigi il sopraccitato protomedico Omodei. Sarebl>e troppo allungarsi il nominare tutti gli uflìziali di salute che si acquistarono bella fama per servigi ed abilità: oltre quelli citati di mano in mano che se ne offri V occasione , giova qui ri- cordare llasori, Azzaliui, Sabbia, Agliati, Paganini, Zambclli, Hima, Tavera, Montebruni, Cimba, Mantovani, Muzzarclli, De Giovanni, Baronio, Palazzini, Angelucci, Cavalca, Boccabadati e tanti altri. Scrissero manuali Azzalini e Hima. Solenghi tradusse il libro di Bell con conienti. Dario Barbaciani , medico forlivese, pub- blicò nel 181 a le sue osservazioni sulle febbri che infierivano al- lora, e sul tifo carcerario: queste opere riuscirono di grande gio- vamento e sicura guida agli uffiziali addetti alla sanità dell'esercito. - 100 - TRASPORTI MILITARI IN TEMPO DI PACE. Questi trasporti si dividevano in diretti, al seguito dei corpi, v per gif isolati. Trasporti diretti. Avevano per iscopo il trasporto dei bagagli dei reggimenti, e si chiamavano diretti in causa della certezza della loro direzione, movendo dal luogo della partenza e procedendo a quello della de- stinazione del corjx). La tariffa annessa ad un regolamento italiano (4 ottobre 1804) era norma a questo servizio, che veniva latto da appaltatori coi quali il ministro della guerra stringeva contratti per tutto T esercito. Trasporti al seguito dei corpi. I traspiri conseguitanti i corpi conducevano la cassa, le carte, gli oggetti d' uso giornaliero ed i soldati infermi. Questo servizio si faceva per cura delle municipalità contro pagamento nella pro- porzione stabilita nel suddetto regolamento. Trasporti per gì' isolati. GÌ' individui che viaggiavano isolatamente e che dovevano es- sere trasportati , lo erano per cura delle municipalità contro pa- gamento, che aveva luogo trimestralmente per parte del ministero della guerra dietro conti liquidati dal commissariato di guerra. TRASPORTI IN TEMPO DI GUERRA. Questi si dividevano in quelli conseguitanti i corpi, ed in altri addetti al gran pi-co. I primi per V infanteria facevano parte delle compagnie d'arti- glieria reggimcntaria , e per la cavalleria erano somministrati dal gran parco. Servivano entrambi a condurre le ambulanze e gli oggetti d'accampamento, di cancelleria, le casse e le vettovaglie a servizio dei corpi e dello stato maggiore. Digitized by Google I modi di trasporto al seguito di un esercito contribuiscono a' successi ed alla conservazione di esso, imperocché giovano a sollecitarne l' arrivo sui punti ove deve agire , a provvederlo di vitto e munizioni, ed a condurre le sue ambulanze; ed ove il bisogno lo richieda, ad agevolargli le ritirate, evitando il disordine e le perdite. Questo ramo importantissimo, dapprima regolalo con temporarie norme, lo fu poi stabilmente dall' ordinanza francese ( 1 1 ottobre 1 809). <.IUN PARlO DEI TRASPORTI. A regolare il bisogno (Irgli equipaggi per i trasporti (ritenuto che l'esercito italiano sommasse a 56 battaglioni d'infanteria e 28 squadroni) sarebbe convenuto averlo tutto riunito per potergli assegnare numero competente di carriaggi. Ma perche' le 6 divi- sioni che lo componevano rimasero costantemente separale, perciò non riuscì mai di ordinare complessivamente questo servizio. Dato non ostante che le 6 divisioni fossero stale raccolte in un corpo di esercito, giusta la pratica, questi avrebbe bisognato di un parco generale costituito da 1 seguenti carriaggi: Per le vettovaglie .... carriaggi 3oo a 4 cavalli i*».oo Ambulanze >» mm> » 4°° Klletti d'accamjiauicnlo .... » 200 » 800* Stato maggiore n 100 » 4°° Cavalli di soccorso aoo Totale, carriaggi 700 cavalli 3ooo Se però l'esercito italiano non fu mai tutto raccolto, non è men vero che fu provveduto d'una quantità di carri per gli equipaggi poco inferiore alla sopraccennata, giacche ebbe due battaglioni di trasporti militari, uno di cavalli e l'altro di buoi : il primo, rior- dinato con decreto 29 dicembre 1811, contava 'i5a carriaggi, 788 uomini e 1245 cavalli; ed il secondo aveva 3oo carri, 74I buoi, 62 cavalli e 483 uomini; in totale vi erano 55a carriaggi, ao5i tra cavalli e buoi. Inoltre ogni reggimento d'infanteria aveva, come si è già detto, una compagnia d 1 artiglieria reggimeutaria \ quindi , compresa la — 102 j- guardia reale, esistevano i5 di queste compagnie, a ciascuna delle I quali erano addetti i seguenti trasporti : Per la cassa e carte cassoni i cavalli 4 » T ambulanza » i » ,\ » le vettovaglie » 4 » a4 cassoni 6 cavalli Sa che danno in totalità cassoni 90 e cavalli 480. Di tal maniera si avevano 642 carri e a63i cavalli e buoi, cioè meno del completo 58 carriaggi e 36g cavalli. I carriaggi si costruivano negli arsenali dell'artiglieria a Pavia, a Milano, ed in quello della marina a Venezia. SPESE DEI CONSIGLI DI GUERRA. Le spese dei consigli di guerra venivano liquidate dal commis- sariato e pagate sopra mandati dell' ordinatore della divisione, c consistevano in carta, lumi, legna ed indennità ai testimonj chia- mati in giudizio. MANTENIMENTO DEI DETENUTI. II pane per i detenuti nelle prigioni militari veniva sommini- strato dai magazzini dell'esercito. I carcerieri avevano una inden- nizzazionc per il vitto che davano ai detenuti, come si disse. Negli ergastoli era un direttore ed un economo , che regola- vano l'amministrazione, ed il commissariato di guerra ne rivedeva e faceva saldare i conti come si accennò altrove. Con decreto 1 5 dicembre 1 8 1 1 fu migliorata la competenza alimentare dei detenuti, e con tutto ciò, ragguagliata la spesa del 181 a colla media proporzionale degli anni precedenti, si ebbe un risparmio di franchi 29,940. 70. SPESE PEI MILI r ARI VIAGGIANTI ISOLATAMENTE. Quando un militare viaggiava isolatamente , non riceveva che un 1 indenuizzazione di via regolata giusta la distanza per i sott 1 uf- Digitized by Google - 103 - fiziali e solitali, e sulle giornale ili mania per gli uffiziali: e se non potevano marciare a piedi , ricevevano i intuii ili trasporlo, c ciò sopra mandali del commissariato. L' indennizzazionc di via era pagata con mandati dei commis- sari di guerra, ed i trasporti venivano somministrati dalle muni- cipalità dietro di lui invito. I quadri di queste spese, dopo liqui- date , si passavano come contante ai corpi a cui appartenevano i | gli individui a favore dei quali erano stati emessi. Verificatasi dal soli 1 ispettore la loro regolarità, ne comprendeva l'ammontare negli estratti di rassegna. Il ministro della guerra fece distribuire nel 1 8 1 i, un libro com- j pilato dal corpo topografico, nel quale si indicavano le stazioni j militari del regno e Slati limitrofi , per norma al pagamento delle competenze a titolo di indennizzazione di marcia. APPROVIGIONA MENTI d'aSSEMO. i Il commissariato di guerra, sulla base della forza stabilita e della durala presuntiva della resistenza delle piazze, misurava l'ap- j provigionamento d'ogni genere di vettovaglie. Questi approvigionamenti consistevano ( oltre Y armamento e le munizioni di guerra, ed una riserva di fucili e sciabole), in derrate e generi necessari per il nutrimento degli uomini c dei cavalli, cioè grano, riso, legumi, carne salata, buoi vivi, lardo, vino, acquavite, sale, aceto, olio d'oliva, candele di sego, fieno, j paglia, avena, legna. In tempo di pace si facevano contratti d'ap- palto per la loro conservazione e manutenzione , regolati per j j modo che gli approvigionamenti fossero sempre ad ogni richiesta al loro completo j l'ultimo appaltatore fu Bottoni di Ferrara. Vi \ '< era inoltre un magazzino di vestiti e Iwrdature, per sopperire alle perdite straordinarie. Gli spedali delle piazze forti in istato d 1 assedio , erano appro- vigionati mediante richieste alle municipalità del luogo, e limi- trofi , e in tempo di pace mediante appalto: e le spese veni- vano rimborsate dal ministero della guerra, il quale però, quando non v'era urgenza, faceva egli stesso de' contratti generali per que- ! 1 sto semaio; c collo stesso mezzo il ministero provedeva gli oc- correnti medicinali ed oggetti di medicazione. * Digitized by Google - 104 — i ALLOGGI MILITARI ED ACCAMPAMENTI. (ili alloggiamenti militali si dividevano all'interno in aceascr- mamenli ed in accampmenti. Nei ventiquattro dipartimenti vi erano 287 caserme della capacità di 100,000 uomini c 18,000 ca- valli. 11 corpo del genio aveva cura della manutenzione e ripara- zione delle fabbriche; il commissarialo di guerra del mobiliare, per il (piale si fecero contratti generali per appalto, prima colla ditta Papounau, indi con quella di Martini. Il regolamento italiano (6 giugno 1804) dava le norme regolatrici per questo servizio. In appresso il decreto governativo G giugno 1809 prescrisse clic tutte le caserme e mobili fossero consegnati alle municipalità incari- cate di provvedere agli alloggi militari contro il corrispettivo pa- gamento di 7 centesimi per ogni giornata d' occuj»azionc di un letto durante i sette mesi cT estate, ed 8 per i cinque d' inverno. In tal guisa le municipalità sollevarono successivamente gli ahi- j tanti dal peso di alloggiare le soldatesche di passaggio , potendo servirsi delle caserme. Gli uffiziali , in mancanza di padiglioni militari , si procura- vano essi stessi l'alloggio mediante Y indennizzazione stabilita per grado, la quale era della metà di più per quelli stanziati in Mi- lano. I padiglioni esistevano a Palmanova per 5a uffizioli, a Pe- schiera per 1 8 , a Bologna per 1 20 , a Modena per 34 , a Bol- zano per 24, a Milano per 100, a Venezia per l' amministrazione della marina. Nel 1811 furono parimenti consegnati alle comuni gli oggetti inservienti ali 1 alloggio degli uflìziali , quindi si risparmiarono dall'amministrazione della guerra le spese di manutenzione e mano d 1 opera calcolate annualmente franchi 38,ooo. 00. Per T accampamento delle soldatesche e per le evoluzioni cam- pali fu edificato colle regole dell'arte nelle pianure di Montcchiari un campo in baracche di pietra : esso eia caj>acc di 24 batta- glioni , servito d' acqua corrente condottavi con grave dispendio per il bisogno del campo (Tav. C). Vi era pure un campo even- tuale di 1 traccile di legno fra Romans e Cormons nelle vicinanze di Palmanova, che veniva occupato da due divisioni francesi. 11 commissariato di guerra faceva somministrare dai magazzini militari gli oggetti di accampamento e regolava le spese relative. « Digitized by Google — 105 - CORPI 1)1 GUARDIA. II commissariato di guerra faceva corredare de' mobili neces- sari i corpi di guardia nei luoghi designati dai comandanti mili- tari, e somministrar loro anche le legna ed i lumi, nonché i cap- potti con cappuccio per le sentinelle nell' inverno. Le spese ve- nivano pagate sopra mandato dell'ordinatore (regolamento 3o ottobre 1807). SPESA DEL MATERIALE d' ARTIGLIERIA. I direttori e sottodirettori d'artiglieria erano obbligati di unire ai loro conti i processi verbali redatti dai commissari di guerra, comprovanti tutte le loro operazioni intorno al materiale, le prove d 1 armi e la ricevuta di polvere dalle polveriere 5 e facevano di- rettamente eseguire i pagamenti delle spese dalla loro cassa, tenuta da un custode principale d'artiglieria: l'importo della polvere ve- niva compensato direttamente dal ministero della guerra a quello delle finanze. Compilati questi conti in concorso del commissariato di guerra, venivano poi innoltrati al ministero. 4 SPESE DEL GENIO. II corpo del genio aveva spese di due nature, una per gli edi- lizi pubblici addetti al servizio dell' esercito, l'altra per le fortifi- cazioni. Per gli edilìzi pubblici militari il genio , in concorso del commissariato di guerra, faceva contratti d" appalto per gli oggetti di rilievo, e tutte le spese relative venivano liquidate dal commis- sariato. Per le fortificazioni il genio aveva (come si disse) un corpo di ragionieri incaricato di verificare tutti i conti degli agenti di fortificazioni che dirigevano e sorvegliavano i lavori in con- corso delle guardie del genio. Indi venivano innoltrati dalle di- rezioni al ministero della guerra. Per i grandi lavori nelle piazze forti, che erano diretti dal co- mitato generale delle fortificazioni sedente a Parigi sotto la pre- sidenza di Napoleone, il governo italiano assegnava una quota an- nua di circa tre milioni, da amministrarsi dai direttori francesi. Digitized by Google _ toc — CORPO DEI SERViZl RIUNITI. Io campagna il commissariato aveva sotto i suoi ordini un corpo (T impiegati detto dei servizi riuniti. 11 Ioni incarico consi- steva nella custodia delle provvigioni ed effetti d' ogni genere , e nella loro distribuzione ai reggimenti ed individui. AMMINISTRAZIONE DELLA MARINA. Esisteva a V enezia un commissariato generale della marina, clic aveva un capo d'amministrazione incaricalo di tutti i conti, coadiu- vato dagli ispettori e commissari di marina, gli uni per le spese riferibili al personale , gli altri per quelle del materiale. I com- missari generali furono Mastial , Berlin c Malliot. Tali conti ve- nivano da essi liquidati a Venezia, indi verificati negli uffizi del ministero a Milano. La marina aveva leggi apponile , come s' indicò nel capitolo sulla Legislazione } ma le norme di contabilita erano conformi a quelle dell 1 esercito di terra, per cui e inutile ragionarne. Solo si osserva clic i conti relativi alla costruzione dei vascelli clic si fab- bricavano a Venezia per conto della Francia, venivano regolati da- gli agenti dell* amministrazione francese, e che il ministero della guerra e marina del regno d 1 Italia anticipava i fondi necessari. Quando Fonlanelli divenne ministro , reclamò non solo il rim- borso dei crediti esistenti per tali sovvenzioni , ma ben anclie richiese che il ministro della marina di Francia mettesse in antici- pazione a sua disposizione i fondi necessari per queste costruzioni, non volendo, nò potendo servirsi del danaro destinalo j>er le co- struzioni italiane, che avrebbero dovuto necessariamente rimanere in ritardo ; la domanda rimase senza riscontro, ed il ministro ita- liano ordinò che si sospendesse la somministrazione del materiale e si cessasse dal pagare gli operai. Questa vertenza fu agitata at- tivamente per mezzo del telegrafo, ma tutto fu inutile; si sotto- pose la cosa a Napoleone, e trovato da lui regolare il procedere di Fontanelli, si pagarono tosto gli arretrati, si diedero anticipa- zioni , e quindi, allorché nel 18 13 Venezia fu bloccata, la Fran- cia, che spendeva colà più milioni ali' anno per costruzioni navali, era in credito verso il ministero della guerra e marina italiano. Digitized by Google — 107 - Le costruzioni navali venivano eseguite dagli operai cosi detti arsenalotti in gran prie, e in parte per apollo. Le piante che si atterravano nei boschi del Mantello, di Ganzclìo ed altri della terraferma e dell' Istria (prima clic fosse riunita alle province illiri- che: 1810) venivano designale mediante martellatura, atterrate e condotte a Venezia per contratti (Pappilo. PAGATORI ni GUERRA. Esisteva, come si disse altrove, un corpo di pagatori di guerra e di marina dipendente dai due ministri della guerra e del tesoro pubblico. Oltre i pagatori di guerra nelle sci divisioni territoriali, e quelli della marineria, ve ne era uno presso ogni divisione at- tiva ed al deposito generale di Tolosa in Francia:, questi furono Rancati, Arrigoni, San Vito Antonio, Mazza, Comerio e Galli. Il pgatorc generale della marina Zanoli Carlo (181 3) fu messo agli arresti, destituito ed obbligato a rifondere nella cassa delle somme arbitrariamente pacate ad appaltatori in acconto dei loro crediti prima che gli fossero giunti i mandati. 11 castigo fu tanto severo quanto rispettabili erano i rapporti sociali e di parentela del trasgressore : venne surrogato da Magretti. I pagatori inviavano i mandati parziali da loro pagati al mini- stro del tesoro, il quale li poneva a scarico dei mandali generali che rilasciava il ministro della guerra e marina in conto de" suoi assegnamenti. NORME DIVERSE. Una legge francese (27 gennaio 1795) e le annessevi istruzioni determinavano esattamente le attribuzioni del commissariato di guerra, ma ove fossero nati dubbi , esisteva poi un trattato sul- T amministrazione militare del commissario di guerra francese P. N. Quilliet, che si poteva riguardare come un vero codice , giacche per esser tale non gli mancava che la sanzione del governo. In appresso, essendo stata creata l 1 ispezione alle rassegne , la quale (come si nolo in allro luogo) ebbe una parte delle attribu- zioni del commissariato di guerra, venne alla luce Y opera di Ber- nal che diede una norma sicura per regolare le rispettive incom- benze dei due corpi. — 108 - È fuor di dubbio clic una buona azienda negli eserciti prepara la vittoria, assicura le conquiste, mantiene l'ordine e genera l'e- conomia. Considerata sotto tutti i rispetti, essa è di una grande importanza 5 i talenti militari non bastano da sè per conservare le conquiste, le quali si perdono quando non siano appoggiate da una giusta ed illuminata ammiuistrazioue , e per ciò voglionsi buone leggi ed esecutori istrutti ed integerrimi. Nell'esercito italiano (e si può dirlo senza tema d'essere smen- titi) i regolamenti francesi, modificati secondo le circostanze ed ac- cresciuti dai nostri, costituivano un corpo di leggi compiuto : e la scelta degli amministratori, presi per lo più fra i militari che si erano segnalati per talenti amministrativi e rigida probità, e fra integer- rimi impiegati del ministero della guerra, fu giustificata dal fatto, imperciocché, ad eccezione del sott' ispettore alle rassegne (ìlic- rardi e del commissario di guerra Fontana (ambo riformati per mancanze), tutti gli altri meritarono generalmente la pubblica esti- mazione. SPESE GENERALI DELL' ESERCITO. Una statistica esatta della forza nazionale messa sotto le armi dai paesi italiani che secondarono i Francesi nella guerra della penisola, nonché della spesa precisa cagionati dal mantenimento di essa, particolarmente durante il triennio dal 1796 al 99 e dal a giugno del 1800 a tutto il 1801 , sarebbe opera impossibile, imperocché neanche il governo italiano era riuscito ad ultimare il conto di queste spese. È manifesto non esservi sempre stalo centro stabile per la creazione della milizia , non essere uscito il danaro da una sola cassa , aver la milizia per un tempo vis- suto a tutto carico degli abitanti delle province , e molti oggetti di vestiario e di equipaggiamento esserle stati sommiuistrati in conseguenza di richieste forzose di cui non si era tenuto conto, e finalmente avere la Francia formati e mantenuti come ospiti a propria spesa corpi intieri cisalpini durante l'invasione nemica del 1799. Ad ogni modo, per mettere il lettore in grado di conoscere alla meglio possibile come progredissero le cose, io mi accingo a presentargli, se non un conto positivo ( per 1' asso- luta mancanza di atti ufficiali ), almeno logico ed espcrimcntalc, ba- sandomi sui dati che fui a portata di conoscere quando aveva in- Digitized by Googl — 100 - gerenza in questi affari, o che mi fu possibile riunire di poi. Se per i primi mesi mancano le nozioni relative alle legioni cispa- dana, bresciana e veneta, si hanno però quelle clic si riferiscono alla legione lombarda. E dacché questa rappresentava il (piarlo d»'lla forza di tutta la milizia in allora creala , cosi ragionevole mente si può ammettere che , quadruplicando la sua spesa, si ha per approssimazione quella di tutta la milizia cisalpina in quel pe- riodo di tempo. 1796-97 Per la legione lombarda, creata il 19 ottobre 179G, si imposero 5 centesimi, 1 mill. e i;3 (16 danari di Milano) per ogni scudo d'estimo della Lombardia austriaca (escluso il Mantovano), e scu- di 74,681,627, diedero il prodotto dP. . franchi 3,833,6oo. 00 Le legioni cispadana, bresciana e veneta, come si è detto qui sopra , si ritengono aver portato la spesa di » n,5oo,8oo. 00 Assegni per sei mesi per le milizie cisalpine e per polvere da guerra » 4^965,100. 00 Assegno di franchi 767.518 per mese, e per mesi quindici e un terzo, dal a 1 settembre 1 796 a tutto il 1797 per le milizie francesi » 1 1,768,600. 00 1798 Assegno (legge a4 febbraio) » i5,883,ooo. 00 Ausiliari francesi per cinque mesi a fran- chi 767.518. 00, e per i sette altri a fran- chi 1 ,5oo,ooo. 00 » 1 4,337,600. 00 Per la spedizione di Roma comandata da Ber- thier. (NB. La Francia diede poi alla Cisalpina in corrispettivo il distretto di Pesaro con San Leo ) » 1,059,300. 00 Per aumento del corpo ausiliario francese dal 1 8 ottobre in avanti » 11 ,896,600. 00 Per approvigionamenti delle piazze forti di viveri » io,743,3oo. 00 Per vestiario dei coscritti » i,i5i,3oo. 00 Per opere di fortificazioni » i,o»o,8oo. 00 Per la guardia del corpo legislativo » 3i4,°oo. 00 Franchi 8^,483.900. 00 Digitized by Google — f f o — Somma retro, franchi 88.483.900. 00 1799 Por i primi quattro mesi ai Cisalpini c Polacchi n 7.6*75,200. 00 Per il corpo ausiliario francese per idem » 6,000.000. 00 1800 Per sette mesi ai Cisalpini (legge 3 o dicembre) » 7,849,000. 00 Per idem So.ooo Francesi ed 8000 cavalli »» 16,118,000. 00 1801 Per i Cisalpini e Polacchi (legge 26 febbraio) » 8,000,000. 00 Per i 20,000 ausiliari francesi e casermaggio » i8,53a,ooo. 00 Per fortificazioni (legge i5 luglio) » 1,400,000. 00 . 1802 Per gP Italiani e Polacchi » 1 5, 362,000. 00 Per i Francesi ausiliari col casermaggio ...» 1 8,5o3,ooo. 00 1803 Per gì' Italiani e Polacchi » a 1.940,900. 00 Per i Francesi ausiliari col casermaggio ...» 20,327,000. 00 1804 Per gl'Italiani e Polacchi » 17,370,000. 00 Per fortificazioni » 3,070,000. 00 Per i Francesi ausiliari col casermaggio ...•■> 19,572,000. 00 1805 Per gì' Italiani c Polacchi » 20,723,000. 00 Per i Francesi ausiliari col casermaggio ...» 19.572,000. 00 Approvigionaiiienli d'assedio delle piazze forti » iG,i 18,000. 00 1806 Per gì 1 Italiani e Polacchi ( qurst' ultimi per nove mesi) e marineria » 22,260,000. 00 Per i Francesi ausiliari col casermaggio (per tre mesi) » 5, 000,000. 00 1807 Per gì' Italiani e marineria r> 40,000, 000. 00 1808 Per gl'Italiani » 3o,ooo,ooo. 00 Per la marineria » 6,000,000. 00 Franchi 429.776.000. 00 Digitized by Google -Hi- Somma retro, franchi 4^9,776,000. 00 1809 Per gì' Italiani w 36,ooo,ooo. 00 Per la marineria » 6,000,000. 00 1810 Per gl'Italiani » 39,000,000. 00 Per la marineria » 6,000,000. 00 1811 Per gì' Italiani » 38,ooo,ooo. 00 Per la marineria » 6,030,000. 00 1812 Per gl'Italiani » 4 rt i 0() Oi 000 - 00 Per la marineria » 6,353,ooo. 00 Questi assegni restano divisi come segue : f Stipendio del ministro . fr. 60,000. 00 \ DegP impiegati » 726,000. r>o 1 1. Soldo ed indennità . . . . » 1 HI. Ordinario „ j. 6,345,80,. 00 IV. Viveri » 2, 268, 434- 00 V. Foraggio » 1,276,800.00 VI. Legna e lumi » 366,ooo. 00 VII. SjK'dali » 700,000. 00 Vili. Casermaggio » 386,717.00 IX Guardia reale « 3,646,65o. 00 X. Trasporti » 661.918.00 XI. Rimonte » 2,110,29 $. 00 XII. Manutenzione d'approvi- gionamenti n XIII. Spese diverse » 4^0,000. 00 XIV. Artiglieria materiale . » 2,520,289. 00 XV. Genio, fortificazioni e fab* bricati » 3,869,520. 00 Marineria personale e | materiale » 5,973,721.00 Lavori idraulici a Ve- nezia » 781,279. 00 Franchi 4^, 1 73,433. 00 fr.607, ; 29,000. 00 Digitized by Google — Hi — Somme retro, franchi 4*,i 73,433. oo fr. 607, 129,000. oo XVII. Vestiario e bardatura » 3,a88,a36. 00 XVIII. Corpo topografico » 84,000. 00 XIX. Servizio straordinario, biscotto w 454,449- 00 XX. Guardie di Milano, Ve- nezia e compagnie dipar- timentali » 35a.88a. 00 Totale, franchi 46,353,ooo. 00 Dal governo francese per costruzioni navali per suo conto fatte a Venezia franchi 6,711,500. 00 Dal tesoro del regno per rimborsi » a53,6oo. 00 Assegnamenti suppletori per il 181 1 . . . . * io,4aa,3oo. 00 1813 Per gl'Italiani e guardie di Milano e Venezia » 49.910,835. 00 Per la marineria » 7,676,356. 00 Questi assegni sono divisi come segue: I Stipendio del ministro. . fr. 60,000. 00 DegP impiegati » 703,000. 00 li e III. Soldo, indennità, or- dinario » 17.704,000.00 IV. Viveri » a,o4o,ooo. 00 V. Foraggio » 7» 1,000. 00 VI. Legna e lumi » 356,ooo. 00 VII. Spedali » i,i53,ooo. 00 VIII. Letti militari » 5oo,ooo. 00 IX. Guardia reale » 3,154,000.00 X. Trasporti » 750,000. 00 XI. Rimonte » 1,800,000.00 XII. Manutenzione di appro- vigionamenti d'assedio . » ^.Si^ooo. 00 XIII. Spese diverse » $ìg,ooo. 00 XIV. Artiglieria » 3,5oo,ooo. 00 XV. Fortificazioni » 4>°5o,ooo. 00 Franchi 4 i,564-ooo. 00 fr. 683,103,591 . 00 Digitized by Google — 113 — Somma retro, franchi 4 « ,564,ooo. oo fr. 682, 1 o3,5g 1 . 00 Marina personale e materiale » 6,868,356. 00 Lavori idraulici a Ve- nezia » 808,000. 00 XVII. Vestiario e bardatura » 5,538,ooo. 00 XVIII. Corpo topografico . . » 148,000. 00 XIX. Fondo di riserva ...» 4 a0 > oo °- 00 XX. Guardie di Milano, Ve- nezia e compagnie dipar- timentali » a,a/fo,835. 00 Totale, franchi 57,587,191.00 Dal tesoro del regno per rimborsi. . . franchi 337,824. 00 Dal governo francese per costruzioni navali fatte per suo conto a Venezia » 9,751,122. 00 Assegnamenti per il 1811 retro » 7,183,094. 00 idem per il 181 a » 4-39» 4** 2. 00 Offerte (valutati i cavalli) » 2,584,590. 00 1814 Non furono fatti assegnamenti regolari, non essendosi per anco approvato il budget annuale ma si ottennero acconti per i primi due bimestri in seguito a domande fatte di mano in mano che se ne presentava il bisogno. Le somme domandate dovevano essere rego- late nel limite degli assegnamenti dei due bi- li o mestri del 181 3, che asccndcttcro a n 16,704,235. 00 Totale degli assegnamenti conosciuti, franchi 7a3,o55,888. 00 Questi assegnamenti sono complessivi sia per il mantenimento annuale ordinario del personale, conservazione e rimpiazzo del ma- teriale, sia per la prima formazione della milizia, acquisto del ma- teriale di guerra, colla marineria e spese straordiuarie. Quindi per poter giudicare con sicuro criterio e vedere distintamente V eroga- zione delle somme, bisogna, a mio credere, separare gli assegna- menti per ognuna delle dette due categorie. 15 Digitized by Google T Ondc ottenere questo risultamento per le spese del manteni- mento ordinario annuale, occorre rinvenire due elementi, uno la spesa, l'altro la forza dell'esercito. Per la spesa esiste il dato legale consacrato da una legge cisal- pina (3o dicembre 1800), la quale lo indica in franchi 724. 80 per anno e per uomo, dato generalmente assentito in quei tempi per valutare le spese della milizia. Per la forza poi dell' esercito la si può, a mio avviso, desumere dalla narrativa di questi cenni se non in modo assolutamente po- sitivo, almeno probabile, perchè basata sopra dati logici, clic tutti concordemente coincidono ad avvalorare la presunzione di esat- tezza. Da ciò risulterebbe , che un anno per l' altro si possono contare 56,ooo uomini (gli ausiliari compresi) per il periodo dei sedici anni e mezzo. Infatti, decomponendo questa cifra secondo le differenti epoche dell' esistenza dell' esercito , si hanno i seguenti estremi : Dal 1796 (1 ottobre) al. 1801 (escluso il tempo dell'in- vasione nemica) 46,000 uomini per anni quattro, mesi due, giorni tredici '9,3,334 Dal 1802 al i8«5, 00,000 uomini per anni quattro . 264,000 Dal 1806 al i8i4 (3o aprile) 56,ooo per anni otto, mesi quattro 466,666 , Totale, uomini 924,000 Moltiplicata tanto questa cifra per franchi 72,}. 80 quanto i 56,ooo uomini per anni sedici e mezzo, si avrà egualmente il pro- dotto di franchi 669,705,200. 00. Stabilito per tal modo l' ammontare del mantenimento, ne con- seguita che spettano alla prima formazione in confronto degli as- segnamenti complessivi franchi 53,35o,688. 00. Questa somma per altro è di molto inferiore a quella spesa real- mente per la prima formazione, ma vi furono degli altri fondi che concorsero ad aumentarla, dachè presumibilmente si possono va- lutare a franchi 124,705,000. 00 le provviste di prima formazione, ed ecco come può essere la cosa. Quando i soldati italiani erano all' estero od anche nell' interno in tempo di guerra guerreggiata, si risparmiavano gli assegnamenti Digitized by Google — 115 — di pane, stazione, legna, alloggio e spedale, calcolati comulativa- mente in franchi 1 33. oo per uomo e per anno, non clic il forag- gio valutato in franchi 36o. oo annui per cavallo , sopperendosi a questi servizi colle richieste forzose sul paese occupato. Ora bisogna stabilire se non in modo preciso , almeno logico e probabile, desumendolo dai presenti cenni , la forza che un anno per F altro nel corso di sedici anni e mezzo c rimasta alF estero. Per me suppongo che non si anderà lungi dal vero, ammettendo per media proporzionale 10,000 uomini e «000 cavalli. Posto ciò, il prodotto annuale sarà di franchi 4>oo5,ooo. 00 , e così per sedici anni e mezzo di franchi 66,o8a,5oo. 00 Alla qual somma si devono aggiungere per stipendi levati nel paese occupato nel 1809 » 5,171,113.00 franchi 71,353,712. 00 Partita rimasta sugli assegnamenti ... » 53,35o,a88. 00 Totale, franchi 1 24,704,000. 00 Questo, come si è indicalo, dovrebbe essere 1* ammontare delle spese fatte presumibilmente per la prima formazione del materiale. Io» mi attengo agli enti conosciuti in mancanza di prove positive, classificando le dette spese colle mie cognizioni. Marineria italiana , formazione della flotta , ap- provvigionamento dell'arsenale, lavori idraulici a Venezia, ec franchi 20,000,000. 00 Costruzioni per conto della Francia (rimborsale) » i6,5oo,ooo. 00 Primo vestiario e bai-datura, oltre F assegna- mento generale " 10,000,000.00 Rimonta di 40,000 cavalli » 16,000,000. 00 Fabbricati » 6,000,000. 00 Mobili di casermaggio » 4,o(X),ooo. 00 Spedali » 3,5oo,ooo.oo Approvvigionamenti d'assedio » 16,000,000. 00 Armi d' ogni genere » 30,000,000. 00 Fortificazioni » 12,704,000.00 Totale , franchi 124,704,000. 00 Digitized by Google — Ufi - Ecco i dati a me cogniti per istabilirc un conto d' indole così difficile. E evidente che data la posizione delle cose esposte io non poteva fare un calcolo positivo, e se ini limitai a produrre uno specchio espcrimentalc , ciò fu per mettere il lettore a portata di formarsi un 1 idea dello stato delle cose se non assolutamente pre- cisa, almeno probabile, e Issata se non in tutto . almeno in gran jwrlc sopra dati attendibili. Io non ho tenuto conto delle richieste forzose di viveri fatte dall' esercito francese, nò dei 3o,ooo.ooo. oo di franchi annui pagati dal 1806 in avanti alla Francia, uè di un assegno per la provvista di 100,000 fucili per le guardie nazionali, dacché queste tre partite sono di loro natura estranee al conto delle spese dell'esercito cisalpino-italiano. Non ho pure portato in conto un assegno di franchi 600,000. 00 circa in beni nazionali, il cui prodotto doveva convertirsi per le spese di casermaggio, dac- ché le circostanze della guerra ne impedirono la realizzazione. L'esame ben ponderato del conto espcrimentalc (che mi sia pur concesso di valermi di questa qualificazione), deve , a mio avviso (almeno me ne lusingo), provare che le spese non devono essere state punto esagerate, a malgrado delle difficoltà dei tempi, delle perdite portate dalla guerra continua di sei anni in Ispagua , della disastrosa campagna del 1812 chiusa colla catastrofe della Russia, e della guerra del 1 8 1 3 in Germania terminata colla batta- glia di Lipsia. Queste sole vicende , senza parlare delle altre in loro confronto meno rilevanti , costarono la perdita di ben 70,000 uomini e »o,ooo cavalli, oltre un materiale considerevole , e quel che è più, tali perdite dovettero poi in gran parte essere riparate con ingenti sagrifizi in tempi resi difficilissimi anche da altre di- sgraziate vicende. Riepilogando le cose esposte , si possono stabilire le seguenti norme statistiche sulla spesa fatta nei sedici anni e mezzo (dal- l' ottobre 1796 all'aprile 1814, deduzion fatta dei tredici mesi del- l'invasione nemica). La forza armata fu per adequato di 56,ooo uomini (sugli estremi dai i5,ooo fino ai 90,000 uomini eflettivi), e la spesa di franchi 4o,588,8oo. 00 ( frazione abbandonata ) , le- vata sopra una popolazione adequata di 5,333,ooo (presa fra gli estremi di 3,333,ooo abitanti fino a 6,700,000), per cui vi corri- spondono franchi 7. 60 per testa. Dietro tutte queste deduzioni non isfuggirà certamente ad un pratico osservatore che tali risultamenti olendosi ritenere in Digitized by Google - 117- ragioncvole proporzione coi tlati statistici assentiti comunemente per una ben accurata amministrazione militare in tempo di pace , devono poi essere tanto più apprezzabili applicati ad un eser- cito come P italiano, il quale ebbe a patire tante disgraziate vi- cende nel breve periodo della sua gloriosa esistenza. DISPOSIZIONI DIVERSE AMMINISTRATIVE. Si nomina una commissione per liquidare i crediti dei militari cisalpini dal i maggio 1799 al 2 giugno 1800, onde ripeterne il pagamento dal governo francese (1800). Si dirama (29 ottobre 1801) la tariffa delle monete per il pa- gamento della milizia. Si sopprimono in Milano gli alloggi militari presso gli abitanti (3o gennaio 1802). I soldati si alloggiano nelle caserme, e gli uf- ficiali banno un' indennizzazione in danaro colla quale pagare P al- loggio, come fu accennato a suo luogo. Questa provvidenza è poi estesa a tutta la repubblica. Per assicurare alla milizia il suo regolare pagamento ovunque si trovi stanziata, senza doversi recare al luogo di residenza dei pa- gatori di guerra, si prescrive che i sott' ispettori alle rassegne per i militari in attività di servizio, ed i commissari di guerra per gli altri, rilascino mandati sulle casse locali, e che queste poi li pas- sino ai pagatori come contante a scarico degli assegnamenti fatti per T esercito dai ministri della guerra e del tesoro ( 1 802). Il generale Tculié promovc una sottoscrizione per l'abbelli- mento della casa degl 1 invalidi : i suoi compagni d' arme assecon- dano il nobile peasiero ; egli raccoglie 4000. 00 franchi, e li invia al ministro della guerra (1 novembre i8o3). In mancanza d' ispettori e sott 1 Ispettori alle rassegne, di com- missari ordinatori e commissari di guerra francesi nelle piazze ove sono soldati di quella nazione, suppliscono i funzionari ita- liani, e viceversa. Digitized by Google CAPITOLO VI. MATERIALE DI GL'ERBA. — ARTIGLIERIA. — GEMO. FORTEZZE. — MARINERIA. ARTIGLIERIA. Bonapartc, occupata quasi tutta l'Italia settentrionale, preleva dalle varie fortezze, i5o pezzi di cannone, mortai e munizioni oc- correnti per formare un parco d 1 assedio. Fra questi cannoni ve u' erano dodici da -x\ provenienti dalla Mirandola , ove rima- sero fin da quando fu smantellata quella fortezza ( 1 786), e ceduti dalla reggenza di Modena a conto dei dieci milioni di franchi convenuti col trattato del 30 maggio (1796) stipulato col com- mendatore di San Romano. Si dà mano (1797) a diuturno lavoro nelle polveriere di Lam- bratc presso Milano, in quelle di Marmirolo nel Mantovano , e Spilamlwrto nel Modonese. Si apre un deposito d' artiglieria a Pavia \ si erige un poligono a Crema, ed un arsenale a Brescia (i4 novembre 1797)- Si mettono in grande attività le fabbriche d'armi della repubblica (legge 4 aprile 1798). Vicende volubili di guerra obbligano l'esercito francese a riti- rarsi nella Liguria (r»8 aprile 1799). Le piazze forti sono espu- | I _ Digitized by Google — 119 — gnate dall'inimico, le batterie di campo ed ogni altro materiale di guerra viene disperso. Per la celebre convenzione di Marengo (i5 giugno 1800), del- l'armistizio di Treviso ( 16 gennaio 1801) e pace di Luncville ( 9 febbraio 1 80 1 ) , la Cisalpina ripiglia le sue piazze forti. Ri- composto il governo della repubblica italiana (26 gennaio 1802) sotto la presidenza di Bonapartc, questi dà opera all'armamento delle piazze forti , all' allestimento delle latterie di campo , alla istituzione della fonderia di cannoni a Pavia ed officine per le armi a Milano ed a Brescia. Si cedono dalla Francia al governo italiano, per l'ammontare di 4>°oo,ooo. 00 di franchi, artiglierie, armi e munizioni da guerra, provenienti dalle conquiste che essa fece in Italia. Si fanno fondere i cannoni per fabbricarne del ca- libro di 12, 18 <■ -,: \ . non clic mortai da otto e dieci pollici, ed obizzi di cinque pillici e sei linee. Si costruiscono due equipaggi di ponte, uno per il Po, l'altro per l'Oglio e l'Adige. Si fabbricano i5,ooo fucili, 2000 paia di pistole e aooo cara- bine. Si apre in Mantova un arsenale per 10,000 fucili, un altro a Pizzighettone per 1 5,ooo. Qucst' ultima piazza è destinata come centro di riunione degli equipaggi d' assedio, di campagna, di ri- serva e dei potiti. Si chiamano dal Piemonte il generale Danna, per comandare T artiglieria e per dirigere la fonderia dei cannoni, nonché il rino- mato fonditore Bianchi ; si destina come facente veci di capo di stato maggiore Beroaldi Bianchini Natale , uilìzialc riputatissimo per talenti e cognizioni teoriche e pratiche : si mette in movi- mento una massa d'operai nelle vallate bresciane: in pochi mesi tutto è allestito con esattezza e possibile economia. I proiet- tili si fabbricano a Dongo, sul lago di Lugano ed a Brescia dagli appaltatori Campioni, Rubini e Torri. Le polveri sono alacremente allestite dalle polveriere nazionali. Sotto gli ordini di Danna gli uflìziali direttori d'artiglieria sono ripartiti al servizio del ma- teriale per le direzioni dell' interno e per i parchi presso l'esercito. Il generale Calori conserva l' ispezione del personale. È nelle at- tribuzioni delle direzioni nell' interno tutto ciò che riguarda il ma- teriale, i custodi o guardie dell'artiglieria e gli operai. All'esercito il direttore del parco ha gli stessi attributi, e regola poi anche il riparto delle batterie annesse alle divisioni , somministra le mu- nizioni di guerra e distribuisce il personale dell'arma. Oltre il - 420 - materiale d'artiglieria dipendente dai direttori , ogni reggimento d' infanteria composto di 4 battaglioni di guerra ha a cannoni da tre, con quattro carri. L'esercito italiano (i8ia) può mettere in linea 56 battaglioni di fanti e 28 squadroni di cavalli, e secondo le regole di competenza il suo parco di campagna deve essere di Bocche da fuoco All'usti Cassoni da munizione e carra Carrette per pontoni .... Fucine num. 174 » aio » 4 aa ?» 4° n i4 Num. 860 Cosicché L'intiero treno considerato in ragione di 4 cavalli per ogni carro, compresa la riserva, importava il numero- di 344° ca- valli. Per le polveri e nitri avvi un ispettore con due sott 1 ispettori. Gli uflìziali d'artiglieria sorvegliano la fabbricazione delle polveri e ne riconoscono la qualità in concorso del commissario di guerra. Le polveriere dipendono dal ministro delle finanze. 11 regolamento (ai maggio 1804) inteso a promovere la fabbricazione dei nitri accorda sovvenzioni ai fabbricatori e premi per fabbricazioni su- periori agli impegni assunti, e da questo incoraggiamento si ot- tenne di poter provvedere al rilevante consumo di polveri, veri- ficatosi in un decennio di guerra pressoché continuo come dimo- stra il seguente quadro : Digitized by Googl — 121 — Quantità a peso metrico 1 Anno Del nitro greggio raccolto Della polvere consegnata all'esercito 1804 i8o5 1806 1807 1808 1809 1810 181 1 1811 i8.3 ■ 8l4 i;4 Mancano i dali Lib. i3456 7 » 3o6,56a n 444, 39J n 630.678 » 866,680 » 1,003,287 " I,3JI,70<) « I,355,2l8 » I,5l3,678 n 5i4,8ai Lib. 137,765 » 305,78 1 n 311 ,667 mm 3_/? ^k/iC » J7O.9OD » 4»4-97 3 n 579.444 " 1 7**999 'l'in Ulti tt 3^9, o3o » 349. 7OO » 395,606 r> 73.65o Lib. 7.990,574 Perdita per ridu- zione al titolo me- dio 67. o/o. « 3,636,889 Lib. 3,i 33,388 Restano lib. 5,353,684 Gmsumato per fab- bricare la polvere, "3,175,698 Restano Lib. 3,177,986 Nel febbraio 1 8 1 4 fu mandato questo nitro ad Alessandria per porlo al sicuro, ma dopo la convenzione del 1 7 aprile si fece poi retrocedere a Milano (Noi. 24). La cassa che provvede alle spese del materiale è affidata ad un custode d' artiglieria principale. 11 ministro della guerra fa gli as- segnamenti ai direttori, i quali poi gli presentano trimestralmente i rendiconti come si disse, riconosciuti dai commissari di guerra. Dal 1808 in poi, Danna riunì in lui alla direzione del materiale anche il comando dell'artiglieria. Un manuale aide-mèmoire pubblicato dal rinomalo generale Digitized by Google — 122 — francese Gassendi, serve di testo agli uflìziali d'artiglieria. In que- sto pregevolissimo libro trovansi esposte tutte le nozioni neces- sarie che si riferiscono al materiale dell'artiglieria. Per non alldngarmi di troppo mi limiterò alla enumerazione delle armi allestite e distribuite nel solo anno i8i3, onde il lettore possa avere un' idea del consumo straordinario che se ne fece : Moschetti a8,4aa Moschettoni per cavalleria 3,367 Pistole d'arcione, paia 4i°4 2 Sciabole d'infanteria 10,100 Sciabole di cavalleria 3,700 Bocche da fuoco fuse neU anno : Cannoni d'assedio 11 » da campo 16 Obizzi a4 Mortai 26 GEMO. Il ministro della guerra Trivulzio applica (5 aprile 1804) al ge- nio italiano i regolamenti francesi per qucll' arma e li fa stampare in tre volumi. In origine il corpo del genio italiano era incaricato del servizio de' fabbricati, generalmente destinati per l'alloggio della milizia, ma come si dirà in appresso ne fu poi esonerato e le sue funzioni si limitarono alle piazze d'armi, alle fortificazioni, ai canali difensivi, agli edilìzi consacrati agli istituti militari, alle caserme della guar- dia reale soltanto, alle batterie delle coste ed ai corpi di guardia di vigilanza. Egli dirigeva i lavori in base dei disegni approvati dal mini- stro, e congiuntamente al commissario di guerra ne concludeva mediante asta pubblica i contratti. Ai direttori del genio era subordinato un numero conveniente di uflìziali e a5o guardachiuse o del genio , agenti di fortifica- zione come sorveglianti ai lavori c ragionieri per regolarne i conti. Sedeva in Milano un comitato centrale di fortificazioni presie- Digitized by Google -in- dillo dair ispettore generale Bianchi d'Adda, composto da 4 uffi- ciali superiori del genio italiano, il quale presentava i disegni dei lavori, che riputava necessarii. L'approvazione definitiva delle for- tificazioni da effettuarsi nelle piazze di guerra, era riserbata al co- mitato generale residente in Parigi e composto dagli ispettori ge- nerali del genio sotto la presidenza dell' imperatore. Nelle piazze ove il direttore francese è di grado più elevato dell 1 italiano in ordine di gerarchia militare, ha il comando. Egli, in ogni caso, dirige le opere ordinate dal comitato generale, rac- coglie i conti delle spese, ed è tenuto di trasmetterli al ministro della guerra italiano. Come però ciò non veniva fatto regolarmente dai direttori francesi, Fon tancl li, quando assunse il ministero, li ob- bligò (181 a) a presentargli il conto della loro gestione: per qualche tempo si schermirono sotto vari pretesti $ allora egli fece sosj>en- derc i pagamenti. Napoleone , informato della contestazione , ap- plaudi al procedere del suo ministro italiano, e decise che gli or- dini di quello dovessero essere obbediti. Per il servizio del genio in tempo di guerra vi è addetta una compagnia di treno, destinata a trasportare all' esercito 8,000 uten- sigli necessarii per i lavori delle fortificazioni. Le caserme del regno destinate per Y esercito sono consegnate alle comuni (decreto 6 gennaio 1809), e perciò il corpo del ge- nio cessa di avervi ingerenza, tranne su quelle della guardia reale. Nel 1814 era assai inoltrata la costruzione del fabbricato a Ca- jonvico presso Brescia, ad uso della fonderia dei cannoni di ferro. A questo edificio furono condotte con ingente dispendio le acque vive indispensabili al movimento delle macchine. Erano pressoché compiuti i lavori del campo di Montechiaro, ed in Milano di molto affrettati quelli della caserma dei veliti: era in costruzione l'am- plissimo quartiere al ponte di Santa Teresa per unirlo all'altro della guardia d'onore: era anche disegnato il tipo d'altra caserma per un reggimento di cavalleria alla Porta Vigcntina al luogo detto il Paradiso^ era slata incominciata la costruzione della fac- ciata del castello che guarda verso la Piazza d'Armi , e disposto il piano per ridurre ad alloggiamento militare i due lati del detto castello verso sud-ovest e verso nord-est , e che avrebliero com- piuto il disegno di un intero quadrato, abl>cllendo la facciata verso la città. Si aveva inoltre ideato l'ingrandimento della Piazza d'Ai- mi, che trovavasi insufliccnle (nella sua lunghezza di soli metri Digitized by Google - 124- 6 1 1 , sopra 65o di larghezza) a grandi evoluzioni e rassegne, e lilialmente divisavasi di adattare a permanente uso la caserma dei cacciatori della guardia reale in Cantù. PIAZZE FORTI. Coi preliminari di pace di Leol>en si crea una repubblica in Lombardia, che assume la denominazione di Cisalpina (29 giugno 1 797)- ^ questa appartengono il castello di Milano e Pizzighelto- ne^ indi acquista Fort' Urbano e la cittadella di Ferrara mediante la riunione della repubblica cispadana (27 luglio), e poi il castello di Brescia, Orzinovi, Rocca d'Anfo, Peschiera e .Mantova (17 ot- tobre «797, trattato di Campo-Formio). In appresso si unirono al regno d' Italia i castelli di Verona, Legnago, Venezia, Palmanova, Osopo, Ragusa e Cattaro (26 dicembre i8o5, trattato di Prcsbur- go), Ancona (1808) ed il castello di Trento (1810). PIAZZE FORTI DEMOLITE O CEDUTE. Il castello di Milano si arrese ai Francesi (29 giugno 1796). Quando fu preso dagli Austro-Russi (24 ma gg»° ' 799) era coman- dato dal ca]>obattagiione Bcchaud, aveva 1 19 bocche da fuoco in batteria. 11 nemico s' impadronì dei magazzini d' un valore conside- revole, essendo stato in essi ammassato tutto ciò che il governo cisalpino credeva di mettere in salvo. Ricuperato colla conven- zione di Marengo, viene smantellato (1801). Fort' Urbano, occupato dai Francesi (20 giugno 1 796) con 5o bocche da fuoco, fu pigliato dal nemico (9 luglio 1 799), restituito nel 1800 e demolito (1801). In quest'occasione i capitani del ge- nio Carlo e Giovambattista Fè, che diressero i lavori di demolizio- ne, sperimentarono con ottimo successo I 1 uso dell' acqua collocata nelle mine entro vesciche , su di che scrissero una Memoria che venne enunciata in nota alla pagina 107 degli Aforismi di Monte- cuccoli, illustrati da Ugo Foscolo. La cittadella di Ferrara, occupata dai Francesi nel 1796, presa dal nemico nel 1 799 con 90 bocche da fuoco, ripigliata nel 1 80 1 , è demolita nello stesso anno. I castelli di Brescia e di Orzinovi , riuniti alla Cisalpina nel •797> P rcs i dal nemico nel 1799, rioccupati per la convenzione di Marengo, sono smantellati nel 1801. Digitized by Googl . — 123 - Dei tre castelli di Verona ceduti col trattato di Prcsburgo (i8o5), i due di San Felice e San Pietro sono demoliti (1806). Ragusa e Cattare sono cedute alla Francia (1809). PIAZZE FORTI CONSERVATE. Le fortezze considerate necessarie per la difesa dello Stato (1810) sono Mantova, Peschiera, Rocca d'Anfo, Castelli di Trento e Vec- chio di Verona, Legnago, Venezia, Palmanova, Osopo, Ancona e Pizzighettonc come luogo di deposito. Queste piazze difendono le linee del Mincio, dell'Adige, la ma- rittima da Grado al confine degli Abruzzi e quella dell' Isonzo. Pizzigliettone (posto di riserva) è sulla linea dell'Adda. LINEA DEL MINCIO. Mantova (Not. 25). Fu assediata dai Francesi (luglio 1796); era ridotta agli estremi (Not. 26), quando il primo agosto il maresciallo "Wurmser scende dal Tirolo per liberarla. Bonapartc prende subito la grande risolu- zione di riunire tutto il suo esercito, di abbandonare l'assedio e di correre ad attaccare il nemico, che battè completamente nelle giornate di Castiglione e Roveredo. Bonapartc superò in parità di circostanza Federico li di Prussia , il quale per non interrompere l' assedio di Praga, andò con sola una parte del suo esercito a Collin e Chotzemitz , ove il 18 giugno 1757 fu vinto dall' austriaco Daun , e respinto dalla Boemia. Questa segnalata vittoria riportata contro un tale avversario , diede origine all' or • dine equestre militare di Maria Teresa. In tale congiuntura il generale austriaco Canto d'Irles, che comandava la piazza, s' impadronì di tutto il parco d' assedio ab- bandonato dai Francesi sia sotto Mantova, sia a Borgoforte. Con- sisteva esso in 175 grossi pezzi di cannone, mortai ed obizzi , 400,000 libbre di polvere, 5o,ooo palle da cannone, 1 5,ooo granate ed una considerevole quantità di mitraglia , zolfo, pece, piombo, c molti attrezzi di guerra, non che 4° cassoni di cartocci d 1 infan- teria ; s' impadronì ancora delle barche che formavano il ponte co- strutto a Portiolo sul Po per le comunicazioni colla sponda diritta di questo fiume. Digitized by Google era — 126 — Non andò guari che Mantova fu di nuovo investita dai Fran cesi (settembre), e dietro un lungo blocco, Wurmscr, che vi si rinchiuso dopo la battaglia di Castiglione, capitolò (* febbraio 1797). In allora venne in potere del vincitore tutto quanto aveva dap- prima abbandonato non solo, ma ben anche altre 363 bocche da fuoco, 17,000 fucili, 45oo paia di pistole, 36,ooo libbre di ferro, 3'j 1,000 di piombo, 5*9.000 di polvere, 1,400,000 cartocci da fu- cile, 1 5,ooo da cannone, 184 carri, l'equipaggio di a5 pontoni, ed altri molti attrezzi di guerra. Ceduta Mantova alla Cisalpina (1797), ne vennero rislauratc le fortificazioni, indi stretta d' assedio dal maresciallo Kray , ebbe a rendersi (a8 luglio 1 799) per capitolazione. Era armata di 56o boc- che da fuoco con approvvigionamenti d'assedio del ragguardevole valore di oltre tre milioni di franchi. Il generale francese Foissac- Latour resistè per tre mesi, ma ridottosi il presidio dai 10,700 uomini con 600 cavalli , a soli 35oo soldati abili alle armi , dopo un assedio dei meglio sostenuti e lo smantellamento di quasi tutte le opere esterne , la piazza dovette arrendersi. La presa di Mantova fu per il maresciallo Kray nuovo trofeo aggiunto a quello della vittoria di Magnano (5 aprile 1799) (Not. 27). Col trattato di Luneville Mantova fu resa alla Cisalpina. Quan- tunque questa piazza fosse assai forte per la sua posizione, dachò siede tra il lago e le paludi formate dal Mincio, e a malgrado fosse sussidiata da una cittadella e dal forte di San Giorgio, che difen- dono i due ponti principali sul lago, dall' opera a corno di Pradclla, dai trinceramenti di Miglioretto e dall' isola del The, pure occorre- vano ancora rilevantissime opere esterne per compirne lo stato di difesa. Successivamente si effettuarono importanti lavori, quello di una gran diga per incanalare le acque stagnanti : I 1 altro di am- pliare considerevolmente le opere esterne, fortificando Pictole, Ce- resa , la lunetta di San Giorgio , Belfiore e Borgofortc , non che Governolo, punto importante ove il Mincio sbocca nel Po. Queste opere grandiose non erano per anco condotte a perfe- zione nel i8i4i l'armamento ne era però compiuto, e le vitto- vaglie preparate per sei mesi (oltre un ragguardevolissimo ap- provigionamento di riserva per tutto l' esercito) per il presidio di 10,700 uomini con 600 cavalli. La piazza era munita di 160 cannoni, 35 obizzi e 36 mortai. Il generale Zucchi ( 1 8 1 4) ne fu nominato governatore. Digitized by Googl — 127 — Allorché al principio del secolo il generale Mainoni era co- mandante d'armi in Mantova, fece destinate ad uso di patrocina del presidio la chiesa di San Maurizio , che venne dedicata a san Napoleone. Per singoiar caso quel tempio servì di sepolcro al fon- datore, non che a tutti i successori di lui : il generale Calori vi ebbe pure la sua tomba. Ed io qui rendo tributo di grato animo a quest'ottimo personaggio, che mi fu capo nel corpo dell'ar- tiglieria, e ne trascrivo dalla lapide P epitaffio : j JOANMS PAULI CALORI DOMO MUTINA EQUITI R. ORD1NIS CORONA FERREA DUCIS COHORTIS R. MANUBAI.ISTRARIORUM PREFECTI ARC1S MANTIT* ( I BELLI PACISQUE ARTIBUS INSIGNIS DESIDERIO MILITUM PATRIA AMICORUM EHO CITO NIM1S EREPTI VII NON. MARTII MDCCC1X MARIA ANNA MARLIANI MATER IN FELIX CAROLUS FELIX AUGUSTINUS FRATRES MESTISSIMI POSUERUNT V1XIT ANNOS XL MENSES II DIES III MILITAVIT ANNOS XXII Dopo Calori vi fu pure tumulato il generale francese Bisson, di cui recitò V orazion funebre il colonnello Cesare Paribelli , bene- merito non meno delle amene lettere che delle supreme magistra- ture per esso coperte a Napoli nel 1799, e susseguentementc nel- l'esercito italiano. Ed anche cessato il regno d'Italia, il generale Julliien, che vi era stato comandante di piazza italiano, vi fu se- polto. Peschiera (Not. 23). ! Situata all'imboccatura del Mincio, è l'appoggio di questa linea sul lago di Garda , potendosi anche legare coli isola di Sermione mediante opere esterne ed una flottiglia di barche cannoniere. Questa piazza fu sempre di molta rilevanza per la linea del Min- Digitized by Google — 128 - ciò, la quale devesi in effètto riguardare come doppia frontiera, perchè chiusa da due fortezze, una delle quali alla testa del lago di Garda. Gli Austriaci presero Peschiera, munita di y5 bocche da fuoco, il 7 maggio 1799. Fu bloccata dai nostri, e ceduta per la conven- zione di Treviso il 16 gennajo 1801. La fortezza era capace di un presidio di a5oo uomini , aveva ( 1 8 1 3) 56 cannoni , 1 a mortai ed 8 obizzi } mancava però della quarta parte dei pezzi di batteria, che stavano allestendosi nell'ar- senale di Pavia. Una flottiglia di cannoniere ne secondava la di- fesa. Era approvvigionata per quattro mesi. Molti furono i lavori fatti in questa piazza : ma non furono con- dotte a compimento le opere esterne nelle alture di Salvi e Mainici li per poter occupare efficacemente posti così importanti. Napoleone, quando nel 1 8o5 visitò questa piazza, s 1 avvide tosto clic bisognava fare entrare nel piano di difesa le alture che la co- ronano, e fin d'allora diede ordine a quest'uopo ai generali Marc- scot, Chasseloup-Laubat e Bianchi D'Adda. Fu in tal occasione che il monarca ebbe a lodare un nuovo si- stema tendente a migliorare la difesa delle piazze , ideato dal ge- nerale Bianchi D'Adda (di cui apprezzava assai i talenti), ordinando che se ne praticasse l'esperimento. Questo nuovo sistema di difesa, ideato dal dotto italiano, era appropriato alla guerra sotterranea col- l' applicazione di mine difensive per procrastinare la resistenza oltre il tempo che avrebbesi potuto sostenerla col metodo in addietro seguitato. Un tale sistema, sapientemente sviluppato dall' autore in una sua Memoria intitolata Nouveau système de contremines sous le glacis d'une place , venne discusso poi a Parigi dal comitato generale delle fortificazioni nel momento in cui lo componevano i generali Dejcan, Carnot ed il colonnello Allcnt, e sarebbesi messo ad effetto in tempo abile nelle piazze forti del regno d'Italia, ma il ritardo delle discussioni ne impedì V applicazione. È ben spia- cevole che una scoperta di tanto merito sia stato sepolto nell' ob- blio a danno della scienza e del nome italiano. Rocca d A ufo. Questo forte intieramente compiuto, era destinato a chiudere la Val Sabbia, e coprire i fianchi di un esercito schierato sul Mincio. Digitized by Google — 129 - Kra capace di un presidio di 600 uomini, 14 cannoni, 5 mortai, e 4 obizzi, con approvigionamento per due mesi. LINEA DELL ADIC.E. Castello di Trento. Posto sull'Adige, della rapacità di 6oo uomini, difendeva il passo del fiume, aveva i a 1m)Cc1ic da fuoco , ed era approvigiouato per due mesi. Fu vivamente attaccato, e si arrese (3i ottobre i8i3). Castel Secchio di Verona. lira alto a capire il presidio di 6oo uomini; aveva un'opera a corno, ed un ridotto alla testa del ponte armato di a4 bocche da fuoco. Assalito (febbraio i » 1 4), dopo pochi giorni si arrese. Legnago e Porto. Posti sull'Adige capaci di un presidio di aooo uomini , muniti di 6o cannoni, n mortai ed 8 obizzi, e 16 cannoni da campo a difesa della linea del fiume, a render compiuta la quale sarebbe convenuto fortificare un altro punto fra Legnago c lo sbocco del- l'Adige in mare. Fu attaccato vivamente («Si 4) ,na non si arrese. Kougier ne era il governatore, nè si poteva certo affidare la difesa di un posto così importante a generale di maggior fermezza ed intelligenza. LINEA MARITTIMA. Venezia. ('a Air sue (orli posizioni di San Fedele, Caroman, Albcroni, San Pietro, Cavanella, Lido, Burano , Torcello , Mazzorbo , Chioggia , Brondolo e Malghera, Venezia era per così dire il centro della li- nea difensiva marittima. Malghera, trovandosi prossima alla terra- ferma , doveva essere munita come un forte distaccato di prima importanza. Si spinsero i lavori con alacrità, e quantunque inol- trati a segno da opporre valida resistenza, pure nel 1 8 ■ 4 non soddisfacevano al bisogno ideato. *7 Digitized by Google — 150 — La linea marilliina difensiva delle coste dell'Adriatico incomin- ciava a Sdobba presso Grado, e finiva a Grottamare. Venezia ed Ancona erano i due punti principali e fortezze di prim' ordine. Vi era una catena di 3i batterie lungo le coste, munite da in liocclie da fuoco, disimpegnate da sette compagnie di cannonieri, guardacoste, numerose di io33 uomini, comandati da Litta Pompeo (insigne autore dell'opera delle famiglie illustri italiane), oltre un'altra compagnia di 118 cannonieri veterani esclusivamente per il servÌ7Ìo di Venezia. Queste batterie comunicavaiK) fra loro col mezzo di semafori. Erano ripartite come segue : 12 con 44 bocche da fuoco dalla Sdobba a Treporti y » 23 » da Brondolo a Magna vacca 12 » 44 " da Porto di Primaro a Grottamare — - - ' 3i » 1 1 1 Venezia aveva 298 cannoni, 4^ mortai e i5 obizzi distribuiti in 97 batterie, e 24 cannoni da campo. Eranvi molte batterie galleggianti, consistenti in prame ed altri piccoli legni armati da 336 cannoni con 4°°o uomini per la difesa degli sboccili della laguna , oltre i vascelli di linea ed altri legni della flotta che proteggevano la piazza dal lato di mare- Venezia comportava un presidio di 1 2,000 uomini , oltre la marineria , ma tanto nel 1 809 (aprile), allorché venne bloccata da terra, quanto nel 1 8 1 3 non numerava più che 9000 soldati. La piazza era approvigionata in quest'ultima epoca per oltre sci mesi, patì il blocco appunto per quello spazio di tempo. 11 ge- nerale Serras la governava, ed al contrammiraglio Duperré era af- fidata la difesa marittima. Il piano difeusivo di Venezia era divi- so in quattro circondari. I. Si estendeva dalla foce dell'Adige fino al porto di Mala- mocco, comprendendo i ridotti di Cavanelle, dell'Adige, Brondolo, Chioggia, i forti San Felice, Caroman, San Pietro ed il littorale di Pa leprina. II. Riunito alla linea marittima si estendeva dal j>orto di Mala- mocco alla foce della Piave, del Sile, comprendendo il littorale del Lido, le isole di Sant'Erasmo, Treporti, Burano, Torcello, Maz- zorbo, ed i forti di Malamocco, Alberoni, San Nicolò, Sant'Andrea, Sant'Erasmo, Lazzaretto, Cavallino Fino, e compreso Castellalo. Digitized by Google — 151 — III. Malghe». IV. Venezia, i posti di Murano, Campalto, San Giacomo, Car- bonara, Tessera, San Secondo, San Giorgio in Alga e Sant'An- gelo (Noi. 29). Il forte diyGrado era occupato da una mano di soldati, i quali per difetto di vitto ebbero permesso di abbandonarlo, e ritirarsi a Venezia ( 17 gennaio 18 1 4 )• Ancona. Fortezza ragguardevole non solo |>cl sistema difensivo della linea delle coste lungo l'Adriatico spettante al regno d' Italia, ma inol- tre come piazza di guerra. Le sue fortificazioni dal lato di terra , mediante la costruzione di una mezza corona sul monte Gardeto, non che della nuova cinta murata intorno al campo trincerato, ave- vano fama di formidabili. I lavori consumati nel porto mettevano una flotta al coperto da qualsiasi attacco. Era armata di 8a can- noni da liatteria, a 1 mortai e 1 a obizzi, e presidiata da circa 3orio uomini. Si arrese ai Napoletani il 18 febbraio 181 4- LINEA DELL 1 ISONZO. Osopo. Aveva questa piazza il vantaggio di una posizione elevata sopra un monticello. Vi si perfezionarono le scarjx- al line di accre- scerne l 1 inaccessibilità , sua forza principale. Subì un blocco di sei mesi (dal novembre 181 3 all'aprile 1 B 1 4}- Numerava 1300 uomini di presidio, era armata da 28 cannoni di batteria, 10 mor- tai c 4 obizzi, ed approvigionata per un anno. Palmanova. Fortezza considerevole con un solido vallo e rilevanti opere esterne, posta in piano. Si eseguirono lavori importanti per esten- dere le oj)cre esterne e condurre l'acqua nelle fosse. Era munita di 83 cannoni da batteria, 3a mortai, i4 obizzi ed 8 cannoni da campo. Annoverava 3ooo difensori con provigioni per un anno. Sostenne il blocco di sci mesi (dal novembre 1 8 1 3 all'aprile 18 14). Digitized by Google — 132 — Pizzighettone. Aveva molle opere abbozzate intese a renderla una piazza assai forte, ma dal 1806 al 181 4 vennero abbandonate pressoché intie- ramente. Nel 1799 (9 maggio) capitolò dopo breve resistenza. Fu indi resa colla convenzione di Marengo. Al principio del ■ 8 1 4-> quando i Napoletani minacciarono Pia- cenza, si pensò di mandare a termine le parti essenziali delle scarpe e contrascarpe, e di [lerfezionare i parapetti. Si lece inoltre travagliare intorno alle strade coperte, munendole di palizzate. Non aveva che i5 bocche da fuoco, ma se ne accelerava l' intiero ar- mamento. Era presidiata da 649 uomini. Serviva qual piazza di deposito , e doveva poi far parte della linea di difesa dell'Adda, che si divisava afforzare mediante ridotti a Lecco, Cassano ed allo sbocco in Po. Per tal modo le undici fortezze e le batterie delle coste del re- gno dovevano avere per loro difesa 1 600 bocche da fuoco con 39,000 difensori (Noi. 30). Oltre essere approvigionate compiutamente di tutto e presuntivamente pel tempo della rispettiva loro resi- stenza, in ognuna di esse si custodiva una riserva di biscotto, che complessivamente numerava ad un milione di razioni. Ogni piazza forte aveva il suo spedale dui-ante lo stalo d' assedio. Le piazze di guerra avevano comandatili superiori, e le princi- pali dei governatori. Essi ricevevano assegnamenti per le spese di rappresentazione a seconda dell' importanza del loro comando. I go- vernatori di Venezia, Mantova ed Ancona jtercepivano inoltre una gratificazione straordinaria. Questa veniva prelevata dal contributo pgato annualmente al ministro dell' interno dagl 1 impresari degli spettacoli e giuochi, che tenevano per appalto il gran Teatro alla Scala. 11 ministro della guerra proponeva al viceré lo scomparti- mento ai governatori, nonché ad altri comandanti, di centomila franchi circa per auno, provenienti dal suddetto contributo. MARINERIA. Si lancia sul Benaco (1798) una flottiglia di 10 scialuppe can- noniere , una galera e a sciabecchi a protezione del lago. Colia presa di Peschiera nel 1799 cade il navilio in potere del nemico, Digitized by — 433 — I che gli fa discendere il Mincio, e se ne giova per l'attacco di Mantova. Si armano alcune barelle sul Lario ( 1 799), ma se ne ritirano le artiglierie rese presto inutili dall'occupazione della Valtellina per parie del nemico. Si armano nel 1801 alcune barche costiere da Goro a Rimini per proteggere il caljotaggio. Al sopravvenire del trattato di pace di Luneville e del susseguente di Amiens , questo armamento di lieve entità e abbandonato. Coli 1 occupazione militare per parte no- stra di Ancona e delle coste napoletane dell'Adriatico nel i8o3 , al rompersi della pace cogl' Inglesi , Bavastro e Passano ( nomi tanto conosciuti), nonché il console francese Muiron, armano in Ancona legni corsali ^ il generale Lechi Giuseppe ne arma nelle acque di Bari. Si fanno costruire negli arsenali della marina in Francia a fre- gate denominate il Presidente e la Repubblica Italiana , e 1 3 scialuppe cannoniere cui si danno i nomi dei dodici dipartimenti e del circondario dell'Adige. Questi legni devono prendere al loro bordo milizie italiane, ed erano designali per V ideata spedizione contro l'Inghilterra. Fu istituito un ispettorato per le costruzioni navali e 1' ammi- nistrazione della marineria nella Romagna ( 1 8o3). AH' epoca della cessione fatta dalla Francia a noi delle province venete risale la creazione della marineria italiana. Stavano nel- l'arsenale di Venezia una corvetta da 3 a , 4 brik , 3 golette, 3 lance ed alcuni vecchi legni fuori di servizio , ma anche questi j vennero ben tosto messi in istato di tenere il mare. L'imperatore Napoleone avvisò subitamente al modo di aumen- tare il materiale della marineria, per assicurarsi, mediante una (lotta considerevole , il dominio dell'Adriatico. Agevolava questo divisamente 1' occupazione per parte nostra di quasi tutta la costa, non che l'essere presidiate dai Franco-Itali le Isole Ionie. Rile- vantissimi furono i lavori intrapresi. L'arsenale di Venezia, uuo dei più ragguardevoli in Europa per la costruzione simultanea di gran numero di vascelli, aveva 47 cale coperte, 9 tettoie acquati- che, 33 magazzini per la conservazione del legname, ed una cor- deria a giusto titolo celebratissima. Questo arsenale offriva vaste officine , quantità di legnami tratti dai boschi del Mantello , del Ganzclio e dall' Istria, dalla quale per patto riservato si continuò — 134 — a ritirarne anche dopo Ja sua unione alle province illiriche. Di molti altri vantaggi godeva quell' arsenale , essendo a lui addetto un corpo ili 4000 operai (chiamati arsenalotti), avendo facilita di tirare i canapi eccellenti del Ferrarese e Bolognese, ed il rame dalle miniere d'Agordo. Ciò nonostante vi era un grave inconveniente, cioè la difficoltà di portare da Venezia in pieno mare i vascelli di linea e legni d' alto bordo pesantemente armati, massime quando dovevasi fare questa operazione alla vista di una crociera nemica. Furono consultati ingegneri di grande esperienza per avvisare al modo di distruggere nel porto di Malamocco il l)anco di sabbia che lo attraversa, e costituisce il principale impedimento all' age- vole e diretto uso di questo porto. L' ingegnere francese Prouy fu quegli che propose un disegno di lavori conducenti a far discio- gliere ed appianare mediante le correnti il Ixinco di arena, ciò che non poteva ottenersi col piano immaginato fino dal 1682 dagl' in- gegneri della repubblica veneta. La proposta di Prony fu approva- ta, e cominciarono i lavori diretti dall'* ingegnere in capo De Lessali Pietro, nostro direttore dei lavori idraulici marittimi a Venezia. Si fece (nel 18 ir») V assegnamento di franchi 800,000. 00, e nel 181 3 un altro di 900,000. 00, cioè a dire 1,700,000. 00 di fran- chi oltre agli ordinari dei cinque ai sci anni precedenti. Nullostantc perchè questa opera grandiosa oltre molto danaro, addomandava anche molto tempo, ebbe a rimanere imperfetta nel i8i3 quando Venezia fu investita dall' 1 inimico. Il sito denominato Spignon fu destinato come punto di riunione de' vascelli. Si misero in moto i cavafango per lo spurgo ordi- nario de 1 canali. Si fece venire dall' Olanda il modello di una macchina detta comunemente camello, destinata a muovere i vascelli d'alto bordo, e mediante artifizi idraulici farli scorrere in siti d'acque di poco fondo. Il primo direttore in capo delle costruzioni navali italiane fu Salvini Andrea, che aveva visitati gli arsenali di Francia e dell'O- landa (1809), e Tuppinier (che poi ebbe il portafoglio del mini- stero della marina in Francia ) per le costruzioni che si facevano per conto dell' impero francese. Ài primi di febbraio 1806 (occupata Venezia da Lauriston e Miollis) il viceré fece ]>or mano alle costruzioni marittime sotto la direzione di Salvini, qual capo costruttore, e di Fulconis qual Digitized by Google - 133 — comandante interinalmcntc la marina, c tale (u 1' operosità di que- sti lavori, che al 3i maggio 1806 era uscita dall' arsenale per in- crociare neir Adriatico una flottiglia comandata da Paolucci. Le costruzioni continuarono con successo. Napoleone (29 no- vembre 1807) venuto a Venezia vi trovò armata una flottiglia di 3 fregate con 20 legni minori} e pronti a prendere il mare un prama di 2$ cannoni, 3 scialuppe cannoniere, 3 hrick da 16 ed una corvetta, ai quali legni si diedero i nomi di Teulié, Àquila, Jena, Friedland, Stctlino, Polluce, Principessa Jugusta, ed a quest'ultimo fu impalo tal nome per acclamazione degli spettatori in contrassegno della devota loro affezione all' esimia principessa Augusta Amalia, viceregina. Alla presenza di Napoleone si vai-arono una fregata ed una corvetta \ egli passò in rassegna tutti i corpi della marineria (Tav. D). Pennata la pace colla Russia, questa vendette al regno d'Italia la flottiglia leggera che essa teneva iicll' Adriatico. Tali legni però non furono di alcun vantaggio, atteso la cattiva qualità del loro legname , e restarono siccome fondo d' arsenale. Fatto degno di essere notato, è che i vascelli russi dal momento che vengono lan- ciati in mare comincia un tarlo a farne guasto nel legname , co- sicché progredendo rapidamente la corrosione i bastimenti ven- gono in breve a grande deperimento. Gli uomini di mare e i co- struttori attribuiscono questo fatto non tanto a speciale condizione delle acque del Baltico, quant' anche alla natura del legname. Fu lanciato in acqua (6 settembre 1810) il vascello di 74 (:an " noni il Rivoli di costruzione francese. Le costruzioni italiane erano spinte con ardore (idio). Eranvi sul cantiere 3 vascelli a tre ponti, 4 fregate, oltre molti legni minori. Mancando la marina italiana di cannoni di ferro, intanto che si ultimava la grandiosa fonderia di Casinvico vicino a Brescia , si fece col ministro della marina francese una permuta di legnami da costruzione contro cannoni di ferro della fonderia di Ruelle. Non essendo libera la navigazione fra Venezia e Tolone, i le- gnami rimontavano il Po fin dirimpetto a San Fedele nel Pie- monte. Di là dovendo trasmutarsi per via di terra a Genova, ac- caddero gravi disordini. 11 ministro della guerra italiano preten- deva obbligare gli appaltatori alla rifusione dei danni. La causa venne trattata dinanzi al consiglio di Stato in Mdano, cui per co- — 136 - slituzionc devolvevano Jc decisioni in fatto di pubblica ammini- strazione invia contenziosa. Fu in quest'occasione che I 1 imperatore Napoleone fece a se stesso il quesito, percliè non si potesse mettere in comunicazione il Po col Mediterraneo ? Le persone interpellate da lui su di ciò, risposero che era cosa possibile facendovi confluire il Tanaro e la Bormida. S' incaricò allora Cliabrolc de Volvic, pre- fetto a Savona, assieme a Galesio del Finale di Genova, uditore del consiglio di Stato francese e sottoprefetto ( autore poi di una ri- nomata Pomona italiana) di fare eseguire gli studi preparatorii. 11 disegno fu presentato a Napoleone , ma mancò il tempo per mandarlo ad effetto. Si applicò il regolamento francese intomo alla martellatura delle piante atte alle costruzioni marittime, e quindi fu data una cura maggiore all' amministrazione boschereccia. Nell'agosto i8ia si ritirarono nell'interno di Venezia i legni che erano allo Spignori, essendosi penetrato clic gì' Inglesi propo- nevansi d' incendiarli con bombe. Furono varati a Venezia (a e 1 5 agosto 1 8 1 a) il vascello il Castiglione di 74 (costruzione francese), ed il Rigeneratore, va- scello di 74, e la Piave, fregata di 44 (costruzione italiana). Frano sul cantiere in costruzione nel 181 3 i seguenti legni: Costruzione francese. 11 Duqitesne, di 74 portato alla costruzione di 1/3 Il Montenotte » .... » .... a/3 \lArcole » .... » .... 1/6 11 Scmmering » .... » . . . . i/(> Il Saturno di 80 . . . n .... « . . . . i/3 VAnfilrite, fregata di 44 * ... » .... 5/6 L' Ebe » .... » . ... 17» Costruzione italiana. Il Lombardo, vascello di 74 portato alla costruzione di tj\ La Guerriera, fregata di 44 • " • • • • » .... 5/a4 L' Otello, brick di 16 ... . « .... » .... 5/6 Il Montecuccoli » .... » .... a3/a{ Digitized by GoogI - r>7 - Erano poi in armamento al principio dello stesso anno tre va- scelli di 74 italiani, lo Stige, il Rigeneratore, il Beai Italiano; due fregate, la Carolina e la Piave, di 36 e 44 i trc golette da io, sci sciabecchi da la, due (ciucche da la, dodici mosche da 3 c diciotto cannoniere. L'arsenale era fornito di tutto l'occorrente materiale per l'arma- mento de' legni , a mano a mano che era ultimata la loro costru- zione, ed i viveri da mettersi a bordo esistevano ne' magazzini di riserva. Nel documento LXXII si vedono accennati tutti i legni da guerra esistenti nel giugno 1 8 1 3, compresi quelli da armarsi, cosic- ché riunendovi quelli in costruzione sopra indicati, si avrà il qua- dro completo di tutta la marina italiana. A.. is Digitized by Google fi* Digitized by Google DOCUMENTI I. — Pag. *. Composizione del corpo civico di Milano. Un general comandante, Scrbclloni duca Galeazzo ; un aiutante generale, Scotti nobile Francesco ; un auditore generale, Marmoglia. , Orrigoni marchese Francesco a L Rczzonico conte Abbondio "g ] Belgioioso conte Galeotto j| j Crivelli marchese Tiberio u I Biglia conte Vitaliano 1 Salazar conte Lorenzo. [ D'Adda marchese Girolamo I Rovida conte Giuseppe .2 1 Porro conte Carlo » i Lurani conte Girolamo ~ I Sellala nobile Antonio [ Marzorati conte Giuseppe. Sette capitani per le sette porle. Una compagnia per porta col corrispondente numero di uffiziall. - 140 — II. — Pag. 2. Guardie nazionali di Afilano. Un generale comandante, Trivulzio Alessandro. Un aiutante generale, Teulié Pietro. Otto battaglioni comandali da : Rougier Gillo Castelli Carlo Vandoni Marcello Balabio Pietro Battaglia Carlo Silva Sigismondo Aureggi Luigi Lonati Giovanni. Otto compagnie (comandate ciascuna da un capitano) per ogni battaglione. Otto aiutanti maggiori. Otto aiutanti soli' ufficiali. III. — Pag. 2. Composizione della legione lombarda. STATO MAGGIORE. Un capo di legione col grado di capo di brigata, La-Ut Giuseppe (aiu- tante di campo di Houaparte). Due aiutanti generali, col grado di capoballaglione : Teulié Pietro e Julhicn Giovanni Francesco. Selle coorli, ciascuna di cinque compagnie, oltre una di granatieri. / I." Vandoni Marcello 2/ Rougier Gillo 3.* FerroJit Giocomo 4/ Pino Domenico battaglione J 5.* Scrres ì 5." Fontane Giacomo \ 7/ Robillard Francesco. Uffizioli delle coorli di prima nomina. Capitani: Vetler Luigi, Russie Romano, Rongiovanni Luigi, Peyri Luigi, Giovio Lodovico, Rossi Ferdinando, Minonzio Carlo. Tenenti: Porro Luigi, Knittelmayer Ferdinando, Righini Francesco. Sottotenenti : Colombo Giuseppe , Rambois Giuseppe, Calcri Paolo , Du- plessis Giuseppe, Destre Nicola. Comandanti col grado di capo- Digitized by Google - 141 - Quartiermastri : Valiade Casimiro, Barata Bonaventura, Regis Carlo, Ver- noni Antonio. Una compagnia di cacciatori a cavallo comandata da Bulabio Carlo. Una batteria di quattro pezzi di cannone; Ceruti, capitano, e Forti le- nente. Un battaglione di zappatori di G00 uomini. Composizione della legione cispadana. STATO MAGGIORE. Un capolcgionc col grado di capo di brigala, Scarabelli Pedoca Angelo. Cinque coorti composte come quelle della legione lombarda. Fontanclli Achille 2. * Guidetti Ippolito 3. ' Piella Agostino 4. " Cappi Nicola 5. ' Spinola. Una compagnia di cacciatori a cavallo comandata da Lei. Una batteria di quattro pezzi di cannone comandala da Raspi Marco. Più tardi vi fu unila la coorte dell' Emilia col uum. G comandala da Sc- vcroli Filippo. IV, _ Pag . 3. Composizione dei corpi formati nelle province venete. A BKRGAMO. Una coorte comandala da Sant'Andrea Paolo e Scotti Francesco. A CREMA. Tre compagnie di fanti, ed una di usseri ; comandanti , Vailati e Galim- berti Livio. A BRESCIA. STATO MAGGIORE. Un generale di brigata, Lecbi Giuseppe. Due aiutanti generali : Fanluzzi Giuseppe e Gambara Francesco. Due capi di legione : Eugènc Orsalelli e Mazzuccbclli Luigi. Tre coorti d' iufuiileria. 1 V2 Comandanti col grado di capoballaglionc I." Caprioli Francesco "2.' Tonduti Giovanni 3.' Foresti Pietro. I na d' infanteria leggera. Girard Claudio. I n reggimento d' usseri. Capo di brigala, Caprioli Giovanni. Capi di squadrone : Lcchi Angelo ed Arici Pietro. Una batteria d'artiglieria di sei pezzi comandata da Mazzucclielli Giovanni. A VEXEZI \ E SUE MOVIMCE SULLA DRITTA DEL MINCIO. Sei coorti dette di Venezia, Treviso, Padova, Vicenza c Verona , coman- date da Milossewilz Andrea, Verlalo Francesco e Viani Pietro. Ino squadrone d' usseri comandato da Campagnola Luigi c De Gaspari Antonio. V. — Pag. 4. Composizione delle tredici compagnie degli usseri di requisizione e loro capitani. i.* compagnia di Milano — Arcsc Lucini Francesco. St.' » di Lodi — Sommariva. 5.* » di Bergamo — Spini. 4." » di Cremona — Santini. !>.' i di Pavia — licllisomi. 6.' » di Como — Franchi. 7/ ■ di Modena — Boriasi. 8/ ► di Reggio — Capilupi. a.' i di Ferrara — Maffei. ÌO.* • di Brescia — Calini Giovanni. H. B • di Crema — Martini Francesco. 12/ » di Mantova — Bianchi. 13.' > di Bologna — Bianchetti Cesare. Ciascuna compagnia aveva la sua bandiera portata da un ussero della com- pagnia ; per quella di Modena era io stesso (cominciai cosi la mia carriera militare). Digitized by Google - 143 - VI. - Pag. 4. Riordinamento della milizia della repubblica cisalpina. Un generale di divisione, Fiorella Pasquale Antonio. Due generali di brigata : La-Hoz Giuseppe e Lcclii Giuseppe. Cinque aiutanti generali: Teulié Pietro, Julliicn Giovanni Francesco, Gam- ba ra Francesco, Ottavi Giacomo Filippo c Fanluzzi Giuseppe. Dieci ufliziali di stato maggiore ed aiutanti di campo: Odicr , Ibridi Filippo Andrea, Amorelli, Lanfranclii Giuseppe, Brunetti Ugo, Suam, Varese Salvatore, Paolucci Filippo, Picolli Giuseppe e Teulié Giuseppe Un capo di brigata d' artiglieria, Lalance. Tre capobaltaglioni: Bonfanti Antonio, Mazzuccbelli Giovanni e D'Orsane. Due capi di brigala del genio : Bianchi D'Adda Giovanni Battista c Sa- ltatati Leonardo. Selle ullìziali superiori del genio: Dabadie, Caccianino Antonio, Rossi Gerolamo, Molla Francesco Raffaele, Bernardi Ottavio , Galateo Antonio e Costanzo Giovanni Ballista. Tre commissari ordinatori di guerra: Gazzari, Mauro, Panigadi Flaminio. Ventitré commissari di guerra ed aggiunti : Vergani Luigi, Prandina Car- lo, Ferreri Luigi, Guizzardi Pietro, Ghcrardi Lazzaro, Calderini Luigi, Sora Francesco, Barbieri Gaetano, Brocchi Ferdinando, Ripamonti, Piccoli, Rega- glia, Ricci Pietro, Franchelti Filippo, Beccaria Annibale, Pensa, Astolfi, Bianchi, Bossi, Martini, Melavasi Carlo, Fontana Carlo cSevcroli Pietro. Due pagatori di guerra: Caimo Barnaba e Canlù. Un direttore generale di sanità, Dell' U Pietro. Otto legioni d' infanteria, ciascuna di due battaglioni, comandate : 4.' da Peyri Luigi. 2. " da Pino Domenico. 3. " da Severoli Filippo. 4. * da Piclla Agostino. 5. ' da Calori Giovanni Paolo. G.' da Eugènc Orsatelli. 7. " da Milosscwitz Andrea. 8. * da Sant'Andrea Paolo. Un battaglione d' infanteria leggera, comandalo da Girard Claudio. Un ballaglionc di guardie del corpo legislativo comandato da Paini Giulio. Un reggimento d' usseri, comandalo da Caprioli Giovanni. Vari corpi isolali di cavalleria, comandati da Campagnola Luigi. Un battaglione di dodici compagnie d'artiglieria. Unn compagnia d' artieri. Una compagnia d'artificieri. Digitized by Google Un battaglione di zappatori, minatori, artieri c ponionicri. Quattro batterio d'artiglieria di campo. Il servizio del treno d'artiglieria e degli equipaggi militari è fallo per appalto o per comando dalle comuni. VH. - Pag. 5. Riordinamento delle milizie cisalpine. l.o slato maggiore generale composto come quello dell'anno precedente. Tre battaglioni della 1/ mezza brigata d' infanteria, comandata da Scvcroli. Tre battaglioni della 2.' mezza brigata, comandala da Milossewitz. Tre battaglioni della 3.', comandata da Calori, ed in assenza da Fonlanclli. Tre battaglioni della I.' mezza brigala d'infanteria leggera, comandata da Eugènc Orsatclli. Ogni mezza brigata della forza al completo di 3201 uomini, divisa in tre battaglioni , ciascuno composto di una compagnia di 85 granatieri , e di otto altre, ognuna di 123 fucilieri, clic sommano in totale 12,80*. Un reggimento dragoni comandalo da Viani Pietro. Un reggimento di usseri, da Campagnola Luigi. Ogni reggimento di cavalleria della forza al completo di 846 uomini, diviso in sci squadroni di due compagnie, che danno in totale 1792 uomini, ed altrettanti cavalli di truppa. Un reggimento d' artiglieria diretto da Lalancc e composto da due bat- taglioni di dodici compagnie, ciascheduna della forza di 93 uomini, e che sommano a 2252. Tre compagnie d' artieri di 98 uomini. Una compagnia d' artificieri di 31 uomini. Una compagnia di guide a cavallo, comandala da Gcrardi Carlo. Il servizio del treno ed equipaggi militari come noli' anno precedente. Vili. — Pag. 7. La legione ilaliea era composta come segue : STATO MAGGIORE GENERALE. Lcchi Giuseppe, generale di brigata, comandante superiore. Teulié, aiutante generale, capo dello stato maggiore « comandante in se- condo. Aiutanti di campo, aggiunti allo stato maggiore : I infrantili Giuseppe, Omodeo Vincenzo, Cavcdoni Barlolonu-o, Jacopetii Giuseppe, Brunetti Ugo, Picoli Giuseppe, Teulié Giuseppe, Salvatori Alessandro, Fournier. Digitized by Googl Scile battaglioni d'infanteria, di cui uno di leggera, ciascuno di una compa- gnia di granatieri e di otto di fucilieri divisi in due mette brigate subordi- nale a Peyri c Sevcroli , capi di brigata , coi seguenti capi di battaglione : Lcchi Teodoro, Rougier Gillo, Fontane Giacomo , Lorot Martino, Robillard Francesco, Girard Claudio e Ferrant Giacomo. Capitani quartiermastri : Collin e Garcin. Capitani aiutanti maggiori : Tracol, Pelissier, Zucchi Carlo, Boeuf, Du- plessis Giuseppe, Oggero Giovanni Battista. Capitani delle compagnie : Valter, Darnal, Albuzzi, Casanova, Soldati, Tardaci, Bianchi, Rousscl, Ventura, Scbedoni, Pisa, Falcone, Chau- venet, Castaldi ni, Tassinari, Favallclli, Porro Luigi, Bucella, Rossi Floriano, Camurri, Bertoletti Antonio, Yager, Rebiolio, Bonescbi An- tonio, Vandoni Carlo, Santacroce, Colli Vincenzo, Gentili, Rcinicr, Jacques, Pouset, Duparc, Re Domenico, Fusconi, Haufer, Tavcra, Bonadrata, Agarat, Seguini, Berlon, Colombo, Baccanello, Perin, Man- zini , Tardicu, Casella Giovanni Battista, Marguery, Audihcrt , Co- rnetti Giovanni, Bignami Luigi, Beilotti Gaspare, Krauss, Chcneau , Branzola, Berio, Milanesio, Galli, Gervasi, Milancsio secondo. Chirurghi : Belloc, Valdinengo, Gaietti. Due compagnie scelte chiamate infernali, formate interamente di soli* uf- fiziali sopranumerari facenti il servizio di semplici soldati. Un battaglione composlo per intiero di uffiziali sopranumerari facenti ser- vizio di solt' uffiziali, comandato dal generale Palombini Giuseppe. Due compagnie d' artiglieria a piedi con otto bocche da fuoco, comandate dal caposquadrone Montebruno Andrea, e dai capitani Milo Gaetano , Du- drcvil Enrico, Beroaldi Natale, Panziolti Gaudenzio. Una brigata d ' uffiziali del genio ed allievi della scuola del genio e dell' ar- tiglieria seguitarne la legione comandata da Bernardi Ottavio capitano. Un reggimento d'usseri (rimasto a Versailles), comandalo da Campa- gnola capo di brigata. Capi di squadrone : Martincngo Carlo, Galimberti Livio, Masson. Capitani aiutanti maggiori : Laurent Francesco, Valin. Capitano quartiermastro, Faccioli. Capitani: Arici Vincenzo, Gagliardi Carlo, Gasparinctti Antonio, Buc- cina Tommaso, Zorzctto Michele, Vigada, Riva Rolando, Brasa Paolo. Chirurghi: Agosti Francesco, Bonomi, Baratta. Un reggimento di cacciatori a cavallo comandato dal capobrigata Viani Pietro. Capi di squadrone : Charpenlicr Luigi e Caracciolo Giovanni Ballista. Capitano aiutante maggiore, Seron Luigi. Capitani: Dubrocard Giovanni, Schiazzetti Fortunato, Alberi Luigi, Sourdieu Carlo Zaverio, Cclenlani Gennaro, Pilegi Francesco Zavc- rio, Moscati Domenico, Napoletani Antonio. - 146 — Chirurgo , Angiulli. Questi due reggimenti di cavalleria raggiunsero la legione nella Lombar- dia più tardi. Il generale Pino ed il capo di battaglione Fontanelli isolati senza comando come prigionieri di guerra sulla parola data ad Ancona. Seguitò la legione Barbieri Gaetano come commissario di guerra. IX. - Pag. 8. Riordinamento deW esercito cisalpino cogli ausiliari polacchi. STATO MAGGIORE. Quattro generali di divisione : Pino Domenico, Dombrovrski Giovanni En- rico, Lechi Giuseppe, Fiorella Pasquale Antonio. Sette generali di briguta : Julhien Giovanni Francesco , Teulié Pietro, Trivulzio Alessandro, Ottavi Giacomo Filippo, Severoli Filippo, Bianchi D'Adda Giovanni Ballista per il genio, Calori Giovanni Paolo per l'arti- glieria. Un ispettore alle rassegne, Polfranccsclii Pietro. Due soli' ispettori alle rassegne : Fontanelli Achille e De-Meester Filippo. Quattro aiutanti comandanti : Balathier Carlo , Fontane Giacomo , Lechi Angelo, Kosinsky. Un commissario ordinatore di guerra : Beccaria Annibale. Dodici commissari di guerra ed aggiunti : Tordorò Giovanni , De Strani Pietro, Prandina Carlo, Calderini Luigi, Fontana Carlo, Ferreri Luigi, Se- veroli Pietro, Guizzardi Pietro, Gherardi Lazzaro, Dall' Oglio Pietro , Be- buffi Giuseppe, Barss Francesco. Due colonnelli d' artiglieria : Guillaume Federico, Bonfanti Antonio. Quattro colonnelli del genio: Salimbcni Leonardo, Caccianino Antonio, Labadic, Galateo Antonio. Due pagatori di guerra : Caimo Barnaba, Zanoli Alessandro. Trentadue uffiziali aiutanti di campo ed aggiunti allo stalo maggiore. Due direttori di sanità : Dell' U Francesco e Solenghi Vincenzo. m DIVISIONI ITALICA. Un generale di divisione, Lechi. Due generali di brigata : Tculié, Severoli. Un aiutante comandante capo dello stato maggiore, Lechi Angelo. Un sott* ispettore alle rassegne, De Meester. Due commissari di guerra : Prandina, Severoli. Quindici aiutanti di campo, aggiunti allo slato maggiore ed uffizioli del Digitized by Goo -H7- genio: Lanfranchi Giuseppe, Cavcdoni Bartolomeo , Salvatori Alessandro, Omodeo Vincenzo, Fournier, Souam, Teulié Giuseppe , Jacopelti Giuseppe, Picoli Giuseppe, Scotti Francesco, Rossi Carlo, Ponte, Thomas, Bernardi Ot- tavio, Del Re Francesco. Tre battaglioni della 1 .* mezza brigata d' infanteria italica comandata da Peyri, capo di brigata. Capo di battaglione, Lechi Teodoro; e Brunetti Ugo e Bcrtolctti Anto- nio, capitani facenti veci. Capitani aiutanti maggiori : Tracol, Pelissier Martino e Cotti Vincenzo. Capitano quartiermastro, Desbrcs. Chirurghi: Angelucci, Valdevioio, Gaietti. Tre battaglioni della 2." mezza brigata d' infanteria italica comandata da Eugènr Orsatelli, capo di brigata. Capi di battaglione : Lorol Martino, Robillard Francesco, Rougicr Gillo. Capitani aiutanti maggiori: Agarat, Duplcssis Giuseppe , Oggero Gio- vanni Battista. Capitano quartiermastro, Garcin. Chirurghi: Boldrini, Rondinini, Barbcris, Sella. Un battagiiouc di fanti leggeri comandato da Girard, capo di battaglione. Capitano aiutante maggiore, Zucchi Carlo. Capitano quartiermastro, Colin. Un reggimento d' usseri di due squadroni, di quattro compagnie cadauno, comandato da Viani, capo di brigala. Capi di squadrone : Martinengo, Galimberti, Musson. Capitani aiutanti maggiori: Laurent Francesco, Valiu. Capitano quartiermastro, Facioli. Chirurghi: Agosti, Benoni, Baratta. Due compagnie d' artiglieria a piedi f Capi di squadrone comandami: Una compagnia d' artiglieria a cavallo > De Kokel Spiridione Una compagnia del treno d' artiglieria J Montebruno Andrea. Capitano aiutante maggiore, Alessandri Antonio. Chirurgo, Ghigini. Uffiziali dell' artiglieria a piedi: Milo Gaetano, Dudrcvic Enrico, Be- roaldi Natale, Rizzardi, Avil Claudio, Armandi Domenico, Delmati Luigi, Grisetti Pietro, Forti, Morelli. Uffiziali dell' artiglieria a eavallo e treno: Pansiolli Gaudenzio, Pecchio Luigi, Giuli, Barberis, Forlis Giuseppe. Una compagnia di zappatori comandata dal tenente Del Re Francesco. Un reggimento di cacciatori a cavallo di un solo squadrone diviso in quat- tro compagnie, comandato da Caracciolo, capo di brigata. Capo di squadrone, Charpentier. Capitano aiutante maggiore, Seron. Capitato quartiermastro, Sonrdieux Cario Zaverio. Chirurghi : Angiuli, Mazzoni. — DIVISIONE CISALPINA. Ila generale di divisione, Pino. Due generali di brigata : Trivulzio c Julhien. Un aiutante comandante capo dello slato maggiore, Fontane Giacomo. Tredici aiutanti di campo, aggiunti allo stato maggiore, uffìziali del genio : Pino Giacomo, Banco Antonio, Rivaira Luigi, Martel Filippo Andrea, Bian- chi, Viviand Antonio, Ccccopieri Ferdinando, Gillot Francesco, Pas Giovanni Ballista, Olandini, Baratta Bonaventura, Sicuro Costantino. Tre commissari di guerra : Dall'Oglio Pietro, Ricci Pietro, Marnasi Carlo. Un pagatore di guerra, Zanoli Alessandro. Tre battaglioni della 1/ mezza brigata d'infanteria cisalpina, comandata da Mazzucchelli Luigi, capo di brigata. Tre battaglioni della 2.* mezza brigata d'infanteria cisalpina, comandata da Scrrcs, capo di brigata. Un battaglione di fanti leggeri, comandato da Cappi Nicola, capo di bat- taglione. Un reggimento d' usseri, il 2.*, comandato da Balabio Carlo, capo di bri- gata. Una compagnia d'artiglieria a cavallo . Una compagnia d'artiglieria a piedi ^ Una compagnia del treno ' 1 nga 8 Una compagnia di zappatori, comandata da Fè Giovanni Battista. Un battaglione d' uffìziali comandalo da Casella Giovanni Battista, capo di battaglione. DIVISIONE POLACCA. Un generale di divisione, Dombrowski. Un aiutante comandante, capo dello stato maggiore, Kosinski. Un commissario di guerra, Barss. Tre uffìziali aiutanti di campo: Dombowski Giovanni, Tremo c Ifauche. Tre battaglioni della 1/ mezza brigala d'infanteria polacca, comandala da Grabinski Giuseppe, capo di brigata. Tre battaglioni della 2/ mezza brigata d'infanteria polacca, comandata da Axamilowski, capo di brigata. Una compagnia d' artiglieria a piedi. Un battaglione di granatieri ì distaccati dalla divisione Le- Un battaglione di carabinieri ; chi per formare un corpo co- Uno squadrone d'usseri del i.° reggimento 5 mandatodal generale Severoli. Digitized by Googl — HO — DIVISIONE DKLL* IKTCHKO. Un generale di divisione, Fiorella. Due generali di brigata : Oliavi e Campagnola Luigi. Un aiutante comandante, capo dello slato maggiore, Balatliicr Carlo. Undici aiutanti di campo, aggiunti allo stato maggiore: Odicr, Malici, Amorelli, Salvi, Tavcra Paolo, Gualdi Francesco, Vigada, Rigo, Rampini, Bertrand, Rollando. Due commissari di guerra : Guizzardi Pietro, Malavasi Carlo. Un pagatore di guerra , Caimo Barnaba, anche per la divisione italica. Tulli i depositi dei corpi componenti l'esercito , i presidii delle piazze forti e le guardie nazionali mobilizzate. Uno squadrone di cacciatori a cavallo in formazione, comandato dal capo- squadrone Jacquct Giuseppe. COttPO DISTACCATO. Un battaglione di bersaglieri bresciani presso la brigala francese Serras , comandato dal capo di battaglione Foresti Pietro. Uno squadrone del i." reggimento d' usseri presso la brigala francesi: Mai- noni, comandalo da Masson. X. — Pag. 9. Quadro di composizione dei corpi deir esercito. Uno stalo maggiore. Selle mezze brigale d' infanteria, fra le quali due di leggera. Tre reggimenti di cavalleria, cioè due d' usseri ed uno cacciatori. Uno stato maggiore, uflìziali e custodi. . Un reggimento d'artiglieria a piedi. 1 *Duc compagnie d' artiglieri a cavallo. » Una compagnia d' operai. Quattro compagnie di pontonieri. Un battaglione del treno d' artiglieria. r Uno stato maggiore, uflìziali, ragionieri e guardie. 1 / ' " :i com P a 6 ma di minatori. -_3 ) Una compagnia d' operai artificieri. ' Un corpo di zappatori. Un corpo della gendarmeria. Un corpo della guardia del governo. Digitized by Google -150 - Forza al completo dei corpi dell' esercito. Slato maggiore 63 Sette mezze brigate di due battaglioni ciascuna con due compagnie di granatieri di 85 uomini, e sedici di fucilieri a 125, collo stato maggiore di 26 45120 Tre reggimenti di cavalleria di quattro squadroni di due compa- gnie di 116 uomini, e 16 di stato maggiore 2832 Stato maggiore, uffiziali e custodi dell' artiglieria 18 Reggimento d'artiglieria a piedi: venti compagnie di 93 uomini, e 50 di stato maggiore 1 800 Artiglieria a cavallo : due compagnie a 75 uomini, con 5 di statò maggiore 1 53 Pontonicri : quattro compagnie a 75 uomini, e 3 di stalo maggiore 305 Battaglione del treno di sei compagnie a 78 uomini con 8 di stato maggiore 476 Corpo del genio : stato maggiore, uffìziali, ragionieri e guardie . . 55 Compagnia di minatori 100 Compagnia d' artieri 100 Corpo dei zappatori : due battaglioni di sei compagnie a 100 uo- mini, con 7 di stato maggiore 1207 Corpo della gendarmeria nazionale 1556 Guardia del governo 547 Totale, uomini 24000 QUADRO NOMINATIVO DEGLI UFFIZIALI DELL'ESERCITO. Stalo maggiore generale. Fiorella Pasquale Pino Domenico Lechi Giuseppe. . • Julhien Giovanni Francesco Tculié Pietro Trivulzio Alessandro Campagnola Luigi Severoli Filippo Bianchi D'Adda Giovanni Battista Calori Giovanni Paolo Ottavi Giacomo Filippo Pcyri Luigi. Generali di divisione Generali di brigata Digitized by Googl — 131 — Aiutanti comandanti Capì di battaglioni o di squadroni 3 a. S s 0 «3 3 Capitani Tenenti ! Aggiunti allo slato maggiore Ispezione alle rassegne Bertolosi Giovanni Battista Balolhier Carlo Lechi Angelo. Pino Giacomo Lanfranchi Giuseppe Cavedoni Bartolomeo * Viviand Antonio Odier Scotti Francesco. Rossi Carlo Mastel Martel Filippo Andrea Pieni li Giuseppe Gasparinetti Antonio Mussi Antonio Tavera Paolo Sangiorgio Soldati Gaetano. Amorelli Rivaira Luigi Teulié Giuseppe Bianchi D'Adda Marziale Gualdi Francesco Bianchi. Ponte, capobaltaglione Thomas capitano Omodeo Vincenzo > Vigada » Rigo > Salvatori Alessandro > Jacopctli Giuseppe > Sulam » Rampini > Cecopieri Ferdinando . tenente Gillot Francesco > Polfranceschi Pietro, ispettore De Meesler Filippo, sott* ispettore Mazzucchelli di guerra. Commissari ordinatori Commissari di guerra di prima classe Beccaria Annibale Tordorò Giovanni. De Strani Pietro Prandina Carlo Dall' Oglio Pietro. - « - 152 — Commissari di guerra di seconda classe Aggiunti ai eommissari di guerra Pagatori di guerra ì Locateli! Luigi Annibale Rebuffì Giuseppe Ricci Pietro Olili Giuseppe Ferrcri Luigi Scvcroli Pietro Guizzardi Pietro Francbelti Filippo Barss Francesco. Fontana Carlo .Malavasi Carlo Gherardi La /.aro. Caimo Barnaba Zanoli Alessandro. Guardia del governo. Capo di battaglione comandante . Capitano aiutante maggiore . . . Capitani Tenenti Sottotenenti < Paini Giulio. Cliizzola Enrico. Corradini Ottavio Marogna Bartolomeo. Monti Giuseppe Giovannini Domenico. Agliati Giuseppe Lorgnia Francesco. Gendarmeria nazionale. Ispettore generale di brigata Colonnello comandante . . . Capi di squadrone Capitani Trivulzio. Piella Agostino. Bclforl Ferdinando Borsotti Luigi Scotìi Francesco Martinengo Carlo Parma Giacomo (vacante) Masi Alessandro Brasa Giuseppe Brunacini Giuseppe Ferrari Carlo Seguini Pietro Rusconi Francesco Bignami Luigi Zanini Gaetano Ri vara Andrea Maffei Bartolomeo Lucchi Bernardo Chizzola Cesare. Digitized by Google \ Gennari Gennaro f Magistrclli Giuseppe Curioni Filippo Filippini Giuseppe Lonati Giuseppe Roncali Francesco Bedogni Fermo Simeoriì Francesco Rovinctli Giacinto Longhena Giovanni Angelini Luigi Ferrante Alberto Salaroli Gaetano Romani Andrea Rusconi Francesco 1 N Ponti Giacinto De Capitani Stefano Busi Giovanni Cazzola Carlo Nigrcssoli Bernardo Vignon Vincenzo Rognani Pietro Turcati Ercole Zavarisi Clemente Crovi Clemente Croftì Stefano Foresti Giorgio Marchioni Vincenzo \ Campagnola Benedetto Magnoni Stefano Artiglieria* Ispettore generale di brigala . . Calori Capo di brigata Guillaume Federico Mazzucchelli Giovanni Psalidi Filippo Verlato Francesco Vives Giovanni Triqucnot Giovanni Battista De Kokcl Spiridione Patroni Giuseppe. Tela Giuseppe Delfìni Luigi Vielban Guglielmo Bricard Claudio Bidasio Ruggero Ranzon Bernardo Cuc Alessio Bcroaldi Natale Gorio Benedetto. Capi di battaglione Capitani di prima classe 20 Digitized by Google — iU — Capitani di seconda ci Tenenti di prima classe Tenenti di seconda classe I-lmili Filippo Pernetti Pietro A j azza Giuseppe Giaco sa Vincenzo Pirovani Gaetano Dedreuile Enrico Cnevrier Luigi Marlin Francesco Leoni Giacomo Blondel Amalo Mangin Giovanni Pansiotti Gaudenzio Ferrarlo Francesco Sacchi Giovanni Zanca Agnello Biondini Giacinto Ferrari Vittorio Brentini Carlo Sartorelli Lorenzo Doncgani Giuseppe Pigace Claudio Bonisaix Andrea Avil Claudio Grisetti Pietro Riva Daniele. > Lirelli Giovanni Dufresne Filippo Federici Federico Lampugnani Bassano Ainard Pietro Fonlanieu Amirlc Conti Francesco Barberis Giovanni Battista Pini Francesco ' Gaddi Giovanni Galté Giacinto Vitus Ambrogio Santi Giacomo Veran Giuseppe Forni Fabio Dumas Giacomo Piazza Nicola Armandi Domenico Delmati Luigi Rossi Ercole. Digitized by Google — 133 — Artiglieria a cavallo. Capo di squadrone comandante . Montebruno Andrea Capitani di prima classe ! Hanri Lazaro apuani ui prima casse | mio Gaelano> ! Raspi Marco Pecchio Luigi Alessandri Antonio. Neri Francesco Tenenti di seconda classe ) J^^"" Fortis Giuseppe. Operai addetti all' artiglieria. Capitano di prima classe Henrion Andrea. idem di seconda classe .... Milano Girolamo. Tenente di prima classe Morandi Giuseppe. idem di seconda Racca Giuseppe. Treno d'artiglieria. », ni; c Durino Castelli Tcnenl1 ì Champigny. ( Ponzoni Luigi Sottotenenti } Tagliano Cerrachi Giuseppe. Custodi d'artiglieria. Perini Giuseppe Azemar Berselli Di pnma classe V. Napoletano Antonio. -168- i Di prima classe Di seconda classe ( <> Sottotenenti < Depser Francesco Battaglia Giovanni Amagliani Gallino Gerolamo. Villata Carlo Olivieri Alessandro Cesta ri Federigo Ermolao. Campagnola Giovanni Battista Villata Francesco Dumont Domenico Bonthani Giuseppe Spini Celestino Bausan Pietro Beau Giorgio Ricci Luigi Paccini Luigi Ratazzi Angelo Bindo Giuseppe Hubert Luigi Roger Giacomo Sporti Gioachino Lalia Giovanni Arduini Luigi. imi mo REGGIMENTO D USSERI. Stalo maggiore. Capo di brigata Viani Pietro. t Masson Capi di squadrone < Galimberti Livio ( Arrici Vincenzo. Quartiermastro tenente Zamara Paolo. .. ,. . . ... S Laurent Francesco Aiutanti maggiori capitani £ \^ùu Chirurgo Agosti Francesco. i Di prima Uffiziali delle compagnie. \ Di seconda classe Soffietti Michele Bucchia Tommaso Gasparinetli Antonio. Zorzetlo Michele Riva Rolando Vigada Morelli Brasa Paolo. Di prima classe Di seconda classe Sulluteneriti Crolli Bartolomeo Merilic' Giovanni Perrin Pietro Paguin Stefano. Gcrvasoni Luigi Ristori Annibale Marzani Antonio Berner Antonio. Berna Antonio Beriola Giovanni Maria Caraffa Castelli Alessandro Sala Giuseppe Noaillcs Pietro Giacomelli Giuseppe Confalonicri Santo Pesci Antonio Aitila Giuseppe Bertuccini Antonio Vitti Giovanni Ballista Scola Giovanni Silvestri Pietro Casoretli Giuseppe. StCOMM) HEGCIMEMO D ISSEIU. Slato maggiore. Capo di brigata Balabio Carlo. Capi di squadrone Quartiermastro capitano Aiutante maggiore capitano . I Narboni Giovanni Maria Pignalelli Vincenzo Giverlet Luigi. Dc-Capitani Stefano. Villata Giovanni. Cbirurgo Busan. Uffizioli delle compagnie. l Di prima classe Di seconda classe S Ferrari Giuseppe Puillet Agostino Zannini Gaetano. Zanetti Alberto Bonchant Tommaso Ccas Francesco Palombini Luigi Celli Francesco. ■ — 170 - i Soltolencnli Pellison Luigi Tauscrand Giovanni Battista Gagliardi Carlo Erculei Ercolano. Liberali Enrico Barberi Scipione Sperkergcr Giovanni Orto. Maranesi Pietro Mangean Giuseppe Scolti Santo Mellini Gaetano Conca Giacomo Raoul Francesco Saragcls Giovanni Gbeltor Pietro Garabba Felice Tirando Colonna Crippa Zanzi Giacomo Cima Giuseppe. VETERANI ED INVALIDI. Stalo maggiore. Capo di battaglione comandante Endris Giovanni Giorgio. Aiutante maggiore capitano . . . Duracci Antonio. Quartiermastro lenente Nolari Filippo. Chirurgo di prima classe .... Sinibaldi Cesare. Speziale di seconda classe. . . . Cazzaniga Francesco. Capitano direttore Artaud Antonio. Soli' economo Cbampenois Giovanni. Prima compagnia degC invalidi. Capitano Sarer Luigi. Tenente di prima classe .... Orseni Angelo. Sottotenente Andreotli Giuseppe. Seconda compagnia. Capitano . . Sottotenente Cbambeau. Rizzolini. Prima compagnia dei veterani. Capitano Preti Giovanni. Tenente di prima classe .... Astolfani Antonio. Sottotenente Bertuzzi Giacomo. Seconda compagnia. Capitano Torricelli Antonio Tenente di prima classe Colombi Paolo. Sottotenente Magri Francesco. Terza compagnia. Capitano De Angeli Giovanni Battista. Tenente di prima classe .... Albinelli Sottotenente Bonini Emanuele. CONSIGLIO DI SANITÀ* MILITARE. / Medico . . . Dell' U Pietro. Ispettori generali J Chirurgo . . Solcnghi Vincenzo. ( Farmacista . Scola. Segretario Tavcra Santo. „ c Conlini Cop,si, \ viale. Vflto'aU di Angiulli Ghigini Giovanni Di prima classe < Raiu Redenlorc Di seconda classe Montebruni Vincenzo. Campi Gaetano Boldrini Pietro Cambi 11 Luigi Massini Mantovani Vincenzo Rondanini Bassani Costanzi Spiridione Gervasoni Giovanni Battista Stella Premoli Sinibaldi Cesare. 172- Astolli Alessio Gabriele Berlola Agosti Francesco Barberis Brunoti Giuseppe Baratta Dell' Ora Giovanni Ballista Baglioni Mazzoni. MARINA. Direltore capilnno di fregata . . Pnohicci Amilcare. f Borgia Emanuele Anloniani Tenenti \ Genuino Bodriguez Fronccsro Montano Ulloa Pietro. Capitani di porlo. Rimini Belmonte Giuseppe. Cervia Salducci. Cesenatico Antonelli Antonio . Ravenna Fabbri Guido. Magnavacca Bonafede Antonio. Goro Barbieri Pietro. Ponteunilo Parolini. UFFIZ1ALI CONGEDATI DIETRO LORO DOMANDA E PERCIÒ NON COMPRESI NEL RIORDINAMENTO DELL.' ESERCITO. Capobrigala. Serres. Copoballaglioni. Gouget, Guinaud, Paroletli. Capitani. Gagliardi Carlo, Lorenzi Celso, Dell'Acqua, Tiliier, Balestre, Manzini, Nicolini Francesco, Pigli Angelo, Pasquali Francesco, Tarascont Raffaello, Digitized by Google Farina, Procida , Lana Antonio, Sarti Placido, Tassinari, D u meste r, Cana- vaggi, Massa, Marlinon, Bonadrata, Petti Fabio, Scssa, aiutante maggiofc. Tenenti. Lorenzi, Soardi Domenico , Mussila Giovanni Battista, Aymar, Vinalieri Guglielmo, Barbieri Alessandro , Malavasi Antonio, Villa, Bresciani, Frali, Ladorini, Dclbresl, Cini Cesare, Morelli Pietro, Forlis, Tissier Giuseppe, Do- lara, Cavalca, Perii Alessandro, Piovani, Raffaelli, Novara. Sottotenenti. Trucchi Filippo, Gerardi Carlo, Bampionesi , Pacuri Annibale, Berlini, Rinaldo Rinaldi, Cestini Raffaello, Bendici Michele, Occhini Ferdinando, Bo- nini, Lettimi Gerolamo, Girard, Varisco, Damiani, Fillos Francesco, Vollcm- lxirgo, Baglioni. TRlBl'VAl.l MILITARI. Primo consiglio Secondo Di revisione Consigli di guerra. Non si riportano i nomi, perchè 1' impiego era tem- porario, scegliendosi gli ufliziali c soli' ufli/.iali per torno fra quelli dei presidii. XI. — Pag. 9. Estratto del discorso pronunciato da Murai alla rivista generale: < Bravi s Cisalpins ! < Vos cadres acluels quant auv soldals seront conservi et celle disposi- « tion ulténcurc à laquelle volre gouvernement s'empressc de donner son « assentimene, est conforme aux vues manifeslées par le premier consul, et « vous la darei cgalcment à la satisfaction que j eprouve de la bonne tenue « militaire et du bon ordrc qui règne parmi vous. » Con ordine del giorno dell'esercito francese, Murat, il 22 settembre, di- ceva : « Ilo passato in rassegna le truppe cisalpine , ho veduto con piacere la « loro buona tenuta e la loro istruzione, e ne testifico la mia soddisfazione « agli uffìziali generali e particolari di questi corpi. » ( Ordini del giorno del ministro della guerra, num. G8 e 70. ) Quando le truppe cisalpine abbandonarono i loro accantonamenti per re- carsi alla rassegna di Monza, il generale francese Miollis, comandante a Man- tova, e le autorità civili di Bologna , scrissero al ministro della guerra lo- Digitized by Google — 174 — dando' la loro buona condotta e disciplina esemplare ( ordine del giorno del ministro della guerra, num. 46 ). XII. - Pag. 11. Divisione Pino : il suo quartier generale a Bologna : Aiutante comandante capo dello stato maggiore, Mazzucchclli. Generali di brigata: Miiossewitz e Ottavi. Sott' ispettore alle rassegne, Rougier Gillo. Commissario di guerra, Dall' Oglio Pietro. Pagatore di guerra, Zanoli Alessandro. Due battaglioni della 1 mezza brigata leggera a Modena. Due battaglioni della 4.* idem d' infanterìa a Bologna. Tre battaglioni della 2/ idem polacca a Modena e Reggio. Un reggimento d'usseri a Bologna. Divisione Lechi: il suo quartier generale a Milano: Aiutante comandante, capo dello stato maggiore, Lechi Angelo. Generali di brigata : Severoli, Campagnola, Peyri. Soli' ispettore alle rassegne, Balalhicr. Commissario di guerra, Guizzardi. Pagatore di guerra, Caimo Barnaba. Due battaglioni della 1.' mezza brigata a Milano. Tre idem della 2.' idem idem Due idem della 3.* idem a Novara. Tre idem della 2.* idem polacca a Pavia. 2.° reggimento d'usseri a Milano. iS reggimento cacciatori a cavallo a Milano. Reggimento cacciatori polacchi a Vigevano. Il generale di divisione Fiorella comanda nell' interno i nuclei d' infon- teria, e Dombrowski quelli della cavalleria, e ne regola la rimonta. XIII. — Pag. 14. Composizione primitiva della guardia del presidente (settembre 1803). INFANTERIA. Stato maggiore. Capobattaglionc comandante, Paini Giulio. Capitano aiutante maggiore , Zucclii Carlo. Capitano quartiermastro, Baranzoni Giuseppe. Portabandiera sottotenente^ Andrcotti Giuseppe. Aiutante sottotenente, Bastide Giuseppe. Digitized by Google - 17» - COJIPACNIE. Capitani: Schedoni Domenico , Peri Bernardo , Ferraris Luigi, Chizola Enrico, Marogna Bartolomeo, Crivelli Carlo, Pisa Pietro, Calori Carlo. Tenenti : Vercellon Luigi , Haitinger Antonio, Collini Francesco , Suber- ville Pietro, Bottura Giovanni Ballista, Berettini Antonio , Olini Giuseppe , Pirolta Vincenzo. Sottotenenti : Grasceni Gerardo , Coulaud Francesco , Lorini Nicola , Zampa Giovanni, Pianlanida Paolo, Agitali Giuseppe, Ponti Antonio, Lorgnia Francesco. Composizione secondaria della guardia del presidente sotto gli immediati ordini di lui. STATO MAGGIORE. Comandante, l'uffiziale più elevato in grado e più anziano che si trova essere il capo di brigata Viani. Commissario di guerra, Zanoli Alessandro. Cappellano, Nazzari Giovanni. INFANTERIA. Un battaglione di granatieri di otto compagnie di 105 uomini cadauna. STATO MAGGIORE. Colonnello, Lechi Teodoro. Tenente colonnello, Brunetti Ugo. Tenente quartiermastro, Bacagni Faustino. * Capitano aiutante maggiore, Barbieri Angelo. Portabandiera sottotenente, Andreotti Giuseppe. Ulfiziale di salute di 4.* classe, Cimba Michele. COMPAGNIE. Capitani: V andò ni Carlo, Ghcltof Spiridione, Peri Bernardo, Sauvage Francesco, Chizzola Enrico, Morelli Silvio, Schedoni Domenico, Branzola Giuseppe Amedeo. Tenenti in primo: Bottura Giovanni Ballista, Collini Francesco, Bavizza Giuseppe, Berettini Antonio, Vercellon Luigi, Haitinger Antonio, Oilini Giuseppe, Subornile Pietro. Tenenti in secondo : Piantanida Paolo, Zampa Giovanni, Bufóni, Leonardi Antonio, Grasseni Gerardo, Stanzani Giuseppe, GandolG Emilio, Folacci, Ca- sio, Colaud Francesco. Digitized by Google ! - 17G - Un battaglione ili cacciatori di olio compagnie di 105 uomini ciascuna. STATO MAGGIORE. « Colonnello, Corradini Ottavio. Tenente colonnello, Castaldini Puolo. Capitano quartiermastro, Cavazza Antonio. Capitano aiutante maggiore, Porro Luigi. Soll'aiulaule maggiore, Airoldi Francesco. Portabandiera, Villa Pietro. ITfizialc di salute di seconda classe, Mantovani Angelo. COMI'AGKIE. Capitani : Marogna Bartolomeo, Sant'Andrea Pielro, Colliri Giulio, Ventura Giuseppe, Baranzoni Pietro, Maflei Tommaso, Crivelli Carlo, Ferraris Luigi. Tenenti in primo : Bua Basilio, Berizzi Giuseppe, Busi Giovanni, Pirolta Vincenzo, Agliai! Giuseppe, Bosisio Giuseppe, Guimcl Francesco. Tenenti in secondo : Retta Germano, Belglava Luigi, Ponti Antonio, Pie- coletti Giuseppe, Testi Marino, Loriui Nicola, Lorgnia Francesco. CAVALLERIA. Stalo maggiore. Colonnello, Viani. Capitano aiutante maggiore, Maranesi Pietro. Portabandiera sottotenenti, Speroni Luigi e Cavalli Daniele. . Medico, Agnelli; chirurgo di 1." classe, Mantovani Vincenzo. Chirurgo di 2.* classe, Agosti Francesco. Uno squadrone di granatieri a cavallo di due compagnie di lOi uomini. Caposquadrone, Narboni Giovanni Maria. Uno squadrone di cacciatori a cavallo di due compagnie di 104 uomini. Caposquadrone, Viilala Giovanni. Una compagnia d'artiglieria a cavallo, di 91 uomini. Capitani, Raspi e Pecchio. Una compagnia del treno d'artiglieria di 86 uomini con 1 50 cavalli. Comandante, Champigny. XIV. — Pag. 15. GUARDIE d" ONORE. ì .* compagnia di Milano, capitano col grado di colonnello, Battaglia Gaetano. 2/ idem di Bologna idem Ercolani Astorre. o. É idem di Brescia idem MarlinengoEstore. 4.* idem della Romagna idem Milzetli Francesco. Digitized by Google - 177 — REGGIMENTO URI VELITI REALI. Colonnello, Fontanelli, generale di brigala. Capobattoglioni : Zucchi Carlo, Arese Francesco. Successivamente (aprile 1806) Pino avendo preso il comando della guar- | dia reale nella sua qualità di primo capitano, si fece il seguente riordina- mento: Primo capitano comandante sotto gli ordini immediati del re, Pino. Soli' ispettore alle rassegne, Brunetti Ugo. Commissario di guerra, Zanoli Alessandro. Aiutanti di campo : Pino Giacomo , Rivaira Luigi, Dclfante Cosimo, Ra- gani Cesare, Provasi Aurelio, Morelli Silvio, Paguin Stefano. Aggiunto allo slato maggiore facente veci di capo, Molinari Giuseppe, ca- pitano. Comandante la caserma delle guardie d'onore, Ballezat Luigi, capitano. Cappellano, Nazzari Giovanni. Comandante le guardie d'onore, capitano colonnello Battaglia Cuciano, idem i veliti reali, Fontanelli, generale di brigata, idem T infanteria della linea, Lechi Teodoro idem, idem la cavalleria, l'artiglieria e la gendarmeria, Viani idem. XV. -Pag. 17. t Je vous préviens, monsieur le général Fontanelli , que le general Cam- c pugnola partant aujourd'hui pour Milan ù l'effet de passer l'inspection gé- c nérulc des dépòts de cavalcrie , je vous ai designé pour le remplaccr dans « la levée et la formation du regime. nt de chasseurs à chcval et du régiment < d'infanterie que j'ai ordonne qui soient forme?! dans Ics pays ex-veniticns. « Vous fcrez cn sorte de Ics porler le plus promptement possible au com- « pici. Vous recevrez dans les chasseurs à cheval près de VòO a 200 liom- c mes de la taille de six à scpl ou huit pouces , pour pouvoir Ics échanger « par la suite conlrc un parcil nombre d'hommes du régiment de dragona « de la reine, parecque ce régiment, qui était hussard, manque d'hommes « de taille pour remplir le servicc de dragons; il rcndra un pareil nombre c de soldals de petite taille, mais de deux à trois ans de servite. Le ministre « de la guerre est chargé de me préscnler les officiers pour l'organisation , « mais je vous autorisc è me pi esenler les sujels que vous croirez suscepli- « bles à élrc placés, en les prenant su it dans la tigne , soit dans la garde « royale, pour leur procurer de l'avancemcnt. Vous vériiicrez le eboix qui a « élé fait des sous-ofliciers. Le general Campagnola vous remettra avant son c départ tous les renseigncmenls sur cette formation , sur le recrulemcni, 23 Digitized by Google — 178 — « sur Ics officicrs qu'il a cnvoyé à ccl cffct co divers cndroils, sur l'hubille- c meni, etc, eie. Voyez-lc de suite ; je le préviens également. « Vérone, le i." février 1806. Signé « EtcèrcB Napoléok. » XVI. - Pag. 20. lìiordinamento del corpo dell'ispezione alle rassegne. Ispettore centrale : De Meester. Sol l'ispettori di prima classe: Brunetti Ugo, Parma Giacomo, Cortese Francesco, Cavcdoni Bartolomeo. Solt'ispettori di seconda classe : Belfort Ferdinando, Fantuzzi Luigi, Lo- catili Luigi Annibale, Cavezza Antonio, Ramaroni Giuseppe. XVII. — Pag. 21. Composizione della gendarmeria reale. Ispettore generale, Polfranceschi , generale di brigata 1 Uffiziali di stato maggiore: Zamarra Paolo, Villata Carlo, Corbelli Carlo 3 Colonnelli : Zanini Daniele, Scolti Francesco, Rossi Ferdinando . 3 Caposquadroni : Masi Alessandro, Ruvinctti Giaeinto, Borsoni Luigi, Cazzola Carlo, Seguini Pietro, Rivara Andrea 6 Capitani , 24 Tenenti di prima classe 2i idem di seconda 21 Quartiermastri sottotenenti 24 Marescialli d'alloggio a cavallo 57 idem a piedi 51 Brigadieri a cavallo 9i idem a piedi 95 Gendarmi a cavallo 77G idem a piedi 710 Trombettieri 23 Tamburini 23 Totale 1U33 Divisa in tre reggimenti di 24 compagnie, compresa quella del deposito d'istruzione, e la sezione destinala per il servizio dell' arsenale di^ Venezia. Digitized by Google - 179 - XVIH. - Pag. 22. Quadro numerico deìV egercilo di terra e di mare del regno d' Italia. STATO MAGGIORE GENERALE UOMINI CAVALLI Generali di divisione 4 52 idem di brigata 4G 96 Aiutanti comandanti 7 21 Uffizioli di stato maggiore CO 450 Direttori e sottodircttori d' artiglieria 42 24 idem del genio 8 48 Ispezione alle rassegne 22 56 Commissariato di guerra 24 60 Direzione generale di sanità militare 42 46 Amministrazione della marina 20 — Capitani di vascello 4 — idem di fregata 6 — Tenenti di vascello 46 — idem di fregata 24 - — Guardia reale ... - 5196 700 Cinquantasctle battaglioni d'infanteria 22,000 484 Venti squadroni dragoni e cacciatori 2400 4800 Tre reggimenti di gendarmeria 4955 4050 Corpi d'artiglieria e genio 4400 454 6 Un battaglione di veterani invalidi 4090 — Uno idem cannonieri guardacoste 981 — Uno idem di guardia sedentaria a Venezia 960 — Due compagnie d'artiglieria d'Ancona e Palmanova . 494 — Un battaglione coloniale 600 — Corpo della marina 6000 — Trasporti militari 542 500 ( Totale 44,000 6000 Questa forza effettiva era divisa nella Catalogna 17,000 uomini con 2000 cavalli, 5000 a Corfù , ed il restante formava i prcsidii delle piazze del regno. Digitized by Google — 180 — XIX. - Pag. 24. Sialo generale delle offerte in uomini, danaro, cavalli ed effetti fatte nei di- partimenti del regno a tutto il giorno 8 aprile 1815. Dipartimenti domini cavalli Adda 49 29 Adige 79 89 Adriatico 9! 257 Agogna 127 443 Alto Adige 74 8C Allo Po 83 99 Bacchigliene 71 112 Basso Po G2 122 Brenta ... 426 433 Crostolo 48 52 Lario G6 86 Biella 402 435 Metauro 463 321 Mincio 53 70 Musone 56 86 Olona 492 948 Panaro 54 470 Passeri a no 94 416 Piave 29 44 Reno 425 465 Rubicone 101 427 Serio 72 117 Tagliamento 77 98 Tronto 51 64 Totale 2016 3689 In danaro, lire 574,750 Scarpe, paia 2070 Bardature per dragoni 161 idem pei cacciatori 2513 idem pel treno 572 Argento, libbre metriche 2,3427 Segale, moggia 30 Tela, metri 728,969 Panno, metri 338,222 Calze, paia 40 Digitized by Google - IRI - Camicie 2323 Furgoni 2 Canne da fucile 120 Incassature per fucili gregge 150 Obizzi ossia granate da 24 400 Coperte di lana 1 Corame, libbre metriche 1828 Medicinali, valore in lire 100 Sciabole 100 Palle da cannone, chilogrammi 400 Palle da 3 piene 200 Tricot bianco, metri 2,000 Pantaloni di tela, paia 47 XX. - Pag. 2U. Rapporto al viceré. Milano, il 1." agosto 1812. Poche cose interessanti offre il servizio die riguarda il mio ministero. L'istruzione e disciplina dei corpi, i lavori del materiale d'artiglieria, quelli di fortificazioni, come anche quelli di marina, progrediscono in modo soddi- sfacente, in ragione dei mezzi che offre la dotazione della marina. Questi mezzi non potrebbero considerarsi scarsi, se vi fosse un maggior ordine nel- l' amministrazione. Il commissario generale ha migliorato molli rami di ser- vizio, ma molto gli rimane ancora da fare, e son certo che vi arriverà quando avrà potuto anch' esso sbarazzarsi degli inCnili dettagli per il reso conto delle contabilità arretrale. Al 13 agosto prossimo il convoglio di effetti per la grand'armata par- tirà. La scorta però non sarà composta del numero <1" uomini prescritto da Vostra Altezza serenissima. Il generale Vignolle, che sicuramente le ne avrà reso conto, mi rimarcò il difetto che avrebbe prodotto alle guarni- gioni di Venezia e Palmanova il prelevamento dei distaccamenti del 3.° leg- gero , 3.° d' infanteria e Dalmati. Partiranno dunque solo i distaccamenti della guardia; quello del 2." e 3.' cacciatori a cavallo, dei dragoni Regina, dell' artiglieria e treno, e quello del 2.° d' infanteria. La morte del viceammiraglio Villarct-Joycusc, governatore di Venezia, la poca salute del generale Dauricr, che trovavasi ai bagni d'Abano, come anche i ripetuti rapporti ricevuti sul progetto supposto agi' Inglesi di voler sorpren- dere qualche punto del litorale di Venezia, rapporti che ho fatto conoscere al generale Vignolle, hanno indotto quest' ultimo a spedire provvisoriamente a | comandare in Venezia il generale Fresia. Il generale Balathier, rientrato di Spagna, c pure stato spedito a Venezia per servire sotto gli ordini del ge- nerale Fresia. Digitized by Google - iti - La tranquillila pubblica esiste, nè vi è luogo a supporre che possa essere turbata. Alcuni disertori, da venti circa , che infestano i confini dei diparti- menti Musone e Tronto, saranno presto o scacciali dal regno od arrestati. Il generale Martel vi è giunto per comandarvi , e saprà attivare i mezzi per riuscirvi. I depositi dei reggimenti francesi formeranno alcune mezze brigate prov- visorie, riunendosi a Verona ed Udine. In conseguenza di questa disposi- zione il 92.° parte domani da Milano, che resta con ben piccola guarnigione pel servizio. Propongo al generale Vignolle di far venire alla capitale un piccolo battaglione formato del ì>. e del 1/ d* infanteria, che lascerà a Como gli uomini non suscettibili di servire attivamente, come anche i magazzini c I' amministrazione. La brigala del generale Zucchi nella divisione Monlrichard, forte di 5000 uomini circa, è in buono stalo. Ho i migliori rapporti sul 4.° cacciatori a cavallo e sul battaglione del 1.* d'infanteria. Il S.° d'infanteria ed il bat- taglione del 7." hanno ancora bisogno di particolare sopravveglianza. In quanto alla marina, il contrammiraglio Duperré mantiene buon ordin« ed attività nel servizio e ncll istruzione : sono veramente persuaso eh' egli abbia le migliori qualità per il comando cui è destinalo. L' attività nelle costruzioni esiste. Il varamento dei due vascelli il Casti- glione ed il Reale italiano, come pure della fregata la Piave, avrà luogo en- tro il mese. Avrei voluto far ciò che non si è ancora fatto nei porli di Francia, e che dai dati raccolti io giudicava possibile, cioè di lanciare tutti ì tre bastimenti in un sol giorno del mese, solennizzando cosi la festa di S. M. I. lo ritengo che ciò potesse farsi senza inconveniente , e mi sembrava che V. A. I. avesse dovuto esserne veramente soddisfatta. Il commissario gene- rale, che convenne dapprincipio della possibilità, non ebbe poi tutta 1* ener- gia per resistere alle piccole passioni che pur troppo tengono disunite d'opi- nione le due direzioni di costruzione, e la cosa non avrà effetto. Io, che non posso essere creduto abbastanza istruito su questo ramo di servizio, non do- vevo espormi alle tacce che mi si sarebbero addossale, in caso disgraziato, di aver agito contro il parere degli uomini dell 7 arte : non ho dunque insi- stito , ma ho fatto di lutto per indurre il commissario generale a sostenere un progetto eseguibile, che nelle attuali circostanze sarebbe stalo tanto più interessante. Gli ho fatto perfino conoscere la proposizione che feci a V. A. I. di no- minarlo prefetto marittimo, facendogli sentire che ciò sarebbe per darmi oc- casione di rinnovarla. Spero che V. A. I. mi perdonerà questa comunica- zione fatta, che ha maggior bisogno d' indulgenza, in quanto che non è stala di alcun buon risultalo. Mi permetto di supplicare V. A. I. ad aver presente, che qualora S. M. I. adottasse di far pagare I' armata coi prodotti delle contribuzioni, un simile Digitized by Google — 183 — favore sia estero anche alle truppe del regno, come per le cure di V. A. I. ottenne nella campagna del 1809. S. M. I. essendo solita al quindici agosto di distribuire favori , mi prendo la libertà di unire una piccola nota di cui V. A. farà V uso che crederà conveniente. La di lei bontà mi garantisce che ella non isdegnerà questa mia premura. Supplico V. A. 1. di aggradire le felicitazioni sul felice parto della vice- regina, che in mezzo alle di lei cure militari avrà sentito con tanto piacere il di lei virtuoso cuore. Ilo l'onore, ec, ec. Il ministro della guerra SottOSCrittO FONTANELLI. NOTA DI PROPOSIZIONI PER DECORAZIONI, TITOLI E DOTAZIONI. NOMI Carlo Zucchi Carlo Renard Brizio Bertolosy Giov. Ball. Dupirée Maillot Stcfauo Cortesi Santandrca Pietro Bertoletli Locatelii Cruvelier Deslrani Pietro Caccianino Triquenot Patroni Beroaldi Natale Grosjcan Visconti Ferdinando Rczia Ramaroni Ferri Olivieri Tronchon Mylius Zanoii Alessandro GRADO Generale di brigala idem idem idem Contrammiraglio Commissario generale di marina Direttore delle rassegne Colonnello Generale di brigata Ispettore idem di marina Ordinatore Colonnello idem idem Maggiore Colonnello Capitano topografo Capitano aiutante di campo Colonnello Capobatiaglione Maggiore Colonnello Capitano di vascello Ordinatore e segretario generale PROPOSIZIONI Barone. Commendatore della Co- rona Ferrea. Dotazione di barone. Dotazione di lire 2000. Cav. della Corona Ferrea. Dotazione di lire 2000. Barone. idem. idem. Cav. della Corona Ferrea. idem idem Barone, idem Dotazione di lire 2000. Cav. della Corona Ferrea. Dotazione di lire 2000. Cav. della Corona Ferrea. idem idem idem Dotazione di lire 2000. Cav. della Corona Ferrea, idem. Titolo e dotazione di ba- rone. Digitized by Google - m- In qucsle proposizioni non sono compresi quelli che si trovano sotto gli ordini di S. A. I. alla grand' armata, e quelli che sono in Ispagna , giacche tali proposizioni sono d' ordinario fatte dai generali che comandano i corpi. Rapporto al viceré. Milano, iè agosto 1813. Non avvi cosa di rimarco degna dell' attenzione di V. A. I., oltre quanto j vedrà riepilogato nel rapporto giornaliero. Tutto, per quanto so giudicarne, si passa con possibile tranquillità ed or- dine. Sono abbastanza soddisfatto del servizio, disciplina ed istruzione dei di- versi corpi. Il 4." reggimento d'infanteria ha oramai completato il suo nuovo quarto battaglione. La difficoltà di spedire a Corfù i refrattari, come V. A. I. aveva ordinato, mi ha indotto a stabilire in Mantova un deposito che prov- visoriamente farò comandare dal maggiore Pasqualis. Ritengo che ammetten- dovi anche i disertori che si presentano volontariamente potrò avere di che sussidiare i corpi che più ne abbisognano. Al deposito farò trattare gli uo- mini come le compagnie di riserva , ciò che farà loro sentire un vantaggio di 5 centesimi, quando passeranno nei corpi. Continuo ad essere contento dell' istituzione del deposito generale dei cac- ciatori : non so se lo saranno egualmente i colonnelli dei quattro reggimenti, ma il vantaggio è positivo. Il personale dell' artiglieria avrebbe veramente bisogno di essere invigi- lato maggiormente. Se V. A. I. volesse degnarsi di far nominare generale d'artiglieria il colonnello Triquenol, sarebbe questo un beneficio a quell'ar- ma. Egli merita per tutti i titoli la preferenza sugli altri colonnelli d'arti- glieria. Come avrà rilevato dai rapporti giornalieri, iM5 furono varati in Vene- zia il Reale Italiano e la Piave. Quantunque avessi desiderato veder lanciare nello stesso giorno anche il Castiglione, nonostante debbo fare a V. A. 1. i maggiori elogi per 1' attività che si mantiene nell' arsenale. Prego V. A. ad aver presente il commissario generale Maillot : sarà mollo utile al servigio il dargli una maggiore considerazione. Nella lusinga che questa mia pervenga a V. A. I. nella ricorrenza del dì lei giorno natalizio, supplico di aggradire i miei rispettosi omaggi colle mie devote felicitazioni. Ilo l'onore, ce. Il ministro della guerra Sottoscritto Font anelli. Digitized by Google — 183 — B. Rapporto al viceré. Milano, i.' novembre 1812. Ho ricevuto l'ordine che si è degnala' abbassarmi sulla composizione di una brigala. Spero che V. A. sarà soddisfatta intieramente : solo aspetto con impa- zienza i modelli delle vetture e mulini clic non potranno assolutamente par- tire colla brigala, la quale farò in modo di ritardare il meno possibile. Prenderò misure straordinarie per impedire la diserzione fino ai confini del regno, c per impedire che alcuno rientri nel regno dalle prime marce in Baviera; spero cosi clic il generale Zucchi polrù arrivare anche al di là del completo degli 810 uomini per battaglione. Una riunione di molta gendar- meria servirà all'oggetto, senza che il servizio interno ne soffra. La spesa non sarà gravosa, e d'altronde se si otterrà lo scopo, potrà considerarsi un risparmio. 11 4.° reggimento dei cacciatori spero che sarà ben condotto. Sono stato sempre soddisfatto in modo particolare del colonnello Erculei. 11 deposilo generale che doveva fornire per mio ordine uno squadrone al i.' cacciatori, somministra invece il completo al 4." senza il minimo imbarazzo. Fra po- chi giorni poi penserò nuovamente a far fornire, uno squadrone al 1." cac- ciatori, alla divisione Barbou, onde riunire il reggimento dragoni Napoleone che va a formare esso pure un nuovo squadrone. Il deposilo dei refrattari arriverà alla forza di 3300 almeno. Di mano in mano che vi siano uomini sui quali conlare , li spedirò ai reggimenti. In- tanto il 7." d'infanteria si completerà, giacché esso pure si trova in Mantova. Ilo voluto rimontare in Francia uno squadrone del reggimento dragoni Napoleone. Non ho potuto avere proposizioni per cavalli che a quattro o cin- que mesi di tempo. Ilo scrino al duca di Fcltre pregandolo di far rientrare gli uomini smontati che io rimonterei in Italia. Li farei rimpiazzare al caso immediatamente da uno squadrone dell'interno; si acquisterebbero uomini capaci di formare i nuovi coscritti , e si otterrebbe più sollecitamente lo scopo di far raggiungere in Lspagna uno squadrone montato. Ricevo in que- sto momento il riscontro indicante che si attendono su ciò le dispos izioni di S. M. I. R. V. A. I. ha avuto la bontà di ricordarsi di me. Io non ho termini suf- ficenti per mostrarle la mia devota riconoscenza. Sono pronto a partire al primo cenno, e posso assicurarla che il servizio del ministero 6 incammi- nalo in modo da farlo progredire colla massima facilità da chi V. A. desi- gnerà al portafoglio. Sarò ben fortunato se polendo servire in questa cani- 24 - 180 - pugna arriverò a meritare la continuazione della di lei slima e bontà, e la soddisfazione di S. M. Ho 1' onore, ec. Il ministro della guerra SotlOSCriltO FO.NTAHBLLI. C. Rapporto al viceré. Milano, 16 novembre 1812. Col mezzo del mio aiutante di campo, ho ricevuto il venerato dispaccio di V. A. I. nel quale mi assicura di poter io partecipare a codesta cam- pagna. Impaziente di corrispondere alla bontà ed alla confidenza di V. A., impiegherò certamente ogni mezzo per meritarmi la di lei soddisfazione. Io la prego a voler promoverc degli ordini positivi perchè diversi distac- camenti che si trovano sparsi qua e là, raggiungano la divisione. Il mio aiutante di campo ne ha veduti in diverse piazze. Col tempo poi suppli- cherò V. A. I. ad interessarsi per farvi unire ancora la brigala, che ora va a partire col generale Zucchi. Ho T onore, ec. Il ministro della guerra SotlOSCriltO FONTASELLI. D. Rapporto al viceré. Milano, 29 novembre 1812. La leva di 9000 coscritti e 6000 circa refrattari e disertori che ho po- tuto raccogliere al deposito di Mantova, mi olirono, A. I., il mezzo, come ho avuto l'onore di annunciarle con precedente mio foglio, di organizzare nel- l'entrante gennaio una divisione pronta a recarsi ove il bisogno lo richiederà. A tale effetto ho divisalo di portare a quattro battaglioni il 4.° e 7.' d* infanteria, ed il i." leggero a due battaglioni nell' interuo. Per l'organizzazione di questi sei battaglioni, non che per rimpiazzare molli vuoti esistenti già nell' interno, una porzione dei quali dipende anche dall'aver dovuto ultimamente formare altri tre battaglioni, uno cioè al 2." leggero, uno al i.° d'infanteria ed uno al 7.°, si rende indispensabile la no- mina di 317 uffiziali. Io mi fo sollecito pertanto di umiliarle un ruolo di proposizioni col cor- rispondente progetto di decreto. V. A. I. ravviserà da questo slato che io non presento delle duple, non avendo suflicenli mezzi [ter formarle, stante l' ingente numero degli uffiziali oa-orrcnli. Digitized by Google — 1 s? — Io posso però francamente assicurarla, che ho impiegato tutta l'attenzione possibile nella loro scelta , e che l' imparzialità sola mi è stata di scorta Del- l'eseguirla; per cui nell'intima persuasione in cui sono che i soggetti proposti meritano veramente la bontà dell' A. V. I., mi lusingo che tale lavoro in- contrerà la supcriore di lei approvazione. La mancanza d'altronde di uffìziali anziani nell'interno, ha fatto si che molte promozioni sono cadute sulla Spagna. Io conto però d' impiegare tutti i mezzi possibili perchè rientrino; intanto il servizio potrà essere per ora sufficentemente assicurato coi sottotenenti proposti nell' interno. V. A. I. rimarcherà che fra questi ve ne sono già alcuni commissionati provvisoriamente. Io ho dovuto farlo per P urgenza di provvedere al servi- zio; c nella succennata circostanza dell'organizzazione del battaglione del i." e 7.* d'infanteria e di quello del 2." leggero, e per non lasciar partire senza uffìziali il 5." d' infanteria, facente parte della brigata Zucchi. Io ho però la compiacenza di assicurarla, che essi sono i migliori per con- dotta, per capacità, per fermezza e per istruzione, per cui vivo nella fiducia che saranno per essere dall'Altezza V. I. nominali. Oltre le nomine portate dall'annesso ruolo, cioè : Capitani 68 Tenenti 82 Sottolenenti 70 Totale 220 l'Altezza V. vedrà pure dal dettaglio delle vacanze indicale nel medesimo a ciascun corpo, che mi occorre ancora un forte numero di uffìziali. Non posso quindi che supplicarla istantemente di spedirmi almeno dall'ar- mata il seguente numero, cioè: Capitani 15 Tenenti 24 Sottotenenti 60 Totale 97 V. A. I. potrà cosli facilmente fare le occorrenti nomine ove si degni di farsi presentare, dai generali comandanti la 15.* divisione e la divisione della guardia, le corrispondenti proporzioni, a cui effetto mi permetto di umi- liarle i relativi ordini pei detti generali comandanti. Per le vacanze che or possono essere nei corpi che sono a codesta armata non ho creduto di fare proposizione alcuna, nella certezza che V. A. I. es- sendo sul luogo vi provvederà. Digitized by Google — 188 — Con tutte le surriferite nomine, abbenché mi sia fatto carico di calcolare i quadri che rientrano, verrà a trovarsi dell'esuberanza; ma quest'esuberanza nell'ai tualc posizione dell'armata è indispensabile, giacché V. A. I. non ignora che la circostanza di trovarsi un corpo diviso in più parti , fa sì che ogni frazione ha sempre qualche ufGziale di più } d'altronde ve ne sono nei corpi molti per il momento inabili ad un servizio attivo. Il ministro della guerra e marina Sottoscritto Fontakelu. Risposta del principe viceré attergata al rapporto. t J'ai pris le decret propose par le ministre, mais jc désto qu'il attende « quclquc temps encorc avant la formalion des bataillons. Car si Sa Majeslé « voil ecs bataillons formés , elle pourrait cn disposcr avant que récllcmcnt « les hommes ne soient en étal de rendrc des serviecs. « Quant à l'arlicle des offìciers à envoyer d'ici , jc vois que le ministre « n'est pas informé de nolrc situalion. On va (avec beaucoup de peine) for- « mer le cadre d'un bataillon par régiment, et on renverra ce qui pourra « Tester. « Le 21 décembre 1812. Signé c Boati». > E. Il ministro segretario di Stato, al ministro della guerra e marina, ec. Parigi, 9 gennaio 1813. Desidera Sua. Maestà di essere informala dello slato di difesa in cui tro- vansi le coste del regno, e di avere un dettàglio degli approvisionamenti d'o- gni sorte, esistenti nelle piazze di Osopo e Palmanova. Benché la buona armonia che regna fra la corte di Vienna c la Francia allontani qualunque sospetto, nondimeno esige la prudenza che le suddette due piazze si mantengano nel miglior stato di difesa. Pensa parimenti Sua Maestà che sia conveniente il mantenere nel regno un corpo di osservazione ; al qual effetto si propone d' inviare costi molte truppe francesi. Vuole però che a queste si uniscano molle truppe nazionali , e desidera che P Eccellenza Vostra le proponga un piano per la formazione di un corpo di *J battaglioni, di 500 cavalli, di 2 batterie di 1C pezzi, di una com- pagnia di zappatori e una di treno. .Nel comunicarle le sovrane intenzioni, mi è grato di rinnovare, ec. Sottoscritto C. Aldim. Digitized by Google - 180 XXI. - Pag. 29. Nota tulio $tato di situazione delle truppe del regno d' Italia. Non vi è alcuna difficoltà a somministrare in febbraio dalia truppa italiana esistente nel regno gli 8 battaglioni, le 2 batterie d'artiglieria, la compagnia di zappatori, la compagnia di operai ed i 6 cassoni d* ambulanza richiesti da Sua Maestà. Si sarà però obbligati dì dare un certo numero di coscritti del 1813, giac- ché colla brigata Zuccbi, facente parte del corpo del generale Grcnicr, si è spedito la maggior parte degli uomini che avevano un anno o più di servizio. Il reggimento che ha soldati e battaglioni più antichi è il 4." leggero, elio ha tre battaglioni in Dalmazia , e che si dimanderebbe a Sua Maestà di fare riunire nei contorni di Trieste o di Laybac per completarvi il reggi- mento, e disporne per la divisione da formarsi. Alla partenza della suddetta brigata Zucchi , furono date le disposizioni per l'organizzazione di nuovi battaglioni e squadroni , onde preparare una divisione di fanteria e 2 reggimenti di cavalleria in islato di marciare alla primavera. Il vestiario, l'armamento, i cavalli, il materiale d'artiglieria ed equipaggi, tutto insomma sarà pronto entro il mese di marzo e primi giorni d' aprile. Si sottopone un prospetto dei corpi disponibili. Entro febbraio a norma delle intenzioni di Sua Maestà : i.° d'infanteria: 2 battaglioni, attualmente nel Canton Ticino. 4." leggero : 4 battaglioni colla compagnia d'artiglieria reggimcntaria, con 2 pezzi; attualmente 3 battaglioni in Dalmazia ed uno a Chioggia. 6." d' infanteria : 2 battaglioni colla compagnia d'artiglieria reggimcntaria, con due pezzi, attualmente in Macerata. 13.* compagnia d'artiglieria a piedi, colla 3.' compagnia del 2.' batta- glione del treno, con 8 pezzi. 4.' compagnia d'artiglieria a cavallo , colla 6." compagnia del 2.° batta- glione del treno, con G pezzi. 8/ compagnia degli zappatori con utensili. 3/ compagnia d'operai della marina. Ambulanza e servizi riuniti, coi cassoni necessari. Entro il mese di marzo c primi giorni d'aprile : I." reggimento leggero: 2 battaglioni colla compagnia d'artiglieria, 2 pezzi ; attualmente si forma a Trento. 4." d' infanteria : 4 battaglioni colla compagnia d'artiglieria, 2 pezzi ; at- tualmente si forma in Ancona. 7." d' infanteria : 4 battaglioni ; attualmente si sta formando a Mantova. 1.° reggimento cacciatori a cavallo: 4 squadroni di 800 cavalli; si riunisce a Crema. Reggimento dragoni Napoleone: 4 squadroni di 800 cavalli; si riunisce a Milano. I.' compagnia d'artiglieria a piedi, con una compagnia bis del treno, con 8 pezzi. 4/ c 5/ compagnia bis del I .° battaglione degli equipaggi militari , con 120 vetture alla Comloise. Colla partenza di tutte queste truppe, rimarrebbero nel regno: 12 battaglioni di deposilo. 4 battaglioni di guerra che si vanno ud organizzare coi quadri che si attendono dalla grande armata, e di cui gli uomini sono già riuniti. I deposili di cavalleria e le compagnie d' artiglieria nelle piazze. Se entrasse nelle viste di Sua Maestà il far marciare i battaglioni e squa- droni sopra marcati , sarebbe necessario I' aver dei generali dalla Spagna , giacché non se ne hanno di disponibili nell'interno, nel qual caso si pro- porrebbero i generali Palombini di divisione, Bertolelti e Rougicr di brigata. Il generale di brigala Mazzucchelli, che è in Ispagna, potrebbe rimpiaz- zare il generale Palombini al comando della sua divisione. La partenza di queste truppe renderebbe pure necessari nuovi ordini di Sua Maestà per far sollecitamente rientrare dalla Spagna c dalla grande armata i quadri che sono soprabbondanti al numero di soldati , onde aver mezzi di organizzare nuovi battaglioni , e preparare di che formare a suo tempo un'altra divisione. Milano, il 10 gennaio 1813. Sottoscritto Font anelli. XXII. — Pag. 29. « Monsieur le comte Fontanelli, jc recois votre lettre du premier janvicr ; c jc vous vois avec plaisir occuper ce poste dans des circonstances aussi « imporlantes. J'ai ordonné la réunion à Verone d'un corps d'observation, « doni le general Bertrand doit avoir le commandement. Ce corps sera com- c pose' de deux divisions francaises, fortesdc trente bataillons, et d'une di- « vision ilalienne forte de neuf bataillons du royaume et de trois bataillons c napolilains. « Désignez-moi Ics neuf bataillons que vous proposez à cct effet. Il fau- i dra en outre 500 chevaux de cavaleric légère, 1C pièces d'arlillerie ita- « henne, une compagnie du train, une compagnie de sapeurs italiens et une t compagnie d'ouvriers de la marine à tircr de l'arscnal de Venisc. Vous Digitized by Google - 191 - • devez seulcment donner tous les ordres préparatoircs, mais ne ricn rcu- • nir encore. Le corps d'observalion d'Italie sera tinsi de 40 à 45 balaillons. « Envoyez-moi l'état de situation de mon armée ilalienne au 15 janvier. « Failcs-moi un rapporl sur les places. Je if ai pas à me méGer des dispo- c sitions de l'Autriche, qui marche bien avee moi ; cepcndant il est ncces- ■ sairc que Pulmanova et Osopo soient armees. Je désirc aussi que vous me • fassicz connailre si le sccond eliameau existe à Venise et quelles soni ac- c tuellement Ics forces anglaiscs dans l'Adrialique. S ii élait possible de Taire « partir pour Toulon Ics trois vaisseaux de Venise, ce serail une bonne « opcration. Sur ce, je prie Dicu qu'il vous ail en sa sainte gardc. « Paris, le ti janvier 1815. • Ècrwtz-moi lous le» jour». Signé t Napoléos. » A. Rapporto al viceré. ■ Milano, 1G gennaio 1815. Ho ricevuti i dispacci che mi ha fatto l' onore di dirigermi da Stadisberg c da Marienwerder. Gli ordini di V. A. relativi alla guardia vanno ad essere scrupolosamente eseguili per parte mia : ciò che però debbo rimarcare si è, che difficilmente si avranno i 400 uomini dalla Spagna e ben tardi li 50 da Corfù. Sul particolare di quelli di Spagna , debbo supplicare V. A. 1. a scrìverne a S. M onde siano dati da lui stesso gli ordini per l' invio di que- sti nomini. L' imperatore prende ora per la sua guardia imperiale degli uomini che fa andare in posta a Parigi. V. A. conosce le difficoltà che anche in passato hanno incontralo in Ispagna persino gli ordini di S. M.. c quanto ritardata e non compila ne sia stata l'esecuzione: sarci quindi di parere che per avere 100 uomini di fanteria e 50 di cavalleria, convenisse domandare quasi il doppio. E colla slessa oc- casione supplico V. A. a sollecitare il rinvio dalla Spagna dei quadri e degli uflìziali esuberanti, senza di che io rimarrò ben imbroglialo nelle mie ope- razioni. V. A. giudicherà poi se per gli uomini della guardia, o almeno pei sopra- indicati quadri ed uffiziali, convenisse dar l' ordine che marciassero in posta dalle frontiere di Spagna a quelle d' Italia. V. A. S. teme a ragione che i refrattari disertino : io però debbo dire, che gli esempi di morte, dati a proposito in tutte le piazze ove sono passati dei distaccamenti di refrattari, hanno prodotto un buon effetto, ed oserei soste- nere, che la diserzione dell' armala non sarà in complesso maggiore dell'or- dinario. — 193 - Il 2." leggero ricevè fin da principio dei refrattari per completare i due battaglioni della brigala Zucchi, e se non avesse avuta una sensibile diserzione alla tappa di Castel n uovo, presso Verona , ove i battaglioni furono dispersi in molti alloggiamenti, la diserzione, che nella brigata Zucchi e stala piccola, sarebbe stata insensibile. Ora i rapporti del generale Zucchi sullo slato della sua brigala sono sod- disfaccnlissimi. Tutto sta nelP impedire la diserzione nell'interno del regno : una volta sortite le truppe, questa cessa intieramente. Ogni qualvolta, adun- que io possa conoscere in tempo i movimenti e influire sulle piccole avver- tenze da aversi pei corpi nuovi, rispondo che anche i refrattari ed ultimi co- scritti arriveranno oltre la frontiera ed all' armata senza grande diserzione. L'uso che ho fatto dei disertori e refrattari era l'unico eh* io potessi fare nel momento. La lontananza di V. A. I., il lungo tempo che in allora esi- geva la corrispondenza, m' imponevano di non rilardare una qualunque de- terminazione. La partenza della brigata Zucchi, che toglieva dal regno i soli due ultimi corpi clic vi rimanevano, cioè il 5.* d'infanteria ed il 4.° cacciatori a ca- vallo, mi metteva nella necessità di formarne dei nuovi , mollo più che io doveva ritenere sufliccnte al completamento de' corpi alla grande armata il numero dei coscritti dati ai medesimi per ordine di V. A. Non so se V. A. sarà del mio avviso, ma io ritengo più vantaggioso (giac- ché bisogna spedir coscritti per avere in qualunque maniera dei corpi) lo spedire all'armata dei nuovi corpi , che completar quelli che sono in parte distrutti dalle circostanze. Per completare questi ultimi poi, ciò che potrà farsi cogli uomini ai de- positi e colla leva della riserva, sarebbe forse vantaggioso il farlo in situa- zione lontana dall' armata e possibilmente ravvicinala all' Italia , onde facili- tare l'invio dei convogli, e diminuire il tempo di assenza dei quadri desti- nati ad accompagnarli. Per esaurire le dimande fatte da S. M. le invio col mezzo del duca di Lodi la situazione e il dettaglio dei corpi. Oggi spedirò altra situazione propo- nendo i quattro battaglioni del 4.° leggero, eseguendo con ciò le idee esterna- temi in uno dei dispacci di V. A. Perchè possa ella conoscere la situazione in cui si trovano i corpi, e quali disposizioni ho date, la supplico di esaminare quanto segue: Entro febbraio saranno disponibili : I.° d'infanteria: 8 battaglioni a 900 uomini ciascheduno. C* d' infanteria: 2 battaglioni a 900 uomini, con 2 pezzi d'artiglieria rcg- gimcntaria. 4.° leggero: 4 battaglioni a 900 uomini, con 2 pezzi d'artiglieria reggi- mentaria. Digitized by Google — 195 — 1." c 13.' compagnia artiglieria a piedi, iù pezzi, colle ì>.' e 6.* del treno. 8.* compagnia zappatori. 3. ' compagnia operai di marina. Ambulanze e servigi riuniti. Entro marzo e primi d'aprile. 4. " leggero, 2 battaglioni a 900 uomini, con 9 pezzi d'artiglieria reggi- mentaria. 4." d'infanteria, 4 battaglioni a 900 uomini, con 2 pezzi d'artiglieria reg- gi mentirà. 7.° d' infanteria, 4 battaglioni a 900 uomini, con 2 pezzi d'artiglieria rcg- ginicntaria. 1.° cacciatori a cavallo, con 800 cavalli almeno. Dragoni Napoleone, con 800 cavalli almeno. 4." compagnia d' artiglieria a cavallo , C pezzi , con una compagnia del treno. 4.* e !>.' compagnia del battaglione degli equipaggi, con 120 vetture. Tutto è disposto e lutto sarà in pronto. Gli uomini saranno nuovi , ma questa circostanza conosciuta, dipenderà dalla volontà di S. M. e di V. A. il farne queir uso che può meritare. I dragoni Napoleone saranno in buono stato prima de' cacciatori. Il 1." leg- gero sarà il meno disponibile. Sul 7." io spero bene ; siccome ho veduto che non era comandalo con la dovuta fermezza e che vi era poca subordina- zione, ho preso il partito di spedirvi provvisoriamente il colonnello Rossi della guardia di Venezia: ciò non toglierà ch'io possa cangiarlo col colon- nello VamJoni, in caso che il 4." leggero avesse da marciare. II treno e gli equipaggi non possono assolutamente esser gran cosa, ma non è possibile far diversamente. Per le due batterie di 16 pezzi ricevo in que- sto punto l'ordine di S. M. di averle pronte a partire dal 15 al 20 febbraio. Ilo bisogno, anzi necessità di uffìziali. V. A. dovrebbe prendere la misura di spedirmene un buon numero d'ogni arme in posta. Ho veduto che si spe- discono in posta a Piacenza dalla grande armala dei quadri delle compagnie d' equipaggi : sarà ben più vantaggioso per me, se mi arriveranno cosi degli uffìziali. V. A. dovrebbe oltrepassare tutti i limiti nello spedirmi uffìziali, se si ri- fletta al difetto della nostra organizzazione sproporzionala pel troppo numero di soldati in paragone dei quadri, difello che si rende maggiormente sensi- bile in corpi di nuova formazione, emergendo chiaramente la necessità di aver piuttosto un'eccedenza che una mancanza al completo in uffìziali e soli 1 uffì- ziali. La maggiore spesa che ne nasce è compensata largamente dal risparmio di perdite , che costano maggiormente e in doppio senso. Supplico V. A. a prendere in considerazione qucsle mie domande. «2S - 194 - 10 vorrei poter moltiplicarmi per oirrirmi più volle ed in più modi; lo stesso vorrei poter fare particolarmente in questa circostanza, colle truppe italiane: non so se questo zelo mi porli a non secondare intieramente colle mie operazioni la mente di V. A., ina la sollecitudine attuale della corri- spondenza mi fa lusingare clic non avrò più che ad eseguire le di lei pre- scrizioni. Uno dei bisogni più urgenti è quello di uffiziali generali: converrebbe po- terne ritrarre dalla Spagna, se V. A. non ne fa nominare di nuovi. Ho I* onore, ec. Il ministro della guerra SottOSCrittO FOKTANELLt li. Rapporto aiurnaliera air imperatore e re. Milano, il 21 gennaio 1813. Sire! La situazione delle finanze del ministero della guerra e marina del regno d' Italia, per l'esercizio 181*2 stabilitasi al primo di ottobre ultimo, liu dimo- strata la necessità di un nuovo assegno di lire 3.115,'JOI. 93. L'influenza immediata che le pendenze dell' esercizio 1812, hanno sulle operazioni amministrative dell'anno corrente è un oggetto che merita i su- periori riflessi di V. M. 11 vestiario, il materiale d'artiglieria e le rimonte sono, fra i diversi ser* vigi, quelli che risentono principalmente dalla suddetta influenza, quindi sod- disfacendo siffatti debili pel preceduto esercizio si faciliterà l'andamento del corrente, e si potrà altresì ottenere dagli appaltatori lu continuazione delle loro somministrazioni alle medesime vantaggiose condizioni dell' anno scorso. Tale, o Sire, è la persuasione in cui sono della utilità di dimettere i debili del 1812, che opinerei meno svantaggioso di diminuire gli assegni del cor- rente esercizio, che di lasciare insolute le suddette pendenze. Egli è in questa vista che mi induco a supplicare V. M. di volerci accor- dare l'assegno delle lire 3,115,901. U2, invocale e dimostrate necessarie colla surriferita situazione di finanza. Sono col più profondo rispello, ec. Il ministro della guerra e marina Solloscrillo I O.m .OJELLI. Digitized by Google Rapporto al viceré. Milano, 2-2 gennaio 4813. Dopo gli ordini di S. M. comunicatimi dal ministro Aldini, e di cui diedi cognizione a V. A. I., ricevei direttamente gli stessi ordini dnlP imperatore ; gli proposi, come chiedeva, 9 battaglioni per far parte del corpo d'osser- vazione , cioè 2 del i .% 2 del 6.° d* infanteria , 4 del 4.° leggero , op- pure del 4.' d' infanteria e quello della guardia di Milano. Non avrei saputo dove prendere un nono battaglione senza separare nuo- vamente que' pochi corpi che si organizzano. D'altronde il battaglione di Mi- lano è in buonissimo stato. Scrissi a S. M. che li avrei portati a 000 presenti, prevalendomi di uomini delle compagnie dipartimentali per completili' ti. Questa misura era tanto più vantaggiosa in quanto che si hanno dalle compagnie suddette degli no- mini che contano già un anno di servizio. S. M. mi domandò un rapporto sulle piazze e le coste, ciò che eseguii con un breve cenno su ciascheduna. Quanto ad Osopo e Palmnnova gli feci conoscere che erano armate, e che se avesse voluto npprovigionnrle, ne avrei aspettati gli ordini. Dietro sua dimanda gli spedii nota sulle forze inglesi nell'Adriatico, c gli feci conoscere che non esisteva che un solo paio di camelli, giacche si aspet- tavano ancora dal ministero della marina e colonie , i piani che gli erano siali spediti dal porlo di Venezia dietro sua domanda. Non so se S. M. si lagnerà di ciò, ma visto il rilardo del ministro Decn* a riscontrare e la scarsezza di fondi, io non credei in quest'anno di spin- gere la cosa, ritenendo essere maggiore del mio dovere, l' interesse del sud- detto ministro per sollecitare la costruzione. S. M. poi scriveva : S'il était pomble de (aire partir pour Toulon leu troia vameaux de Venite ce terait une bonne operatimi. Su di ciò non l' ho ri- scontrato, ritenendo suffìccnle il marcargli l'esistenza d'un solo paio di ca- melli. L' imperatore mi ha ordinato di scrivergli tutti i giorni, al che mi sono possibilmente conformato, non sapendo alcuni giorni cosa scrivere che po- tesse meritare di andare fino a lui. Io gli ho posto soli' occhio i corpi disponibili nell' interno, gli ho pro- posto di fare, ad esempio di quanto si eseguisce in Francia , una leva sui residui delle quattro classi anteriori a quella del 1814. Ho giudicato che potesse trovar malfatto chi? io attendessi un eccitamento per fargli una tale proposizione. In altro rapporto giornaliero I' ho suppli- calo di rinnovare gli ordini per far rientrare i quadri esuberami della Spagna. — 1 «JG — Aspetto di avere altri suoi ordini anche per arrivare cosi a conoscere ciò eh' egli può desiderare in questi rapporti giornalieri. Io aveva al principio dell'anno inviale a S. M. le mie rispettose felicita- zioni. S. M., nello scrivermi, dice: « Je recois volre lettre du premier jan- t vicr: jc ne me souvenais pas que vous aviez le portefcuillc de la guerre; t jc vous vois avec plaisir occuper ce poste dans des circonstanccs aussi « importanles. » Quanto sensibile alla seconda frase di tanta bontà doli 1 imperatore, altret- tanto mi ha fallo pena il dover giudicare che la prima tendesse a rimpro- verare di non essermi preventivamente diretto con rapporti a lui. lo aveva credulo di mio dovere il seguire il sistema introdotto fino a che fosse altri- menti disposto. Non ho fallo cenno alcuno su di ciò a S. M.;c non lo fac- cio con V. A. che per la conGdenza che m' ispira la di lei bontà, ed al solo oggetto d'informarla d'ogni circostanza che mi riguarda. Tutti i corpi che si organizzano vanno prendendo consistenza. Il reggi- mento dragoni Napoleone diverrà belio e buono. Arrivano il 22 febbraio 140 uomini da Tolosa; lo squadrone che è stalo quasi tutto l'unno a Si- nigaglia è in uno stato eccellente : ogni sotl' ufficiale o brigadiere ha fallo campagna ; in somma sarà in complesso un buon rcggimenlo. Colla leva della riserva penso di fare altrettanto coi dragoni Regina in modo di rior- ganizzare il reggimento prima dell' estate. Lo stesso farò per il 2.* c 5." cacciatori e pei reggimenti che formano la Ili.' divisione. Rinnovo però a V. A. le mie premure per avere uffizioli di ogni arme in quaulilà. Vorrei che V. A. mi autorizzasse a dare un sottotenente di più per compagnia a tutti i corpi organizzali di fresco che ricevono V ordine di entrare in cam- pagna : saranno fondi bene impiegati. Finora non ho avuti ordini ancora oltre quelli delle due batterie di cui ebbi l'onore di renderle conto il 16; ma non possono ritardare. V. A. 1. conoscerà le misure prese per aver cavalli dai comuni : credo che converrà prendere in gran parte cavalli da tiro, giacché poco si potrebbe avere in cavalli da sella buoni per il servizio. 10 non aveva creduto di promovcre indirizzi delle compagnie dipartimen- tali, che non possono mai essere considerate come guardie nazionali. Il duca di Lodi lo ha desideralo, ed io le ho eccitate a farli. 11 generale Polfranceschi mi annuncia che la gendarmeria offre 100 de" suoi cavalli, che rimpiazzerà subito pel suo servizio. I cannonieri di marina hanno chiesto di andare all' esercito. Ogni giorno sembra che maggiormente si risvegli il sentimento di prestarsi ai bisogni dello Slato e degli eserciti. Debbo supplicare V. A. I. a pensare ad ufliciaii generali da destinare ai corpi che vanno a riunirsi. Per quanto V. A. medesima ha dello, veggo la necessità di averne di buoni per il servizio attivo. Molti non ne sono su- scettibili per la loro salute. Dipenderà da ciò il buon ordine delle divisioni, massime con corpi totalmente nuovi. Paiombini, Zucchi, Bertolelti, Schiaz- Digitized by Google - 107 - zclti e Rougier sono i più capaci. Zucclii c Bcrlolctli comanderebbero bene anche una divisione. Fuori di quelli che sono sotto gli occhi di V. A., che io non posso giudicare, non ne conosco altri suscettibili di fare un servizio quale lo richiedono le circostanze ed il bene delle truppe italiane. In questo caso io sono del rispettoso avviso che convenga nominarne dei nuovi. Sempre non parlando di quelli che sono sotto gli occhi di V. A. , i colonnelli Sanlandrea , Bcllotli, Cornetti e Rossi sono, n mio parere, fra i migliori. Ho T onore, ce. Il ministro della guerra SotlOSCrittO FONTAMSLLt. XXIII. - Pag. 29. ■ Monsieur le conile Fontanella « Dans le rapporl que vous m'avez envoyé je ne vois pas le nombre des « pièces en battei ir à Palmanova. Jc ne crois pas nécessaire d'y avoir un « armement complrt ; il parali convcnablc de n'y avoir qu'un demi-armc- • meni, afin que quaranle-huit heures après que la place aurait élé menu* « cée on puissc faire feu sur tous Ics points. Failes-moi un rapport particu- « lier sur Malghera. Il est necessaire que ce fori ait au moins un demi-ar- « mement en batterie. Quant a Ancóne, il doil ótre parfaitement arme. < Il serait nécessaire d'avoir à Palmanova , mais sans jcler l'alarmc , « COO. 000 rations de farine ; il y en a 250,000 de biscuit : reslcrait donc « 350,000 rations de farine ou 4000 quintaux : faites-les y passer cornine € approvisionnement de siège, inscnsiblement et sans que cela fasse sensa- t lion ; mellez-y aussi 600,000 rations de riz, ce qui fail, à une once par • ralion, 400 quintaux. Il est nécessaire d'avoir ce fond d'approvisionne- < meni. La viande, le vin, l'enu-dc-vie, le bois, le fourage on se Ics pro- « curcrait en cas de nécessilé, nécessité que je ne prévois pas. Suivez le « méme principe pour Osopo, Malghera et Ancóne. Pour Osopo , il suffil « d'avoir le dixième de ce qu'on demando pour Palmanova ; pour Malghera « également le dixième de ce quoti demando pour Palmanova, et pour An- « cóne le tiers. Écrivez au general Bertrand, qui doit commander le corps « d'observalion d'Italie , pour tous Ics délails relatifs a la formation de la « division italienne. .Mon intcnlion est que celle division se mette en mouve- « meni le 15 février afin qu'ellc soit réunic à Brescia vers les premiers • jours de mars. Sur re, eie. « Fontainebleau, ce 23 janvicr 1813. Signé t NapoUon. • Digitized by Google -198- XXIV. — Pag. 29. c Monsicur le comic Fonlanclli ! « Je recois volre rapporl sur la format imi de la division italicnnc. J'ap- c prouve qu'ellc soit forimi du premier balaillon de la gardc de Milan , c du second balaillon du premier régiment de ligne , du secuud du G. r de t tigne el du quntrième du 4/ de ligne. On ne peul pas employer le 4.' « d'infanterie légèrc parecque ce soni des réfractaires. « J'approuvc égalemcnt ce que vous proposcz pour la cavatene. i II faut actucllemcnt que vous fassiez counallre ce qui resterà cn Italie « de troupes italiennes pour la gardc de Palmanova, de Venisc , d'Ancóne c ci pour la policc du pays. c Quant aux troupes franeaises, il y cn aura toujours à pcu prcs la t méme quanlilc, cn conscqucnce de la levée que je vicns de faire. Sur ce, eie. « Fontaincbleau, ce 23 janvicr 1815. S ignei t Napoléox. » XXV. — Pag. 29. Rapporto giornaliero a S. M. V imperatore e re. Sire ! Qualora V. M. adottasse le misure ebe bo avulo P onore di pro- porle per la partenza di tutte le milizie disponibili e per la leva di nuovi coscritti, debbo farle presente die la mancanza ebe si fa sentire maggior- mente è quella di buoni ufiìziali e solt' uffiziali. In questo stalo di cose io non avrei a proporre a V. M. , che di far rien- trare alcuni quadri o corpi dalla Spagna. Qualora potesse entrare nelle combinazioni vostre, o Sire, il far sostituire da altre soldatesche la divisione Sevcroli che è nell'Aragona , o parte delia medesima, si otterrebbe il van- taggio di formare subitamente buoni battaglioni suscettibili di buon servizio. Se però V. M. non credesse dover far rientrare alcun corpo dalla Spa- gna, la supplico di ordinare che siano rimandati nel regno gii ufficiali c soli' ufficiali sovrabbondanti al numero di battaglioni e squadroni che ha ogni divisione. A quest' effetto umilio a V. M. uno stato indicante i diversi corpi che compongono le due divisioni in Ispagna. V. iM. giudicherà se non fosse più conveniente il formare una sola divi- sione, ordinando che ognuna delle attuali divisioni formi una brigata : cosi potrebbero ritirarsi ancora altri ufficiali generali. Il nemico ha predato tre trabaccoli mercantili, uno nelle acque di Ancona e due nelle acque di (loro, ciò che da mollo tempo non era arrivato. Sono col più profondo rispello, ce. Milano, il 25 gennaio 1813. Il ministro della guerra Sottoscritto Fontaselu. Digitized by Google - 199 - Stato dei corpi che formano le dna divisioni in hpagna : Divisione Palombini all' esercito del centro : Generule di divisione, Pulombini. Generali di brigata : Saint- Paul e Schiazzelti. 4." reggimento d' infanteria : due battaglioni. idem due idem 2/ leggero: due idem Reggimento dragoni Napoleone : due squutlroni. Artiglieria u piedi: una compagnia Artiglieria a cavallo: una idem Treno d'artiglieria: una idem t Zappatori : una idem Divisione Severoli all'esercito d'Aragona: Generale di divisione, Severoli. Generali di brigata : Mazzucchelli, Bertoldi! c Rougier. I." reggimento d' infanteria: due battaglioni ^ colla compagnia d'irti- 7." idem due idem t glicriu rcggimcnlariu. leggero: due idem i ' reggimento dei cacciatori a cavallo : due squadroni. Artiglieria a piedi : due compagnie. Treno d'artiglieria: una compagnia. Zappatori : una idem XXVI. — Pag. 29. Rapporto giornaliero a S. M. l'imperatore e re. Sire ! Aveva io già da qualche tempo proposto al principe viceré di or- dinare la leva dei 0000 coscritti della riserva di qucsl' anno da farsi dal primo al I li febbraio. Ricevendo oggi l'avviso ch'egli non ne ha dato l'ordine, supponendo che V. M. lo avesse fatto direttamente, ho giudicalo consentaneo alle vostre viste, o Sire, di non ritardarne più oltre la leva, e ne ho dato gli ordini. Con questi coscritli porterò a numero i quinti battaglioni dei reggimenti, e specialmente quelli del 4.* e 6/ d' infanteria in Ancona, c quello del \ * nel Canlon Ticino. Mi lusingo che V. M. non disapprovi il mio operato. V. M. conosce eh' io sono occupalo ad organizzare un reggimento di cac- ciatori che giornalmente riceve cavalli. Per ottenere più sollecita istruzione avrei desiderato di riunire al reggi- mento cento uomini dislaccati sulle coste della Romagna a Sinigaglia e Ri- Digitized by Google -200 - mini come più anziani soldati per servire di Tondo alle loro compagnie. Non credo che possano essere assolutamente necessari alla difesa delle coste. Il generale Vignolle, comandante le truppe nel regno, non ha creduto di aderire alla mia domanda. Supplicherei V. M. a darne 1' ordine.' Milano, il 25 gennaio 1813. Il ministro della guerra SotlOSCrittO FONTAKELLI. XXVII. - Pag. 29. « Monsicur le conile Font unel li ! « Il y a cn Italie douze régiments de ligne ou d'infanterie légerc, ce qui c fu il quaranti -Inni hataillons. Mon intentimi est que vous m'envoyiez la si- « tualion de ces régiments, balaillon par balaillon , compagnie par compa- € gnic, cn ayant soin d'indiquer de quelle date est la siluation. De meme • pour la cavalerie, l'artilleric et le genie. Il faul m'envoyer cet étal tous • les mois. Vous pouvez cn suite faire une récapitulation pareille ù celle que « vous m'avez cnvoyéc le 15 de ce mois. c Dans vos élats du 15 jonvicr vous portez l'armée à 80,000 homnics, « mais Ics pertes faitcs cn Espagne ci à la grande armée dimeni exiger une « déduclion de 24,000 hommes. On ne pcut donc calculer que sur I'ckìs- « tence d'une armée de 50,000 hommes. Vous l'augmcntercz par un appel € de 0000 hommes sur la resene de 1813; l'armée sera donc de 02,000 ■ hommes. Vous me préscnterez un projet de décrcl pour que les halailions « qui soni cn Espagne soicnl reduils a huit ou dix en y versant tout ce que « Ics aulrcs cadres ont de disponiblc, ci cn renvoyant ces cadres en Italie. « Mais il faul avoir soin que Ics hommes ne sorlenl pas de leurs régi- « ments, c'est-à-dirc que les régiments qui onl Irois balaillons en gardenl « un ou deux en versant dans ceux-là tous leurs hommes disponibles, ci i renvoicnl l'autre balaillon en Italie. Vous donnerez ordrc que lous les 4 cadres des seize balaillons qui élaicnt au qualrièmc corps de la grande ar- « race retournenl cn Italie, hormis ceux de deux balaillons de ligne et un « d'infanterie légère dans Icsqucls on incorporerà ce qu'il y a de disponi- c ble dans les seize balaillons. « Vous envcrrez au corps d'obscrvalion d'Italie, qui se réunit à Vérone, < Ics huil bataillons ainsi que jc vous l'ai déjù mandé. Les quaranlc-huil • balaillons de l'armée d'Italie soni donc cinployés ainsi qu'il suil : ■ 8 ou 10 cn Espagne ■ 17 è la grande armée, doni G au corps du général Grenier, 3 au c quatrième corps et 8 au corps d'obscrvalion d'Italie. < 25 balaillons hors du royaumc. • II cn resterà donc 21 ou 23 iudépcndammcnl des cinquicmes balaillons Digitized by Google -201 - « qui seront tous complétés ovec la conscription de l'ari 1814, el sii est né- « cessaire, par un appel sur les conscriptions anlérieures. « Cavatene. — li y a au quatrième corps 4 régimenls, deux de chasseurs c et deux, de dragons. Pour les deux de chasseurs, le cadrcde l'uri renlrcra c cn Italie, et le cadre de l'aulre, complète' avec ce que tous les deux ont « de disponible, resterà à Nuremberg ou à Bamberg. Il en est de mème des « dragons: un régimcnl resterà à Bamberg ou Nuremberg, et l'autre re- t lournera en Italie. Vous ferez partir le plutót possible COO dragons et COO « chasseurs pour recruter ecs deux régimenls à Bamberg ou Nuremberg. « Vous ferez partir avec eux autant de chevaux harnachés que vous pour- « rez; et les chevaux nécessaires pour compléter vous les ferez acheler à c Bamberg. Erifìn vous ferez faire dans celle ville les harnais nécessaires, de c maniere qu'à la Gn de mnrs ces deux régimenls puissenl cntrer cn tigne « avec 800 chevaux chacun. Vous complélercz le premier de chasseurs à c 1000 chevaux et 1000 hommes ; il fera partie du corps d'observalion c d'Italie. Tous les hommes et les chevaux offerls par les communcs et les c cautons vous les incorporerez dans ces cinq régimenls a raison de 400 • hommes par régiment , s'il y a 2000 chevaux à répartir , ci ù raison de c 500 s'il y en a 2500. Cela completerà vos régimenls à mille hommes et à € mille chevaux. Le qualrièmc de chasseurs est déjà à ce compiei ; le prc- « miei- de chasseurs a 225 hommes et 225 chevaux. Vous avez mille hom- « mes au dépòl des chasseurs et le méme nombru cntre les deux régimenls • de dragons. Vous avez donc 3225 hommes , indépendammont de ce qui « reste aux quatre régimcnts qui soni à la grande armée. Il est donc pro- « bable qu'avec les dons qui seront de 2000 hommes et de 2000 chevaux , « vous pourrez metlre ces régimenls au compiei, et alors on aura le résul- « tal suivant : « Deux régimenls de chasseurs et un régiment c de dragons ù la grande armée 5000 hommes ■ Deux régimenls de chasseurs et un régiment • de dragons en Italie 5000 hommes 6000 hommes « La division du corps d'observalion d'Italie aura son artilleric ; la divi- • sion de la grande armée l'a déjà. Tout ce qui appartiendrait au qualrième « corps du trafn d'arlilleric pourra se rendre en Italie pour s'y réorganiser. « Pour le moment j'altendrai la réponsc et l'étal que je vous demande , c avant de rien slatuer sur la levée des années anlérieures. J'approuve que « vous ayez levé 6000 hommes sur la levée de 1813 ; dans la réparlilion de € ces 6000 hommes, il esl nécessaire que vous donniez bcaucoup au train « d'arlilleric el aux équipages militaires, afin de les réorganiser. Il faut aussi 26 Digitized by Google - 202 - « donner aux régimcnts qui étaient au quatrième eorps de la gendarmerie. • Sur ce, «te. « Paris, ce 31 janvier 1813. Signe € Napoléon. » XXVIU. — Pag. 29. « Monsieur le comte Fontanili ! « Je recois votre Icllre du 29 janvier dans laquelle vous me faites con- ■ naitre que les places d'Ancóne el de Palmanova onl un cominencetnenl « d'armement qui les mei à l abri d'un coup de main. Je regarde cela « comme suflìsant. Sur ce, etc. « Paris, le 4 février 1813. Signé « Napoléon. » XXIX. — Pag. 29. Rapporto al principe viceré. Milano, 4 febbraio 1815. Sua Maestà ba approvato che la divisione che dovrà far parie del corpo d' osservazione sia composta come segue : l'n battaglione di Milano. Due battaglioni del 1." d'infanteria. Due del G. c w || a com p a g n j a d' artiglieria reggimcnlaria. Quattro del 4. C Un reggimento cacciatori a cavallo. Due compagnie d'artiglieria a piedi con due di treno e 16 pezzi. l'na compagnia di zappatori. Una compagnia di operai della marina. Mi ba ordinalo di pormi in corrispondenza col generale Bertrand per tutti i dcltagli risguardanti questa divisione, clic e sua intenzione di mettere in movimento il 15 febbraio onde sia riunita a Brescia pei primi giorni di marzo. 10 mi lusingo di fare in modo che tutto sia pronto e possibilmente in buon ordine. Mancano generali : attendo perciò gli ordini di V. A. I. Sua Maestà mi ha ordinato di far mettere insensibilmente, senza che ciò apparisca, nella piazza di Palmanova 4000 quintali di farina e 400 quintali di riso per fondo d' approvigionamento, e di fare lo stesso per Osopo, Mal- ghera ed Ancona in proporzione. Mi occupo di regolare V esecuzione di que- sta superiore disposizione. 11 mio aiutante di campo Provasi mi disse che V. A. I. non credeva di darmi l'ordine per la leva della riserva, giudicando forse chcS. M. lo avesse fallo. Digitized by Google — 203 — Io, che mi riteneva alla proposizione fallane a V. A., non ne aveva fallo parola a S. M. che nell'alto che, coni' ebbi l'onore di comunicarle, gli pro- posi una leva sulle coscrizioni passale e quella del 1814. Non esitai dun- que a diramarne l'ordine, c ne resi conto all' imperatore. Spero che V. A. non disapproverà il mio operato. Neil' interno tutto è tranquillo. Questi ultimi giorni sono accaduti alcuni inconvenienti a Pavia fra gli scolari dell' università c la soldatesca. Non è però stala usata alcuna via di fatto: mi lusingo che le misure prese di con- certo colle autorità civili impediranno qualunque ulteriore inconveniente. V. A. conosce già quante offerte vengono fatte. Io mi lengo certo , se V. A. non ordina differentemente, che fra, pochi mesi saranno formati di nuovo e completati i drogoni Regina, il 2.° e 3.° cacciatori. Basterà che io abbia uffiziali. Sono sempre più convinto dell' utile dei depositi generali. Vorrei che V. A. I. mi autorizzasse a farne uno o due di fanteria. Le disposizioni sa- rebbero date a poco a poco ed a misura delle circostanze, e si arriverebbe allo scopo insensibilmente. Il ministro della guerra e marina Sottoscritto Fo.ntanelli. XXX. — Pag. 29. Rapporto a S. M. /' imperatore e re. Sire ! Pongo sott' occhio a Vostra Maestà lo stalo di situazione delle mi- lizie italiane che rimarranno nel regno oltre i corpi destinati all' esercito di osservazione. Iti questo slato sono compresi i COOO coscritti della riserva che attual- mente «i levano, e che saranno ai corpi entro quindici giorni al più tardi. Quanto alla difesa delle piazze forti, e principalmente di Palmanova, Ve- nezia ed Ancona, Vostra Maestà vorrà che oltre le guarnigioni ordinarie ci siano corpi che avvicinino quelle piazze onde completare le guarnigioni in caso di bisogno, e pronti ad agire per qualunque altra circostanza. Proporrei dunque che vi fossero nel regno due divisioni attive : la prima a porlala delle piazze di Venezia e Palmanova, la seconda a portata di quella d'Ancona. Mi permetto di sottoporre a Vostra Maeslà un progetto il quale per la maggior parte è basato sulla ubicazione attuale dei corpi. Milano, il 5 febbraio 1813. SoltOSCrìltO FoNTASELLI. Digitized by Google — 204 - PRESIDI!. Venezia : sei battaglioni italiani 4700 uomini Palmanova ed Osopo : due battaglioni francesi 4 400 » un battaglione italiano . 700 » Ancona: tre battaglioni italiani 4900 » Mantova : tre idem 4 700 » 1 prcsidii di Peschiera e Legnago sono forniti provvisoriamente da compa- gnie di veterani. DIVISIONI ATTIVE. Prima divisione. Prima brigata ad Udine : quattro battaglioni francesi 2800 uomini due italiani 4300 » Seconda brigata a Padova e Treviso : sci battaglioni italiani 4000 . Ina batteria d' artiglieria italiana a piedi di 8 pezzi. Seconda divisione. Prima brigata ad Ancona e Pesaro : un battaglione francese 700 uomini uno italiano 800 » Seconda brigata a Forlì : due battaglioni stranieri .... 4000 » tre battaglioni italiani 2400 » Una batteria d' artiglieria leggera italiana con 6 pezzi. CANTON TICINO E TIB0L0. Canton Ticino : due battaglioni italiani 4600 uomini Tirolo : un battaglione italiano 500 > Il reggimento dragoni Napoleone, della forza di 4000 cavalli, potrà essere unito ad una delle due divisioni attive. XXXI. — Pag. 29. Rapporto giornaliero a S. M. V imperatore e re. Sire ! Per poter più sollecitamente far conoscere a Vostra Maestà la quan- tità d' uomini occorrente al suo esercito italiano onde portarne lutti i corpi al completo, ho pensato sottoporle un quadro indicante i battaglioni , squa- droni e compagnie mancanti da riorganizzarsi. Digitized by Google -205 - Vostra Maestà rileverà dall' unito stalo, che vi sarebbero 15 battaglioni da formare, compresi 2 dalmati , 1 1 squadroni e 1 8 compagnie d' artiglieria, treno, zappatori ed equipaggi militari. È da osservarsi che per rimettere a numero la guardia abbi- sognano circa 4500 uomini Per battaglioni e compagnie da formarsi 15,790 • Totale 20,290 Dal che deducendo per le offerte dei comuni circa . . . 2000 > Ne rimarranno necessari 1 8,290 > Vostra Maestà, dietro questa esposizione, potrà decidere sulle leve che ho avuto I' onore di proporle , le quali darebbero luogo ad allestire sollecita- mente altre due divisioni da spedire ali* esercito, lasciando nel regno di che supplire alla difesa delle piazze e delle coste. Milano, il 9 febbraio 1813. SoltOSCritlO FuSTAXEtLl. Fanteria. 42 battaglioni esistenti. 11 » mancanti uomini necessari 10,920 17 squadroni esistenti 11 » mancanti uomini mancanti 2750 Artiglieria, genio, equipaggi militari. 41 compagnie esistenti. 18 • » mancanti uomini necessari 2120 Totale 15,790 XXXII. - Pag. 29. ■ Monsieur le comte Fontanelli ! Jc crois vous avoir déjà mandé qu'au « premier mare la division italienne devra étre réunie à Brescia forte de € 13 balaillons, savoir : les 2 balaillons de Milan, les 4 nouveaux bataillons « provenants de la formation des compagnies dcpartcmentales en régiment c et les 7 autres que vous avez designés ; plus une batterie de 1 6 picces de « canon et une batterie d'artillerie à cheval s'il est possiblc, ayant leur dou- Digitized by Google - 200 — c blc approvisionncmcnt, une compagnie de sapeurs, une compagnie d'équi- c pages de 0 caissons d'ambulancc, une compagnie de marins de 400 hom- t mes, une compagnie d'ouvriers de la marine égalcment de 100 hommes; • ces dernières compagnics attacbées au pare du genie ; 4 ou 6 officiers du c genie ilaliens ; enfin une brigadc de 2000 chevaux. Tout cela doit étre < prét en tout ou cn partie à Brescia ou premier mars, afìn de pouvoir tra- « Terser le Tyrol dans le couranl de mars. Correspondcz là-dessus avec le « general Bertrand. Lcs trois divisions franraises du corps d'Italie doivent • étre réunies à Bassano, Vicence et Verone à peu-près à la méme epoque; € la première division pourra méme, lorsqu'elle sera réunie , se porter sur « Trcnlc. Donnez tous Ics ordres et prenez toutes Ics mesures qui dépen- c doni de vous. Je me deciderai ultérieurement à attacher Ics 3 bataillons c napolilains à la division italienne ou a une des divisions franeaises. € Sur ce, ctc. c Paris, le 8 févricr 1813. Signé c Napoléor. » XXXIII. — Pag. 29. • Monsieur le comic Fontanelli t i La division italienne, Torte de treize bataillons, doit étre réunie à Brc- i scia, et les trois bataillons napolilains doivent étre réunis à Mantoue ; ce « qui fait seize bataillons avec deux batterics d'arlillcrie è pied et leurs c caissons, une compagnie de sapeurs des outils et une compagnie des équi- • pages mililaires et des ambulances. Toutc celle division pourrail-ellc par- t tir dans Ics premiers jours de mars pour Augsbourg ? Quand les trois au- « tres divisions franeaises seront-elles réunies à Vérone, Vicence ci Bassano, c et pourront-cllcs partir ? t Sur ce, etc. « Paris, le 17 février 1813. Signe « Napoléon. » A. Rapporto al viceré. Milano, 24 febbraio 1813. Il battaglione del 1.° d'infanteria e quello della guardia di Milano metten- dosi in marcia il 26 del corrente per riunirsi alla divisione di cui fanno parte, questa piazza va a rimanere senza guarnigione. Io ho bensì dato gli ordini perchè un battaglione del 2.* leggero, forle di 500 a C00 uomini che trovasi a Brescia, venga costi, ma essendo questo bat- taglione composto in gran parie di uomini della riserva, è necessario, perche Digitized by Google - 207 - siano vestiti, il ritardo di qualche giorno all'esecuzione del movimento. Per supplire quindi al bisogno della piana in questo frattempo, ho ordinato che facciano servizio i cacciatori della guardia reale, malgrado alcune rimostranze fattemi. Io mi lusingo che V. A. sarà per approvare queste misure. Il "2-2 sono qui arrivati 140 uomini a piedi dei dragoni Napoleone prove- nienti da Tolosa : questo distaccamento era in ottimo stato, ed ho preso an- che dal deposito dei dragoni Regina degli uomini da passare a questo reg- gimento, onde metterlo più sollecitamente in islalo dipartire a 1100 uo- mini e 1000 cavalli. Il generale Renard avendomi fatto sentire che il cattivo stato di salata 10 rendeva incapace di entrare in campagna, vi ho sostituito il generale Santandrea. Credo bene di lasciare al 7.* il colonnello Rossi, che vi avevo posto prov- visoriamente, sembrandomi che egli dia de' buoni risultati , dachè ne ha as- sunto il comando. Ho l'onore, ce, ec. P. S. Raccomando a V. A. I. di prendere in considerazione il mio rap- porto sugli equipaggi d'alto bordo, e specialmente pel battaglione de' can- nonieri marinai. Si avrà la risorsa di formare la compagnia d'artiglieria della guardia e di avere de' granatieri per la guardia medesima. V. A. I. dovrebbe promuovere contemporaneamente una ricompensa per 11 colonnello Trouchon , quale per esempio la decorazione della Corona ferrea. Ho l'onore, ce., ec. Il ministro della guerra SotlOSCritlO l ti M ANELLI. B. Rapporto al viceré. Milano, 23 febbraio 1813. Ho spedilo l'ordine al colonnello Arese di ritornare in Italia: non essen- do egli in islalo di servire attivamente, proporrei a V. A. I. di nominarlo aiutante comandarne e di farlo rimpiazzare al suo reggimento dal colonnello in secondo Rossi. Per utilizzare il colonnello Arese, qualora non fosse ammalato al punto di nbn potere servire in alcun modo , io sarei nel caso di rinnovare la do- manda che ho fatto a V. A. per destinarlo capo della prima divisione al ministero. Io ho veramente necessità di qualcuno capace, giacché ho dovuto fare io slesso molte cose: non vi è un militare a quella parlila, che ne ha il mag- gior bisogno. - 208 - Quanto al colonnello Arese io ritengo che sia probo, prudente ed intelli- gente : egli ha quello spirito d' ordine che conviene in un ufficio, ed io ho dovuto persuadermene dacché sono nel ministero, giacché niun colonnello o comandante di corpo si teneva in una più regolare e precisa corrispondenza. La nomina del maggiore Bozzolini a colonnello del 4.* d'infanteria lascia scoperto il i .* leggero : non so se V. A. voglia premiare qualcuno di quelli che possono aver meritato nell'ultima campagna, e m'astengo dal farne la proposizione di rimpiazzo. Prendo tutte le misure per assicurare la partenza in buon ordine della divisione. Mancano ancora molti ufficiali. Io ho ritardalo per averne dalla grande armata e dalla Spagna. Per rimediare poi ai vacui più indispensabili prendo il partito di com- missionare degli uffiziali come feci per la brigala Zucchi. Ne proporrò subilo dopo la definitiva nomina a V. A. I. La persuasione in cui sono, di non agire che per il bene del servizio, e colle possibili pre- cauzioni, mi porta a credere che V. A. non troverà motivi di disapprovazio- ne, e da negare la sua sanzione al mio operalo. Ilo l'onore, ec, ec. Il ministro della guerra Sottoscritto Fontanelli. XXXIV. - Pag. 29. < Monsieur le corate Fontanelli ! < Jc donne ordre de faire partir le 10 mars la division italienne forte de c treize balaillons avec son artiilcric et scs ambulances, et tout ce qui doit ■ en faire parlie. Jc donne cgalement ordre qu'on fassc partir la cavatene. • Sur ce, eie. t Paris, ce 27 février 1813. Signé « Napoléon. » XXXV. — Pag. 29. t Monsieur le comte Fontanelli ! « Ayant retiré de l'Jllyrie les quatre balaillons du 23.* régiment et le • bataillon du 8/ d'infanterie légère, Trieste se trouve dépourvuc de troupes. ■ Il doit y avoir suffisamment de Croales à Ragusc , où il exisle d'ailleurs « trois balaillons, italiens. Je désirc que vous fassiez partir pour Trieste deux • bataillons provisoires de 600 hommes chacun, lesquels seront composés de « jeuncs gens qui ne sont pas destinés à faire parlie du corps d'observation « d'Italie ; ils tiendront garnison à Trieste et se formeront là. Je fais don- t ner ordre au général Vignolle de former égaleraent un bataillon de 600 « conscrits francais, de ceux qui ne sont pas destinés au corps d'observotion Digitized by Google - 209 - « d'Italie, et de diriger ce bataillon sur Trieste, ce qui n'unirà dans celle « place 1800 In humus qui mettcnl la ville et le liltoral en sùreté jusqu'à « ce que la conscriplion de 1814 arrive, et que je puisse Taire Ics disposi- « lions convcnnblcs pour l eie. Sur ce, ctc. « Poris, ce 27 févricr 1813. Signé t Napoléoh. ► XXXVI. - Pag. 29. • Monsicur le general Fontanclli! Je recois votre lettre du 23 par laquellc ■ je vois que vous avez cnvoyé l'Olimpie, YEslaffette , la Trompelte et la « Mondine à Corfou. Cela remplit mes intention*. Sur re, ctc. . Paris, le 2 mars 1813. Signé « Napoléon. » XXXVII. - Pag. 29. c Monsìeur le général Fontanelli ! Je recois volre lettre du 23 fóvrier par . laquellc vous me faites connaltre le moment où Ics différents regiments . de la division pourront partir de Brescia. Envoycz-moi un ctat du pré- t seni sous Ics armes, lei qu'il sera au moment du départ. Le régiment na- « politain et le premier de cacciatori combien auronl-ils d'bommes? Je • vois avec plaisir que 1G pièces d'artillerie à pied et G pièces d'artillerie « légère, cu tout 22 pièces, soni prétes à partir. Je m'en rapporte à votre « relè pour fournir tout ce qui est nécessaire à celle arlillerie ; la gioire de c nos armes y est altacbée; j'avais ordonne que le départ commencat le IO, • mais je vois que la cavatene ne pourra commencer so» mouvcmcnl que • le 15. Sur ce, eie. « Paris, le 2 mars 1813. Signé « Napoléo*. » XXXVIII. - Pag. 29. c Monsicur le comic Fontanclli ! Le 7.* bataillon de traiti d'artillerie qui € est à Vérone doil recevoir par la diligcncc des effets d'babillement. S'il t ne Ics a pas recus, faites-lui-cn donner des magasins du royaume et pre- « nez tous les inoyens possibles pour lui faire fournir ce qui est nécessaire, • de sorte que sa marcile ne soil rctardéc par aucun obstaclc. Sur ce, etc. « Paris, le 7 mars 1813. Signé « Napoléon. » 27 — J 1 0 — XXXIX. - Pag. 29. < Monsieur le comte Fontanelli! Je vous ai fait connatlrc dans quel élal < je désirais avoir un rapport sur la situation de mon armée du royaumc • d'Italie au premier avril. Je désire avoir dans le couranl de juin deux « divisions franeaises, chacunc de 16 balaillons, savoir: 18 balaillons des • 6 réjjimcnls qui se réorganUenl en Italie, à raison de 3 balaillons par ré- < gimcnt, 15 balaillons qui viendronl du Piémonl et un balaillon du 112.', « ce qui fail Ics 52 balaillons, et une Iroisièuie division italienne, égale- « meni de 16 balaillons; deux régiments de cavatene italienne et un règi - « meni de cavatene francaisc, faisant 5000 ebevaux ; enfln l'arlillcric néces- « saire à ce corps d 'armée qui sera de 40 à 30,000 hommes , sans com- « pter lous ies cinquièmes balaillons qui tiendront garuison dans les place*. « Faites-moi un rapport sur Ics moyens d'arriver à ce resultai. Les six ré- < giments francais doivent déjà élrc nombreux : ils seront complélés au » inoyen de la nouvellc conscriplion que je leve , el on pourvoira inscnsi- • Moment aux cadres. Sur ce, eie. ■ Paris, le 2 avril 1815. Signé • Napoléom. » XL. - Pag. 29. « Monsieur le comte Fontanelli ! Je désire que vous m'cnvoyiez l'étal de « situation de mon armée du royaunrc d'Italie au premier avril. Vous m'y « fcrez connailre où se trouve chaque balaillon de chaque régiment, cn dis- « linguant ceux qui faisaient panie du quatrième corps de la grande armée « et doni Ics restes des cadres doivent élre rentrés en Italie pour se refor- ■ mer; les six balaillons qui soni encore à la division Grcnier el en bon élal; c enfin Ics balaillons qui font parlie du corps d'observation d'Italie sous les • ordres du général Bertrand. Ceux-ci élant au uombre de 15 et ceux qui « som à la division Grcnier au nombre de 6; il y a donc 19 balaillons ita- . liens à la grande armée. Je désire que vous puissiez cnvoyer au corps • d'observation d'Ilalie 5 aulres balaillons, de maniere à porler sa division « italienne à 16 balaillons. Vous prendrcz à cet cflet les 5 balaillons le « plulòl préts. • Il me semble qu'il avait déjà élé convenu de prcndrc Ics 2 balaillons de • la garde de Milan. Indépcndammenl de cela il y a les balaillons qui étaient « au qualrièmc corps, qui soni rentrés en Italie et qui soni à reformcr. Au « moyen de celtc augmentation de 3 balaillons il y aurail à la grande ar- « méc 22 balaillons ilaliens, c'est-à-dirc la valcur de 4 régiments et demi, t Vous me fcrez connailre ce qu'il y a en Espagne et lout ce qui resterà « cn Italie, ainsi que les moyens que vous avez pour réformcr les cadres Digitized by Google « et Ics moycns quc vous avcz cn soldals pour les récompletcr. Vous nir t fcrez aussi connaitrc combien de bataillons organisés il y aura cn Italie à « la (in de mai 011 au mois de juin, sans compier les ciuquièmes bataillons. « Il y aura probablemcnt un incomplet, provenant des grandes pertes éprou- « vées a la grande armée. Faites-moi connaitre quels soni les moycns qui « cxistcnt pour pourvoir à cel incomplet. L 'armée d'Italie se trouvera donc c divisée en trois fractions: 1* ce qui est a la grande armée; 2* ce qui etti « à l'armée d'Espagnc ; 5* Ics troupes rcstant en Italie. Cctte dernière frac- « tion sera subdivisée en deux, cn mcttant à la deuxième partie ce qui sera « à l'Ile d'Elbe, à Corfou et à Ragusc. Pour Ics régiments de cavalerie il c y a deux régiments de dragons ; un est déjà parti, ainsi qu'un régimcni « de chasseurs. Il cn reste quclques cadres et quclqucs compagnies des au- f tres régiments qui étaicnt au quatrième corps. Il s'agit de les réformcr. « Faites-moi connaitrc quand ces régiments le seronl et quand il pourra c partir pour la grande armée deux nouveaux régiments de cavalerie ila- t Henne, un de chasseur* et un de dragons, en sorte qu'il y ait à la grande • armée 5 régiments de cavalerie italienne , savoir 2 de dragons et 3 de € chasseurs cn y comprenunt le 4.' de chasseurs où on réunira Ics délache- « mcnts de tous Ics aulres régiments. Il resterà donc cn Itali*; un régimrnt c de chasseurs. Faites-moi connaitre par la méme occasion combien d'hom- € mes et de chevaux ont produit les dons volonlaircs et quel a élé leur etn- t ploi. L'état de la cavalerie du royaumc d'Italie élant de 4 régiments de € chasseurs et 2 de dragons, cela fait GO()0 hommes. On peut compier qu'il c y cn a 3000 à la grande armée en y comprcnant les corps d'obscrvation < d'Italie. Il y aura donc cncore 2000 hommes à fournir à la grande ar- « mée. Présentcz-moi aussi dans la méme forme les étals pour l'arlillcrie. « Enfìn faites-moi un rapporl sur la garde afin de me faire connaitre les « moyens qu'il y a de commcnccr sa réorganisation. Sur ce, ctc. « Paris, ce 2 avril 181 3. Signé t NapoUox. » XLI. — Pag. 29. « Monsieur le comic Fontanelli ! Jc rceois votre état de situation au « premier avril. Je vous ai mandé que je désirais quc vous augmentassicz de c 3 bataillons la division du général Pciry. Il me semblc égalcmcnt néces- « sairc de faire partir un balaillon de marche de 1000 hommes pour com- « plétcr tous Ics corps partis d'Italie avee le général Pciry et la brigadc du t 14.* corps. Jc désire aussi que vous puissiez faire partir un régimcnt de € chasseurs de 1000 chevaux. Il faudrait donc réunira Véronc: 1* trois ha- « taillons; 2° un régimcnt de chasseurs de 1000 chevaux ; 3* un hataillon « de marche où il y cut des hommes des deux régiments qui fournissenl à « la brigadc du général Grcnicr au H" corps, et des régiments qui fournis- — 212 — « seni à la division du generai Peiry; de sorte que celle colonne de 4 ù 5000 t horames pùl partir de Verone du 15 au 20 avril. Il scrail convenablc d'y « joindre des détachements d'artillcrie ci de sapeurs, ci de lui donner deux « pièces de canon el des caissons d'infanlcrie , afin que celle colonne eùt c de quoi se défendre dans quclque circonstance qu'elle se trouvàt. Jc dt- « sirerais aussi savoir quand la gardc pourra rnvoyer quelquc chosc. Jc vois « que Ics vclites ne soni cncore qu'à 400 hommes ; les grenadiers à 300 ; « les chasseurs à 1000, et les dragons à (00. Failes-moi connailre quand « une colonne de la garde de quelque imporlance pourrail élre mise cn « mouvement. Occupcz-vous sans délai de la formalion de la cavaleric el de c l'infanterie, parceque, comme je crois vous l'avoir déjà fail connailre, au c commenccmcnl de juin jc desire réunir à Verone un corps d'observation c compose de Irois divisions franeaises de 48 balaillons et d'une di vision « italienne de 16, avec un rcgimcnl à chcval italien de 1000 clicvaux et un t francai* de parcillc force. Sur ce, eie. « Paris, le 6 avril 1815. Signe • Napoléok. » XML — Pag. 25). « Monsieur le comtc Fonlanelli! Les régimenls ilalicns onl fail quclques « perles par la déserlion à leur passage par le Tyrol. Failes partir des dé- « póts un nombre d'hommes suffìsant pour remplacer ecs perles. Jc vous « envoie un décrel que jc viens de rendre sur les ambulanccs. Failcs-le tra- « duire et rendez-le exécutoire pour mon royaumc d'Italie. Jc vous ai • mandé de /aire partir 5 balaillons pour porter à 10 la division italienne « qui est au corps du general Bertrand. Sur ce, etc. « Paris, le 8 avril 1813. Signé « Napoléo.v » I XE.Ì1I. - Pag. 29. Rapporto a S. M. l'imperatore e re. Entro i primi quindici giorni di maggio tutti i coscritti della leva del 1814 avranno raggiunti i corpi. Tutte le disposizioni sono dale perchè siano solle- citamente vestiti, armati ed equipaggiati. Nell'unito quadro espongo a Vostra Maestà lo stato dei corpi che saranno disponibili per l'esercito; sarebbe utile alla più sollecita istruzione dei me- desimi, se dopo organizzati ed equipaggiati Vostra Maestà ne ordinasse la riunione in divisioni attive. Milano, 4 aprile 1813. Il ministro della guerra SoltOSCriltO FoST ANELLI. Digitized by Google - 21" - QUADRO DEI CORPI ITALIANI DISPONIBILI ALLE EPOCHE SEGUENTI: Entro il mese di maggio : Cacciatori della guardia : 4 battaglioni; si organizzane) in Milano. 1. * leggero : 4 battaglioni ; si organizzano in Tronto. 3."» idem 4 idem ; in Udine c Trieste. 2. * d'infanteria: 4 battaglioni; si organizzano in Ancona. 5.* idem 4 idem ; si organizzano in Venezia. 2. " reggimento cacciatori a cavallo : 4 squadroni, 900 cavalli ; si orga- nizzano in Lodi. 3. " reggimento cacciatori a cavallo : 4 squadroni, 900 cavalli ; si orga- nizzano in Lodi. Due batterie servite di artiglieria a piedi con 16 pezzi e doppio approvi- gionamento. Una compagnia di zappatori. Una idem d* equipaggi militari con CO vetture. Un' ambulanza di divisione. Entro il mese di luglio : Veliti, un battaglione; granatieri, un battaglione. Guardie d' onore : una compagnia. Dragoni : uno squadrone. Artiglieria a cavallo : una compagnia. Artiglieria a piedi : una compagnia. Treno: due compagnie. Gendarmeria scelta : una subdivisionc di 40 uomjni montati. Dragoni Regina: 4 squadroni Due batterie servite una da artiglieria a piedi ed una da artiglieria a ca- vallo con i 4 pezzi. Rapporto al viceré. Vi sono alcune piazze vacanti d'ufiìziali superiori in reggimenti, che sa- rebbe urgente di far rimpiazzare. A questo oggetto ho V onore di sottoporre a V. A. I. uno stalo di proposizioni che la supplico di voler prendere in considerazione. Dei tre maggiori clic ho proposti per colonnelli del i.° leg- gero ho portato pel primo il maggiore Bastidc, quantunque da poco nomi- nalo maggiore, ritenendolo per uno dei migliori. Ilo I' onore, ec. Milano, il 7 aprile 1813. Il ministro della guerra Sottoscritto Foxta.nei.li. Guardia reale: Digitized by Google -2H- Propotizioni. Rossi, colonnello in secondo, a colonnello in primo in rimpiazzo del co- lonnello Arese, nella supposizione che S. A. L voglia utilizzarlo diversamente. Ferrù, maggiore, a colonnello del 6." in rimpiazzo del colonnello Or- dirmi , die si propone per comandante d' armi di terza classe. Bastide, o Moretti o Porro, maggiori, a colonnello del 1.° leggero in rim- piazzo del colonnello Cornetti, passalo ai velili reali. Omodeo, colonnello da passarsi alla guardia sedentaria di Venezia in rim- piazzo del colonnello Rossi, partito per la grand' armata. Felici, capo di battaglione nel 4.° leggero, a maggioro nel i.' leggero. Sacchini, capo di battaglione nei granatieri della guardia, a maggiore nel 6.* Ambrogio, capo di battaglione nei granatieri della guardia, a maggiore nel leggero. Bonfanti, capo di battaglione nei grana- f litri della guardia V 8 »W°".'" rim P' a "° Busi, capo di battaglione nel 7» dcl ma «« ,ore MoreU ' ° Magistrelli , capo di battaglione nel 4.- / J»»rro pcoposli per co- d' infanteria V ,onnc,,, • XLIV. - Pag. 29. Iìapporto a S. M. V imperatore e re. Sire! Per eseguire gli ordini clic Vostra Maestà si è degnala abbassarmi, ho l'onore di compiegarle un quadro dimostrante la situazione dei battaglioni c squadroni della sua armala italiana, ed uno stato indicante quanto abbiano prodotto i doni volontari in uomini e cavalli, e quale ne sia stato l'impiego. Vostra Maestà chiede tre battaglioni da far subito partire in aumento alla divisione italiana dcl corpo d'osservazione sotto gli ordini del generale Bertrand, ed una divisione di 10 battaglioni pel mese di giugno. Ho già avuto l'onore di presentarle lo stalo dei corpi che saranno proni i alla detta epoca, c posso assicurare Vostra Maestà che una divisione di iG battaglioni, 2 reggimenti di cavalleria e 2 batterie d'artiglieria saranno in islato di partire per l'armata al ì 5 giugno. Quanto ai battaglioni per il corpo d'osservazione non posso proporre che tre battaglioni del i .' leggere attualmente in Trento. Ho già dal* le dispo- sizioni per portarli immediatamente al completo, formando il terzo batta- glione che non esisteva ancora, e qualora Vostra Maestà lo voglia, potranno partire nei primi giorni del prossimo maggio. Le difficoltà che s' incontrano nelle provviste degli oggetti di vestiario e d'equipaggio mi portano a non proporre a Vostra Maestà di sollecitarne maggiormente il movimento. Milano, li 9 aprile 4813. Sottoscritto FoitTARBLU. Digitized by Google -21* — Fanteria . Bariglioni csistcnli . . . idem da organizzarsi 45 11 Cavalleria. Squadroni esistenti .... idem da organizzare 12 14 Artiglieria e treno. Entro giugno c luglio, saranno disponibili 4 batterie, cioè tre servite d'ar- tiglieria a piedi con doppio approvigiunamenlo , ed una dall'artiglieria a cavallo. • Monsieur le comic Fontauclli ! Proposez-moi le projet de formation de « la division italienne de 1G bataillons qgi à la fìn de mai dcvraienl se réu- « nir à Verone ou Brescia pour fi»ire parlic du corps d'observation de « Verone. Les 6 régimcnts franrais qui soni en Balie auront tous leurs 4 « bataillons complcls à 840 hommes, et leur 5/ à 560. Ce corps d'observa- « tiou sera donc considerale et dans le cas de défendre l'Illyrie et l'Italie. « Il faut que vous prépariez l'arlilleric, les sapeurs, les equipages militaires < et totit ce qui est nécessaire a la division ilalienne. Proposez-moi de réu- « nir le plutòt possiblc une parlic de la division italienne afin de commen- • cer à la mettre en ctat de former Ics hommes plus promptemenl. Sur « ce, eie. Sire ! Vostra Maestà mi ordinò di allestire 3 battaglioni da riunirsi alla divisione Peyri, un reggimento di cavalleria ed un battaglione di marcia di i 000 uomini per rinforzare i corpi che si trovano alla grande armata. Ho dato immediatamente le disposizioni opportune, ed al 3 maggio que- ste truppe saran riunite a Verona e Trento, cioè : 3 battaglioni del 1/ leggero, e la compagnia di artiglieria rcggnncnlaria con due pezzi da tre. XLV. - Pag. 29. « Sainl-Cloud, le IO avril 1813. Signé • Napoléok. » XLVI. — Pag. 29. Rapporto all'imperatore e re. -SlC- Uii battaglione (li marcia di 1000 uomini, composto di distaccamenti del 2.' leggero e !>.' d'infanteria che si trovano alla divisione Grcnier, e del 1.% 4.*, 13.* c 7." d' infanteria, clic fui parte della divisione Peyri. Il 2.* reggimento di cacciatori a corallo con 900 a 1000 cavalli. Disporrò clic un generale di brigata abbia il comando di queste truppe. Non debbo tacere a Vostra Maestà, che la scarsezza de 1 vecchi ufficiali, sotto ufliciali e soldati, particolarmente nel reggimento di cavalleria, ri- i chiederebbe, se le viste di Wtra Maestà lo permettono, che fossero pei pri- mi ili giorni di marcia accordali dei v aiolili più frequenti dell'ordinario, onde ottenere una maggiore regolari à nella marcia ed un miglior servizio dai '•orpi, arrivami » all'armala. IS'on debbo egualmente tacere, che le misure da me prese (tanto per la riunione di queste truppe, ti. • oer l'allestimento della divisione di 10 bat- ta^ioni da riunirsi ucl incac di giuguo) possono mancare se non sono mag- \ gioimcntc assicurati ! pagamenti dei fondi necessari, ciò però nel limite dcl- I "awgno fattomi per il corrente anno. K questo il momento in cui mi occorre particolarmente d'impiegare la i maggior parte de' fondi che mi sono assegnali per l'anno ai capitoli vestia- rio e rimonte. Sono perciò ncll'obbligo di supplicare Vostra Maestà a dare degli ordini, onde il tesoro trovi i mezzi di supplire ai bisogni del momento. Sono col più profondo rispetto, ce. Milano, il li aprile 1813. Il ministro della guerra Sottoscritto Font anelli. XLVU. - Pag. 30. Rapporto del ministro della guerra al principe viceré. i Milapo, 20 novembre 1813. Altezza imperiale ! In seguilo delle disposizioni di V. A. I. ho presieduto il 18 e 19 al consiglio dei ministri, ove si è convenuto di spedire nei di- partimenti dei primi funzionari dello Stato onde animare lo zelo delle auto- rità locali negli oggetti più interessanti la pubblica amministrazione-, come la coscrizione, l'arruolamento volontario, le requisizioni per l'armala, e l' in- casso delle imposte. Si sono perciò incaricati dieci signori senatori e consiglieri di Slato, cui ho dato tutte le istruzioni relative (Veggansi i nomi a pag. 30). Questa misura può riuscire vantaggiosa particolarmente per l'arruolamento volontario, dal quale una volta incomincialo, io mi prometto i più vantag- giosi risultali. Questi funzionari tutti mi sono sembrali animali da vero zelo, e ben disposti a rendere utile la loro missione. ! Digitized by Google — il 7 — Il rifiuto dì ulcuna delle persone nominate dal prefetto d'Olona per for- mare la commissione incaricata del riparto del prestito di 5 milioni voluto dal decreto di V. A. I. ha indotto il consiglio ad autorizzare il prefetto, per la maggior sollecitudine nell'operazione, a fare egli stesso il detto riparto col podestà di Milano, c col vicepresidente della camera di commercio, riu- niti in commissione. Il ministro dell' interno renderà conto a V. A. I. del- l'esito di tale operazione. Niun altro oggetto sì è trattato nel consiglio dei ministri. Ho r onore, ce, ce. Il ministro della guerra SottOSCritlO FONTAHILLI. XLVIII. — Pag. 53. QUADRO DEGLI UFFÌZI ALI CHE COMPOSERO LO STATO MAGGIORE O COMANDARONO I CORPI DELL'ESERCITO ITALIANO DAL 1796 AL 1 8 1 4 ? COLL* INDICA- ZIONE DEL LORO LUOGO DI NASCITA. Generali di divisione. Bonfanti di Milano, Danna piemontese, Dombrowski polacco; Fontane francese, Fiorella córso, Fontanelli di Modena, La Hoz di Mantova, Lcchi Giuseppe di Brescia, Mazzucchelli Luigi di Brescia, Pcyri di Mantova, Pa- loni Lm ni di Roma, Pino di Milano, Severoli di Faenza, Salimbeni Giovanni di Venezia, Tculié di Milano, Triulzio di Milano, Zucchi di Reggio di Mo- dena. Aiutante di campo del re. Fontanelli suddetto. Comandante la marina il conte' ammiraglio Dupcrce francese. Aiutanti comandanti. Corredini di Lendinara, Cavedoni di Modena, Del Fante di Livorno, Maz- zuccheili Giovanni di Brescia, Montebruno di Genova, Rodella di Brescia, Rivaira piemontese, Tibel svedese. n Digitized by Google -218- Gcncrati di brigata. Balabio di Milano, Bellolli piemontese, Berloletii di Milano, Bortolo*! cór»o, Bianchi d'Adda di Milano, Balalliier córso, Calori di Modena, Cam- pinola di Verona, Eugènc Orsatelli córso, Dembow-«ki polacco, Fanttizzi di Belluno, Guillaume francese, Galimberti di Crema, Jacquct di Porrentruy in Isvizzera, Julbien francese, Lalance idem, Lafond idem, Lev ié córso, Leciti Teodoro di Brescia, Lccbi Angelo idem, Milosscwil/. dalmata, Martel francese, Moroni córso, Messer de Filzek svizzero, Ottavi córso, Omodco piemontese, Perì di Reggio di Modena, Polfranccschi di Verona, Paolucci Amilcare di Mo lena, Paini di Milano, Rainlnurgl francese, Renard idem, RougÌT di Mi- lano, Santandrca di Bergamo, S. Paul Verbigicr fraucese, Scbiazzelli di Roma, Salimbeni iuniorc di Venezia, Triquenot francese, Viani di Treviso, Villala Giovanni di Milano. Colonnelli capitani delle guardie d'onore. Battaglia di Milano, Ilercolani di Bologna, Martinengo di Brescia , Arici idem, Milzctti di Faenza, Widiman Rezzonico di Venezia. Capitano caposquadrone. Re di Milano. Aiutanti di campo, ed uffizioli d'ordinanza del viceré. Banco, colonnello, polacco; Mejcan Maurizio, naturalizzato; Cicogna Carlo, ciambellano, di Milano; Corner, caposquadrone, di Venezia; Del Fante sud' detto \ De lire ine ciambellano, piemontese; Ferretti capoballaglionc, di Anco- na; Frangipane, caposquadrone, d'Udine; Faglia, capitano, di Chiari; Mosti, capitano, di Ferrara; Rotta, capitano, di Milano-, San Fermo, maggiore, di Venezia; Valvasone, tenente, di Udine; Serbelloni , colonnello, di Milano; Villala suddetto. Ispettori alle rassegne, commissari di guerra ordinatori e commissari generali della marina. Beccaria Annibale di Milano , Brunetti di Lodi, Berlin francese , Cruvcl- licr francese , Cortesi di Treviso, De Meester di Milano, Fcrrcri toscano , Guizzardi di Bologna, Gazzarì di Milano, Localelli di Bergamo, Lampalo Francesco di Venezia, Mauro di Milano, Parma di Padova, Panigadi della Mirandola, Qucsnel francese, Tassoni di Modena, Tordorò di Milano, Zanoli Alessandro della Concordia modenese. Digitized by Google — 210 - Corpo topografico. Campana maggiore, di Napoli; Denaix capo squadro no, francese; Macdonnl capitano di Napoli, Tibel aiutante comandante svedese, Visconti capitano di Napoli. Colonnelli. — Capitani di vascello. Aresc di Milano, Armandi di Faenza, Axamilowski polacco, Armeni vene- ziano, Bidasio di Bergamo, Bozzolini picmohlese, Barbieri di Bologna, Bura- towich dalmata, Busi di Bologna, Bianchi di Modena , Ccccopicri di Massa Carrara, Cornetti di Bergamo, Carraciolo di Napoli, Caprioli di Brescia. Cappi di Ravenna, Cuc francese, Chauvenct idem, Caccianino di Milano, Costan- zo di Venezia, Crovi di Modena, Caslaldini di Bologna, Cotti di Crema, Du- bois francese, Dabadie idem, Erculei di Civita-Castellana, Ferrò córso, Fer- ra nd francese, Foresti di Brescia, Friez svizzero, Grojean francese, Gambara di Brescia, Galaltco di Venezia, Gualdi di Cesena, Gasparinetti di Treviso, Grabinscki polacéo, Lorol francese, Lavai idem, Lange polacco, Milo piemon- tese, Morelli di Brescia, Maranesi di Modena, Millius francese, Narboni di Pe- rugia, Neri di Ferrara , Odicr francese, Olivieri di Rama, olmi di Brescia , Porro Luigi di Milano, Provasi Aurelio di Lodi, Psalidi di Venezia, Patroni genovese, Pisa di Modena, Pasqualigo di Venezia , Ponte di Genova , Piella Agostino di Bologna, Rossi Ferdinando di Milano, Rossi Floriano di Casal pusterlengo , Rossi Carlo di Reggio di Modena, Rossi Girolamo di Milano , Rodriguez di Napoli, Rosniescki polacco, Serbelloni Ferdinando di Milano, Scolli Francesco di Bergamo, Sanlandrca Paolo di Bergamo, Scrres francese,* Troucbon francese, Vertati Francesco di Verona, Yandoni Carlo di Milano, Varese Salvatore còrso, Varese Pietro piemontese, Villata Francesco di Mi- lano, Zumimi Daniele romano, Zanetti Alberto di Milano. Pagatori generali di guerra. ' Per I' esercito, Caimo Barnaba di Milano. Per la marina, Zanoli Carlo della Concordia, modenese. Pagatori di guerra divisionari. Arrigoni di Milano, Barinclli Carlo idem, Barineiii Francesco idem, Bon- funli idem, Cajmi Carlo idem, Crivelli idem, Cornelio idem, Gberardini idem, Magretli idem, Mazza idem, Rancelli idem, Sun Vito Antonio idem, Violici francese. Digitized by Google — »30 - Direzione generale di sanità militare. Rczia di Bcllagio, Rasori Giovanni di Piacenza, Solengbi Vincenzo idem , Dciru Pietro di Pavia. Medico consulente presso il ministero della guerra per gli affari sanitari. Omodei Annibale di Novara, Racchelti Vincenzo di Crema, segretario della direzione. XLIX. — Pag. 33. INDIVIDUI CHE OCCUPARONO LE PRIME CARICHE MILITARI * coll' indicazione del loro luogo di nascita. Ministri della guerra e marina. Birago di Cremona, Bianchi d'Adda di Milano , Cafarclli francese, Danna facenti le veci, piemontese, Fonlanelli di Modena, Polfrancciclii di Verona, Pino di Milano, Tculié idem, Triulzio idem, Tordorò facente le veci, di Mi- lano, Vignolle francese. Segretari generali del ministero di guerra e marina. Borsoni di Milano, Boinod facente le veci , svizzero, Cortesi di Treviso , Lanci tu di Cremona, Paolucci di Modena, Salimbeni Leonardo di Venezia , Zanoli Alessandro della Concordia modenese. Segretari di guerra. Cabrini Valeriano di Carpi, Castelli di Napoli, Psalidi di Venezia, Radigo di Milano. Consiglio amministrativo di guerra. Pino di Milano, Beccaria di Milano, De Strani di Milano , Parma di Pa- dova, Paribclli Cesare di Sondrio. Direttore delle rassegne e coscrizione. Cortese di Treviso. Digitized by Google -221 - Intendenti generali di guerra in missione temporaria. De Brame piemontese , senatore, Custodi di Milano, consigliere dì stato, Rè Antonio di Milano idem, Smancini di Cremona idem , Scopoli di Vero- na idem. ■ Consiglieri di Slato ed assistenti per la sezione di guerra e marina. Birago di Cremona, Burri di Verona, Benzone di Venezia, Borghi di Mi- lano, Cicognara di Ferrara, Casati di Milano, Castellani di Novara, Compa- gnoni di Faenza, De Brame Vinccslao novarese, Danna piemontese, Erba Ode- scalchi Alessandro di Milano, Fagnani Federico di Milano, Fonlanclli Achille di Modena, Giovio Lodovico di Milano, Guaslavillani di Bologna, Medici Di Me- legnano Gaetano di Milano, Mosca di Pesaro, Paradisi di Reggio di Modena, Polfranceschi Pietro di Verona, Pccchio di Milano, Pedolari di Bologna, Re Antonio di Milano, Sanfermo di Venezia, Torniclli di Novara, Terzaglti di Milano, Visconti Ermes idem. i Giunta di difeta generale alla dritta del Po. i Cicognara di Farrara, Luosi deila Mirandola, Scarabelli idem , Tassoni di Modena. Comitato militare della Lombardia. Caccianino di Milano, Caleppio di Bergamo, Beccaria Annibale di Milano Eahoz di Mantova, Porta di Milano, Triulzio idem, Visconti Francesco idem. L. — Pag. 44. Furono trascritte sui muri dei corritoi di questo collegio delle iscrizioni analoghe, che il benemerito generale Teulié ricercò a Ugo Foscolo, al capi- tano Gasparinetli, ed al distintissimo scienziato Giovanni Battista Giovio di Como. Per non dipartirsi dello scopo di questi cenni si riportano le allu- sive ai guerrieri, ommellendo le altre del Giovio sul conto delle quali egli scriveva : t Avrai desiderato assai di possedere vivacità per corrispondere all' ami- € chcvolezza del generale Teulié, e dirò anche alla modestia, poiché egli, € chiestene alcune e bramandone altre, interpose a richiederle mia (ìglia la « Porro, e poi, avendo veduto che egli le otteneva nel giorno ìstesso di sua « domanda, passò, ce. « Chechc ne sia io fui fortunato, più che non meritano i miei brevi clo- Digitized by Google c gi, infìnilamcntc più che attender si dovesse la fatica mia, mentre li del- « lui pure a correr di penna, e nacquero come di getto. Devo imperiamo ren- « dcr grazie somme a qui-' militari e professori che si degnarono di portarsi H - Segretario, Imperatori. Professori : di matematica, Cagnoli Antonio ; di fisica, Venturi Giovanni Battista; d' idronamica e geometria descrittiva, Cassi. mi •. di disegno, Monti e Tramontini ; di fortificazioni, Zanardini e Maffei , capitani; d' artiglieria, Jtitiasio, capitano ; di meccanica, Beccaria, commissario di guerra. Allievi della prima nomina. Albani, Aresc Francesco, Armandi, Beli rami, Bianchi D'Adda Carlo, Baggi, Bassani, Carandini, Conti, Casoretti, Dalmati, Del Re, Fortis, Cadetti, Latour primo, Latour secondo, Morelli Pietro, Marieni, Miscrocchi, Mussila, Naldi, Pccchio, Pislocchi, Rossi, Rougier Tito, Tirelli, Vincenzi, Zoboli, Zuppel- lari Giulio. 1/ allievo Bianchi D'Adda Carlo come uffiziale del genio e di stato mag- giore seguitò più tardi il generale Gardanne nella sua ambasceria presso lo schak di Persia, e fu decorato dell' ordine del Sole. Allievo, Venosta. Aggiunti : Forti e Zanoli Alessandro del corpo d' artiglieria. NB. Fra gli studenti esteri vi fu Foscolo (fratello di Ugo e di Giulio) : egli si rese suicida nel 1798, fine cui soggiacque anche Giulio, pervenuto al grado di tenente colonnello più di treni' anni dopo. Questa trista conduna» zionc faceva pur temere che anche l'altro fratello capitano Ugo, il quale parlava sempre di suicidio, avrebbe finito come loro, ma mori poi d' idropi- sia a Londra il 10 settembre 1827. Il rinomato pittore milanese Bossi Giu- seppe soleva rispondere ad Ugo Foscolo, quando parlava di suicidio: • Tu t morrai d'indigestione di elisir di lunga vita e di decollo di china. » 4801. — Seconda composi zione. Direttore, Caccianino, colonnello del genio. Comandante in secondo, Psalidi, capobattaglione. Aiutante, Armandi, capitano, poi Riccardi, tenente. Professori: di fortificazioni, Maffei, capobattaglione, poi Vecchi, tenente; d'artiglieria, Ridasio, capobattaglione ; di matematica sublime, Cagnoli Anto- nio, poi Ruffini e Cremona; di matematica applicala, Cassiani ; di fisica, Donferreri; di disegno, Tramontini e Sola; di meccanica, Socini. Maestro di scherma c ginnastica, Bertelli. Segretario, Generali. Primi allievi : Araldi, Belcredi, Bonetti, Brambilla, Busi, Bonfauti Filippo, Gavazza, Carandini, Caimani. De Giacomi, Ferrini, G bezzi. Piaci, Psalidi, Rezia Amanzio, Salvatemi. Spinelli, Slecchini. Zorzi. Nelle ammissioni successive figurarono fra gli altri : Vacani, Franrcsconi, Milani Giovanni, Nobili Leopoldo, Ncgrisoli, Paleo- capa, Beffa, Rezia, Grassi, Pi ina, Rolla, Camino Francesco. Digitized by Google — 229 — Questa scuola da principio noi 1798 ebbe 32 tra allievi, alunni ed ag- giunti, poi altri 170, ed in tredici anni ascesero cosi in totale a 202, fra i quali passarono uffiziali nell'esercito, cioè 4G al genio, dei quali 2 a quella della marina, e 120 ali" artiglieria, e 22 non avevano per anco compiuto il loro corso di studi al principio del 1814 (se ne veggano i nomi nel Doc. LXVIII), ed 8 ebbero diverse altre destinazioni nell'esercito. LV. - Pag. 50. QUADRO DI COMPOSIZIONE DEI. COLLEGIO DELLA MARINA IN VENEZIA. Comandante, Fulconis, capitano di vascello. Direttore degli studi, Tiziani, capitano di fregnta. Economo, Valicr. Professori: di matematica, Dominicliini, Zamara ; di timoneria, Bassi; di geografia, astronomia ed idrografia, Aposlolopulo ; delle costruzioni navali, Grassi ; di disegno, Santi. Maestri : di lingua italiana e francese, Ecurel ; di calligrafia, Brianl. Nostromo, Caini». Il maestro di scherma era preso nel presidio. LVI. — Pag. 66. Amministrazione generale delta Ijimbardia surrogata alV amministrazione militare francese il 22 settembre 1790. Porro Gaetano, Somma ri va Giovanni Battista, Visconti Aimi Francesco, Ali-magna Alberto, Pavesi Angelo, Isimbaldi Carlo Innocenzo, Carnevali Euti- mio, Dell' L' Pii-lro. Carminali Bassano , Porcelli Antonio, Magnacavallo Giacinto, Mattia Benedetto proposto, Porcili, Fadigati Carlo, Macelli Barto- lomeo. Segretari: Gazzari Luigi, Clavenna Carlo e Perabò Giuseppe. Commissione straordinaria nominala da Bonaparte per giudicare i membri dell'amministrazione militare francese e suoi dipendenti, per sentire i re- clami dei comuni e dei particolari sopra le scandalose estorsioni. Baraguey d' Hilliers generale di brigala, Vignolle aiutante generale, Dupuy capo di brigala, Boissord commissario di guerra, Deleagc ufficiale del genio. Fra gli agenti della detta amministrazione posti in islalo d'arresto vi fu- rono Flcury, Flack, Robert, Lcraon e Valeri. — 230 — A Bologna fu delegato il sonalo dei quaranta di quella città, ad esercitare gli uffici di governo interinale per quella legazione. A Ferrara fu aflìdalo il governo ad un'amministrazione centrale di 15 individui. Per gli Slati di Modena, Reggio, Mirandola c Massa di Carrara fu nomi- nato un comitato di governo, composto come segue: Cantuli Nestore, Me- dici Cosimo, Valdriglii Luigi, Cavcdoni Bartolomeo, Testi Carlo, Cavichioli Giuseppe, Luosi Giuseppe, Fieri Giovanni Martini, Pasquali Pellegrino, Fan- tnrri Gaetano, Veneri Antonio, Paradisi Giovanni, Lamberti Giacomo, Bovi Francesco, Soncini Giuseppe, Montari Pietro, Antonioli Michele e Gruppi Fer- dinando. Per l' Emilia fu nominata un 1 amministrazione centrale. Tutti questi governi interinali cessarono quando vennero poi istituiti i governi costituzionali, cioè: Quello della Lombardia con Bergamo e Crema al 29 giugno 1797, dopo la nomina del direttorio esecutivo della repubblica cisalpina. Quelle sulla destra del Po quando fu costituita la repubblica cispadana al principio del 1797, indi gli Stati di Modena al 29 giugno, e gli altri delle tre legazioni pontificie al 27 luglio 1797, si riuniscono pure alla repubblica cisalpina. Gli Slati di Brescia, Mantova e la Valtellina furono governati da governi interinali Gno al 17 ottobre, epoca «Iella loro riunione alla nuova repubblica. GOVERNI DELLA REPUBBLICA CISALPINA COLLA COSTITUZIONE DELL* 8 LI CLIO 1797. Direttorio esecutivo colla presidenza per torno. Scrbclloni Galeazzo, Alessandri Marco, Moscati Pietro, Paradisi Giovanni, Containi Costabili Giovanni Battista. Successori: Adelasio Gerolamo, Lamberti Giacomo, Tcsli Carlo, Savoldi Gio- vanni Battista, Luosi Giuseppe, Sopransi Fedele, Brunetti Vincenzo, Smancini Antonio, Sabatti Antonio, Vcrlcmale, Franchi Fedele, Luosi, Sopransi, Ade- lasio e Marescalchi Ferdinando. Segretari generali : Sommariva Giovanni Battista c Canzoli Pietro. Minittri. Della guerra: Birago ; successori Vignolle e Bianchi D'Adda. Della polizia : Porro Gaetano; successori Sopransi Fedele, Guicciardi Diego, Brunetti, Visconti Aimi Francesco, Piollini Giuseppe e Perseguili Angelo. Della giustizia: Luosi Giuseppe; successore Pancaldi Francesco. Delle relazioni estere: Testi; successore Birago. Delle finanze : Ricci Lodovico ; successori Adelasio , Containi Costabili , Felici Daniele, A rauco B.» furilo. Digitized by Google - 23! - Dell' interno : Ragazzi Giuseppe ; successori Lamberti , Tadini Giovanni Antonio, Guicciardi, Nobili Pellegrino. Comitati riuniti. Fontana Gregorio , Mascheroni Lorenzo , Oliva Luigi , Loschi Lodovico , Gazzetta Giovanni, Negri Antonio, Taverna Francesco, Spannochi Bona- ventura, Lambcrlenghi Luigi, Villa Luigi, Biumi Giuseppe, Perseguiti An- gelo, Melzi D'Eril Francesco, Vandelli , Mandelli Luigi, Formiggini Moisè, Nicoli. Forni Ambrogio, Carissimi Domenico, Visconti Aimi Francesco, La- Iloz Giuseppe. Porla Giuseppe, Trivulzio Alessandro, Gazzari. Caleppio Pie- tro, Muggiasca Galeazzo , Re Antonio di Reggio, Longo Alfonso, Mandelli Luigi, Mazzoleni Paolo, Manini, Arrigoni e Vicini Giovanni, segretario. Corpo legislativo divi$o in due consigli dei Seniori di 80, e degli luniori di 160 individui. Bossi Pietro, Gambazzecca Fortunato, Paolo de Capitani di Treviglio , Bignami Carlo, Guicciardi Diego, Nani Tommaso, Gismondi , Paribelli Gio- vanni Ballista, Venturclli Paolo Antonio, RafTaelli Nicolò, Malavasi Eugenio. Macchi Bartolomeo, Mocchclli Giovanni Ballista, Gabelli Girolamo, Pagani Giuseppe, Mcngotti Frizzi Antonio, Bianchini Abramo, Facci, Sguario, Fon- tana Giovanni Maria, Pcderzoli Giacomo, Desenzani , Veneri Anlonio, Tri- velli Luigi, Ruflini Ferdinando, Perseguiti Angelo, Poggiolini Giuseppe, So- mieri Carlo, Conti Francesco, Guiccioli Alessandro, Fabris Antonio, Cam- predoni Giovanni, Venturelli Paolo, Somaglia Antonio, Caslelfranchi Carlo, Tornaghi Pietro, Terzi di Lodi, Mattia Benedetto proposto, Pelosi Ignazio, Pelosi Domenico, Piazza Giuseppe, Bruni Carlo, Ferro Giuseppe, Calvi Pietro Antonio, Federici Vincenzo, Quadrio Giuseppe , Carminali Giovanni Pietro, Bassi Carlo, Lizzoli di Massa, Salvioni di Massa, Vicini Giovanni, Remondini Luigi, Gatti Tommaso, Stefani, Araldi Carlo, Oliva Luigi, Cadice Pietro mar- tire, Birago Ambrogio, Varesi Rocco, Germani Francesco, Rossiniani Giuseppe, Porcelli Antonio, Pesci Giuseppe, Manfredo, Cartoni Francesco, Della Vida Sa- muele , Massari Vincenzo , Guidetti Alfonso , Bottoni Giovanni, Cicognara Leopoldo , Ragazzi Leopoldo, Campana Antonio, Compagnoni Giuseppe, Sa- voldi Giovanni Battista, Mozzini Felice, Cagnoli Antonio, Butlurini Mattia, Bertanza, Monga, Venturi Giovanni Battista, Gruppi Ferdinando, Consigli (me- dico), Burazzini, Antonioli , Lamberti Giacomo , Gallino Tommaso, Cassoii Francesco, Beccarmi (dottore), Strocchi Dionisio, Scveroli Pietro, Alber- ghetti Francesco, Laderchi Achille, Bragaldi Giovanni, Valeriani Luigi, Gaggini Giovanni, Giovannardi Francesco, Orioli Lorenzo, Marlignoni Igna- zio , Solari, Nolfi Cipriano, Pevcrclli, Polfranceschi Pietro, Primavesi Carlo, Calcaterra (avvocato), Curti-Pelada Pietro, Muggiasca Galeazzo, Moc- Digitized by Google — -232 - clielli (medico), Schiera (avvocato), Verteiuate-Franchi Fedele, Beccalo*» Giuseppe, Gherardi Francesco, Bordogrii, Marlinengo Ettore, Dossi, Fena- roli Giuseppe, Lechi Giacomo, Mucino, Zani Giacinto, Arici Carlo, Cocchelli, Sabalti Antonio, Bargnani Cesare, Mazzucchelli Federigo, Savonarola, Lat- taci Giuseppe, Gclmetli Domenico, Gelmi Giuseppe, Code Girolamo, D'Arco, Sartoretti Francesco, Cologna Abramo Vita, Bcnini (avvocato), La-Hoz Giu- seppe, Perego (ingegnere), Slrigclli Antonio, Arrigoni, Melancini (medico) , Busca' Luigi, Boara Stanislao, Laudiiuni Federigo, Valsccchi Giacomo, Arcse Lucini Marco, Beina Francesco, Brioschi Girolamo, Mornico Alfonso, Becca- ria Annibale, Somaglia Gaetano, Parali (speziale), Zanca (banchiere) , Pc- rabò Giuseppe, Bossi Luigi, Giovio Lodovico, Dall'Aquila Necchi , Dandolo Vincenzo, Giudici (avvocalo), Melzi d'Eril Francesco, Vismara Michele, Isimbardi Carlo Innocenzo, Longo Al/onso, Casiiglioni Luigi, Olivori Giuseppe, Montanari Grazio, Vergani Luigi, Vidiraan Giovanni, Loschi Lodovico Anto- nio, Tassoni Giulio Cesare, Scarabclli-Pedoca Angelo, Formiggini Moisè, Ca- randini Prospero, Casiiglioni Bartolomeo, Cavcdoni Bartolomeo, Bianchi Gaetano, Tommaselli (dottore), Leonelli Pier Luigi, Buffini Paolo, Cacciari (avvocato), Monlignani (dottore), Prandi (dottore), Pignoni (avvocato), Aldini Antonio, Gugliehnini (professore), Cavriani Federigo, Carbonesi Giuseppe, Aldrovandi Filippo Carlo, Brunetti Vincenzo, Gambari Giu- seppe, Conti (medico), Greppi Giacomo di Bologna, Mingrclli, Bossi (scul- tore) , Belmonle Alessandro, Martinelli Nicola, Giugioli Biagio, Turchi Giacomo, Bessi Adeodato, Collalto Antonio, Bosa Michele, Gianni Francesco (poeta), Montalii Cesare, Fantaguzzi , Giovanelli (dottore) , Battaglione Ni- colò, Mazzoleni Paolo, Presti Giuseppe, Tomini Francesco, Bcrtolessi d' la- gnano, Ambrosioni Giuseppe, Franzini Giovanni Battista, Manenti Felice, Mascheroni Lorenzo, Alborghetli Giordano, Lupo Giovanni , Mangilli Giu- seppe, Ambrosini Bernardo, Tadini Giovanni Antonio, Morali Ottavio, Ma- rietti, Dc-Maeslri, Bellisomi Gaetano, Ongaroni , Molleni, Mulaspina Luigi, Secchi Giuseppe, Alpruni, Bolognini Alessandro, Menagliotti, Fontana Grego- rio, Scarpa Antonio, Delio Pietro, Busnati Ottavio, Castclbarco Carlo, Zanella Bartolomeo, Tinelli Antonio, Alemagna Alberto, Biumi Giuseppe, Pallavicini Giulio* Mozzoni Ottavio, Luini Giuseppe, Giani Luigi, Laluada Felice e Daza. CommUtari della contabilità nazionale. Ambrosi Marco, Spreafico c Tassani Alessandro. i ' Digitized by Google COSTITI ZIOME DEL PRIMO SfiTTENBUE 1798. Direttorio e corpo legislativo riformato dall'ambatcialore Trouvé. Direllorio : Adelasio, Alessandri, Lamberti , Luosi e Sopransi ; segretario generale Arauco Rafaello. Consiglio degli Juniori: Alborghetli, Ambrosioni, Arese Lucini Marco, Ap- piani, Alemagna, Alpruni, Aquila, Aldrovandi, Bellisoroi, Bolognini, Boara, Bossi, Bragaldi, Barazzoni, Brunetti, Cadice , Carloni , Castelfranco , Casti- glioni Luigi, Carboncsi, Cedrelli Agostino di Bergamo, Ceretti Luigi, Curii Pctada, Della Vida, Dehò, Dandolo, Dezenzani , Fontana Gregorio , Fabri , Fabris, Fenaroli Antonio di Brescia, Gianni (ingegnere), Gianni (poeta), Gag- gini, Girolami, Guglielmini, Guidiccini, Longo Alfonso, Latluada, Mascheroni Lorenzo, Marieni, Morali, Massini, Monlalli, Mattia, Moltcni , Mosca di Pe- saro, Magno de' Magni, Olita, Oiivari, Perseguili, Peverelli, Pindemonti Gio- vanni, Porcelli, Pallavicini, Piazzi, Quadrio, Romano, Rosa, Rossignani, Re- mondini, Rezia Giacomo, Salimbeni Sebastiano, Savonarola, Sai violi Lodovico di Bologna, Scarabelli-Pedoca Angelo, Somaglia Antonio, Soglieri, Terzagtii di Lodi, Tadini, Terzi, Urbani, Valsecchi, Vanolti (ingegnere), Vertemate-Fran- cbi , Valeriani, Veneri, Vismara Michele e Zorzi Pietro. Consiglio dei Seniori : Ambrosioni, Belmonte, Bignami, Bordogni , Bossi , Brioschi, Bruni, Cologna, Consigli, Conti, Elli, Fontana, Formiggini, Gabelli, Gelmi, Gelmelli, Germani, Gherardi, Guggioli, Macchi, Maestri , Martinelli, Melancini, Mocthelli , Nani, Ongaroni , Orioli , Poggiolini, Rossi, Rusnati, Sguario, Solari, Somaglia Gaetano, Si rigeli! Antonio, Tomini, Turchi, Yen- lurelli dell'Adda, Venturclli del Crostolo, Zanca, Zorzi Francesco. Direttorio e corpo legislativo riformato dal generale supremo Brune. Direttorio : Alessandri, Lamberti, Brunetti, Sabatti e Smancini. Segretario generale, Canzoli. Consiglio degli Juniori: Andreoli (medico), Arici Carlo, Alborghetli Gior- dano , Amaduzzi Pietro, Ambrosioni Bernardo, Alcmagna Alberto, Arcsc Lucini Marco, Bossi Luigi, Barazzoni (legale), Bargnani Cesare, Borre Iti di Reggio, liei I isomi di Pavia, Bragaldi Giovanni , Calvi Pietr Anlonio , Cadice Pietro Martire, Carloni Francesco, Chiaramonli Carlo, Cavedoni Bartolomeo, Conti (medico), Della Vi la Samuele, D'Arco Francesco, Dandolo Vincenzo, Dehò Pietro, Dal Fiume Filippo, Fontana Gregorio, Facci, Ferrarmi, Ferrari Vincenzo, l'agnoli (matematico), Franzini Giovanni Battista, Giannini del Min- cio, Gianni (poeta), Gianni (ingegnere), Guglielmini (matematico), Guidiccini (ingegnere), Giovanuardi Carlo, Lechi Giacomo, Longo Alfonso, Latluada Felice, Luini Giuseppe, Lupi di Como, Laderchi Achille, Lupi Giovanni, Mozzoni 50 — 23 % — Ottavio, Hillman! Giovanni, Monti Gaetano (medico), Moccini Giacomo, Mo- sca di Pesaro, Mascheroni Lorenzo, Morali Ottavio, Montali! Cesare, Manenti Felice, MangiUi Giuseppe, Maricni Carlo, Oliva Luigi, Orlandini di Reggio, divari Giuseppe, Piazzi Giuseppe, Porcelli Antonio, Pelosi Domenico , Pe- saro di Ferrara, Polfranccsclii Pietro, Rcmondini Luigi, Reina Francesco, Roati Petronio, Ressi Adeodato, Salvioni il cadetto di Massa , Scazza Lo- renzo, Savonarola di Padova, Somaglia Antonio, Stefani (medico) , Sartori Carlo (legale), Tamassia Giovanni, Tassoni Giulio Cesare, Terzi (ingegnere) di Lodi , Verteiuale-Franchi Fedele , Valsecchi Giacomo , Valcriani Luigi e Zorzi Pietro. .... , • v Consiglio dei Seniori: Ambrosioni Giuseppe, Appiani Andrea (pittore), Bruni di Bormio, Bossi Pietro, Biguami (banchiere), Bordogni Giovanni Bal- lista, Butturini di Salò, Bigoni Giovanni, Cologna di Mantova, Canarisi di Como, Carandini di Modena, Cechclli Luigi, Celli di Milano, Gelmi Giuseppe, GelmeUi (medico), Ghedini Giuseppe, Cardellini, Macchi Bartolomeo, Messori di Modena, Mclancini, Mazzoleni Paolo, Orioli Lorenzo , Paribelli Giovanni Battista, Perseguiti Angelo, Presti Giuseppe, Rosaspina Francesco (incisore), Rossignani, Rossi (scultore), Rusnali Ollavio, Rezzia Giacomo, Rossi Luigi, Sguario, Strigelli Antonio, Somaglia Gaetano, Torri Vincenzo , Turchi Gia- como, Tomini Francesco c Zanella Bartolomeo. La'riforma fatto dall' ambasciatore Rivaud ebbe a consistere ncll* annul- lare le nomine dei direttori falle dal generale Brune , richiamando tulli quelli che erano stati nominati colla riforma di Trouvé. Ambasciatori, ministri ed agenti diplomatici del direttorio esecutivo cisalpino presso le potenze estere. Francia — Serbelloni e Visconti, ambasciatori. Spagna — Caleppio, ministro plenipotenziario. Piemonte — Cicognara idem indi Bossi Luigi. Genova — Porro Gaetano idem indi Bossi Luigi. Parma — Cerclli Luigi, inviato. Austria — Marescalchi Ferdinando, ambasciatore. Roma — Birago, ambasciatore. Olanda — Galdi Antonio, incaricalo d' affari. Napoli — Martinengo Ellore, ministro plenipotenziario. Al congresso di Rastadt -- Melzi d' Eril Francesco , ministro plenipoten- ziario. Ambasciatori, ministri ed agenti dilaniatici delle potenze estere presso il direttorio esecutivo cisalpino. Francia — FaypouU, Trouvé, Rivaud, ambasciatori; Bignon, ministro straordinario. Digitized by Google s - 233- Spagna — Oroczo, ministro plenipotenziario. Piemoote — Rorgese, inviato straordinario. Toscana — Marnili idem Napoli — Mielicreu idem Genova — Ralhi idem Roma — Multi, Bussi, Cori Rossi, inviati straordinari. ■ LVU. — Pag. hG. Commissione straordinaria di governo creala col decreto 22 giugno 1800, e comitato di governo. Melzi 1)' Eril Francesco. Aldini Antonio, Sommariva Giovanni Battista, Paradisi Giovanni, Ruga Sigismondo, Arauco Rafaello, Visconti Aimi Fran- cesco, Rargnani Cesare c Rirago Ambrogio, incaricato degli affari militari. Segretario generale, Canzoli Pietro. Consulta legislativa. Rcrtieri, vescovo di Pavia, Moscati Pietro, Longo Alfonso, Fontana Gre- gorio, Greppi Paolo, Macchi Rarlolomeo, Mascheroni Lorenzo, Isimbardi Carlo Innocenzo, Giovio Lodovico, Marescalchi Ferdinando, Scrbellonì Galeazzo, Marocco Carlo (avvocato), Testi Carlo, Dchò Pietro, Caldcrnri Bartolomeo, Ci- cognara Leopoldo, Crespi Antonio (medico), Alcmagna Alberto, Del Vermi- Francesco di Milano, Oppizzoni Carlo (arciprete) , Mattia Benedetto , Vicini Giovanni, Marliani Rocco, Rertololi (fisico), Ghernrdi Francesco, Smancini An- tonio, Luosi Giuseppe, Boara Stanislao, Battaglia Antonio (avvocato), Lamberti Giacomo, Somaglia Gaetano, Carissimi Domenico, Villani Alessandro, Bru- netti Vincenzo, Reina Francesco, Capraia Carlo, Elli, Zorzt Francesco, Lupi di Como , Salimbcni Sebastiano, Martinelli di Carrara. Pelici, consigliere di Stalo francese, ministro straordinario, presidente della consulla. Composizione del comitato di governo. Sommariva Giovanni Rallista presidente, Ruga Sigismondo c Visconti Aimi Francesco. Segretario generale, Canzoli. Ispettori generali che poi assunsero la denominazione di ministri. Per la guerra, Rianchi D'Adda. Successori: Polfranceschi, Teulié, c fa- cente veci Tordorò Giovanni. 4 Digitized by Google -23G- Per T interno ed estero, Pancaldi Francesco. Per le finanze, Saldini Andrea. Per la giustizia e polizia, Smancini Antonio. LVIII. — Pag. 37. Deputati dei corpi militari alla consulta straordinaria di Slato a Lione. Prima mezza brigata d' infanteria : Rossi Ferdinando capobattaglione, Lu- nati Angelo capitano, Rusconi Francesco tenente. Seconda idem: Brunetti Ugo capobat taglione , Schedo ni Domenico capi- tano, Raccagni Faustino tenente. Terza idem : Bertoletti Antonio capobattaglione, Bignami Luigi capitano, De- Capitani Stefano tenente. Quarta idem: Foresti Pietro capobattaglione, Cuarnieri Francesco capi- tano, Della Torre Scipione tenente. Prima brigata leggera: Rougier Gillo capobattaglione, Gavazzi Giovanni Battista capitano, Sala Giuseppe tenente. Primo reggimento d'usseri: Galimberti Livio caposquadrone, Chizzola Ce- sare capitano, Hagnoni Serafino tenente. Secondo idem: Villata Giovanni caposquadrone, Zanetti Alberto capitano, Vignon Vincenzo tenente. Primo reggimento di cacciatori a cavallo : Martincngo caposquadrone, Fer- rari Giuseppe capitano, Villata Francesco tenente. Artiglieria : Mazzuccbelli Giovanni capobattaglione, Beroaldi Natale capi- tano, Pcccbio Luigi lenente. Corpo del genio: Bernardi Ottavio capobattaglione, Piantanida capitano, Bianchi D'Adda Carlo tenente. Come notabili della città di Milano il generale Trivulzio , e per quella di Brescia il generale Lechi Giuseppe. LIX. - Pag. 87. Governo della repubblica italiana colla costituzione del 26 gennaio 1802. Presidente, Napoleone Bonapartc. Vicepresidente, Melzi D'Eril Francesco. Consigliere segretario di Slato, Nobili Pellegrino. Ministri: della giustizia, Spannocbi Bonaventura; delle finanze, Prina Giuseppe; del tesoro. Veneri Antonio; della guerra, Trivulzio Alessandro (successore Pino); dell'interno, Villa Luigi (successore Felici); dell'estero, Marescalchi Ferdinando; del culto, Boarn Giovanni. Consulla di Stato: Marescalchi, Serbelloni (successore Guicciardi Diego), Luo«i, Caprara, Paradisi, Moscati, Fenaroli Giuseppe, Containi Costabili. Digitized by Google - «237 - Consiglio legislativo : Aldini Antonio, Dingo, Testi, Lambertcnglii Luigi, Giovio Lodovico, Guastavillani Giovanni Battista, Isolani Alemanno , Gallino Tommaso, Cicognara Leopoldo, Biumi Giuseppe, Felici Daniele, De Ber- nardi Stefano, Magnani Ignazio. Corpo legislativo : Ma ri in ni Bocco, Salimbeni Sebastiano , Somaglia Gae- tano, Prina Giuseppe, Carissimi Domenico, Berlololio, Alemagna Alberto, Ma- sini, Piazza, Beina Francesco, Oppizxoni Carlo (arciprete), Smancini Antonio, Macchi Bartolomeo, Trivelli Ignazio, Zorzi Francesco, Lupi, Boldrini, Brunetti Vincenzo, Gherardi Francesco, Elli, Lechi Giacomo, Slrigelli Antonio, Tra- versa Pietro, Fontana Gregorio, Longo Alfonso, Crespi Antonio, Porta Giu- seppe, Leonardi, Gambazocca Fortunato, Scaccia Lorenzo, Vidoni Soresina ' Giuseppe, Bentivoglio Carlo, Bangone Giuseppe, Corner Nicolò, Massari Luigi, Lamberti Giacomo, Bossi Luigi, Peregalli Francesco , Odescalchi Tommaso , Porro Lamberlenghi Luigi, Muggiasca Giacomo, Arici Carlo, Martinengo Ettore, Pederzoli, Gambara, Lechi Giuseppe, Tamassia Giovanni, Arrivabene Ferdinando, Monga, Stampa Soncino Massimiliano , Verri Carlo , Pedrazzini Michele, Maestri Giovanni, Astolti, Taverna Giuseppe, Busti Cristoforo, Can- drini Giuseppe, Vaccari Luigi, Olivari Giuseppe, Salina, Valeriani, Bologna Sebastiano, Fabbri, Dal Fiume Filippo, Monti Francesco, Strocchi, Belmonle, Galeppini, Martinelli, Caleppio, Vertua, Cedrelli, Mangilli. Collegi elettorali .... Possidenti . . 300 Dotti 200 200 Totale Aumentati pei dipartimenti oltre l'A- dige e romani 700 453 Totale 1153 Nel 1813 restava a fissarsi il numero degli elettori per il dipartimento dell'Alto Adige. I collegi elettorali si riunivano separatamente, e nominavano una censura di ventun membri. Questa sulle liste dei tre collegi sceglieva i membri della consulta di Slato (convertita poi nel senato consulente), del corpo legislativo, del tribunale di cassazione ed i commissari della contabilità. Annualmente si costituivano in collegio dipartimentale per gii oggetti amministrativi del dipartimento a cui appartenevano gli elettori. In ogni dipartimento era un prefetto con un consiglio di prefettura ed un consiglio generale pel dipartimento che si raccoglieva annualmente ; in ogni distretto un viceprefetto con un consiglio distrettuale, e nelle comuni (che numerarono col tempo a 2155) dei consigli comunali. I comuni erano am- ministrati da un podestà con sei savi in quella di prima classe, con quattro in quelli di seconda, e da un sindaco con due anziani negli altri di terza. Digitized by Google — 258 — Per la giustizia orami un tribunale di cassazione per tutta la repubblica, tre tribunali d'appello collocali in Milano, Broscia e Bologna; dei tribunali civili e criminali non clic di commercio noi capoluogbi di dipartimento e città principali dei distretti, e dei giudici di pace nelle comuni. La contabilità nazionale incaricata della revisione dei conti dei ministri era composta di cinque membri, ed erano : Sabati Antonio , Pampini Gia- como, Busti Cristoforo, Ungarclli Pietro e Teulic Filippo. Tordorò Luigi ne ora ragioniere in capo. La commissione legale rappresentava il fisco , c ne facevano parte Baz- zetta Giovanni , Sommaruga Giovanni, Sanncr fialdussare, Possenti Luigi. Erano cancelliere Giovanni Antonio De Capitani di Vimcrcate, ed auditore legale Lonati Pietro. Ministri, residenti ed agenti diplomatici della repubblica italiana presso le potenze estere. Svizzera — Venturi Giovanni Battista, residente. Etruria — Tassoni Estense Giulio Cesare, incaricato d' affari. Parma — Scarabelli-Pcdoca Angelo, residente. Genova — Cornetti, commissario delle relazioni commerciali. Olanda — Caldi, residente. Torino — Bossi Luigi. Boma — Alberti Francesco, incaricato d 7 affari. Ministri^ ce, delle potenze estere presso il governo della repubblica italiana. Spagna — Oroczo, ministro plenipotenziario. Svizzera — Marcacci. Presso tutto lo altre potenze suppliva la diplomazia francese e viceversa, essondo Bonapartc simultaneamente primo console della repubblica francese e presidente della repubblica italiana. ! LX. — Pag. 59. GOVERNO DEL REGNO D' ITALIA COLLA COSTITUZIONE DFL 26 GENNAIO l8oa. I ." E a. ° STATUTO COSTITUZIONALE DEL 19 E 2Q MARZO l8o5. NAPOLEONE 1° UE D ITALI* — IL PRINCIPE EUGENIO NAPOLEONE 8DO FISt.10 ADOTTIVO VICERÉ (Si dà la composizione del governo del 1813 perchè compiuta.) Grandi uffizioli del regno. Cancelliere guardasigilli duca Melzi d' Eril Francesco , grande clcmo|i- niere conte Co:lronelii Antonio arcivescovo di Ravenna, gran maggiordomo Digitized by Google maggiore conte Fcueroli Giuseppe, gran ciambellano duca Lilla Visconti Arese Antonio, gran scudiere conte Caprara Carlo, ministro della giustizia e gran giudice conte Luosi Giuseppe , degli affari esteri conte Marescalchi Ferdinando, dell' interno conte Vaccari Luigi (antecessore Dc-Breme Arborio), della guerra e marina conte Fontanella Achille (antecessori Pino e Caffarelli), delle lioanzc conte Prina Giuseppe, del tesoro conte Birago Ambrogio an- tecessore Veneri) , del culto Boara Giovanni ; segretario di Stato conte Al- dini Antonio, I* arcivescovo di Milano ( sede vacante dopo la morte del cardi- nale Giovanni Battista Caprara), il patriarca di Venezia nominato conte Bon- signori Stefano, l'arcivescovo di Ravenna (Codronchi succitato come grand'clc- mosiniere), l'arcivescovo di Bologna cardinale Oppizzoni Carlo, l'arcivescovo di Ferrara conte Fava Paolo. Primo capitano della guardia del re conte Pino Domenico generale di divisione. I due ispettori generali dell'art iglieria e del genio (non mai nominali). I marescialli del regno , che non potevano essere più di quattro, e da nominarsi solo dopo il 1810. I grandi ufliziali della co- rona , cioè il cancelliere, i grandi scudiero, ciambellano e maggiordomo avevano una commenda di annui franchi 28,000. 00, oltre un assegno in ragione della loro funzione di palazzo, e percepivano inoltre gli onorari di senatore e consigliere di Stato. Senato consulente creato dal quinto statuto costituzionale. Il re Napoleone, il principe Eugenio Napoleone viceré, Giuseppe re di Spa- gna, Luigi Napoleone re, contestabile di Francia, Gerolamo Napoleone re di Vestfaglia, duca Melzi, conte Codronchi, duca Litta Visconti Arese, conti Fcna- roli, Caprara, Bonsignori, Fava, Paradisi Giovanni, Lamberti Giacomo, Mcn- gotti Francesco, Guiceiardi Diego, Costabili Containi Giovanni Ballista, Moratti Pietro, Carloltì Alessandro, Giustiniani Leonardo, Massari Luigi, Vidoni So- rcsina Giuseppe, Arborio De-Brcme, Polcastro Girolamo, CasUglioni Luigi, Bologna Sebastiano, Longo Lucrezio, Alessandri Marco, Felici Daniele, Volta Alessandro, Cavriani Federico, Testi Carlo, Percgalli Francesco, Frangipane Ciazio. Thiene Leonardo, Bruti Agostino, Camerata Antonio, Sgariglia Pie- tro, Armaroli Leopoldo, Veneri Antonio, Prina Giuseppe, Berioli Spiridione arcivescovo d* Urbino, Melano Portula Vittorio Filippo vescovo di Novara , Scrbelloni Marco, Mocenigo Alvise, Marlinengo Giovanni Ettore, Condulmer Tommaso Gaspare, Oriani Barnaba, Stratico Simone, Dandolo Vincenzo, Fiorella Pasquale Antonio generale di divisione, Verri Carlo, Luosi Giu- seppe, Molli Sigismondo. Segretario archivista, Mabil Luigi. Consiglio di Stato. Il re, il viceré, i ministri, il segretario di Slato. • Consiglio legislativo. Presidente , conte De Bernardi Stefano ; conte Maestri Giovanni, barone Balzella Giovanni, D'Adda Febo, conte Luini Giacomo, Pedrazzini Michele, ;onte Parravicini Raffaele, Bargnani Cesare, conle Mejan Stefano, conte Sco- poli Giovanni, Colle Francesco, conte Cossoni Antonio, conte Bossi Luigi, Guastavillani Giovanni Ballista , conle Giovio Lodovico , Sanfermo Rocco , conle Poirranceschi Pietro generale di brigala, conte Gallino Tommaso, conle Slrigelli Antonio, barone Quirioi Luigi, Agucchi Alessandro. Onorari : conle Pedroli Carlo Antonio, barone Taverna Francesco, barone Beccalossi Giuseppe, Erizzo Guido. Consiglio degli uditori. Barone Pallavicini Giuseppe presidente , barone Riva Cristoforo , barone Sopransi Luigi, Fagnani Federico, barone Valdrighi Luigi, Tommaso Nani , Brcbbia Giuseppe, Aldini Giovanni, conte Barbò Francesco, Compagnoni Giuseppe, Brunetti Vincenzo, barone Caccia Gaudenzio Maria, barone Cu- stodi Pietro , barone Tornielli Giuseppe , barone Casali Giuseppe, Burri Gio- vanni, Borghi Carlo Iacopo, Re Antonio, conle D'Allegre Paolo Lamberto arcivescovo, e vescovo di Pavia, barone Ronna Tommaso vescovo di Crema, barone Smancini Antonio, barone Galvagna Francesco. Assistenti al consiglio di Stato: Bianchi Giulio Cesare, Minonzi Ferdi- nando, Marinoni Giorgio, Beccaria Giacomo, Pellegrini Costanzo, Cesali Mas- similiano, Goffredo Giuseppe, Borgazzi Giovanni, Calcagnini Francesco, Ca- stellani Marco, Serbelloni Giovanni Ballista, Caleppio Giulio, Ghirlanda Giro- lamo, Busca Luigi, Padulli Giulio, Frapolli Cesare, Rovida Alberico , l'occhio Giuseppe, Belgioioso Antonio, Monticelli Giovanni Ballista, Visconti Stefano, Arsio Emanuele, Tasca Antonio, Gaddi Innocenzo, Perabò Antoni, Tornielli Girolamo, Ermes Visconti, Terzaghi Uberto, Erba Odescalchi Alessandro, De- Breme Venceslao, Medici Gaetano Di Melegnano, Faa Francesco, Monari Bia- gio, Perolari Malmignati, Brunetti Lazzaro, Bcnzon Vittore, Dragoni Anto- nio, Benzoni Marsilio, De-Cristoforis Giovanni Ballista, Brivio Luigi, Calde- rara Carlo, Franchelti Gaetano, Radaclli Pompeo, Mantcgazza, Maraviglia Luigi. Segretari del consiglio di Stato: De Pagave Gaudenzio, Ricchi Giorgio, Cazzaniga Girolamo e Peslagaili Antonio. Corte di cassazione. Primo presidente, conte Pedroli Carlo Antonio ; presidente, barone Negri Antonio. Digitized by Google — SII — Giudici : De Lorenzi Antonio, Tonni Luigi, Sopransi Fedele, Pizzolli Fran- cesco, Villota Guido, Sopransi Luigi, Bazzotta Giovanni, Repossi Francesco, Ragazzi Giuseppe, Pclegatli Cesare, Condulmcr Pietro Antonio , De-Simoni Alberto (onorario), Prcdabissi Francesco, Cisotti Giovanni Battista, Scacca- barozzi Cesare, barone Auna Giovanni Vincenzo, Luini Giuseppe. Regio procuratore generale, barone Valdriglti Luigi. Sostituto, Borsoni Giovanni Gaudenzio. Corte de' conti. Primo presidente, conte De-Bernardi Stefano; presidente, barone Sabatti Antonio. Giudici : Pampuri Giacomo , barone Busti Cristoforo , Ungarclli Pietro , . barone Teulié Filippo, Pallavicini Giulio, Beccaria Giulio, Arrigoni Galeazzo, Silva Bernardino , Nogliera Giovanni Battista , Somaglia Gaetano , Sanner Baldassare, Pecchio Pietro. Regio procuratore generale, Crespi Luigi. Cancelliere in capo, Oroinbelli Giuseppe. Referendari : Zuccoli Giuseppe Leopoldo, Brivio Luigi, Calderara Carlo, Franchetli Gaetano, Jacquart Florimondo, Cantoni Carlo Francesco, Man- legazza Maraviglia Luigi, Radaclli Pompeo, Bellati Giuseppe, Ferrari For- tunato, Piazza Aurelio, Marani Antonio Maria, Maranèsi Lorenzo, Madcrni Baldasarc, Rossi Ordii Vincenzo, Giusti Francesco, Giussani Luigi, Missaglia Pietro e Meraviglia Gaetano. Corpo legislativo. Quello che fu creato dalla costituzione della repubblica Italiana. Commissione legale rappresentante il fì*co. Quella che esisteva precedentemente. Il ministro segretario di Stato conte Aldini risiedeva a Parigi presso il re. In Milano presso il viceré eravi una segreteria di Stalo retta da un con- sigliere di Stato, segretario, che ero il conte Slrigclli Antonio, il quale ebbe per antecessore il conte Luigi Vaccari. Il ministro degli affari esteri Marescalchi restava pure a Parigi presso il re, ed in Milano presso il viceré vi era una divisione di questo ministero retta dal conte Testi Carlo. 31 Digitized by Google - 349 - Agenti diplomatici del re d'Italia presso le potenze estere. Napoli — barane Tassoni Estense Giulio Cesare, incaricalo d'affari. Svizzera — Venturi Giovanni Ballista, agente diplomatico. Genova — Commetti console generale. Livorno — barone Alberti idem Trieste — Borgbi Luigi idem Fiume — Butlura idem Civitavecchia — Tambroni idem Agenti diplomatici delle potenze estere presso il re d' Italia. | Napoli — Qucsliaux, incaricato d'affari a Milano , Romboedri indi Pec- ebeneda, console a Venezia e Laforet ad Ancona. Svizzera — Marcacci, incaricato d'affari. Francia — A Milano Flury console generale, a Venezia Vigouroux, c ad Ancona Meuron console. Danimarca — Marlens, console a Venezia. Spagna — D'Oroczo, ministro plenipotenziario a Milano. Presso le altre potenze suppliva la diplomazia francese e viceversa, essendo | Napoleone simultaneamente imperatore dei Francesi e re d'Italia. j LXI. — Pag. 59. • Monsicur Fontanelli, commandanl de la garde a Mikin ! J'ai recu vos j « ctals de silualion. Faitcs exercer deux fois par scmaine ma garde lanl ù ■ pied qu'à cheval. Failes-lui Taire Pcxcrcice a fon. Inslruisez les ebefs ci Ics • offìciers supérieurs. Yous savez quelle exactilude ci quelle célcrilé j'exige • dans les mouvemcnls. Sur ce, eie. € A Troycs, ce 13 germinai, an XIII. Signo « Napoléok. » UHI. - Pag. 59. Ordre de placcateli t de* troupe» pour le jour da l'arrivée de Sa Majesté Vempereur et roi. m ■ Demain mercredi 18 floréal toutes Ics troupes seront réunies a dix | « heures du matin sur la place du Dòme : cllcs seront ensuilc répartics • dans Pordrc suivanl : I ■ A une demi-lieue de I are de Iriompbe, l'clat-major et lous Ics généraux i t Francis à la téle des qualrc régiments de cuirassiers ; plus près de la ville t les compagnies d élite du 3/ ci 15/ de ebasseurs à cheval. Digitized by Google i - 243 - t En continuant de se rapprochcr de la ville: « Les gendarme* d'elite, Ics grenadiers à chcval de la garde italienne, Ics t grenadiers à cheval de la garde francaise, les chasseurs à cheval francais, « les mameloucks , les chasseurs à cheval de la garde italienne, Ics canon- • niers de la garde italienne, les canonniers de la garde francaise. « A l'are de triomphe les auloritcs civiles de Milan avee la garde d'hon- « neur ù pied. t Après l'are de triomphe Ics gcncraux de l'arméc italienne, Iclat-major « de la place de Milan ci un balaillon d'infanterie italienne. « Le reste de l'infanterie borderà les haics dans l'ordre suivant cn par- « tant de l'are de triomphe : « Le sccond bataillon du 2/ regiment de ligne italien, Ics chasseurs et Ics « grenadiers a pied de la garde italienne et frammise, qui arrivcront jus- • que dans les cours du palais. t Les offìciers généraux et I elat-majur devront se lenir toujours à la « lete de leur troupe. « La cavalerie sculc formerà corli'ge dans l'ordre inverse de cclui ci-des- « sus, c'est-à-dire Ics canonniers ouvranl la marche el les cuirassiers la fer- • mani. . Milan, le 17 (lordai, an XIII (7 maggio 1803). Signé « Le princc Eigène. » LXIII. — Pdg. 6i. REGNO D'ITALIA. La reggenza del governo provvisorio al signor Zanoli Alessandro segretario generale del ministero della guerra. Milano, li 2G aprile Idi 4. La reggenza la previene , signor segretario , di averla incaricata di som- ministrare a S. E. il signor marchese Sommariva, commissario imperiale, i lumi e schiarimenti necessari pi-r tutti gli affari appartenenti a cotesto mi nislero, e che ne ha informalo contemporaneamente la preloJata E. S. Vorrà quindi , signor segretario generale , prestarsi a tutte le domande , che le verranno falle dal su Ideilo signor commissario imperiale, con tutta la sollecitudine ed esattezza. La reggenza ha il piacere di attcstarle la sua distinta slima. Per il presidente Sottoscritto Mellerio. In conseguenza del sopraccennato incarico che dalla reggenza fu dato al signor segretario generale Zanoli, posso attestare di avere avuto motivo di — * - _ — . — Digitized by Google 241 lodarmi dello zelo od esattezza con cui mi rese tutti quei servigi , cl»e per il governo mi trovai nella situazione di chiedere. Il tenente maresciallo Sottoscritto marchese Sovmamya. A. PROCLAMA. // commissario imperiale Annibale marchese Sommariva^ ciambellano, ca- valiere dell'ordine di Maria Teresa, generale tenente maresciallo , c co- lonnello proprietario di un reggimento di corazzieri di S. M. V impera- tore d'Austria Prende possesso in nome delle alte Potenze alleate dei dipoi irnienti , di- stretti, città, ville e luoghi tutti che nel regno d 1 Italia non sono slati an- cora conquistali dalle truppe alleate. Invila i popoli d' Italia ad attendere con fiducia e tranquillila la sorte migliore, che mercè le gloriose imprese degli augusti sovrani alleali diffon- derà sopra l' intera Europa i beni preziosi della pace. Conferma ta reggenza provvisoria in Milano ed i funzionari pubblici che si trovano al loro posto, sì nella predetta città, come pure in tutti i dipar- timenti e luoghi summentovali. Milano, 20 aprile 1814. Sommaeiva. LXIV. — Pag. 76. Quadro dei soldati somministrati alla Francia dai dipartimenti italiani riu- niti all' impero. " ' *""*"" PIEMONTE. Uomini Nel 1799, quando il generale Joubert occupò il paese, si riuni- rono all' esercito francese 3 reggimenti di fanteria e 2 di cavalle- ria piemontese, con lliOO cavalli 10,000 Nel 1801 , all'alio della riunione alla Francia, 2 reggimenti d'infanteria, un battaglione bersaglieri (del Po), un reggimento di cacciatori a cavallo, uno di dragoni con 1000 cavalli 8,000 Dal 1802 al 181 4, coscritti coi veliti (con 374 guardie d'onore) 72,000 v -- — " GENOVA. Nel 1799, la repubblica ligure diede alla Francia come ollcata 2 legioni 4,000 t»4.oon Digitized by Goc - 245 - Uomini Relro 94,000 Nel 1805, all'alio della riunione all'impero francese, diede una legione 2,000 Dal 1805 al 1814, coscriiti (con 200 guardie d'onore) .... 25,000 TOSC AMA. Nel 1799 riunì all'esercito francese il ballaglione comandato da Vacca 1,000 Nel 1800, come sopra 2 battaglioni prima comandati da Spa- nocchi 1,500 Nel 1807, come sopra alla cessazione del regno d' Elruria . . . 2,000 Dal 1808 al 1814, coscritti (con 256 guardie d'onore) . . . 10,500 nojiv. Nel 1799, la repubblica romana formò una legione, 8 batta- glioni e 2 reggimenti di cavalleria alleali della Francia 10,000 Nel 1808 e 180U, milizie poniilicie riunite alle francesi ed ila- liane 5,000 Dal 1809 al 14, coscritti (con 200 guardie d'onore) .... 10,000 PARMA. Nel 1802 riunì all'esercito francese un battaglione 800 Dal 1808 al 1814, coscritti (con 91 guardie d'onore) 6,200 Totale uomini 164,000 Non si sono annoverali i bandi delle guardie nazionali , giacebè il primo , clic solamente marciò, fa parte dei coscritti, e venne stabilito dal senato con- sulto del 12 marzo 1812, nel modo seguente : uomini 249 ( Po • 597 j » 242 < Marengo . . . * 450 £ Stura . . . . > 458 * Apennini. . . » 520 S 568 « » Genova . . . > 478 > Monlenotte. . 4io e » 600 , Mediterraneo . 217 ( Ombrone. . . » 171 J Roma . . . . > 710 S Trasimeno . . ■ 278 * | 888. Coorte N. 82 Coorte » 85 888. Coorte » 85 988. Coorte » 86 Totale N. 5528 — 246 — Non si porla l' esercito napoletano che sotto Murai ascese ad 80,000 uo- mini, 12,000 cavalli e 200 pezzi d'artiglieria da campo, non essendo mai slato impiegato nella sua totalità per la Francia; diede però 30,000 uomini c G000 cavalli circa come allealo per le guerre di Spagna, Tirolo, Russia e c Germania. LXV. - Pag. 77. Suulo del rendiconto del primo anno di amministrazione del ministro della guerra Yignolle, pubblicato il 20 settembre 1798. Spese di vestiario c bardatura franchi 1,770,050. 00 > di rimonta di cavalli c muli • 292,050. 00 • del treno d'artiglieria e trasporti • 312,100. 00 » di casermaggio e mobili » 346,000. 00 » di caserme ed adattamenti di fabbricali militari » 528,?>t>0. 00 » di viveri c foraggio » 2,309,760. 00 » di anni e polveri da guerra » " 315,100. 00 » di fortificazioni » 131,000. 00 • di reclutamento » 10,253. 00 . del soldo alla milizia 2,842,200. 00 • diverse » 1 89,000. 00 » di combustibili 107,000. 00 • di spedale » 09,100. 00 • d'impiegati non militari » 40,700. 00 • d'approvigionamenli d' assedio 1,983,000.00 • di viveri all'esercito francese prima del trattato d'alleanza da scontarsi sul contributo mensile » 4,G00,000. 00 Totale franchi 13,913,003. 00 LXVI. — Pag. 80. Rapporto del ministro della guerra e marina ul viceré. Milano, 30 settembre 1811. La viziosa complicazione degli affari , e la quanlilà dei dettagli da cui si trova aggravalo il ministero, producono necessariamente il bisogno di un la- voro sforzato, che sarebbe impossibile di continuare più a lungo. Molli inutili dettagli assorbiscono un tempo prezioso, che dovrebbe impiegarci nella direzione delle cose di rilievo; ora si travaglia assiduamente, e si Unisce per far poco o nu'la. Digitized by Google - *>w - Non è clic il ministero manchi di personale , non è che i fonili assegnali per le spese sicno insudicienti, ma vi è una sconnessa distribuzione del lavoro, per cui un affare, che potrebbe definirsi senza che si riproducesse, va ad es- sere trattato tante volte, quanti sono gli aspelli solto i quali può essere ve- duto. La concentrazione delle materie, la classificazione del travaglio possono sole contribuire a facilitare lo sviluppo degli affari, e lasciar tempo per oc- cuparsi delle cose di massima. Io posso assicurare V. A. I. , che ora il ministero non può dare colla do- vuta sollecitudine risultati positivi. Ad oggetto di rimediare agi' inc.tnvenienli , che fatalmente paralizzano le operazioni, trovo indispensabile di riordinare il ministero, stando però nei limiti fissati per il numero e per le spese dogi' impiegati : centralizzando le operazioni nella segreteria generale , e riducendo le divisioni , il servizio sarà più spedito e gli affari meglio trattati. Partendo da questo principio umilio a V. A. I. il seguente progetto d'or- ganizzazione del ministero, di cui il segretario generale sarà il capo. Una segreteria generale a cui saranno uniti gli uflici degli assegnamenti dei fondi, e quello di concentrazione delle contabilità del ministero. 1.' divisione. Del personale dell'armata di terra. 2. 1 divisione. Dell' amministrazione della guerra. 3. " divisione. Del materiale del genio, e dell'artiglieria e del deposito della guerra. 4. * divisione. Del personale e del materiale della marina. Ogni divisione sarà diretta da un capo. Una direzione delle rassegne e della coscrizione, retta da un direttore che avrà però la firma per tulli gli affari d'ordine e di dettaglio dipendentemente dall'esecuzione dei regolamenti. Ogni divisione farà la liquidazione delle contabilità dipendenti dalle sue attribuzioni. Per non dare una scossa generale all' organizzazione attuale , e per im- pedire che sia paralizzato l'effetto salutare che si è in diritto di attendere dal progettalo cambiamento, io regolerò le operazioni in modo che l'organizza- zione delle divisioni abbia ad aver luogo successivamente l'una dopo l'altra. Se V. A. I. si degna approvare questo progetto d'organizzazione, oso assi- curarla che alla primavera del venturo anno le cose saranno in lai modo al ministero da ottenere da chicchessia il pronto , facile ed esatto adempi- mento di qualunque operazione e di qualunque ordine del governo. SollOSCriltO FONTMIBLLI. c Approuvc Ics propositions en maxime. Le ministre ine souraetlra sucecs- t sivcmcnl les moyens d'exécution. « Monza, 30 septembre 1811. Signe « Eigéne N. • Digitized by Google I — avs - A. Rapporto del ministro della guerra al viceré. Milano, primo novembre 1814. Ho dato esecuzione al decreto di V. A. I. col mettere in attività la dire- zione delle rassegne e coscrizione. Mi rimane ora da compire con sollecitudine le altre parti dell'organizzazione del ministero per non lasciar in sospeso al- cuno dei rami del servigio. Presento perciò a V. A. I. il progetto di decreto per la nomina del segretario generale, e dei capi della 2/ e 3." divisione. Umilio egualmente un progetto d'organizzazione da cui risultano t cangia- menti da effettuarsi nel ministero, supplicando V. A. I. a degnarsi di ap- porvi la sua approvazione. Dopo ciò non mi rimane a fare che la proposizione per la nomina del capo della prima divisione (personale) che mi prefiggo di ritardare all'og- getto di rinvenire persona degna di occupare un posto cosi delicato. V. A. I. rileverà nelle proposizioni di nomina quella d'avanzamento per tutti Ire j al" individui, Zanoli, Locateli! e Beroaldi. II primo, sortendo dalla guardia reale, ove si trova già da sette anni, ed essendo uno dei commissari più anziani dell'armala non si potrebbe riguar- dare come favorito da questa nuova destinazione senza un avanzamento di grado effettivo, avendo già il rango di ordinatore. Il soli' ispettore Localelli è quello che potrebbe avere maggiori titoli per aspirare al posto di soli' ispettore alla guardia attualmente vacante , ed in questa vista non gli converrebbe di rimanere col suo grado al mini- stero. Il capobattaglionc Beroaldi poi fu già proposto per colonnello; ò dei più anziani ed abili, e merita avanzamento. Per non toglierlo ad un ulilc ser- | vizio attivo, conterei soltanto di conservarlo al ministero finché le cose sieno sistemate , o che la 3.* divisione sia incamminata in modo da ottenerne buoni risultati. Queste proposizioni hanno lo scopo importante di dare una maggiore considerazione alle funzioni, che vanno ad esser loro affidale, di vieppiù in- teressarli a dedicarsi intieramente al bene del servizio , non risparmiando alcuna di quelle cure, che l'amor proprio e la riconoscenza comandano alle persone d'onore. Sottoscritto I iimvm Digitized by Google — 249 — Organizzazione del ministero della guerra e marina approvata in mattina da S. A. I. il viceré, e che ti propone in dettaglio alla definitiva di lui approvazione. Una segreteria generale cui sari unito V ufficio Fornii, e quello di con- centrazione delle contabilità e che centralizzerà tutti gli affari ; avrà un pro- tocollo generale , 1' archivio del ministero. Il segretario generale sarà il capo degl'impiegati del ministero. |. B divisione. Il personale di tutti i corpi dell'armala esclusa la marina. 2. ' divisione. Amministrazione di guerra. 3. ' divisione. Materiale del genio e dell'artiglierìa, corpo topografico. 4/ divisione. Personale e materiale della marina. Ogni divisione sarà diretta da un capo. Direzione delle rassegne e coscrizione. Liquidazione delle spese pagabili sopra rassegna. Leva dei coscritti, retta da un direttore sotto gli ordini del ministero di cui fa parte. Il direttore dei viveri Dupiorct , il cui impiego è soppresso , resterà a disposizione del segretario generale. I capi di divisione Radigo, Giunone, Campana e Merli rimangono in di- sponibilità per essere impiegati nell'armata presentandosene l'opportunità. LXY1I. - Pag. 81. N. 107. Rapporto del minitiro di guerra e marina al viceré. Milano, 14 giugno 1813. La bontà colla quale l'Altezza Vostra Imperiale si degnò di accogliere B risultato delle liquidazioni delle contabilità arretrale, fu l'argomento che mi determinò al presente rapporto, il cui oggetto è di porre soli' occhio all'A. V. I. il quadro dei lavori eseguili negli uffizi di questo ministero nell' ul- timo quadrimestre 1811 e nell'anno 1812. Dal momento in cui fui chiamalo a dirigere il ministero che mi è affidato, rivolsi le mie prime cure a riconoscere i regolamenti che avevano d'uopo di modificazioni , e ad investigare gli oggetti ai quali non era stato per anco dai medesimi provveduto; le vicende dei tempi d'altronde non avendo permesso che i molliplici affari presentati a questo ministero fossero piena- mente evasi, ne venne un non difficile arretrato nei singoli rami di servizio, al cui disbrigo io mi occupai fermamente ; e mi trovo finalmente nella si- tuazione di poter subordinare all'A. V. I. il presente quadro analitico dei risultamenti ottenuti (dall'epoca della mia nomina a ministro fino a tutto V anno 1812) dalle differenti disposizioni che l'esperienza ha sapulo sugge- rirmi. Ho credulo espediente, ed accetto all'A. V. I., il metodo di dividere per capitolo, di ridurre o (orma di stato o di elenco le notizie che mi pro- Digitized by Google _ ■' ~~ " ■ ■ j - 230 - pongo di subordinarle, onde n colpo d'occhio possa rimarcare quelle che più da vicino interessano le sagge di lei viste. Personale. Nello stato num. 1 ho l'onore di subordinarle il quadro generale del per- sonale dell' esercito di terra ed armata di mare, col nome e cognome di lutti gli uffizioli di ogni grado, e nello stesso V. A. rimarcherà distinte le vicende subite dai corpi tanto in incremento che in diminuzione, essendosi poste in dettaglio le organizzazioni e completamenti di tutti i corpi, non che le per- dile soflenc pei diversi titoli. Amministrazione. Nel riassunto num. 2, corredato di nove allegati, presento un'analisi delle operazioni, modificazioni, risparmi , economie e miglioramenti che hanno avuto luogo in una delle parti più interessanti di questo ministero. Comunque I' amministrazione in genere abbia migliorato, parziali servizi però lasciano tuttora qualche cosa a desiderare, ciò che non tarderà a rea- lizzarsi in seguito delle preliminari disposizioni impartite. Artiglieria. Negli stali num. 3, 4, 3, G rassegno a V. A. I. i prodotti delle manifat- ture d'armi , della fonderia e degli arsenali. V. A. I. rileverà che anche nella parte fonderia si è ottenuto non poca economia. In generale si ebbe campo di osservare una soddisfacente attività. L' armamento delle diverse piazze del regno fu pure Io scopo delle mie cure. Fu definitivamente stabilito il numero, P armamento e la costruzione delle batterie di costa, per cui furono costruite a nuovo cinque batterie nella direzione di Venezia e sci in quella d'Ancona. Riunita a questo ministero V amministrazione centrale d' artiglieria affi- data per T addietro alla direzione generale dei parchi , fu d' uopo consoli- dare con un metodo sistematico quest' amministrazione coli' ordine che esi- geva la di lei aggregazione al ministero, ciò che si effettuò nel modo il più pronto. Genio. Vennero eseguite diverse operazioni alle piazze di Mantova, Peschiera, Porto Legnago, Ròcca d'Anfo, Venezia, Palmanova, Osopo ed Ancona. Que- st'ultima piazza fu posta al coperto di un vigoroso allacco ; la sua difesa però lascia molto a desiderare. Fabbricali per gli alloggi mililari. Oltre le operazioni in genere ed adattamenti reclamati dal bene del servi- zio, furono date tutte le disposizioni per V esecuzione del decreto iidicem- Digitized by Google - m - bre 1812, col quale fu ordinato che le grandi operazioni dovessero essere eseguite per cura dei comuni contro compenso ; I' ammontare delle dette grandi riparazioni Tu stabilito a franchi 2,197,874. 00. 11 braccio formante la fronte principio della caserma di San Francesco in questa centrale, la cui ossatura era slata eretta nel 1811, fu portato a com- pimento. Si sono per ultimo presi i preliminari concerti per I' erezione nella strada della Moschwa della nuova caserma di cavalleria ordinala con de- creto 15 giugno 1812. Proseguono i lavori del campo di Monlechiaro e del fabbricalo di Cnjonvico. Marina. Il personale di marina ottenne pure un assai vistoso incremento. Venezia vide colla massima rapidità organizzarsi nel suo seno 4 compagnie di ope- rai militari di marina, tre delle quali in diverse epoche entrarono in cam- pagna. Dipendentemente dal decreto imperiale del 17 gennaio 1812 ven- nero aggiunte due compagnie alle quattro esistenti del ballagliene di flotti- glia con individui per la maggior parte provenienti dalle case di carità. Una compagnia di pompieri di marina fu pure creata, onde guarentire dall'in- cendio I' arsenale di Venezia. Nello stato num. I retrocitalo vi è riportatala forza dei corpi della marina. Dai cantieri di marina ebbe luogo l'armamento, l'uscita, ce, dei diversi legni descritti nello stalo num. 7. Il servigio delle ciurme dei bagni di Venezia fu pure sistemalo. Un regolamento provvisorio emanalo il IO novembre 1812 Stabilì il personale che deve essere addetto ai bagni di Venezia ed Ancona, e furono per ultimo gettale le basi di un regolamento per la polizia ed am- malisi razione dei delti stabilimenti. Un apposito regolamento detcrmiuò pure le discipline di custodia e polizia dell'arsenale di Venezia, non che il metodo di servizio a bordo dei legni armali ed in armamento nel recinto dell'ar- senale medesimo, e la custodia di quelli disarmati ed ancorali nel porto. Il sistema dei semafori sostituiti ai telegrafi lungo la costa del regno fu condotto a termine. Questo servizio viene disimpegnato regolarmente , ciò che può dirsi anche di quello delle crocere. L'amministrazione dei corpi di marina venne uniformata alla vigente per quella di terra, essendosi con apposite tariffe provveduto ai singoli oggetti sopra basi eguali. Il risultalo delle indagini praticate onde provvedere al minor prezzo i legnami occorrenti alla marina, corrispose alle cure avute , essendosi otte- nuto il risparmio di lire 126,188. 40 in confronto dei contratti anteriori sopra 300,000 piedi cubici di legname. Leginlazione. Nello stato num. 8 presento a V. A. I. un elenco delle istruzioni, rego- lamenti, ce, redatti onde conseguire lo scopo di una riforma generale nei singoli rami d' amministrazione. > ■ Digitized by Google -2S2 Ometti diverti. La natura delle attribuzioni del ministero porta necessariamente una vi- stosa quantità di atti ; le vicende passate non lasciarono luogo a sistemarli con quel dettaglio e con queir ordine che tanto contribuiscono al loro rin- venimento: si adattò quindi un locale e si organizzò un archivio generale, ove classificale con metodo tulle le carte esistenti, dall'epoca della forma- zione del ministero in poi, si ottenne di conoscere le esistenti, e la succes- siva loro classificazione ne agevola il rinvenimento ad ogni occorrenza. Questo sacro deposilo della fede pubblica meritava tutte le mie cure ; nulla quindi si ommisc perchè corrispondesse allo scopo della sua istituzione. Onde essere finalmente in grado di conoscere ad ogni occorrenza la spesa reale di ogni oggetto, si passò alP impianto di altrettanti registri a scrittura doppia quanti sono gli esercizi del 1802 inclusivi in avanti, sui quali si ri- portarono per capitolo i singoli oggetti di spesa desunti dalle liquidazioni generali di contabilità delle quali mi onoro di presentare a V. A. I*. la vera situazione nel 'quadro num. 9. Col rapporto subordinato a V. A. I. il 23 febbraio 1812 si dimostrò che rimanevano a giustificarsi dal! 802 al 1811 franchi 267,000,000. 00 perchè erano stali liquidali e trasmessi alla corte dei conti lantc contabilità per la somma di franchi 58,000,000. 00 riferibili al 1807 e 1808, per cui non si ritenne nel debito da giustificarsi pei riferiti due esercizi, che i residui ri- sultanti a fronte del debito originario ; nel presente quadro però, essendoci riassunta I 1 operazione in generale, subordino gli estremi positivi della si- tuazione attuale delle contabilità, quali devono variare dai parziali esposti a V. A. I. nelle situazioni trimestrali , a motivo che in allora il ministero non poteva farsi corico di tulli i fondi suppletori attualmente compresi. Ho creduto di subordinare all'A. V. I. questi brevi cenni della mia am- ministrazione, onde metterla al giorno dello stato attuale della medesima. Subordino in pari tempo a V. A. I. sotto il num. 10 il quadro dei corpi riordinati dal 1.° gennaio al 31 maggio di quest'anno onde rimpiazzare in gran parte le gravi perdite sofferte nell* anno scorso. Pel ministro della guerra e marino Il generale incoricato del portafoglio Sottoscritto Biaischi d'Adda. Il segretario generale Sottoscritto A. Zakoli. AB. È il ministro Fontanelli che parla nel presente rapporto, quale seb- bene compilalo prima della di lui partenza per l'esercito, non potè però per rilardo di copie essere da lui presentato. Digitized by Google REGNO D' ITALIA SITUAZIONE GENERALE òettfaiuiak*' òi tetto/ e òv mote at 3* oujoalo 484 j UOMINI «ELI.' INTERNO all' estero 30,101) 90,404 Esercito di terra 50,575 Armata di mare . 9,437 Totale 60,000 AUMENTI FINO AL 31 DICEMBRE 1812. TITOLO DELL'AUMENTO Leva 4812. Contingente (a\ de- creto 25 ottobre 48 II . « 1813. Requisizione dell'at- tiva 4813 (6), decreto 21 settembre 1812 . . Dalmati contingenti 1811 c 4812 Dalla perlustrazione generale eseguila in tutto il regno dui 15 settembre al 15 novembre 1812 si ottenne V acquisto di Dalle perlustrazioni nel dipar- timento del Boccbiglione, Al- to Adige e Lario Arrolalisi * Sanamente . . Disertori graziali rovini 15,000 0,000 4,500 6,178 TOTALE 21,000 4,500 1,000 1,000 Totale 7,078 1,600 4,000 75,478 OSSERVAZIONI Parte attiva 9000 eseguita dal 15 al 31 dicembre 4811. Parte in riserva 6000, eseguita dal 13 al 31 marzo 1812 (6) La requisizione dell'attiva48l3 venne eseguita dal 1.* al 13 dicembre 4842. («) | Digitized by Google - -254- 1MP1EG0 ORGANIZZAZIONE. NUMERO DEI REGGIMENTI, BAT- TAGLIONI, SQUADRONI E COM- PAGNIE AUMENTATE INDICAZIONE DE* CORPI 3 battaglioni ed una compagnia 4 battaglione e 4 compagnie . . 1 battaglione ed una compagnia 4° cacciatori a cavallo. Guardia della città di Milano. Compagnie dipartimentali di risenra. 4° leggero. Trasporti militari. Invalidi e veterani ridotto a reggimento. 6" di linea. Battaglione coloniale. 1* leggero. 2° leggero. Reggimento artiglierìa a cavallo. Battaglione zappatori. • RIORGANIZZAZIONE. NUMERO DEI BATTAGLIONI , SQUADRONI B COMPAONIE OR- GANIZZATE. INDICAZIONE DE* COBPI 3 squadroni c due compagnie . 3 * 5° n 6* » V * l' leggero. 1" cacciatori. Dragoni regina. 2* leggero. Reggimento artiglieria a piedi. Treno d'artiglieria. Cannonieri guardacoste portali al gran completo. Gendarmeria reale aumentata. Digitized by Google . -255 - DIMINUZIONE. TITOLO DELLA DUIftLZIOMB Disertali e cancellati dai ruoli Morti Congedati Passati al ritiro Condannali dai f alla palla cousigli di guerra ) ai lavori pubblici . speciali f alla morte Condannali dai consigli di guerra per- Condannali da commissioni speciali mi- ti Lari Condannali dai tribunali ordinari .... Perdita totale QIT ASTITI DEGLI t'Oli INI TOTALE 7,339 3,410 1,167 159 220 1,830 20 722 51 154 !" ,081 2,070 907 OSSERVAZIOMI 44,0(51 Fra i quali diversi a pena capitale. RICAPITOLAZIONE DELLA FORZA EFFETTIVA. Il 31 ogosto 4811 V L ' aumento dall' epoca bre 1842 fu di era di uomini . 50,573 al 31 diccro- 35,178 Esercito di terra Totale . . . 85,751 Dedotte le perdile 14,061 al 31 dicembre 1812, non dedotte le perdite avvenute oli' armala 74,690 Forza effettiva dell* armata di mare 7,832 Per la marineria , eiale dagli aumenti. gli operai Totale . . . 79,522 temporari , le diminuzioni furono bUan- RIASSUNTO. Completa i deli; esercito di terra. . r i dell armala di mare . . Forza Effettiva dell' esercito di terra . . « di mare ... » 7,832 Mancante al completo uomini 79,935 } Rft0 ,w 9,000 5 ' 71,690 j 1Qm 9,413 Lo specchio numerico della forza al completo dei differenti corpi costituenti !' e- zcrcito e la marineria, Io si trova registralo alla pag. 27. A compimento però si unisce qui il quadro nominativo degli uffiziali di ogni grado. Digitized by Google -256- QUADRO NOMINATIVO DEGLI UFFIZIAL1 DELL' ESERCITO DI TERRA E DELL* ARMATA DI MARE. «Chetalo ì)v letta. STATO MAGGIORE GENERALE. Generali di divisione. Pino Domenico primo capitano della guardia reale, Severoli Pietro, Fon- tanili Achille ministro della guerra e marina, Lcchi Giuseppe, Bonfanti Antonio, Peyri Luigi, Palombini Giuseppe. Generali di brigata. Polfranceschi Pietro consigliere di Stato ispettore generale della gendar- meria, Bianchi d'Adda Giovanni Battista ispettore generale del genio, Lc- chi Teodoro comandante i granatieri della guardia reale, Mazzuccbelli Luigi, Fontane Giacomo, Bertoletti Antonio, Guillaume Federico, Zuccbi Carlo, Ba- labio Carlo, Yillala Giovanni, Renard Bricc Giovanni Battista, Dembovvski Giovanni , Balalhier Carlo , Martcl Filippo Andrea , S. Paul Vcrligier , Schiavetti Fortunato, Rougicr Gillo. Aiutanti comandanti. Lcchi Angelo scudiere del re, Paini Giulio, Galimberti Livio, Monte- bruno Andrea, Cavedoni Bartolomeo , Mazzuccbelli Giovanni, Rivaira Luigi capo dello stato maggiore della gendarmeria. Amianti di campo. Capi di squadrone: Pino Giacomo scudiere del re, Bouilly Agostino, Ro- della Alberto, Provasi Aurelio. Capitani : Bianchi D'Adda Marziale, Zauwra Paolo, Sessa Giacomo , Du- plcssis Luigi, Zanzi Giacomo , Saluzzo la Manta , Pavoni Pietro , Molinari Carlo, Vie Pietro, Vassalli Benedetto, Re Giovanni, Mejcan Maurizio, De Ma- rini Giuseppe, Rezia Amanzio, Lavallclte Gaspare, Brusali Ercole, Ragani Cesare. Digitized by Google - 257 - Tenenti: Cavatali Luigi, Migliorini Marco, Fontana Galeazzo, Scotti Bar- tolomeo, Ferrari Vincenzo, Bossi-Lampugnani Carlo, Fraltini Luigi , Negri Ambrogio, Scanagatti Giovanni, Testi Fulvio. Aggiunti allo stalo maggiore. Capobaltaglioni : Buccarini Sebastiano, Ribioglio Paolo. Capitani : Sangiorgio Angelo, Brcntini Carlo, Nicolini Antonio , Piacenza Felice, Vclasco Cesare. De Azaria Giacomo, Frangipane Bernardo , Badalassi Vincenzo, Corbella Carlo, De Lahage Enrico, Arrivabenc Francesco. Ispezione alle rassegne. Ispettori : Dc-Mecster Filippo, Cortese Francesco, Parma Giacomo , Bru- netti Ugo, Locatetli Luigi Annibale Luca. Sol t' ispettori : Bell'ori Ferdinando alla guardia reale, Funtuzzi Luigi, Ghe- pardi Lazaro. Cavazza Antonio, BebufG Giuseppe, Paribclli Cesare, Uggero Giovanni Ballista, Ravizza Giuseppe, Charles, Dcsforges, Persiani Pietro, Bois- sonin Luigi, Rcgis Carlo, Vesin Francesco, Gandolfl Emilio, Pastorio Giovanni Battista. Aggiunti : Desplaces, Mauro Pasquale, l) egei mi Stefano, Mantovani Luigi, Lion Gerolamo, Bianchi Federico, Bistenghi Giovanni, Calori Gaetano, De- jovi Pietro, Valcntini Gaetano, Dono Arii, Gojon, Viscardi Lodovico, Branl- sen Federico, Ciotti Salvatore alla guardia reale, Viglczzi Paolo. Commissariato di guerra. Ordinatori: Tordorò Giovanni, Tassoni Giulio Cesare (onorario), ministro plenipotenziario presso la corte di Napoli, Destrani Pietro, Ferrcri Luigi, 1 Guizzardi Pietro , Zanoli Alessandro segretario generale del ministero della guerra e marina. Commissari di guerra : Dall'OgUo Pietro, Ci Ili Giuseppe, Psalidi France- sco, Barss Francesco, Gini Cesare alla guardia reale , Calderini Luigi, Gal- biati Angelo, Lampato Francesco, Fontana Carlo, Radigo Giuseppe, Giunone Giuseppe, Roussitlon Carlo, Mantovani Giuseppe, Schor Francesco Federico, Biaggi Giuseppe, Lironcurli Adriano, Nasci vera Giorgio, Castelli Filippo, Sora Francesco, Mantegazza Carlo, Imbcrt Dionigio Vittorio , Colombani Pietro, Brocchi Ferdinando, De-Capilani Saverio, Medici Giuseppe ^Michel Pietro e Forlis Pietro. Aggiunti : Testi Giovanni Antonio, Collier Luigi, Agucchi Lodovico, Dcr- tal Pietro Giuseppe, Delpino Nicola, Raybaud Giuseppe, Cutloli Pietro, Pa- gès Francesco, Campora Francesco, Maggioni Alessandro alla guardia reale, 53 Digitized by Google — 258 — Favini Luigi, Reggianini Giuseppe, Baila Pietro, Luce Giuseppe Maria, Gal- busera Antonio, Charles Giuseppe. Comandanti a" armi. Generali di brigata : Bertolosi Giovanni Battista, Julbicn Giovanni Fran- cesco. Colonnelli : Fcrrent Giacomo, Verlato Francesco, Friess Giovanni Samuele, Psalidi Filippo, Piella Agostino, Strzalkowki, Lange Giovanni, Cappi Nicola. Capobaltagtioni : Bonvicini Giovanni Battista, Mazzoni Pietro, De-Lavergnc Francesco, Gavazzi Giovanni Battista, Pflagbeil Carlo, Amorelli Bonaventura , Baltaillc Giovanni, Teulié Giuseppe, Zorzello Marino, Velter Luigi, Duparc Leonardo, Sauvage Francesco, Xiscovich Antonio, Thomas Pietro, Benvenuti Vincenzo, Haitinger Antonio, Sausse Simone, Crislianopoli Paolo, Bonelli Francesco Matteo, Guimet Francesco, De-Angeli Giovanni Battista, Galuzzi Domenico, Tavera Paolo Gerolamo, Sala Giovanni Battista, Bufimi Fran- cesco. Aiutanti di piazza. Capitani : Cerise Teodoro, Grasceni Giovanni Battista, Roussel Paolo, Ma- rini Giuseppe, Mistichelli Gaetano, Polavini Bernardo, Ferretti Pio, Decou- sandier Luigi, Varquier de la Bartbe, Bellardi Paolo, Jeanin Adamo, Galea ri Gaspare, Cavalli Antonio , Biscioni Carlo , Righetti Luigi , Sarti Vincenzo , Tritoni Battista, Caccia Luigi, Caccia Ignazio, Vandcrnol, Ferrari Carlo, Ca- vassanli Giovanni Maria , Simeoni Francesco , Panimi Francesco , Thomas Battista BaldasMire, Leonardi Gerolamo, Bianchi Luigi Ercole, Vallon Vallon, Bono Domenico, Bolla Giuseppe, Colombo Gaetano, Ilario Armand, Paradisi Giovanni, Vittori, Pugni Giuseppe, Bruno Giacomo, Amonc Federico, Fran- ciosi Raimondo, Marangoni Giuseppe, Colombo Paolo, Volpini Antonio, Fan- tini Giuseppe, Del Buono Luigi, Coppini Francesco. GUARDIA REALE. Guardie d'onore. Aiutante maggiore tenente, Bordogni Francesco. Quartiermastro tenente, Cavallini Antonio. Istruttore d'equitazione tenente, Zoppini Melchiorre. Prima compagnia: capitano colonnello, Battaglia Gaetano; tenenti: Brisa Carlo, Magnaghi Pietro, Bianchi Salvatore; sottotenente, Lampugnani Gio- vanni. Seconda compagnia: capitano colonnello, Hercolani Astore; tenenti: Bo- nacossi Alessandro, Baccaglili Egidio, Covelli Filippo. Digitized by Google — 259 — Terza compagnia : colonnello capitano, Aricci Vincenzo ; tenenli : Somma- riva Carlo, Borra Giovanni Ballista, Contarini Gerolamo. Quarta compagnia : capitano colonnello, Milzclli Francesco; tenenti: Ca- merata Pacifico, Lanci Pietro Gaetano, Biancoli. Quinta compagnia: capitano colonnello, Widiman Bezzonico Lodovico; tenenti: Occioni Giovanni Luigi, Elli Giuseppe, Mastini Bonaventura. Reggimento veliti reali. Colonnello, Moroni Pietro. Maggiore, Bianchi Gaetano. Capobattaglioni : Maflei Tommaso, Bastide Giuseppe. Capitani : Olivazzi Francesco , Casolari Giuseppe aiutante maggiore , Co- rnetti Alessandro, Rossi Carlo, Ferretti Cristoforo, Blanc Cipriano, Guillemct Claudio, Rusca Gerolamo quartiermastro, Germia Francesco, Dalstaiu Giu- seppe aiutante maggiore, Loubers Pietro, Pesci Francesco, Tcsini Luigi, Cler- mont Antonio. Tenenti: Raffaglia Bartolomeo, Pellequia Alessandro, Bolzoni Luigi, Bosi- sio Giuseppe , Backlcr Giacomo , Garelli Giacomo , Lanciai Pietro , Burzio Francesco, Pieroni Pietro, Bendai Gaetano, Reina Innocente, Guidoni Ales- sandro, Dall'Agata Nicola, Mengaldo Angelo solt'aiutanle maggiore, Mainfrini Bortolo, Tiraboschi Pietro, Laugier Cesare, soli' aiutante maggiore Zucclu Vincenzo, Bottazzi Gaspare, Tommasi Francesco, Danesi Marcello, Camussi. Sottotenenti: Sarti Clemente, Lucini Pietro, Giussani Gaetano, Cremonini Pellegrino, Magelli Paolo, Prina Giuseppe, Scarselli Pietro, Predavalli, Fo- glia Pietro, Bazzì Antonio, Zimbelli Giusto, Fedrczzoni Annibale. Reggimento cT infanteria della guardia. Colonnello generale di brigata, Leciti Teodoro. Maggiore colonnello, Crovi Clemente. Capobattaglioni : Marguery Paolo, Succhini Giuseppe. Capitani : Bereltini Antonio, Berizzi Giuseppe, Vcrcellon Luigi , Barbieri Vincenzo, Villa Pietro, Ajroldi Francesco, Rezia Alfredo, Botlura Giovanni Battista, Suberville Pietro aiutante maggiore, Bua Basilio, Corona Luigi, Leo- nardi Antonio aiutante, Piccioli Giacomo, Castagnedi Luigi quartiermastro. Tenenti: Zacchieri Luigi, Vandoni Carlo, Papazzoni Leonida, Pisani Gio- vanni, Gazzolti Ferdinando, Rossignoli Pompeo, Venlani Francesco, Solerà Francesco, Casali Giuseppe, Viscardi Giuseppe, Mariani Domenico, Cattaneo Alessandro, Rondcau, Camagna Francesco, Pisani Giovanni Battista, Visconti Carlo, Ceretti Vincenzo, Boldrini Giovanni, Mainoni Stefano, Camurri Sigi- smondo, Bajo Giacomo, Giraud Carlo, Grossi Matteo. Sottotenenti: Belluscbi Giovanni Battista, Palladini Giovanni, Carta Stefano Digitized by Google — -2G0 - Giovanni, Calderoni Giacomo, Vitali Domenico, Tromboni Clemente, Pasiorio Antonio, Leoni Ignazio, Barinelli Luigi, Guvi Egidio, Amò, Ponzoni Fran- cesco, Vignola Pietro. Dragoni della guardia. Colonnello, Jacquct Giuseppe. Caposquadrone, Charpanticr Luigi. Capitani: Raccagni Faustino quartiermastro, Dumond Francesco, Smorsi Tommaso aiutante maggiore, Cima Giuseppe, Pavesi Gaspare, Lonati Gia- cinto. Tenenti: Visconti Francesco, Boccanera Giovanni, Palladoro Valentino, Colleoni Vincenzo, Speroni Luigi, Berteu Gaspare, Frigerio Pietro coman- dante la gendarmeria scelta, Piccolli Luigi. Sottotenenti : Centenari Rocco, Reboulin Matteo, Brambilla Ismaele, Chiesi Giuseppe soli' aiulanlA maggiore, Baistrocchi Ferdinando portastendardo, Lanzani Giovanni Eslore, Filion istruttore d'equitazione. Artiglieria della guardia. Comandante caposquadrone, Clemcnt Cristoforo. Sotl'aiutantc maggiore tenente, Petronio Antonio. Quartiermastro capitano, Piazza Giacomo. Artiglieria a piedi : capitani, Conti Francesco, Calamoni Giuseppe. Tenenti: Re Giovanni Maria, Slampa. Artiglieria a cavallo : capitani , Marcaslel Massimiliano , Mussila Giovanni Battista. Tenenti : Cinti Angelo, Alberganti Giacomo, Zanconli Carlo. Treno d'artiglieria : comandante capitano, Corbella Francesco Antonio. Solt'aiulante maggiore tenente, Marchi Antonio. Tenenti: Champigny Antonio, Brivio Ferdinando. Reggimento coscritti della guardia. Colonnello, Peraldi Oliviero. Maggiore, Rossi Carlo. Capobattaglioni : Bonfanti Filippo, Del Fante Cosimo. Capitani: Schedoni Vincenzo, Della Tela Gerolamo, Gubernatis Francesco, Ferrari Giuseppe , Royer Giovanni, Colombani Giuseppe, Agazzini Ignazio, Piombini Orazio, Cacchi Felice, Dupré Luigi, Miscrocchi Pietro Filippo. Tenenti: Botlignani Francesco, Dragoni Giovanni Battista, Guerra Luigi, Grandi Baldassarc, Prampolini Alessandro, Boisac Eugenio, Caspa ri Antonio, Piccinini Luigi, Croci Pietro, Brioschi Luigi, Ubaldini Antonio, Conti Giulio, Veinni Pietro, Garroni Andrea quartiermastro. ~ — — — i Digitized by Google — 2fiJ - Sottotenenti: Ceneri Gaetano, Panueggiani Giuseppe , Casanova Gaetano, Noidier, Dc-Saifret, Gianorini Giuseppe, Pradelli Bartolomeo, Crolla Paolo, Radoani Giorgio, Tavola Paolo, Maggi Francesco, Zanoni Luigi, Lorasclii Carlo, Sabaini Carlo, Giraldi Adriano, Jacoli Giovanni, Marchesi Ermenegildo, Ber- nago Antonio, Paggi Giovanni, Farinello Francesco, Scalamcnii Pacifico, Buz- zoni Camillo, Tarlarini Carlo Domenico, Lutti Gerolamo, Alberti Paolo, Ba- ronio Giovanni. corpi dell'esercito. Primo reggimento d'infanteria. Colonnello, Aresc Lucini Francesco. Maggiore, Cirot Francesco. Capobaltaglioni : Sercognani Giuseppe, Slanzani Giuseppe, Raynaud Fran- cesco, Jacopetli Giuseppe. Capitani: Cazcncuvc Giuseppe, Rossi Giovanni Aurelio, Panico Giuseppe, Guelfucci Antonio, Albanesi Luigi, Bernard Omero aiutante maggiore, Neri Luigi, Cuche Agostino, Triouillcr Pietro aiutante maggiore, Micheli Gio- vanni Battista, Lagrange Pietro Giacobbe, Sacchini Francesco, Amelin Cele- stino aiutante maggiore, Paoli Giovanni Carlo, Ronzicr Roberto, Cesati Gio- vanni, Moreau Gabriele, Chatenct Giuseppe, Pavesi Giuseppe, Bianchi Gio- vanni, Piccioli Giovanni Battista, Debor Luigi, Camussi Giovanni , Desbans Francesco, Trentini Pietro, Pcrrin Stefano, Polidoro dello Cabiati Giovanni, Pelrucci Giuseppe, Alluni Spirito, Lavilon Giovanni Ballista , Lotti Carlo , Furci Capon. Tenenti: Orsini Giuseppe, Grimaud Giovanni, Grandi Giovanni, Cujolle Marco Sebastiano. Mazzoli Raffaello, Foglia Giovanni Battista, Baratta Luigi, Calvi Egidio, Poiréc Pietro, Benedetti Paolo, Ferrari Giovanni Ballista, Mat- lei Lorenzo, Coltiva Gaetano, Brugnoli Giuseppe, Massari Giacinto, Bclcntani Giuseppe, Rampinelli Domenico, Guet Francesco, Marchesi Francesco, Ferri Filippo, Trois Luigi, Litta Luigi, Mongardi Natale, Cavalli Gaetano, Morac- cioli Francesco, Selve Stefano, Moda Giovanni Ballista, Baldacci Giovanni Ballista, Fcdrczzoni Giovanni Ballista, Villata Francesco. Sottotencnli : Marchioni Francesco Paolo, Colli Giuseppe, Francioli Luigi, Ferrari Giuseppe, Pistoni Giovanni Battista, Rizzoli Francesco , Ferrari Gio- vanni Battista, Pintard Enrico, Maire Nicola, Donadeo Francesco Antonio, Boch Giovanni, Gagliardi Giovanni, Germani Francesco, Polct Dionigio, Mo- nnri Cesare, Graziani Tomaso, Antonini Giacomo Antonio, Saussay Antonio, Colla Pietro, Bevilacqua Alessandro, Tibola Annibale, Dotti Desiderio, Odoard Enrico, Ballotti Antonio, Besozzi Giovanni, Sorni Francesco, Orlandi Giu- seppe, Menazzi Michele, Ceresa Francesco quartiermastro, Mauron Enrico, Carrara Giovanni Ballista, Venturi Giuseppe, Sironi Gaetano. Digitized by Google - 202 — Secondo reggimento d'infanteria. Colonnelli : Dubois Pietro Luigi, Omodeo Vincenzo. Maggiore, Barbieri Luigi. Capobaltaglioni : Boretti Francesco, Bolognini Vincenzo, Zampa Giovanni, Poize Saverio. Capitani: Antonini Angelo aiutante maggiore, Dallera Gaspare , Povia Giu- seppe, Galle Gabriele, Cassetti Antonio aiutante maggiore, Beaudrau Silvio, Raspai! Vittore, Ajroldi Luigi, Provana di Vii I , ir, Laugier Andrea , Romans Domenico, Azzali Alessandro aiutante maggiore, Forcioli Giovanni Antonio, Costa Giuseppe, Pulliani Ferdinando, Rongeot Teodoro, Sampieri Antonio, Triani Gcminiano, Castelli Pietro, Chery Michele, Leggi Alessandro, Ferra- boli Paolo aiutante maggiore, Mombclli Luigi, Sanzi Cesare, Arcieri Fran- cesco, Luchini Pietro, Bossi Angelo, Renaud Vincenzo, Faure Casimiro, Montani Giuseppe, Baratta Carlo, Malagoli Giovanni Andrea, Petit-Jean Gio- vanni, Sapci Vincenzo. Tenenti: Cattaneo Luigi, Donesmondi Ferdinando, Girelli Lorenzo, Grossi Giacomo, Cermasi Francesco, Berchel Ambrogio aiutante maggiore, Epp Carlo, Monti Giuseppe, Marlin, Sigala Casimiro, Salici Desiderio, Gandolii Giacomo Paolo, Cortes Carlo, Riva Francesco, Foresti Gliscnle, D'Arco Carlo, Ma- gnanti Andrea, Stefanini Antonio, Ansaloni Giuseppe, Fracca Luigi , Pie- trini Piacentino, Thigbicllo Giuseppe, Nourry Giovanni Pietro , Mantcgazza Antonio, Baggi Francesco, Versaglia Pietro, Ferrino Giulio, Decalcrgi Anto- nio, Boretti Antonio, De l'Espine, Calza Filippo, Bazzini Carlo. Sottotenenti : Cighcra Giuseppe, Scorpioni Carlo , Benazzi Biagio, Perini Giovanni, Manzieri Pietro, Colla Giuseppe, Barbier Giorgio, Ceccarini Luigi, Malagoli Giacomo, Ccrcso Angelo, Montallegri Sebastiano, Mabil Sebastiano, Scaleltari Enrico, Ronfio ! i Cavalcabó Marco, Forestieri Francesco, Ferran- doli Ignazio, Rossi Gerolamo, Mazzarelli Lorenzo, De-Ferrari Alberto, Sca- poli Carlo, Fantina Giuseppe, Mascheroni Giovanni Battista, Balsami Gio- vanni , De-Leau Giovanni Battista , Bonsignori Bernardo, Brocchi , Francia Giovanni, Mattci Marc Antonio, Trezzi Giuseppe, Delai Giuseppe, Visconti Filippo, Minio Marco, Battilana Carlo , Miari Leonardo , Cristofori Giovanni Battista, Zaccaria Carlo, Siepe Giovanni. Terzo reggimento d' infanteria. Colonnelli : Levi<5 Giuseppe, Casella Giovanni Battista. Maggiore, Porro Luigi. Cnpobaltaglioni : Rossier Romano , Tracol Marcello , Ncgrisoli Bernardo , Molin ni Giuseppe. Capitani: Chesncau Francesco Giovanni, Garcin Francesco quartiermastro , Digitized by Google - 203 - Pronelti Agostino, Milosscwilz Pietro aiuta ut.' maggiore, Jouy Carlo, Erculei Ippolito aiutante maggiore, Polli Luigi, Galimberti Giacomo, Creila Stefano, Mariani Angelo, Pignoli Francesco, Vidau Giulio , Racca Giacomo , Bedogni Fermo, Agliati Giovanni, Marzajoli Matteo, Marchesclli Antonio, Mazzoleni Giovanni, Garcin Cesare , Casse Giovanni, Duplan Andrea, Celebrini Vin- cenzo, Billard Carlo aiutante maggiore, Bianconi Antonio, Spaggiari France- sco, Levié Luigi , Laforegay Pietro Antonio, Verini Giacomo , Sardou Pie- tro aiutante maggiore , Wilberger Cristoforo , Ancini Gaetano , Lamoreux Pietro, Thiesse Pietro, Bercila Giovanni. Tenenti : Passoni Carlo , Dcmontes Giacomo , Salvatori Pietro , Ricquicr Carlo, Grillini Carlo aiutante maggiore, Dc-Rossi Giuseppe, Campilanzi Carlo, Composteli Gerolamo, Parea Bernardino, Boldrini Giovanni, Castellani Ema- nuele Carlo, Boascnda Pasquale, Gobis Giovanni Ballista, Monti Giulio, Roup Stefano, Piccoletti Luigi, Marezzi Tomaso, Crouset Giacomo, Rognoni Paolo, Stella Giuseppe, Maycr Giuseppe , Mastrelclli Giuseppe, Rossi Marcello, Bianchi Angelo , Bacchi Francesco , Vinciguerra Giovanni Ballista , Leroy Carlo, Fedeli Gaetano, Buel Giovanni, Bignami Giuseppe Pietro, TrouiTy Giovanni Pietro. Sottotenenti: Barbieri Sani* Ambrogio , Lcnoble Francesco, Melzi Giacomo, Soramariva Giacomo, Clemenl Cesare, Cortesi Francesco, Monchini Giuseppe, Vulcsini Tommaso, Orsini Ferdinando, Paoli Francesco, Lodi Ferdinando, Guerci Pietro, Costanti Matteo, Groppi Antonio, Manzani Giovanni, Gcrva- soni Leonardo, Toscani Giovanni Battista, Novaresi Francesco, Rebora Fran- cesco, Marchesini Giuseppe, Ferrenl Tomaso Michele, Mombelli Cleto, Fe- lici Antonio, Silva Giuseppe, Lena Perpenti Giuseppe, Nardini Antonio, Pizzi Vincenzo, Scardini Agostino, Robaglia Pasquale, Belloni Giovanni, Trera Mariano, Cariel Giuseppe, Puerari Giuseppe, Cestari Antonio. Quarto reggimento d' infanteria. Pietro, Rossi Carlo. Maggiore, Marogna Bartolomeo. Capobaltaglioni : Magistrelli Giuseppe, Branzola Amadeo, Gillot Antonio, Bocca la ri Giuseppe, Beroaldi Luigi. Capitani: Carrara Battista, Falcon Giovanni Battista, Buffon Cesare, Re- gnier Luigi, Rondil Francesco, Arnaud Ilario, Pagliani Giovanni, Forneau Luigi, Biffi Giuseppe, Coulaud Francesco , Crcbassan Giovanni , Caprini An- tonio , Sirone Francesco, Billion Stefano, Cantoni Luigi aiutante maggiore, Romani Pietro aiutante maggiore, Testi Luigi aiutante maggiore, Mosi An- gelo, Langlade Giovanni, Pasqualini Giuseppe, Barini Giuseppe, Borghesi Pie- tro, Andreani Domenico, Pavesi Carlo, Chcnul Lorenzo, Bonzi Leonardo, Berlinzani Ferdinando Gaetano, Longhini Giuseppe, Torlombani Antonio, Adhemar Vittorio, Germani Giovanni Ballista, Carlol Lorenzo detto Selesquc, Amendola Salvatore. Digitized by Google Tenenti : Pagliucchi Leopoldo, Diedo Andrea, Avvezzaci Saverio, D'Autanne Carlo, Bonvicini Michele , Clerichetti Giuseppe quartiermastro, Pasolti Fran- cesco, San Vincent Stanislao, Giustiniani Giorgio, Genaille Giovanni Battista, Leardi Francesco, Gonzali Marc'Anlonio, Crislini Andrea, Faggioli Antonio, Molinari Andrea, I. candì Luigi, Belentani Gaetano, Modene Lodovico, Fer- rara Antonio, Redolati Francesco, Cervi Giuseppe, Bompani Geminiano, Ra- dighieri Giuseppe, Puglioli Ulisse, Gariboldi Angelo, Piccolino Cosimo, Car- nevali Severo, Trezzini Giacomo, Pavanello Angelo, Migliavacca Pietro. Sottotenenti: Malaspina Lodovico, Bevilacqua Antonio, Sarti Francesco, Beccaria Carlo, Sartorio Filippo, Pedrinelli Enrico, Zunza Urbano, Fabri Giuseppe, Fioelli Niccolò, Oldofredi Tomaso, Tosali Giuseppe, Cervi Giacomo, Serra Luigi , Ajroldi Paolo, Allegrini Pietro, Zanotti Bernardo , Ricciarelli Gallo, Stampa Giambattista, taccagni Bartolomeo, Lana Vincenzo, Saviotti Vincenzo , Casali Luigi , Corazza Lodovico , Sangiroiami , Storari , Sacchint Giuseppe, Sanferrao Andrea, Bertelli Bortolo, Nonzano Pietro, Borgassi Giu- seppe, Marcatelli Sebastiano, Mazzolini Francesco, Foscari Filippo. Quinto reggimento d'infanteria. Colonnello, Peri Bernardo. Maggiore, Chauvenel Dionigio. Capobatlaglioni : Oliui Paolo, Tarducci Luigi, Ceroni Giulio Giuseppe, Ma- rancsi Francesco, Dondini Giacomo. Capitani: Rigo Domenico, Chiatti Vincenzo aiutante maggiore, Ponti Er- menegildo, Vagnon Luigi, Turchelli Francesco, Manini Pietro quartierma- stro, Lorgna Francesco, Ferrandi Giorgio aiutante maggiore, Bruges Giovanni Ballista, Pozzoli Domenico, Corso Antonio, Georgest Federico, Pirri Ilario, Gattinara Arborio, Bay Camillo, Marella Carlo, Cipico Pietro, Zavaroni Luigi, Sarti Placido, Romani Giovanni, Pierleoni Domenico , Brugnani Francesco , Brunelli Vincenzo , Rossi Bernardo , Rinaldi Francesco , Bressa Marco , De- champs Ippolito, Giambelli Rinaldo, TouflVet Ippolito, Maino Giasone, Scappi Francesco, Nogarina Giovanni, Salvigni Emilio, Laglio Gaelano , Derla Giu- seppe, Rondina Luigi. Tenenti : Vercelli Domenico, Morelli Giacomo , Duponl Agostino, Dessaix Claudio aiutante maggiore , Cipolini Michele , RidolG Giacomo , Picarelii Fi- lippo, Godin Carlo, Tonchi Antonio aiutante maggiore, Paraschera Stefano, Endel Isidoro, Bianchi Pietro, Vittori Giovanni Ballista, Berli Antonio, Si- monetli Giacomo, Le-Duc Rinaldo, Azzi Felice, Barachini Agostino, Baldotto Antonio, Gallr Giuseppe, Fabris Giuseppe, Benigni Giovanni, Ponziani Vin- cenzo, Fioravanti Antonio, Desforges Giovanni Maria, Cilcrico Giuseppe, Bar- bieri Curio, Torazzo Eugenio. Sottotenenti : Sanzi Giuseppe, Puglioli Vincenzo , Wanden Eckout, Vcn- turelli Carlo, Rinaldi Luigi, Manucci Emilio, Tamburini Angelo, Pasquali Digitized by Google Giovanni , Ferrandi Simone , Franzinetti Luigi , Bcrnardelli Luigi , Vacani Paolo, Villa Giovanni Ballista, Valtellina Luigi, Polli Carlo, Sansoni Giu- seppe, Camolclli Francesco, Terzi Pietro Luigi , Crassi Francesco , Sartorio Luigi, De-Ricci Giuseppe, Tmlini Giuseppe, Nicolclti Andrea, Gallina Paolo, Gcropoldi Liberale, Caravaggi Gaetano, Montccliiaro Stefano, Vandoni Eu- genio, Dominicetli Luigi , Naturani Carlo, Broili Alfonso, Torre Giuseppe, Venturi Giuseppe. , /' ' Setto reggimento rf' infanteria. Colonnelli: Ordioni Alessandro, Pisa Pietro. Maggior, Ferrù Antonio. Capohaltaglioni : Crolli Pietro Francesco, Favalelli Lorenzo, Visconti An- tonio, Pia Carlo, Matteucci Paolo. Capitani : Piovanelli Pietro, Olivari Pietro Antonio, Praigoni Alessandro, Bianchi Giorgio, Pullieri Gerolamo, Fornari Antonio, Tolti Guido aiutante maggiore, Abati Pietro, Nani Antonio, Albricci Alessandro, Bolis Gaetano, Roncaglia Antonio, Orsatclli Emanuele, Zanetti Bartolomeo, Lazzariui Gio- vanni aiutante maggiore, Testa Giuseppe, Ceroni Nicola, Tobanelli Dome- nico, Tagliano Giuseppe, Della Villa Giovanni, Tizzoni Giuseppe, Sterchellc Giovanni Ballista, Delpinto Luigi, loude Giovanni Ballista, Ravanelli Gae- tano, Concorrcggio Bartolomeo, Ceracela Pietro, Pezzana Giovanni Ballista, Faletti Rivarossa Gaetano, Longpré Antonio, Carte Benedetto, Boniotli Luigi, Karis Francesco, Piazza Pietro e Pecaprini Pietro. Tenenti: Estoupan Marco, Contieri Antonio, Bozzoli Stanislao, Baron- elicili Giovanni, Lagarde Antonio, Cestari Gaetano, Courtoncl Giovanni quar- tiermastro , Mazzari Pietro, Belucci Luigi, Monti Antonio, Gorgnos Casimiro, Mantegazza Giovanni , Romei Francesco , Bassi Carlo , Roscio Giovanni Gia- como, Diamanti Valentino. Po Francesco, Duranti Giuseppe, Bergamini Gc- miniano, Morau Giorgio, Contarmi Angelo, Bonicelli Vincenzo, Giocosa Gio- vanni, Bassaglia Paolo, Barocchi Giuseppe , Zaccaria Domenico , Bernardini Vitale, Aloni Bartolomeo aiutante maggiore, Cagozzi Francesco aiutante maggiore, Ponti Giovanni, Pistone Domenico, Piazza Giuseppe, Francescani Francesco, Zanoni Giuseppe, Lindelfelds Fortunato, Tcrzaghi Tomaso. Sottotenenti : Demarchi Agostino, Cristina Gaetano, Triner Ignazio, Poggi Luigi, Ratti Paolo, Albrici , Albinoni Luigi, Guarnicri Scipione, Donadeo Carlo, Marcello Giovanni, Clof Leonardo, Marchignoni Vincenzo , Giovanetti Giovanni, Bettinelli Luigi, Bignamini Battista, Del Giudice Domenico, Gene- vay Stanislao, Bordogni Pietro, Mironneau , Bonora Carlo Giovanni, Vacis Gentile, Galvani Giovanni Ballista, Volpini Giovanni Battista, Bossi, Ferrari, Legnani Carlo, Miovilowich Antonio, Crolla Antonio, Berlini Fedele, Cinotli Antonio, Bollicini Antonio, Piovani Giuseppe, Cavalli Agostino, Lolli An- tonio, Magclli Giovanni Ballista, Carini Paolo. 3* - 2f>G - Colonnello, Bcllotli Gaspare. Maggiore, Collin Giulio. Capobaltaglioni : Soldati Gaetano, Busi Giovanni, Ccccopicri Ferdinando, Ronzeau Giuseppe, Bagnara Giovanni, Vittori Pietro. Capitani: Calori Curio, Donai Luigi, Ferretti Giuseppe, Cherubini Fran- cesco, Moncsctou Luigi aiutatile maggiore, Pitloni Alessandro, Testoni Luigi, Ronconi Filippo aiutante maggiore , Soflìclti Domenico , Varese Domenico aiutante maggiore, Contri Antonio, Rondanini Francesco, Ruggi Mauro, Sor- mani Giovanni, Bevilacqua Gerolamo, Rccchi Baldassare , Grcnicr Armand, Ferretti Giuseppe, Bracco Filippo, Moscati Carlo, Salmaso Angelo, Bcaufort Giovanni Ballista quartiermastro , Ruggieri Giovanni , Falsacappa Carlo, Bar- bieri Luigi, Auray Giberto, Blol Pietro Ignazio, Davida Antonio, Viganoni (ini seppe , Vn aiti Carlo, Minoprio Carlo, Manzoni Carlo Giuseppe, Gnoato Antonio, Belpasso Giovanni Ballista, Landini Paolo, Sprecca Gaetano, Rossi Santo. Tenenti : Diego Mattia, Pichiolini Pietro. Gommi Giuseppe, Martelli Anto- nio, Galanlara Gabriele, Villiers de Pile d'Adam, Lacuaisc Claudio, Echerl- Franz Giacomo, Mcus Giuseppe Antonio, Tassi Vincenzo, Della Casa Vittorio, Zamboni Francesco, Rcnaudin Adamo, Bergamo Giuseppe, Tonello Vincenzo, Cominazzi Bernardo, Biancbi D'Adda Luigi, Bregoli Ignazio, Dulol Giovanni Ballista, L' Ecuycr Giuseppe , Vertuani Francesco , Trczzi Gerolamo , Rossi Daniele, Lancellotli Pietro, Rosselli Antonio, Salmi Giuseppe, Viviani Bar- tolomeo, Tbicry Giuseppe, Bazzi Giulio, Gcrvasoni Cosimo, Motloni Carlo. Sollolcuenli : Gal li ni Filippo, Borclti Giuseppe, Corsini Francesco, Zanella Paolo, Salvini Alessandro, Saufronl Carlo, Comola Giovanni Ballista, Fici Carlo, Marolli Francesco, Glierardi Giovanni, Dalpini Camillo, Ugolini Be- nedetto, Leoni Giovanni, Freddi Stanislao, Clair Antonio, Tambcrlichi Raf- faello , Vimercati Ambrogio , Barre Giacomo, Campioli Giuseppe , Rossignoli Luigi, Fabbris Giuseppe, Boni Angelo, Lilla Cesare, Bonlcmpi Mariano, Pre- sbiteri Amadco, De Marlinez Carlo, Benvenuti Francesco, Peronct Giovanni, Borgazzi Gaetano, Buccio Alberto, Grillo Giovanni Battista, Solfarmi Odoardo, Bacarmi Filippo, Corona Giovanni Ballista, Gilli Luigi, Riva Luigi , Ferri Cristoforo. Reggimento d'infanteria dalmata. Colonnelli : Lorot Martino, Lachaize Giovanni. Maggiore, Gbeltof Spiridione. Capobattaglioni : Calluritz Gcrasimo, Perrin Giovanni Ballista, Goulel Pietro, Tordo Giuseppe. I Digitized by Google -SU7- . Capitani : Tcsli Marino, Radonioh Andrea, Lupi Giacomo, Trautcman Gio- vanni, Rcsicli Nicola, Marlin Nicola, Maina Giovanni, Cambiolti Spiridione, Verunsich Malico, Sardo Nicola, Rajo Antonio, Knapilz Giovanni Rallista, Bolizzo Nicola, Grisogano Lorenzo, Vncassinocsch Spiridione, Ferrerò Filippo, Padovani Spiridione, Draghicliicwich Giovanni, Malieu Giuseppe, Vucassino- wich Giovanni, Mudiano Alessandro aiutante maggiore, Canani Luigi, Facco Natale, Alarich Giorgio, Jovy Carlo, Tampicri Gerolamo, Counticr Giacomo , Thor-Widerspach Francesco Saverio, D'Antonii Alessandro e Maestrovich. Tenenti: Zavoreo Leone, Fantinato Pietro, Andreani Pieti'o, quarlier ma- stro, Mikolovich Antonio, Zulali Vincenzo, Cipico Marco, Dabovich Gregorio, Resici) Giovanni Rallista, Rollobanovich Vincenzo, Stipanovich Nicolò, Pa- sini Gaetano, Boniolti Diaspe, Orlandi Francesco, Gclmi Lorenzo, Gini Mar- co, Lingbini Antonio, Jovy Filippo, Papich Francesco, Antonmarchi Giovanni, Zanni Giovanni Ballista, Davida Giovanni Antonio, Molinari Gerolamo, Com- balli Pasquale, Leva Giorgio, Marconati Vincenzo , Riboldi Ambrogio, Ma- r occhili. Sottotenenti : Fontana Nicolò, Ivanowicb Daniele, Berellino Bastiano, Co- lini Stefano, Busischio Antonio, Morelli Spiridione, BastalTu Gerolamo, An- sclmi Gerolamo, Zamboni Paolo, Bruneticb Antonio, Fiori Alberto, Valerio Michele, Tomich Slellio, Eli Giuseppe, Duval Luigi, Molin Sante, Piccioli Giuseppe, llady Andrea, Stanchi Giovanni , Carceso Gaetano , Carisio Mel- chiorre, Baio Alessandro, Coiman Antonio, Loncich Antonio, Slemalich Giovanni. Primo reggimento d'infanteria leggera. Colonnello , Cornetti Giovanni Ballista. Maggiore , Bozzolini Enrico Giuseppe. Capobattaglioni : Calini Emilio, Ponti Giovanni, Felici Giuseppe, Ferrame Alberto, Ambrogio Marco Maria, Delia-Torre Scipione. Capitani : Tadini Antonio aiutante maggiore, Coberl Giovanni Rallista Du- banc Giovanni, Pirolta Vincenzo aiulanle maggiore, Piccoletti Giuseppe, Me- dici Gerolamo, Flayol Federico, Marengo Camillo, Allary Giovanni, Brini Francesco, Potico Nicola, Robert Pietro aiulanle maggiore, Gobcrt Pietro, Zngni Giuseppe, Regnici- Antonio aiulanle maggiore, Zago Francesco, Par- megianini Antonio , Baldini Clemente Antonio , Guidetti Giovanni , Rinaldi Vincenzo aiutante maggiore, Tinelli Carlo, Rossi Pietro, Mazzucchelli Anto- nio, Filippini Gaetano, Coppicr Giovanni Rallista, Recchio Filippo , Pioselli Francesco, Jouy Marco, Aug Giuseppe Matteo, Delgrcco Federico, Picoletii Giovanni, Armari Carlo, Pasqiialigo Lorenzo, Brambilla Giosuè. Tenenti : Zanoli Vincenzo, Clerici Ercole, Latlini Bernardo, Bernes Can- dido, Caleppio Orazio, Pigbciti Francesco, Estran Teodoro, Forestieri Gio- vanni Ballista, Sana Giovanni, Dessoulicrs Francesco, Callafava Francesco, - 268 - Sbocchi Giovanni, Ruga Gaetano, Riggi Pietro, Giustiniani Pasquale, Rer- toletli Giuseppe, Martini Giovanni Rallista, Balsami Francesco, Perelti Caio, Fumagalli Emanuele, Casaglia Francesco, Pollini Giovanni Rallista , Sara- hucco Antonio, Flosi Federico, Ronaldi Vincenzo, Ferrari Costanzo , Revi- lacqua Lodovico, Reggiani Gaetano, Paillet Francesco, Brancaleoni Ferdinando. Sottotenenti: Riva Antonio, Perceval Spirilo, Veglio Carlo, Rertolio Ce saie, Nanclti Romano, Ferrari Luigi, Beretta Giuseppe, Guerrini Quirico, Moda Giovanni, Delia-Torre Bernardo, Bartoli Vincenzo, Fronlelli Agostino, Zaccliia Isacco, Dalzollo Adriano, Cassio Michele Angelo, Tourreau Andrea, Arnouf Antonio, Jori Luigi, Muzzarclli Giuseppe, Grinzi Giuseppe, Rrioschi Mauro, Cassetti Francesco, Marocchi Francesco, Carrara Antonio, Guizzardi Antonio, Cerosa Rorlolo, Amislani Giovanni Antonio, Mescoli Giuseppe, Porcia Antonio, Ronco Giovanni Battista, Ottani Francesco, Neri Giovanni, Mosca Andrea, Rusconi Carlo, Arnaboldi Cristoforo. Secondo reggimento d* infanteria leggera. Colonnello , Salvatori Alessandro. Maggiore, Jabin Claudio. Capobaltaglioni: Marin Pietro, Re Domenico, Jacques Giovanni Batlisla, Svanini Domenico. Capitani: Varese Pietro, Lecluse Giovanni, Radini Francesco, Ansaldi Guglielmo, Pianlanida Paolo, Fasoli Nicola, Bentivoglio Domenico, Vallerio Giulio, Giorgi Paolo, Pezza Giuseppe, Ledere Giovanni Ballista, Giusti Giu- seppe , Visconti Luigi , Huquin Stefano aiutante maggiore , Scotti Amato , Brandi Giuseppe, Migliori Giuseppe aiutante maggiore, Nardi Andrea, Mussi Giorgio, Lampo Giuseppe, Cosmacendi Antonio, Tarclla Pietro, Ferraris Luigi aiutante maggiore, Guidoni Giovanni aiutante maggiore, Araldi Gae- tano, Legros Giovanni Ballista, Emiliani Giuseppe, Perrin Cesare, Seroni Camillo, Chalet Carlo, Carli Paolo, Bassi Luigi, Robert Carlo, Radini Filippo. Tenenti: Drouanl Giovanni Augusto, Crouvisier Francesco, Michaud Ria- gio, Russini Francesco, Sera Luigi, Viola Antonio, Confalonieri Giuseppe, dilli Gaetano, Bartoli Giuseppe, Revial Giuseppe, Giorgi Ferdinando, Depasse Pietro, Rubini Carlo, Giacomu/.zi Pasquale, Taddei Francesco, Montanari Luigi, Lucini Luigi, Visconti Bonifacio, Delmonli Antonio, Malaspina Ercole, Dauloni Vincilo, Ruberti Antonio, Molinari Orazio, Guagiiumi Giovanni, Brizzi Angelo, Guitti Gian Rallista, Brambilla Giovanni, Lalis Israel, Scar- davoni Giovanni, Renvenuti Ferdinando. Sotlolencnli : Monti Sebastiano, Carta Giovanni Rallista, Mantovani Giu- seppe, Tarrenghi Antonio, Zappola Achille, Montaschi Giuseppe, Frigerio Giovanni Rallista, Ramponi Antonio, Rorzarelli Giuseppe, Rassani Giuseppe, Besenzi Cosimo , Vismara Carlo , Rinaldi Luigi , Dalabclla Angelo , Escami Emilio, Rertoletti Giuseppe, Osso Rernardo, Perini Antonio, Balzi Remigio , Digitized by Google — sr.'j — Tomba Camillo, Gcrardi Curio, Agricola Antonio, .Monari Emilio, Giuliani Giovanni, Franceschi Luigi, Borlolozzi Luigi, Grippa Pietro Antonio, Pacini Sebastiano, Rizzardi Antonio, Muscat Giuseppe, Forni Giuseppe , Carbonari Luigi, Lucalclli Antonio, Vendramini Giovanni. Terzo reggimento d'infanteria leggera. Colonnello, Varese Salvatore. Maggiore , Moretti Silvio. Capoballaglioni : Bekly Francesco, Olivier Pietro, Lorini Nicola, Federigo Ermolao, Albini Carlo. Capitani: Lacchi Bernardo, Duban Nicola. Grusceni Gerardo, Ponti Anto- nio, Berti Giacomo, Camurri Antonio, Tibaldero Carlo, Raimondi Luca, Leonardi Antonio, Pilcggi Francesco, Barzcra Costanzo, Venosta Antonio, Agussol Francesco, Costa Giovanni aiutante maggiore, Dolara Luigi, Reybaud Valentino, Cappi Filippo, Ceracclii Giuseppe, Manera Luigi, Fantoni Vin- cenzo, Ray Francesco, Montebelli Antonio, Dodici Vincenzo, Isené Alessan- dro, Bianchini Matteo , Angeli Angelo , Mazza Lorenzo , Manlcgaz/a Luigi Antonio, Gentile Luigi, Boneviel Vitale, Pallanque Natale, Bayardi Luigi. Tenenti: Bianchi Egidio, Dcscombcs Giovanni Battista, Femi Giuseppe, Fioretti Giulio, Thiebaud Alfonso aiutante maggiore, Paffe Giovanni Battista, Viaud Giovanni, Paretli Paolo Francesco , Carovita Luigi, Nosicr Vincenzo, Cavagnini Angelo, Couvreur Edoardo, Marsich Giacomo, Mozzoni Domenico, Pavie Almerico, Legros Antonio, Colonna Luigi, Barbieri Giuseppe, Baldi Antonio, Sivelli Giuseppe, Scelle Augusto, Laurent Enrico, Grossi Gaetano , Monzini Fabio, Fioretti Giuseppe, Bussi Antonio, Lupieri Francesco , Severi Gaetano, Toschi Giuseppe, Gicca Giovanni, Serafini Dionigio , Chanabaux Antonio. Sottotenenti: Belcredi Carlo, Fiori Giuseppe, Germanclli Vincenzo, Ver- gada Pietro , Doynel Paolo, Caltalinich Spiridionc, Schuller Antonio, Scrol- loni Gabrio, Montebruni Francesco, Ronchi Vincenzo , Roveda Sigismondo , Saule Giovanni Battista, Piccioli Alessandro, Fiori Giacinto, Ducamp Pietro Ippolito, Strasoldo Carlo, Dall'Olmo Emilio, Magdonald Stefano, Vaccari Fran- cesco, Armani Antonio , Granelli Francesco , Miserocchi Agostino , Bartolo- mei Filippo quartiermastro, Casteldardo Andrea, Panlanelli Raffaclo, Zorzi Ferdinando, Bougard Enrico Francesco, Righetti Carlo, Dureau Giuliano, Cattani Pietro, Tavoni Stanislao, Bossignani Giovanni Battista, Camuzzoni Andrea, Ribes Francesco, Moretti Francesco, Casoni Guido, Ugolini Giuseppe, Fogaccia Carlo Antonio, Lucasetti Giovanni, Moccnigo Giovanni Antonio, Corner Giovanni Battista, Zannoni Giacomo. Digitized by Google — 270 - Quarto reggimento rf* infanteria leggera. Colonnello , Vandoni Carlo. Maggiore , Viviand Antonio. Capobatlaglioni : Tardieu Luigi, Mirri Pietro, Guibert Pietro, Paccioni Matteo. Capitani : Magni Tomaso aiutante maggiore , Monghini Antonio , Strocchi Lorenzo, Micheli Pietro, Bcnciolini Ignazio, Gibclli Francesco, Quintcri Pie- tro, Calamand Domenico, Santacroce Cesare, Campagnola Giovanni Ballista, Bianchi D* Adda Giacomo , Bizzozero Baldassarc , Sauvagc Antonio , Favide Giacomo, Guarnieri Giacomo, Badini Antonio, Babou Ferdinando, Gennari Gennaro, Chizzola Enrico, Zappa Giuseppe aiutante maggiore, Falzoni Luigi, Marinelli Giovanni Battista aiutante maggiore , Micheli Giulio , Mortacela Felice, Gnone Luigi, Stocco Giuseppe, Avvisani Giuseppe, Marzorato Carlo, Pedrotti Luigi , Ballarmi Francesco, Brasa Giuseppe. Tenenti: Cavazza Luigi, Balbi Nicolò, Toveschi Antonio, Roveda Tommaso, Bozza Gerolamo, Vigourcl Antonio, Rcynaud Pietro, Zily Francesco, Mar- tegnanì Gaetano , Barbieri Antonio , Viancini Pietro, Bcllinozzi Francesco , Fidanza Francesco, Ruffincngo Giuseppe, Bertone Bartolomeo, Gabrielli Gio- vanni Ballista, Duplcssis, Gualtieri Francesco, Bassoli Filippo, Terza ghi Tommaso, Zoppi? Bartolomeo, Martelli Giovanni, Collicre Felice, Bclloli Fi- lippo , Trivulzi Angelo, Filiberlì Petronio, Luperti Luigi. Sottotenenti: Fontana Carlo quartiermastro, Brace Francesco, Lucalelli An- tonio, Berciti Venerio, Nerli Giuseppe, Sorboli Antonio, Bargilli Vincenzo, Vidali Carlo , Morri Francesco, Cilla Mariano, Tinti Luigi, Bergamaschi Bor- tolo, Musner Giacomo , Gorla Teodoro , Joch Ignazio , Mazzobrio Vincenzo , Guglielmi Giuseppe, Soldo Leonardo, Francia Luigi , Provasi Guido, Miarì Fulvio , Sunfermo Domenico, Rambosio Bortolo, Torriani Antonio, Dericci Angelo, Maggini Giuseppe, Pctcnati Francesco, Cova Giovanni Battista, Gal- lina Giovanni Battista. Jiatlaglionc coloniale. Capobatlaglionc , Ventura Giuseppe. Capitani; Baronio Pietro, Ferri Giuseppe, Vacani Giacomo, Mazzoni Fi* lippo, Miovilovich Pietro Angelo, Zonza. Tenenti : Mayan Giovanni aiutante maggiore , Bclloni Giacomo , Caraffa Luigi, Premoli Francesco, Viarchi Luca, Geropoldi Giovanni Ballista. Soitolenenli: Ledoux Felice, Bonacina Giovanni Ballista , Mombclli Siro , Fagnani Pietro quartiermastro , Marinig Pietro, Demenegalti Giuseppe, Sau - vagc Enrico. Digitized by Google -271- Primo reggimento cacciatori a cavullo. — Rcal italiano. Colonnello, Odicr Claudio. Maggiore , Sourdieu Carlo Saverio. Capi di squadrone : Gagliardi Carlo , Serbelloni Ferdinando , Villala Francesco. Capitani : Chalcmbcrl Giovanni Battista aiutante maggiore, Zavcrisi Cln- mente, Bottar Giuseppe, Arduini Luigi, Dubois Luigi, Spini Celestino aiu- tante maggiore, Zuccari Marino, Balbis Pietro, Baltaillc Giovanni, Galeazzi Michelangelo. Tenenti: Mangi 111 Antonio, Sorelli Benedetto, Corti Alberto, Zaffiro An- drea, Poldi Giuseppe, Serrapica Gioachimo, Colli Michele, Bruner Gaetano, Buflbli Luigi. Sottotenenti: De Grano nullo Felice, Simonclti Silvestro, Bidelli Santo, Bozzati Luigi, Paravicini Giuseppe, Daste Bocco, Carozzi Alessandro , l)e- gliazzi Casimiro, Pasquali Giuseppe, Viceré Costantino, Porro Giacomo, Bel- lini Luigi, Brunetti Francesco, Pavon Pietro, Giorgi Emilio, Torriceni Bortolo, Ballaglini Vincenzo, Sartorio Gaetano, Sartorio Felice. Secondo reggimento cacciatori a cavallo. — Principe Reale. Colonnello, Banco Antonio. Maggiore , Palombini Luigi. Caposquadroni : Lorenzi Celso, Bucchia Tommaso, Vautrin Quirico. Capitani : Viani Tita aiutante maggiore , Gazzola Giovanni , Pezzi An- tonio aiutante maggiore, Bossi Luigi Giuseppe, Nava Giovanni, MaITct Serali no Angelo, Ferrari Ottavio, Castel Alessandro, Ebendinger Michele, Bianchi Vincenzo, Boldri Cesare, Magnagli! Pietro, Savini Cherubino. Tenenti : Bianchi Bernardino, Bamini Gerolamo, Bernardi Francesco, Baroni Massimiliano, Marlinengo, Corner Andrea, Orrigo Giuliano, Giovio Benedetto, Brancovitz Guglielmo. Sottotenenti: Calamini Fabio, La-Bosée Cario, Montcsi Sante, Rugete Edonc, Brambati Coriolano, Bocca Angelo, Soffietti Giacomo, Franza Gio- vanni, Smorzi Francesco, Williams de Bourioly, Tomba Lodovico , Slampa Soncino Massimiliano, Dc-Cristoforis Tommaso, Signorclli Fulvio, Crocenski Enrico, Folcieri Anselmo, Borghi Antonio, Frassini Francesco. Terzo reggimento dei cacciatori a cavallo. Colonnello , Bambourgt Pietro Gabriele. Maggiore, Gasparinetli Antonio. Caposquadroni : Chizzola Cesare, Giulini Antonio. Digitized by Google - 272 - Capitani : Dubois Giovanni Ballista, Hubert Luigi, Boutarel Antonio, Cin- gia Bassa n u . Cucirini Alessandro, Sarfargets Giovanni. Baraldi Camillo, Tosi Alessandro, Storti Santo, Slaon Giovanni, Pisani Gaetano, Borra Gio- vanni Battista, Lanzi, Pietro Gerolamo. Tenenti : Robcllo Desiderio , Priclli Alessandro, Bolli Antonio, Panloli Benedetto, Arceri Raimondo, Scola Giovanni, Griffi Gerardo, Bercila Fran- cesco, Rocca Pietro, Foscolo Giulio, Brcda Francesco. Sottotenenti: Contarini Angelo Gerolamo, Longrcy Enrico Giuseppe, Guer- rieri Carlo, Nandorsi Giuseppe, Ceretti Angelo, Noailles Celso, Marlin Laugier, Dauvcrgnc, Carcano Antonio, Castoub Francesco, Moscliini Andrea, Calderoni Giuseppe, Santini Diego, Arnoaldi Camillo, Antaldi Carlo, Pizzitiini Francesco, Galli Giovanni, Vcrza Alessandro. Quarto reggimento dei cacciatori a cavallo. Colonnello, Erculei Ercolano. Maggiore, vacante. Caposquadroni: Re Giovanni; secondo, vacante. Capitani: Zuccoli Gaetano, Cavalli Daniele Francesco, Roger Giacomo, Tela Giuseppe. Botta Carlo, Rapi Giovanni Ballista, Vassalli Carlo, Andreolli Pietro, Bordogni Andrea, Bianchi Salvatore. Tenenti : Monari Francesco, Alvisel Didier, Dclema Pietro, Porchez Fran- cesco, Contini Francesco, Leva Ottaviano, Sassi Giovanni, Bontmy Antonio, Beccaria Francesco, Plozza Carlo, Mocchetti Amanzio, Benvccchiato Domenico. Sottolenenti: Molino Giuseppe Antonio, De-Scgur Alessandro, Appiani Rafaello, Maffioli Antonio, Bonsignori Andrea, Franzi Stefano, Bellrami Pie- tro, Monti Vincenzo, Vigorclli Francesco, Comaschi Giovanni, Godei, Ro- gnoni Nicola, Borsa Vincenzo, Pcsianlini Paolo, Barilati Giuseppe. Reggimento dragoni Regina. Colonnello , Narboni Giovanni Maria. Maggiore, Seron Luigi Giovanni. Caposquadroni : Brasa Paolo, Laurent Francesco. Capitani: Valin Nicola, Merillé Giovanni, Berner Antonio, Casorctli Giu- seppe, Salamoni Pietro, Paquin Stefano, Giacomelli Giuseppe, Noailles Pie- tro, Lcvicr Giuseppe, Cima Luigi, Panari Giovanni, Baccaglini Egidio. Tenenti : Zamhelli Fortunato, Lanzoni Pietro, Corner Giulio, Mongia Gio- vanni, Ganassa Giuseppe, Campiglio Giovanni Antonio, Saussaye Vittore, Donadelli Desiderio, Vitali Francesco quartiermastro, Collini Felice, Zanel- lato Giacomo, Dario Sigismondo. Sottotenenti: Marino Vincenzo, Riché Giovanni, Michieli Vincenzo, Ter- zi Pietro, Dalmas Andrea, Gennaro Modesto, Landriani Ferdinando, Possi na Digitized by Googl — 273 - Francesco, Bigotto Giuseppe, Villetti Giuseppe, Rrioschi Giuseppe, Gitoli Giovanni Giacomo, Baciglieri Domenico, Gaietti Bartolomeo, Porta Giovanni, Pagani Antonio. Corrodi Giacomo, Laluada Andrea, Ghiliai Giulio, Tornatili Paolo. Reggimento dragoni Napoleone. Colonnello, Murunesi Pietro. Maggiore, Olivieri Alessandro. Caposquadroni : Boucard Tommaso, Gualdi Francesco, Barberi Scipione, Pelisson Luigi. Capitani: Spckberger Giovanni, Conca Giacomo, Liberali Enrico, Durand Henalo, Roby Claudio, Raoul Francesco, Colombi Giulio, Vernetli Ippolito, Maquct Stefano, Pasco Nicola, Morosi Vincenzo. Tenenti: Ronsergent Giovanni Ranista, Cechelli Alessandro, Viali Pietro, Ronfioli Cavalcabò, Rocchi Pompeo, Ronesi Luigi, Mosti-Trotti Ercole, Solerà Rinaldo, Sensi Camillo, Araldi Luigi, Galli Carlo. Sottotenenti: Ri ri ioli Pietro, Leggi Cleto, Valle Vincenzo, Antici Giusep- pe, Zaflanclli Luigi, Marchetti Tommaso, Rarbi Giberto, Piccioli Luigi, Mo- randi Francesco, Capetti Ugo, Gamhielli Carlo, Foni aro li Antonio, Reluzzi Domenico, Fontana Zaccaria, Gonet Filcas, Finochietli Rainieri , Verdesini Francesco, Rertarelli Francesco, Finochctto Raineri. Gendarmeria reale. Prima legione. Colonnello, Zf»nim Daniele. Caposquadroni: Masi Alessandro, Cazzola Carlo. Quartiermastri : Rizzoli Gaetano, Cavalotti Giacomo. Incaricati del vestiario: Cotlomboni Marco, Fracchia Pietro. Capitani: Albuzzi Raldassarc, Gallino Gerolamo, De-Capitani Stefano, Confalonieri Santo, Rorroni Giuseppe, Marzani Antonio, Calalroni Giuseppe. Tenenti, Taneschi Domenico, Agitati Giovanni, Rariola Giovanni Maria, Rerettini Lazaro, Cilla Luigi, Rravi Gerolamo, Savini Gabriele. Sottotenenti: Mattioli Angelo , Filippini Carlo , Ronomi Giovanni, Pariali Antonio, Laboulayc Pietro, Persegatti Luigi, Saropieri Paolo. Seconda legione. Colonnello , Scolti Francesco. Caposquadroni: Rorsolti Luigi, Rignami Luigi. Quartiermastri: Melli Antonio, Chiaro Luigi — 27* Incaricalo del vestiario, Grifóni Luigi. Capitani: Casto Alessandro, Sacchi Giovanni, Cerioli Luigi, Selleri Gae- tano, Longhena Giovanni Ballista, Crolli Seralino, Bramani Domenico, Avico Giulio. Tenenti: Campagnola Benedetto, Savy Fedele, Bapa Alessandro, Carno- vali Giuseppe, Marchioni Vincenzo, Guglielmi Lanfranco, Della Croce Gac- inno, Zampaloca Francesco, Fantina Francesco. Sottotenenti: Parmcsano Giacinto, Busi Teodoro, Corredini Federico, Ar- rigoni Filippo, Migliavacca Camillo. Terza legione. J Colonnello, Bossi Ferdinando. Caposquadroni: Seguini Pietro, Bivara Andrea. Quartiermastri : Chiappa Antonio, Fahri Federico, incaricato del vestiario, Caravà Giuseppe. Capitani: Guarnieri Francesco, Buinetti Giacinto, Angelini Luigi, Melimi Gaetano, Magnoni Stefano, Bomani Andrea, Dollaro Giuseppe, Forghieri Anselmo. Tenenti : Ammagliai Giuseppe, Pereira Giuseppe, Mora Francesco, Testi Ferdinando, Berta Giuseppe, Lucidi Filippo, Bicci Domenico, Bulgarelli Giuseppe. Sottotenenti: Majocchi Sigismondo, Leonardi Giuseppe, Covi Camillo, Ci- | vati Luigi, Perugini Giacomo, Lazzaroni Giacomo, Colla Ignazio. Deposilo a" istruzione per la gendarmeria. Capitano, Barrier Luigi. Tenenti: Benedetti Giuseppe, Ferrari L'Idrico. Sottotenenti: Lonati Antonio, Corradini Federico. Quartiermastro , Zucchi Pietro. Reggimento dcgV invalidi e veterani. Colonnello comandante, Bamaroni Giuseppe. Capobatlaglioni : Morosini Francesco, Ferrante Scipione, Comballi Alvise. Capitani: Barharich Marco. Legay Francesco Antonio, Arlhaud Antonio, Sodarini Marco, Grisoni Vincenzo, Vucclich Giorgio, Susini Antouio, Tori- celli Gaetano, Zulati Nicolò, Deville Giovanni, Guidi Giacomo, Berlou Pietro, Morojani Giovanni, Piccoletti Antonio, Signorelli Gerolamo, Grollo Giuseppe, Ugania Antonio, Sant'Andrea Antonio, Lochowski Giovanni, Sudrano\ich Matteo, Barbarici! Francesco, Maire Stefano, Carhonclli Giovanni, Ponce Paolo, «allarmi Carlo, Vuchichichcvich Giovanni, Baflaellovich Michele, Combatti I | Gaetano, Martini Francesco, Orsoni Angelo Battista , Buflini Pietro, Orsatli | Giuseppe, Sartori Giovanni Battista, Barbadura Spiro, Celesti Brizio, Ton- I delti Giuseppe, Mattia Drago, Manfredi Francesco. | Digitized by Google - 275 - Tenenti : Caldana Gerolamo, Strazza Giuseppe, Durante Andrea, Barbavara Costantino, Buontempo Carlo, Franzini Bartolomeo, Morosini Nicolò, Moro- sini Spiridione, Gini Nicolò, Miller Cristoforo, Ponzani Francesco, Doxera Francesco, Orsich Angelo, Weber Giovanni, Tliirj Nicola, Gazzaniga Vin- cenzo, Piumati Giuseppe quartiermastro , Toresani Giuseppe, Rizzolini Mau- bech Federico, Ferrari Carlo, Petriccvich Giovanni, Bellisich Giuseppe, Col- liacich Spiridione, Tealdi Carlo, Roupc Giovanni, Filarelli Pietro, Combatti Stefano, Bregoli Francesco, Marmocchi Pietro, Tomovich. Sottolenente, Bonbcim Giuseppe. Primo battaglione dei trasporti militari. Capitano comandante , Lindcnmeyer Pietro. Tenente aiutante maggiore, Castelli Salvatore. Tenenti: Marchesani Giovanni, Magni Antonio, Leigard FJia Luigi, Carré Francesco. Sottotenenti: Bertan Carlo, Brugnoli Giulio, Craici Carlo, Pecora Pietro, Borclli Orazio, Rocca Luigi, Ferretti Luigi, Sauvage Federico quartiermastro, Zanoli Santo, Souplct Antonio. Secondo battaglione dei trasporti militari. Capitano comandante, Maffei Bartolomeo. Sottotenente aiutante maggiore, Gamberay Clemente. Sottotenente uflizial pagatore, Berella Pietro. Sottotenente quartiermastro , Bertolé Gaspare. Tenenti : Stoll Francesco, Bianchi Giuseppe, Trinchinctti Carlo. Sottotenenti: Nicoli Alessandro, Orsi Antonio, Bagnalaslra Matteo, Moli- nari Antonio, Gasazza Domenico, Scavini Bernardo, Morelli Agostino , Ama- glio Giovanni. Guardia della città di Milano. Comandante capobatlaglione, Ferri Giovanni Battista. Tenente aiutante maggiore . Ponteggia Giuseppe. Sottotenente quartiermastro , Carbone Giuseppe. Capitani: Sanazzari Giacomo, Guidicela* Luigi, Dcsimoni Francesco, Co- gliati Nicola, Roveroni Giacomo, Bcrlia Giuseppe. Tenenti: Sala Giuseppe, Agosti Carlo, Faure Pietro, Azzanelli Pietro, Tino Giovanni. Sottotenenti: Calcatemi Carlo, De Angeli Lorenzo, Defour Gaetano, Cico- gna Marco, Zuliani Giuseppe detto Breda. Digitized by Google Guardia di Venezia. Colonnello , Rossi Floriano. Maggiore, Tondini Giovanni Giacomo. Capobattaglioni : Carillon Nicola, Pcrceval Vincenzo. Capitani: Cousin Agostino aiutante maggiore, Gaggia Maria, Maggeroni Paolo, Trieste Camillo, Verncda Giacomo, Zonza Nicola, Pesenli Pietro, Duodo Gaspare, Rufflni Pietro, Reboli Giovanni, Giafcrri Luigi aiutante mag gìore, Delanais Felice, Scoppi Alessandro, Caldana Zaccaria , Salvini Giam- battista, Gicanovich. Tenenti: Dalanza Stefano, Burovich Andrea, Savelli Giun Lodovico, Ron- cali Giuseppe, Persico Raimondo, Ciirozzi Giovanni, Alexander Giovanni Pietro, Mazzoni Domenico. Sant'Agnese, Barbarich, Regis Agostino, Medin Giovanni. Sottotenenti: HofTman Federico, Albrizzi Giovanni Battista, Bembo Giorgio, Francesio Giuseppe , Giropoldi Giovanni , Vcratì Carlo , Scssoni Domenico , Matutinovich, Finardi Antonip, Scotti Giovanni, Baraitcr Pietro, Cioli. (Compagnie di riserva. Capitani: Rusconi Francesco, Lanfranchini , Barbavara Alfonso, Muller Carlo Grancicb, Martinelli Giovanni Antonio, Moretti Pietro, Belli Luigi, Pa- solini Antonio, Orlandi Giovanni, Bonsignori Michele, Gabardi, Serres Eleaz- zaro, Dubuisson Maurizio, Bernardi Giorgio, Camurri Luigi, Rebaudengo Giovanni Ballista, Bertucci Antonio , Gaddi. Sorniani Giacomo, Giacomini Pietro, Pignello Francesco. Tenenti : Sortoli, Cattanio , Scrmoise, Renato, Melacini, Barbieri, Riiault Francesco, Bigoni Paolo, Scagliar mi Carlo, Gianotti Guglielmo, Gaggi Giu- seppe, Slenig, Montarini Giovanni, Sersuli Domenico, Moulin Alessio, Com- batti, Lorenzini Giovanni, Corinzio Manzoni, Porzi Claudio, Meralti, Pleb An- tonio, Griffoni Giuseppe. Sottotenenti: Agogeri Luigi, Pino', Pedraglio Terzio , Castelli Giuseppe, Basilica Pietro, Lnmperli Santo, Cavalli Antonio, Dalfiumc Ambrogio, Fi- nocchi Giovanni, Coati Leone, Rinaldo, Appiani, Malpetli, Pompeo , Masini Pietro, Bonacali Amos, Prandini Lodovico, Conseil Pietro, Orsini Giovanni , Gagliucci Luigi , Pesenli Giulio , Zerbini Andrea, lì. rollini Agostino, Golii , Montali! Francesco, Merlini Giuseppe Francesco , Armacchi Francesco , La- Mie, Boero Domenico, Galucci, Picchi Lodovico, Nicolelti Pier Luigi. Uffizioli fuori dei corpi. Generale di divisione, Fiorella Pasquale, senatore. Digitized by Google - 277 - Generale di brigala , Campagnola Luigi, direttore delle razze dei cavalli. Colonnelli : Corredini Ottavio, Gambara Francesco, Martincngo Collconi Ettore senatore, Grojean. Maggiori : Pasquali Luigi, Fcrriroli Antonio. Capobattaglioni : Julhicn Giuseppe, Baratta Bonaventura, Sicuro. Capitani: Foscolo Ugo, Su le Giovanni Battista, Galli Antonio, Argenti Ferdinando, Picca Antonio , Lonali Giuseppe , Davilla Spiridione , Proserpi Carlo, Saladini Tobia, Jovy Francesco, Sultani Giuseppe, Zaratovicb Pietro, Fioroni Giuseppe, Sceberras, Testatala Camillo , Felicinovich Giorgio, Fa- glia Gioacbimo, Thiry Giovanni Augusto , Benedettini Antonio , Vulvasone Erasmo, De-Breme, Sartirana Filippo, Botta Gerolamo, Pinon Tommaso, Ba- tezat Luigi, Scalvìni Antonio, Ceslari Lorenzo , Gerlini Giacomo , Boncvillc Antonio, Cauclti Egidio, Soardi Francesco. Tenenti : Molina Giuseppe, Tcdoldi Antonio, Allodi Angelo, Giacbelli Fran- cesco, Fortunato Antonio, Faurc Pietro, Cicogna Carlo, Monelli Antonio. Sottotenenti : Buffon Francesco, Cavicchioni Felice, Slegnaich Spiridione , Mombclli Giuseppe, Toffolctti Carlo, Sanfcrmo Giuseppe, Bubcrti Angelo, Felici Antonio, Petrolini Luigi. Sotl' uffizioli commissionali dal ministro della guerra, indi confermati dal sovrano come sottotenenti. Primo reggimento d'infanteria: Fieri Fortunato, Miller Enrico, Mcnarini Luigi, Seguié Francesco, Censurini Vincenzo, Parisol Nicola , Gucnzi Giù- teppe, Via Antonio, Vecchi Vincenzo, Menghini Antonio, Tolomasi Paolo, Polelli Pietro, Chiarini Giuseppe, Cucchi Giulio, Fontana, Carnevali, Scardovi, Castelazzi, Ampollini, Brcza, Belgeri, Amici. Secondo reggimento d* infanteria: Joch Angelo, Vielli Giovanni, Sellini Domenico, Locatelli Gaetano. Terzo idem : Francioli Pasquale, Melloni Domenico, Pozzio Michele, Bor- iinoli Giovanni Maria, Leonclli Antonio. Quarto idem : Cortinovis Luigi, Borri Angelo, Gramigna Giovanili Ubaldo, | Bruni Pietro , Taccone Giovanni Battista, Mongini Giuseppe Vincenzo, Ca- sari Pietro, Belluzzi Pietro , Belvedere Domenico , Pasinetti Giuseppe An- tonio, Pozzi Giovanni, Angelini Tommaso , Basi Gaetano , Darò Giacomo , Jotli Luigi, Fossati Luigi, Mazzolini Francesco, Lena, Della Porla, Bellini, Ccllini, Bareggia, Piolento. Quinto reggimento d'infanteria: Perasti Francesco, Bizzoli Giuseppe, Valentin! Giuseppe, Cantilli Giovanni Clemente, Grannata Domenico, Conti Bartolomeo, Galazzi Antonio, Galeazzi Luigi, Bergami Giuseppe, Torre Giu- seppe, Ferrari Pietro, Finali Giuseppe. Sesto reggimento d'infanteria: Pellagalli, Miserazi, Adami, Novara. Ru- scelli, Calvi, Griffon. Digitized by Google — 278 - Settimo idem : Crespi, Vilzen, Salani Antonio, Vignone Giovanni, Chiap- pini Federico, Tatti Francesco, Morivi Lorenzo, Ferrandini Angelo, Faggioni Giovanni, Romanini Pietro, Picchi Matteo, Nastri Giuseppe, Mosmon Pietro, Grassi Pasquale, Monti Gerolamo, Burraschi Amadeo, Lorcnzini Filippo, Marianelli Pietro, Bucceri Luigi, Scarlatta Cesare, Franchini Giovanni, Fialdini Domenico , Cosio Carlo, Bizzari Alessandro , Atti Antonio , Lancellotti Vin- cenzo, Simeoni Lorenzo. Primo reggimento leggero: Landi Pietro, Piatti Giovanni Ballista, Fin- zi Consiglio, Minozzi Luigi, Tassoni Alessandro , Gorno Giovanni Ballista , Tagliabile Agostino, Dcllamoneta Giuseppe, Carbonieri Giacomo, Sacerdoti Raffaello, Baldi, Mazzucatelli, Pirlo, Facchini. Secondo reggimento leggero: Landi Francesco, Cabrini Bernardo, Bellotli Ippolito, Elvanzi Gaetano, Cressotli Giuseppe, Ambrosini Luigi, Tommasi Giu- seppe, Leveque Giovanni Battista, Michclich Antonio, Tubiollo Domenico, Tocchino Alessandro, Taruflini Carlo, Bizzardi Giorgio, Casarlelli Francesco, Bresciani Giovanni. Quarlo reggimento leggero: Balhoni Carlo, Fabbris Giovanni, Aureggi Giu- seppe, Cani Giuseppe. Guardia di Milano : Broglia, Monfrini. Scuola di Pavia. Allievi che passano sottotenenti ; Grisetti Domenico, Bolognini Gian Gia- como, Destre Luigi, Broglia Giuseppe, Zola Francesco, Lanzi Giuseppe, Mas- saglia Giovanni Battista, Arrigoni Ferdinando, Bonarelli Federico, Gagnon Oronlc, Marchi Francesco, Valsecela Giovanni, Marangoni Giovanni Balli- sta, Laudi Pietro, Benedetti Michele, Mezzabarba Alberto, Bozzi Ferdinando, Bolognini Carlo Teodoro, Zuccoli Giuseppe, Rossi Giuseppe, Longhera Luigi, Bassi Marco, Vigano Guido, Bagazzi Gaetano, Fontana Antonio, Ramaroni Michele, Veronesi Pietro, Bonomi Lorenzo, Birago Carlo, Cerioli Luigi, Ro- velli Vincenzo, Grippa Giuseppe, Giorgi Nicola, Guido Alessandro, Bona- rina Carlo, Sighicclli Cesare, Moratti Alessandro Vimercali, Sozzi Pietro, Merizzi Carlo, Caccia Ottavio, Parozzi Luigi, Ferrari Siro, Barloli Luigi, Corio Carlo, Balbi Lorenzo, Traili Paolo, Gilard Giovanni Battista, Allodi Francesco, Recalchi Ercole, Agnelli Giuseppe, Anelli Alberto, Brunetti Luigi, Zola Francesco, Brunetti Angelo, Bovio, Musone Giuseppe, Rovaglia Gio- vanni, Peroni Giovanni. Zerboni Francesco, Verga Battista, Consoli Carlo, Pie- Irogrua Antonio, Dc-Moll Giovanni, Sogni Giuseppe, Borsani Francesco , Be- nedetti Pietro, Rachel Giuseppe, Sorniani Carlo, Banfi Luigi, Grippa Giacomo, Gilardoni Giovanni, Mugctti Giacinto, Vitali Pietro, Modena Aurelio, Marianni Pietro, Borsieri Gaetano, Somenzari Giovanni, Anselmi Lodovico, Brivio Giovanni Battista, Mazzoni Antonio, Villa Gerolamo, Zuccherini Gerolamo, De-Vecchi Paolo, Codebò Guglielmo, Rccalcati Giuseppe, Angelini Felice, , ! _! Digitized by Gc — 279 - Bolognini Giacomo, Casali Giuseppe, Galimberti Giuseppe, Rosselli Rodolfo, Muffi Enrico, Galli Antonio, Caligari Giovanni Ballista, Casati Giovanni Bat- tista. Craveri Giuseppe, Mojoli Giovanni, Parravicini Pio, Ficarelli Federico, Majsis Luigi, Visconti Alberto, Cornaro Francesco, Aporti Alberlo, Castro- dardo Lorenzo, Dalola Pietro, Mascheroni Lorenzo, Bidasio Antonio, Fo- setti Francesco, Albuzio Federico, Somini Raimondo, Cornalba Pietro, Ba- gliacca Agostino, Peregalli Gerolamo, Canestrari Lorenzo, Rovelli Carlo, Ravaglia Giovanni, Gherardini Giovanni, Garagnani Vincenzo, Morana Gia- como, Cavalieri Giacomo, Boldrini Vincenzo, Cicognara Francesco, Lupi Bon- dulmier, Zorzi Francesco Luigi, Molciani Pietro, Sala Lodovico, Fumagalli Daniele, Dcl-Majno Sforza, Zoppini Giuseppe , Broglia Giuseppe, Roveda I Antonio, Malgrani Camillo, De-Marchi Antonio, Rivolta Eugenio, Jovy An- drea, Papà Leone, Sorniani Giovanni, Guerci Giovanni Battista , Longo Gio- vanni, Bozzi Ferdinando. Artiglieria. Colonnelli direttori: Triquenot Giovanni Battista, Patroni Giuseppe, Cuc Alessio. Maggiore , Beroaldi Bianchini Natale. Capi di battaglione sotto direttori: Giocosa, Sasselli Giacinto, Blondel Amato, Rancon Bernardo, Ajazza Giuseppe. Reggimento dell' artiglieria a piedi. Colonnello , Bidasio Ruggero. Maggiore, Vives Giovanni. Capoballaglioni: Gorio Benedetto, Avil Claudio, Colli Angelo. Capitani: Carameulrant Federico c Letlifier Alessandro, aiutanti mag- giori , Venturi Francesco quartiermastro, Vitaliani Antonio, Vassia Giovanni Battista, Casati Luigi, Dudrcuil Enrico, Rezia Amanzio, Vitaliani Giuseppe, ilenrion Francesco, Giannetli Giuseppe, Brandolini Matteo, Rocca Giuseppe , Beroaldi Giovanni, Vitaliani Pasquale, Denis Luigi, Bonifai Andrea, Dcs- maziz Enrico, Pirra Nicolao, Dudrcuil Luigi, Riva Domenico, Negrisoli Marco , Verna Giuseppe , Laforge Bartolomeo , Brambilla Giovanni , Ca- priol Vittorio, Santy Giacomo, D'Erba Luigi , Zanca Angelo , Bossi Gae- tano, Audé Sebastiano, Grolla Zavcrio , Mittou Giovanni, Pirovano Gae- tano. Barbieri Carlo, Pansiolti Gaudenzio, Dontcsio Angelo, Girelli Gio- vanni, Beffa Antonio, Chinard Pietro, Vilbanis Remigio, Ferrari Vittorio, Croisadc Giuseppe, Ferrari Giuseppe, Pini Vincenzo, Pigace Claudio, Medina Nicola, Rossi Ercole, Milani Gerolamo, Ponzoni Luigi, Nighcrsoli Marco, Emilj Filippo, Ferini Federico, Forni Fabio, Maffazzoni Zaccaria, Rezia Francesco. Digitized by Google — — ■ " — I — - 280 - Tenenti : Periolas Luigi , Omodei Francesco , Vitaliani Bencdelto , Rosa Cesare, Mizzi Luigi, Carpénlicr Serafino, Savini Venanzio, Mazzuconi Paolo, Gaslini Giuseppe, Pisani Filippo, Renaud Pietro, Lanzini Gaetano, Saint-Hi- laire Angelo, Bini Luigi, Palolti Gaetano, Giordano Luigi, Michelangeli Fi- lippo, De-Fcrrari Costantino, Yendemiati Giuseppe, Perego Carlo, Camuri Francesco , Raffaeli Gaetano, Bonzi Guglielmo, Becchi Alessio , Vecchi Giu- seppe, Rregamioni Lodovico, Sasselli Giovanni, Viscardini Carlo , Pisaui Fi- lippo, Richiadei Pietro, Gallel Gaspare, Fumagalli Giuseppe, Perazzo Bor- tolo, Pacchiarotli Giuseppe, Nobili Leopoldo, Fatali Paolo, Moina Marco, Bianchi Giacinto, Rossi Felice, Forti Luigi , Vandelli Eugenio, Zobboli Gae- tano, Lodi Gerolamo, Marvcrti Pietro , Gaggi Antonio, Guidetti Domenico , Maestri Carlo , Lamparelli Giuseppe , Migliorini Andrea, Merighi Cesare, Manzi Angelo, Basilini Francesco, Salvatori Giacomo, Cuomo Domenico, Pe- rego Giosuè, Bazin Casimiro, Avril Benedetto, Stampa Gaspare, Scagliarmi Vincenzo, Tonni Giovanni, Camuri Giovanni, Ricardi Francesco. Cannonieri guardacoste. Comandanti aiutanti , Litta Biumi Pompeo e Lugo Giovanni. Capitani, Radovani Pietro e Sassonia Vincenzo. Quartiermastri: Montanari Luigi, Bonadraida Ercole, Monti Luigi , Uga- nin Giuseppe, Biron Giorgio, Cherrier Luigi. Tenenti: Giorgi Alessandro, Chierigali Ferdinando, Morelli Carlo, Berga- min Giorgio, Da Campo Giovanni Ballista. Artiglieria a cavallo. Colonnello, Millo Gaetano. Maggiore, Armandi Domenico. Caposquadronc, Ferrari Francesco. Capitani : Giorges Giuseppe aiutante maggiore , Guerin Agostino quartier- mastro, Forlis Giuseppe , Zorzi Antonio , Neri Francesco , Cordier Filippo, Jacqucnein Francesco , Lucarelli Carlo. Tenenti: Lanfranchini Giuseppe, Bidasio Nicola, Casliglioni Carlo, Boi- tigella Pietro, Bignami Santo, Grossi Costantino, Nobili Tommaso , Magna- gli Alessandro, Tlivatz Maurizio, Bollili Tommaso, Thiebaud Giovanni. Treno dell' artiglieria. Capitano comandante, Ricci Francesco. Tenenti : Annoni Ferdinando aiutante maggiore, Racca Giacinto quartier- mastro , Rognoni Pietro , Bertelli Giovanni , Mauri Alessandro , Defranchi Filippo, Ghinzoni Antonio, Baroni Giacinto , Vaccari Paolo , Nani Cesare , Digitized by Google — 2*1 — Brujnc Saverio, Puccila Francesco , Chepis Filippo , Nuschi Giuseppe, Ca- lori Agostino, Franzoni Giovanni, Mosctli Giovanni Battista. Sottolenenti: Bassolini Giovanni, Marinili Giuseppe, Vigo Gaetano , Man- ticlli Alessandro, Osio Antonio , Brioschi Giuseppe, Lamorte Davide , Mala- gotti Giovanni. Genio. Colonnelli direttori : Caccianino Antonio , Galateo Antonio , Zanardini Giovanni. Capobuttaglìoni soltodirettori : Motta Francesco Ha Olio , Bernardi Ot- tavio, Rubbi Marino, Maffei Giuseppe, Rodrigucz Ferdinando, Fcrroggio An- gelo, Tognoli Crislino, Rollando Carlo. Capitani : Bellrami Luigi Felice, Bianchi D'Adda Carlo, Zuppellari Giulio Cesare, Del Re Francesco, Mastraca Paolo, Artico Paolo, Marieni Giusep- pe, Rougier Tito, Vincenzi Antonio, Albani Giuseppe, Vacani Camillo, Conti Alessandro, Colella Domenico, Barbieri Antonio, Carandiui Giuseppe, Grassi Stefano, Stecchini Pietro, Bclcredi Goffredo, Ghezzi Paolo, Psalidi Giovanni Domenico, Guaragnoni Giovanni Maria , Bianchi D'Adda Marziale aiutante di campo. Tenenti: Ferrari Sigismondo, Murari Francesco, Pctrovich Gaspare, Araldi Antonio, Le Roi Luigi, Morano Gherardo, Miotti Antonio, Cavedoni Gaetano, Ferri Alessandro, Bonalumi Francesco, Martinelli Vincenzo, Moz- ziuclli Giovanni Battista, Taboni Luigi, Pelcocapa Pietro, Lorcnzoni Giro- lamo , Sereni Carlo , Campilanzi Lodovico. Battaglione degli zappatori. Capitani: Gasson , Ronzelli Giuseppe, Bellani Francesco, Buglioni Gio- vanni, Villani Luigi, Alieno Vincenzo. Tenenti: Alberimi Luigi, Selli Felice, Salirabeni Giovanni, Turconi Gio- vanni Antonio, Canziani Fabio, Cinti Luigi. Treno del genio. Tenente comandante, Brunetti Zeno. Tenenti: Montanari Domenico, Perego Angelo. Ragionieri di fortificazioni. Ragioniere in capo, Merli Giuseppe. Ragionieri: Mazza Carlo, Viglezzi Pietro, Brambilla Giuseppe, Orlcri Filippo, Rizzardi. 30 Digitized by Google - 282 — Ingegneri geografi. Comandante caposquadronc, Campana Antonio. Capitani: Dcnaix Augusto, Visconti Ferdinando, Pagani Domenico, La- baumc Eugenio , Riccio Giuseppe. Tenenti: Slcrzclcki Cipriano, Brenna Giovanni, Caniani Giovanni, Pam- puri Francesco, Frapolli Lodovico, Marienni Giacomo, Prina Ignazio, Lilta- Biumi Antonio. Sottotenenti: Audc Giuseppe, Soldan Pietro, Chiandi Giovanni Battista, Muggiasca Venanzio, Bcaupachcr Giuseppe, Rolla Enrico , Ronzi Domenico, Lilla Alberto. Scuola del genio e dell'artiglieria a Modena. Allievi sottotenenti: Ballarmi Domenico, Atti Camillo, Borani Pasquale, Polloni Giovanni Battista, Miotti Filippo, Zoico Bartolomeo, Riccardi Paolo, Lc-Roy Domenico, Ansaloni Giovanni, Salvatici Pietro, Della Noce Luigi, Boccolari Giovanni, Roggia Giovanni Battista, Banfi Giulio, Campilanzi Emi- lio, Fosti Gabriele, Pezzoli Carlo, Batacchi Nicolò, Spagnoli Giovanni Battista, Gabuzzi Giulio, Vandelli Giuseppe, Lorcnzoni Francesco, Maino Sforza, Rolli Giovanni Paolo, Potetti Geminiano , Ruberti Giuseppe, Sala Antonio , Campi Giuseppe , Milani Giovanni , Tomi ni Leonardo , Galli Gio- vanni, Gcrandi Andrea, Porta Filippo, Cornalba Giovanni, Malagoli Gae- tano, Manganoni Carlo, Prati Sigismondo, AstolQ Giovanni, Avesani Guido, Barbavara Luigi, Ca vedali Giovanni Battista, Duodo Luigi, Guidelli Fran- cesco, Gbirardini Antonio Felice, Lcnapcrpenti Antonio, Pirani Pietro, Rossi Ferdinando, Baccalà Carlo , Campilanzi Giuseppe, Carcano Francesco, l'al- lotta Venanzio, Caselli Gaetano, Piatti Francesco, Roggia Giovanni Luigi, Rodriguoz Giovanni, Braglia Gaetano, Bronzi Giuseppe, Francescani Erme- negildo , Salarini Cesare. Pompieri. Capitano comandante , Lasinio Basilio. Marina reale. Commissario generale, Maillot Stefano. Capitani di vascello: Paolucci Amilcare, Pasqualigo Nicola, Miltus Pietro Bernardo. Capitani di fregata: Coslanzi Giovanni Battista, Armeni Antonio, Rodri- guoz Francesco, Buratovicb Vincenzo, Dandolo Silvestro. Digitized by Google - 2H7> — Tenenti di vascello: Ulloa Pietro, Montanaro Tommaso, Tipaldo Pietro, Corner Giuseppe, Tommasi Angelo, Slalimini Michele , Concumpcrgher Giuseppe, Saint-Pricsl Filiberto Luigi, Rosenquesl Guglielmo, Franceschi Nicolò, Lachenais Desiderato, Deboville Augusto, Dinelli Matteo, L' Espine Stefano, Carbone Vincenzo, Veronese Carlo, Marsich Giovanni Antonio, Pappa Giovanni Battista, Dabadie Enrico, Dumanoiz , Scordilli Teodoro, Ragiol Bartolomeo, Malticola Antonio, Bronza Antonio, Estoupan Enrico, Zambelli Giovanni Giorgio, Matticola Pietro, Bolognini Matteo. AIGcri di vascello: Rcnsovich Carlo, Fisser Luigi, Coltri Giuseppe, Bon Alessandro , Fadinelli Francesi-o , Buratovich Nicola , Ridaull du Margat Paolo, Tiozzo Luigi, Basilisco Luigi, Rossi Vincenzo, Goard Giuseppe, Bandiera Francesco, Soleillct Giuseppe, Schelini Francesco, Nioche Pietro Ercole, Penon Francesco, Gergotich Paolo Isaia , Le Due Armando , Ville* neuve Giovanni Carlo, De Crozc Ippolito, Bonncvic Antonio, Beccari Luigi, Buratovich Giovanni , Laudcy Augusto Luigi , Ghega Antonio, Marsich Giù* seppe, Lissa Giovanni, Atlajan Angelo, Fugairon Bartolomeo, Paita Andrea, Cottas Domenico, Zezevich Vincenzo, Caffiero Giuseppe, Violct Gioachimo, Cassani Lorenzo, Raffaeli Pietro, Gnoato Antonio, Rocco Domenico, Rizzardi Pietro , Graziani Lio , Terga Francesco , Chabcrt Michele , Dona Domenico Antonio, Vecchietti Alessandro, Cruvelier Enrico, Lombardo Giuseppe, Miegeville Casimiro , Massagcot Savino, Gelidi Vincenzo, Scassi Giovanni Ballista, Carlotta Antonio, Moransi Spiridione , Merari Antonio, Bordini Andrea, Aube Giacinto, Bernard Gabriele. Colonnello direttore dell' artiglieria di marina , Trouchon Domenico. Direttore delle costruzioni navali italiane. Salvini Andrea. Ingegneri per le costruzioni : Coccon Francesco , Biga Giacomo , Moro Giuseppe, Pavesi Giuseppe, Baltislella Romualdo. Soli' ingegneri : Coccon Giacomo, D'Alvise Luigi, Spadon Ottavio, Spa- dini Luigi , Filippini Lorenzo , Bevilacqua Giovanni Battista, Gambillo Gia- como, Parozzi Gaetano, Tadolini Giuseppe. Allievi: Pelilo Giuseppe, Novello Giuseppe, Paresi Pietro Antonio, Coc- con Giacomo Francesco , Lazzarini Giovanni Ballista. Direttore delle costruzioni navali francesi , Tupinicr Giovanni Mar- gherita. Ingegneri per i lavori idraulici: De-Lcssan Pietro, Parliot Giovanni Bat- tisia. Do -Lazzaro Giuseppe Amalo, Borgnis Giuseppe Antonio , Laylheau Francesco. — Aspirante, Capelli Giovanni. Commissari di marina: Orsini Gaetano, Ceccopieri Alderano , Zanetti Francesco, Pelissier Giovanni. Soltocommissari : Casalinaggiorc Marco , Cosi anzi Giovanni , Calvi Pa- squale, Bollo Lio, D' Heureux Giuseppe, Daniel Giacinlo , Cornelio Angelo, Marlin Bonaventura, Lcotardi Giuseppe, Esnienard Alfonso, Marini Giovanni Ballista, Cavatorta Domenico. — 284 — Guardamagazzino, Gaulicr Andrea Francesco. Ispettore della marina, Cruvclicr Pietro. Manifattura delle vele: direttore, Defosse Antonio. Sindaci marittimi: Trevisani Felice, Sibille Luigi, Caltolani Pietro, Osloja Lauro, Belmonte Alessandro, Bonafedc Antonio, Daliello Giovanni, Pisani Gerolamo, Caselli Spiridione Angelo, Tosini Vincenzo, Rossi Giovanni Battista, Piccaluga Giovanni. Comandante del porlo di Venezia, capitano di fregata, Giaxich. Tenente, Petrina. Equipaggio dei marinai della guardia reale. Comandante capitano di fregala, Aycard Romano. Tenente di vascello, Tempie Giacomo. Alfieri : Zambelli Giovanni Giorgio, Alberti Giovanni. Cannonieri marinai. Comandante capoballaglionc , Delfìni Luigi. Capitani: Bondioli Pietro, Giorgi Bartolomeo, Nogarcni Antonio, Jovy Pietro, Siron Giovanni Battista, Rruneri Felice, Monti Lorenzo, Bevilacqua Francesco, Vanzi Giacomo, Bos Michele, Baroni Bartolomeo, Ronconi Paolo, Gialina Pietro, Germani Filippo, Manzani Giuseppe, Barlini Giacomo, Lan- cetta Francesco, Longo Antonio, Lancetta- Curio, Carapoliti Giacomo, Lan- cetta Gerolamo, Tourncur Francesco, Santolini Giuseppe. Tenenti: Uiron Antonio aiutante maggiore, Vergnasco Carlo quartierma- stro, Maltiazzi Giovanni Battista, Pinza Antonio, Puricelli Samuele, Dejouy, Muntali Giovanni Battista, Giorgi Giovanni Battista, Vitaliani Niccolò, Mi- nio Carlo, Barerà Luigi , Beffa Francesco, Fonlainc Luciano Ilario , Barba- rici) Giovanni , Lauro Giuseppe , Podestà Francesco, Arena Giulio, Camusio Luigi, Coeffier Giovanni Remigio, Favoni Fioravanti. Tribunali marinimi. Relatori : Foscarini Giorgio , Campilelli Rafaello. Cancellieri: Pasqualigo, Cinti Belisario. Tesoreria militare. Pagatori centrali di guerra : dell'esercito, Caimo Barnaba ; della marina , Zanoli Carlo. Pagatori divisionari: Carlo e Francesco Barinetti , Rancati Ambrogio, I Magretti Stefano, Bonfanti Giacomo , Caimi Carlo, Gherardini Carlo, San- \ilo Antonio, Arrigone Luigi. I Digitized by Google - 283 - Aggiunti pagatori: Comcrio Giuseppe, Crivelli Giacomo, Molteni Giovanni Mattisi i Mazza Angelo. Tesoriere degl' invalidi della marina, Violet. Uffizioli di salute dell' esercito di terra ed armata di mare. Direttore, Rezia Giacomo. Consultore, Omodei Annibale. Direttori di clinica: Assalini Paolo, Rasori Giovanni. Medici principali : Dell 1 U Pietro, Cocchelti Carlo , Bussan Giuseppe, La- Rouzìe Giacomo Maria. Medici ordinari: Lombardini Orazio, Tavera Santo, Annoili Giovanni Bat- tista, Vespa Alessandro, Suardi Gerolamo, Cerri Giuseppe, Galvagna Giu- seppe , Pisani Giacomo , Slrambio Giovanni , Combes B cassar d , Slae Ago- slino. Chirurgbi maggiori : Montebruni Vincenzo , Boldrini Pietro, Rima Tom- maso, Gliigini Giovanni, Ratti Redentore, Mantovani Vincenzo, Cimba Mi- chele, Muzzarclli Alberto, Benvenuti Leopoldo, Bongiovanni Paolo, Costanti Spiridionc, De-Filippi Giuseppe, Ferrari Leopoldo. Marescolli Luigi, Rocca Luigi, Sabbia Giuseppe, Torroni Bartolomeo, Zambelli Gaetano, Zanata Giacomo, Callcgari Felice, Colli Giuseppe, Costantini Francesco, Giuliani Da- vide, Solenghi Vincenzo, Fraccbia Giuseppe, Brunali Giuseppe, Cambini Sal- vatore, Palazziui Giovanni, Meli Domenico, Vigorclli Giovanni Ballista, Gcr- vasoni Giovanni Battista, Valcntini Giuseppe. Chirurghi aiutanti maggiori: Campi Gaetano, Sinibaldi Cesare, Cambieri Luigi, Monzini Carlo, Ragazzoni Antonio, Goussard Volfrando, Toscani Ca- millo, Nonetti Vincenzo, Agosti Francesco , Alessio Gabriele, Dell' Ora Gio- vanni Battista, Mantovani Angelo, Branca Domenico, Ghidella Pietro, Ghi- slanzoni Giovanni, Cervi Giuseppe, Mondonico Agostino, Ogliali Antonio , Casablanca Giacomo, Ferrari Francesco, Pizzala Antonio, Tosi Francesco, Zusio Ercole , Pcllegata Paolo, Lombardi Pietro, Cavalca Giuseppe , Aitassi Pietro , Casazza Giuseppe , Cerini Giuseppe, Martelli Cesare, Bcrtolazzi Do- menico, Marchesi Giuseppe, Baronio Stefano, Aita Nicolò, Quadri Agostino, Meri gli i Luigi, Levi Gabriele, Pozzi Vincenzo , Gibellini Vincenzo, Romano Giovanni , Caini i Giovanni Battista , Agosti Isaia , Marlignoni Severino , Vi- scardi Luigi, Cervini Giuseppe, Romani Antonio, Tacconi Giuseppe, Bertola Pietro, Ragazzini Giovanni, Brambilla Pietro, Ugazzi Giuseppe, Polcnghi Michele, Semenza Domenico, Bergamini Giacomo, Guabardi Giuseppe, Fer- rini Antonio, Galazzi Benedetto, Gallia Francesco, Marchisio Camillo, Mar- tinelli Michel 1 Angelo , Grassi Bernardo, Monlcsanlo Giorgio, Curomolo Si- mone , Drimi Giovanni , Touon Giuseppe , Lanccllotli Giuseppe , Albinone Giuseppe, Dacaron Anastasio, Imbrico , Grassi, Rossi Francesco, Toflanino Marino, Marchi-si Vincenzo. - 28G - Chirurghi soli' aiulanli maggiori : Gianini Cario , Zcrboni Giuseppe , Co- duzzi Angelo, Campaniga Pietro, Ferretti Gaetano, Leonarducci Giuseppe, Roieri Antonio, Mordiglia Giovanni, Bonvicini Giacomo, Vicini Luigi, Mo- neta Stefano . Caponati Andrea, Magnctti Agostino, Scamoni Carlo, Maroni Gioachimo, Balda Vincenzo, Forni Siro, Soave Gaetano, Salucci Carlo, Pa- cifici Pacifico, Armeni Pietro, Zanelli Pietro, Concila Spiridione , Lucini Giuseppe, Chinetti Giorgio, Gallio Costante, Zuliani Pietro, Longino Gio- vanni Battista, Fctter Michele, Crampo* Domenico, Frigo Giovanni, Canella Francesco, Donali Giuseppe, Pirona Giuseppe, Bondini Alessandro, Hcn Carlo, Bianchi Tommaso , Pastori Vincenzo , Donati Nicolò, Nicolich Fran- cesco, Ccrrato Antonio. Uffizioli di salute commhsionati dal ministro per il servizio delle ambulanze. Medici: Caponago Gerolamo, Butturi Luigi, Vitali Carlo. Chirurghi : Baffi Leonardo chirurgo maggiore , Solerà Giuseppe aiutante maggiore. Chirurghi sott' aiutanti maggiori: Camuzzani Giovanni Battista, Taglio- retti Antonio, Balestra Giuseppe, Bianchi Paolo, Boari Pietro, Cazzamini Giuseppe , Panizza Vincenzo , Peroni Giovanni, Vicentini Giuseppe. Ottoni Pietro, Bosnali Bartolomeo, Ghidini Brunone, Belsignorc Gaudenzio, Pulli- cani Carlo, Pogliani Giovanni Francesco, Toscani Luigi, Bellati Pietro, Cai- roli Desiderio, Gasparini Vincenzo, Pelrucci Filippo, Facco Guglielmo, Tor- mcnc Alessandro , Vedoni Giovanni , Vigna Clemente , Poaluzza Giovanni Ballista, Dorani Girolamo, Valichi Francesco. Farmacisti maggiori : Sordelli Domenico , Viale Bartolomeo , Robecchi Giuseppe. Farmacisti aiulanli maggiori: Caccianiga Domenico, Bassi Francesco, Ca- vatili Vincenzo, Demagri Giovanni, Bonanomi Carlo Giuseppe, Bianchetti Giovanni , Pastorelli Pielro. Farmacisti soli* aiulanli maggiori : Cavalolti Natale , Campaniga Carlo , Milanesi Paolo, Cervi Pielro, Bavizza Giovanni Antonio, Brioschi Davide, Bosina Gaetano, Alessandrini Giuseppe, Astori Angelo , Martini Gaetano, Slriiiasacehi Carlo, Somaruga Francesco, Fontana Angelo, Gentili Andrea, Pessina Baldassare, Decarli Carlo, Bagazzi Giovanni, Sacchi Francesco, Ton- dini Luigi, Valesi Giovanni, Marchesi Agostino Mose, Beali Angelo, Boni Carlo, Burla Amalo, Fassana Angelo, Munirmi Paolo, Sessa Antonio, Fra- casso Marco, Dian Luigi, Francescani Francesco, Delirami Giuseppe, Pa- rodi Carlo. Pisani Antonio. Diaitized bv OooqIc -387 infermigli. Centurioni comandanti le compagnie: Josserand Giuseppe, Vigna Giacomo, Lundcn Giovanni Arnoldo, Josserand Francesco. Sottoccnlurioni: Coruz Giovanili Antonio, Patas Carlo Alessandro, Pio- vanelli Pietro Antonio. Cappellani militari. Sacerdoti: Bonenzi Gerolamo, Cittadella Luigi, Tcrigbi Ottavio, Bulli Carlo, Maggi Angelo, Ambroggi Paolo, Caldarini Zaccaria, Kidolli Giacomo, Massimi Francesco, Zattach Alessandro, Wadisavlicvich Demetrio, Macchia- velli Bernardo, Vigada Vincenzo, Celentani Gerolamo, Vitalba Pietro, Velzi Giuseppe, Ongoroni Francesco, Marchi Marco Aurelio, l' ragni za u Ambro- gio, Nazzari Giovanni, Baingnak , Cavolti Carlo, Medini Andrea, Velzi, Ca- siillon Giovanni Francesco , Sarardello Giovanni Battista. Deposilo generale delle rimonte della cavalleria. Balabio, generale di brigala. Grojean , colonnello. Cross, veterinario , direttore della scuola dei maniscalchi. - 2*8 - N. 2. AMMIMSTR AZIONE RIASSUNTO DELLE OPERAZIONI, SEMPLIFICAZIONI ED ECONOMIE PIÙ* IMPORTANTI OTTENUTE DAL PRIMO SETTEMBRE 1811 AL 51 DICEMBRE 1812. O s > u a (3 ■*, m - I/. se as O •< 3 £ a 5. OPERAZIONI, MIGLIORAMENTI E SEMPLIFICAZIONI Questo servizio dietro le di- scipline stabilite venne mi- gliorato ; furono consegnati tutti gli effetti militari ai co inuni , ne venne regolato il servizio ed il sistema di con» «abilità per il rimborso. In esecuzione del decreto li dicembre 1811 di S. A. I, venne pure consegnato al co miine di Milano il mobiliare del paviglione, e furono sta bililc le discipline pcrl'allog gio dell' uflìzialità , ciò clic l produsse il risparmio di . I 11 nuovo metodo introdotto "ol regolamento -15 dicembre 1811 sul trattamento dei mi- ilari detenuti, riunisce ul mi j mi' trattamento dei detenuti slessi il risparmio di ... L Il regolamento primo lu- glio 1812, compilato sulle basi del sistema francese , e me- diante qualche modificazione resa necessaria dalle speciali circostanze, ottenne lo scopo di migliorare V ergastolo di Mantova , mediante qualche accrescimento di spesa tanto per l'amministrazione, quanto (.pel ben essere dei condannati li servigio degli ospedali fu assai migliorato. Prescindendo da una sempre più regolare amministrazione, i particolari vantaggi che s'incontrano die- tro le disposizioni impartite o: 1.° Una semplificazione di vaglio amministrativo, e L. ECONOMIA NEL 1811 NEL 1812 NEL 1811 a — 38,000 29,940 70 07,9 W 7o| Digitized by Google - 289 - © > a bl M M te H OPERAZIONI, MIGLIORAMENTI E SEMPLIFICAZIONI Somma retro L. fciò dipendentemente dalla sop- pressione di fogli di ritenenza, ordinata con decreto 21 feb- braio 1-1.! 2. ° Una statistica degli am- malati die mette in grado di conoscere per mese e per cor- po la loro quantità, gl'invalidi ed incurabili , e che determi- nando il grado di dottrina dei signori ufliziali di sanità, mette inoltre a portata di conoscere il grado di salubrità dei vari luoghi di guarnigione. 3. * Un* uniformità nei mol tìplici effetti di lana e telo oc- correnti al servigio degli spe- lali , pel cui oggetto venne stabilito un apposito contratto che , rimanendo alla perfetta qualità delle stoffe i prezzi più iioderali , presenta lo scopo di una somministrazione uni forme. 4. ° Un risparmio nella spesi legli oggetti minuti dei com- bustibili , mobiliare, ecc., per /li spedali, e ciò mediante de- gli abbonamenti parziali cogli economi degli spedali roedesi mi. Questa misura produsse il risparmio presuntivo di . L. a' Finalmente un preciso regime nella parte dietetico- farmaceutica , che mentre as- sicura un ottimo servigio , darà presuntivamente un an- nuo risparmio nell'anno 1813 di L. 60,207. 14 ... . L. !.. 'applicazione all'armata i- Liliana del decreto imperiale 30 novembre 1811 effettuata con circolare i6 luglio 1812, stabilì i rapporti di servizio e di subordinazione fra gli uffi- ziali di salute, i funzionari ed i comandanti d'armi. Un'istru- zione in data 31 agosto 1812 L. 37 ECONOMIA NEL 1811 NEL 4812 RISPARMI NEL I8H KEL 1812 ■ <>7,y40 7n 24,948 -i 92,b88 !» D Digitized by Google — 200 — m u H U OPERAZIONI, MIOL10HAJIEKTI E SEMPLIHCAEIOSI Suiunia retro prescrisse il metodo da osscr- 1 varsi per l' esame degli uffì- liaii di salute. Suggerita per ultimo dalla voce imperiosa di un'ottalmia epidemica 01.1- uirrslatasi in Ancona, la ne- cessità di un' ispezione sani- taria , vennero con apposita l istruzione fissati i doveri di un urtìzialc superiore incari- cato di questo servizio, misura ebe mentre ha dato dei sod- disfacenti risullamenti nel ra- so parziale, ne assicura di più rilevanti quando venga gene ralizzata. I Soppressa la direzione de' 'viveri c foraggi, venne al primo ottobre 1811 , attivalo il contratto per la fornitura alle truppe italiane e francesi del pane , ed olle italiane dei liquidi, foraggi e paglia pei detenuti. Nel contratto adot tato si ottenne il risparmio presuntivo di L. f Riconosciutosi però durante il corso del detto contratto , che andava a scadere col 30 settembre 1812, la necessità li varie modiflcazioni per si- stemare questo servizio, ven- ne col 4 dello stesso mese con- cluso un nuovo contralto ge- nerale di sussistenze, il quale presenta nell'ultimo quadri- I ineslre 1812 il risparmio di L. I Dall'agosto 181 1 a lutto il I dicembre 1812 , vennero ac- quistati N. 6817 cavalli e N. 740 buoi. Malgrado le cir- costanze d'urgenza, ed il bre- (vc tempo prefisso ai versa incuti si ottenne sui primi un {ribasso di prezzi in confronto [dei contratti anteriori, per cui Isi ebbe l'economia di . . L •J NEL 1811 NEL 1812 NEL 181 i NEL 1812 L. - 9-2. 8K8 101,700 10t,700 •288,881 67 211,771 00 00 00 6i3,K4i Digitized by GooqIc - 291 - 2 Ì 2 a — OPERAZIONI, MIGIIOIUMEN TI E SEMPLIFICAZIONI Somma retro I. Por giungere allo seopo di proporzionare le spese ti ai eorpi in ve oceorren stiario, b tn ere. , rolla diminuzione dell' assegno generale por lata dal decreto 21 dicem lire 1 8 II , eorrisposero pie- namente i risullamcnti pro- lotti dalla commissione spe- ciale per la seella de' eam pioni pel vestiario dell ar mala. Questa eommissione ilaMB de' nuovi cartoni ehe enza togliere nulla ali» eo modi là del vestito , ne ri- lusse la dimensione in mo- lo da portare una sensibile liminnzione di materia. Un capitolato dalla medesima Giubililo , servì inoltre di base alla stipulazione di dui listimi contratti perla som- ministrazione di tutte le Uoffc eil effetti. Si ottenne il rilevante risparmio di L Lo scopo però divisato ili una riduzione generale sarebbe riuscito coni piutamente senza le apposite tariffe compilate e diramate «otto il giorno 20 dicembre 18 12 dietro le quali i corpi hnnno una norma sicura di imministrnzionc per gli asse gni gencralistabiliti col sue eitalo decrelo senza oltre- passarli. ('osi viene assicura' la un'uniformità di eompe lenze, e lilialmente il costo reale di ogni oggetto e l' im- portare del costo annuale per la Icro rinnovazione. Il sistema inlrodotto di uno riduzione generale con- sigliò pure una diminuzione nell'assegno legna ai eorpi, riorrbè produsse l'economia di . . L. ECONOMIA MI 1811 | NEL 1812 L l« 1.701» 00 Rispunti NEL 1811 221.000 00 ÒHX,70fi 00 NEL 1812 (i2.v>1l 42 19 - -4 2,2!»2,2.'».~ _pi,S'»V»l 3fl II si Digitized by Google — '202 - 0 OPERAZIONI, MIGLIORAMEN- TI E SEMPLIFICAZIONI ir. U! r. u -< r. o > o es c e u a a S •< < j u o 2 5 5 Somma retro L. Venne, inoltre posta in krorso una diminuzione sul- Vindennilà dei foraggi all'uf- \fizinlilà , questa riduzione f porlo l'eeonomia di . . L. Attivalo per ultimo anrlie rie) regno il deereto rhe prc- Iserive la ritenuta del 2 per 0/0 sugli stipendi dell'affi* ziulità si ottenne 1' ccono- min di eirca I. Esistono distribuite nelle diverse piazze forti del re- gno in eonservazione del- l' appaltatore generale delle ^sussistente 1,101,741 ra- zioni di biscotto in apprn- v isionnmento di riserva, c ciò dipenilentemenle dal vi cereale decreti» S febbraio 1812. Riconosciutisi i vantaggi che poteva produrre I* esi- stenza d'una scuola di ma- niscalchi, venne organizzata /presso la scuola d' equita- zione in Lodi. Dietro le i- struzioui emanate si ha campo di lusingarsi di un esito soddisfacente. {nel 1811 NEL 1812 LC.ONOMIA 388,700 40,000 00 00 80.000 L. _ 52f».70<ì 00 RISPARMI NEL 1811 OH NEL 1812 3,01 «,704 81 2,01. V04 SI L. 3,442,500. 81 Digitized by Google I - 293 - A. CASERMAGGIO. In sognilo al decreto di S. A. I. del 14 dicembre 1811, ebbe luogo la consegna al comune di Milano del mobiliare del paviglione per l'alloggio dell' uffizialità coli' obbligo al medesimo di fornire per I 1 avanti I' alloggio ed il mobiliare alt' uffizialità medesima mediante la semplice corrisponsione del- l'indennità assegnata agli uffìziali. Questa misura produsse la seguente eco- nomia : 1 Risparmio della spesa annua del paviglione eccedente le indennità che si percepivano lire 13,000. 00 2/ Risparmio della metà dell' indennità che si accor- dava di più all' uffizialità in Milano, stante la ca- rezza degli alloggi, calcolata sull'ammontare che si pagava negli anni precedenti • 25,000. 00 Totale del risparmio ottenuto . . lir. 38,000. 00 li. DETENUTI MILITARI. Il metodo introdotto pel trattamento dei militari detenuti assicurando il benessere dei militari stessi, ha prodotto l'economia del 20 per 100 circa, come si desume dal seguente slato di confronto basato semplicemente sulla somministrazione delle minestre. PREZZO DELI MEDIO DESUNTO r ALLE CON- TABILITA' AttTUIORI AL 1811 E MINESTRE MEPIO DESUNTO DALLE CON- TABILITA* ATTUALI IMPORTO DEL RISPARMIO OTTENUTO AN- NUALMENTE OSSERVAZIONI Lire 148,903. «0 Lir. M8,9«2.80. Lir. 29,040. 70 Questo calcolo è b.i sato sul confronto dolio speso nel 181 1 c quello •lei 1812 per un cgual numero di minestre. Digitized by Google 294 - C. Stalo di confronto fra la spesa reale avutasi nell'anno 1 8 1 1 per gli articoli cadenti sotto l' abbuonamento cogli economi e quella che risulta giusta il prezzo fissato dalla decisione ministeriale 1 1 dicembre 1 8 1 1 . INDICAXIOBB OVOLI OSPB'ALI SPE»A DKDOTTA DAL COSTO BBALB I ILLI CIOBBATA AVUTASI BBL- l'ese u 181 1 spe»a n «oi tasi» palla pboior- ziokalb rus«TA DALLA DBCISIO» MIMIT'BIaLB I I DICE mi r K l8ll oirreniiizA A V.NTACGIO DEL COVBBRO OiStBTATIOBi Mantova . ... Chiozza Totale . . . L. 37,430. 93 28,080. 00 19,000. 00 5,720. 00 L. 27,108. 90 21,000. 00 43,200. 00 3,920. 00 L. 10,208 03 7,080. 00 3,800. 00 1,800. 00 L. 00,230.95 L 63,288. 90 h. 24.948 03 D. OSPITALI. I risultamenli delle liquidazioni delle conlabilità degli spedali militari re- lativi al servigio 18H dimostrarono la necessità di alcune modificazioni nel regime diatetico Tarmaceli lieo. Perchè la possibilità e V utilità delle divisale misure fosse sanzionata dall' esperienza e dai fatti , furono ordinate prove l'esito delle quali fece adottare dal primo gennaio 1815: i Che la porzione di carne per ogni testa fissata dal regolamento fran- cese sia di sole once 12. 2/ Di escludere il vino dalle sostanze alimentose, non somministrandolo che a quelli ai quali sarà dai medici o chirurgi prescritto. 3.* D' introdurre un modo più economico nella composizione dei cata- plasmi, e ncll' acquisto e conservazione delle mignatte, oggetti entrambi che cagionano agli spedali una spesa vistosa. II risparmio che otterrà il ministero, fatta l'ipotesi che nel iSiZ vi debba essere nn egual numero di giornale del 1812, è il seguente: Digitized by Google - 295 - OCGBITI M MERO TOTALE qihstita' PHtSl.NTIVAMEMTE AiniOISTARE DELLE COSSIMAZKKU BliPABMIO DHL 181S DELIE MORSAVI OCCORSA BEL i8ia occoreiiii e m.l i8i3 DEL l8ll DHL l8l3 Caruc . . Vino . . | Calapla- ' smi . . 1 Mignatte | 300,991) L. 193,501.50 iSomc967. i/a ! : L. 139,3 l'i. (il Some 919. 13 ■ 1.. 180,481.81 31,927.50 1,769. 00 1,585. 55 L 129,913 fi:i 23,331.29 2,489.00 792. 78 L 50.538. 16 ! (1,396.21 2,280.00 702.77 Totale Ji'l risparmio . . L. 60,207. li E. SUSSISTENZE. Stato dei risparmi e |>erdite clic ha dato il contrailo i," ottobre i8ia in confronto dei prezzi clic si sarebbero accordati dalla direzione dei viveri. tfOCA i ■ ti I 1 a MMERO DLLLB Ua- ZIOBI SOM* MUH.TBAT* PREZZO 1» LLE BAZIOm BUFAMMO PLBOITA Dilli o U mere ii- i iati che eia il dato che serviva alla di- lezione Del contral- to Per ogni razione -n//a tota- lità tirile ralioni che SÌ tono MunbuiU Per o fini razione Sulla tota- lità delle razioni che ti tono disliiiuiie Ottobre 1811 Novembre idem Dicembre idem Gennaio 1812 Febbruio idem Marzo idem Aprile idem Maggio id.-m Giugno idem Luglio idem Agosto idem Settembre idem 1,380.030 1,510,031 1.775.09- 1,938,51 1 1,967,204 1.319,481 925,486 971,2(51 1.291.020 1,213,963 ■1,035,260 '.Ut, 149 Lire 0 27 llV 0 21 40 0 21 70 0 24 83 0 25 93 0 24 75 1 0 26 82i 0 29 10 0 27 59 0 19 93 0 19 54 0 20 75 > LÌf, L 0,23 00 Lire 0 01 10 0 01 40 0 01 70 0 01 85 0 02 05 0 01 75 0 05 82 0 08 lo 0 04 50 Lire (il,7Ki 83 21.140 |3 30.176 58 35,8(i2 43 58,052 51 23,090 91 55.353 56 59.429 92 59,395 51 Lire 0 01 07 0 09 16 0 02 25 Lire z 49.408 29 35,404 79 20.568 35 16,435,48!! 587,265 IO 105,581 45 2XI.8SI (i7 103,381 43 8i deduce la perdita Rimane il risparmio ollemito dall'appalto Prezzo medio annuale .... L. 0. 24. 715. llisparmio medio per razione « 0. 01. 715. Digitized by Google - 290 - F. SUSSISTENZE. STATO indicante, i.° i risparmi ottenuti col contratto io ottobre 181 a, sulle forniture del quarto trimestre 181 a in confronto di quello Ira i precedenti contratti, clic fu più vantaggioso al governo pro- porzionalmente ai prezzi delle mercuriali : a. 0 i risparmi prodotti dalla riduzione nella composizione delle razioni : OGGETTI 13X1 RISPARMI • POCA PtE LA yu«L« «1 t CALCOLATO t." trimes. 1812 idem idem Idal 1 dir. Sulle forniture dipani- alle truppe francesi ed i- talianc comprese le guar- die e le truppe diparti- mentali. Pane agli spedali mi- litari. Carne idem. (a) Per la riduzione sulla razione di foraggioflSll al 51 a cavalli d' altiraglio edfdic. 1812. ai muli. ! Per aver compreso nel ) contralto primo otlobrcJ 1812 le forniture allaf. ...... gendarmeria, ed esclusi)*" i contratti stipulati dai| consigli di xione. Per aver compreso co me sopra le forniture dij foraggi alla guardia reale. 1 Per avercomprcso co-* me sopra la legna ai cor-i pi italiani ed alle guardie.} Per la riduzione nella , razione di legna, esscri-J dosi dedotto sopra la ra-\ lione d' inverno once 2/ c sopra quella d' «staici once I (peso nuovo). J 1 1812. idem idem V'OAftTITA Razioni 1,130,031 85,530 07,130 71,700 11,500 2,394,027 239,402 AISPABMIO sOPKA ocil QC (MUTA* PAEZULE Lire - 027 - 019 - 4 22 - 332 - 408 - 015 - 052 AXMOlkTAHE TOTALE DEL ItlìPADMIO •TAiiom Lire 111,240 00 1,023 00 2,846 00 00 538 00 3,592 00 12,432 00 Totale dei risparmi . . . L. 257,533 00 (a) Non si e- spongono le quan- tità prr le diver- sità nella compo- sizione delle ra- zioni e dei prezzi de' contralti. Si è fatto un calcolo di confronto fra l'an- tica e nuova com- posizione ed è ri- sultato le conlra- scrillc differenze. Digitized by Google -297- G. RIMONTE. DalFagosto 1811 a tulto il 181 a vennero contrattati 6817 cavalli. DA DIUGOfte IM CACCIATORE nel 1811 nel 181-2 nel 1S11 nel 1*12 260 993 610 '7i2 336 492 476 414 44 62 dei Quantità cavalli Prezzo dei co- valli . . . . L Diminuzione ottenuta per o- gui cavallo . L. DA Tino net 1811 48 Ì nel 1812 3180 4!!9 31 TOTALE net 1811 nel 1812 900 3917 1 li I A LI 6817 La spesa com- plessiva occorsa per l'acquisto del succitato numero di cavalli a dille- rcnti prezzi fu di L. 3,168,278. 00 Calcolalo lo stes- so numero di ca- valli al prezzo in eui si pagavano in origine, V importo risulterelibe in L. 3,332,981. 00 Si è quiudi olle- di L. lOi.706. 00 38 Digitized by Google Digitized by Google [ 299 — PROSPETTO dimostrante la minor sposa che s' incontra, sia nel vestiario che nella bardatura, sulla prima formazione dei corpi. VESTIAMO BARDATURA TOTALE Un reggimento d' infanteria ritenuti i prezzi dell'antica tariffa importava . . . L. Lo stesso reggimento coi prezzi delle ta- riffe 20 dicembre 4813, importa . . . . L. 637,682. 400 «77,773. 544 7,747. ilO 6,749. 516 645,429. 210 584,524. 860 Economia L. 59,906 . 356 997. 794 60,91)4. .":>() y. STATO indicante l'economia ottenuta nel i8ia sulla diminuzione dell'as- segno legna. L'assegno di legna calcolato per 40,000 uomini dietro la proporzione in corso avanti il decreto 23 novembre 4811, in ragione di 10 centesimi per 154 giornate d'inverno, e centesimi 3 c i/2 per 314 giorni d'estate ascen- derebbe alla somma di L. 963,600. 00 A norma del sopraccitato decreto, l'assegno di legna venne portato a cen- tesimi 7 per le giornale d'inverno, ed a centesimi 3 per quelle d'estate. Con questa proporzione la spesa non ascende per 40,000 uomini che a L. 739,600. 00 Risparmio L. 224,000. 00 Digitized by Google — 300 STATO N.3. dimostrante le armi da fuoco e da taglio fomite dalla manifattura d'armi, ed acquistate, CoU' indicazione del loro impiego. i «OYVUTf DISTRIBUITE qualità' n i.: r «KM! dalla tfì Q fìl m f ottura tf arali acqui- tinte daltim- Totale n ai corpi di linea alle guar- die di Mila- no e Vene- tia, e camp, dipar- tirti alla reale ma- rina 1 otale OSSBMAZtOBI Da fuoco : Fucili .... Moschettoni . Pistole paia . 13,004 2,165) 1,169 12,000 25,901 2,169 1,169 23,904 3.367 1,821 4,463 653 200 29,020 3,367 2,024 La manifattura dell' armi da fuoco nel mese di marzo 1812 fu posta in regia per mancanza d' impresari. Il van- taggio calcolato è del 16 per 100 circa. La fabbricazione delle canne ha otte- nuto una diminuzio- ne'di spesa del 3 per 100 circa, dacché si è abbandonato qua- si totalmente il me- Totale . 17,212 12,000 29,212 29.092 4,463 853 34,408 Da taglio : Sciabole di fanteria . id . di ca- vallerìa . id. da dra- gone . . 5,148 40-2 A 1 5,418 402 A 7,323 2,377 TOT 1,141 1,334 10,008 2,377 343 Totale . 5,551 5,551 19,093 LUI 4,334 42.798 todo dei magli, e vi 'si è sostituito quello del martello. La manifattura delle armi bianche è in grado di dare 1800 armi al mese in luogo di 1000 che diedeatuUoil481l. Totale com- plessivo 22,793 i 12,000 3i,793 39,112 5,903 2,187 47,202 Digitized by Google - ÓOI — STATO N. 4. indicante le bocche da fuoco prodotte dalla fonderia di Pavia durante il 1812. MO DILLI da rooco PiCCOI.1 oc- CrTTI IH PM0 • PCSO TOTALE CHILOCniMMI Chilogram- mi Chilogram- mi !>5,5I8.50 9,825. 41 63,341.71 «3,517.09 10,437. 37 6K.7K4 46 1,798.79 8. 36 6H.96 4. 26 2,412.75 3. 67 BOCCI! E DA FUOCO Metalli consunti per le delle bocche da fuo- co c Calo di lavorazione 11 che dà per 400 MIMMI Alla cessata impresa Bianchi si accordava il 7 per 400 di calo sopra le bocche da fuoco accettali, per i piccoli oggrlti il 13 per 100, quindi vi è un guadagno nella regia del 5. G4 per 100 sulle bocche da fuoco , e di 8. 74 per 100 sopra i piccoli oggctli. Digitized by Google 7 f '} E i 5 ■ _. P '-' z' 3 a fc £■. =. •5 — ni!*- kfh 13 33.fl • 6 = e, = B - = B i- li r — iì <~ r. e T C » c: e 2 SLk'l 5 e- = — e = 2 ji g £-4- |f|f«H fi H 5 a 2 E - g. Dalla direzione ge- nerale di artiglieria Dall' della marina ►i li \z 1 Hequisile e gate — e. ■=■ iì n — ìi TOTALE e-v na ^ 3 Velili li C «~ x M — I il CI Jnfanleria della guardia reale I Cneeinlnri idem Dragoni idem | Artiglieria idem — | 2° regg. idem — | 3° regg. idem | 4* regg. idem | 6° regg. idem | 7° regg. idem regg. leggero | 2° regg. idem | 3° regg. idem | hVgg. dalmat; - regg eaeeialori a eavallo 1- 5 e iì 1 — . • »i 5° reggimento idem I* battaglione tra* sporti militari 2° battaglione idem | Alla regia armeria Ai servigi riuniti e poste militari All' «-ri moni 0 del moliil. deeli nffiziali J c *~ ~ — ss c e — ^ TOTALE C/i H I 1" regg. d'infant. 3 e o ■ - ei es — c N 5" g t & n o" •< es < CTS e> S rs 2 Digitized by GoOQle -303 RIASSUNTO. Totale delle vetture provviste . idem distribuite distribuite al corpo d' Ne avanzano . d'Italia. 1034 Mi 493 le quali vennero NO. BILANCIO DEL NITRO E DELLE POLVERI DURANTE IL 1812. cDZótlto. Esistevano al primo gennaio 1812 1, 535,564. gUdd quali 8(4,963. 96 Ne fu acquistato dai saluitrai durante 1' anno . 1,262,361. 75} di terza colta. Totale . . . 2,797,925. 98 Svenduto -13,570. 50 i Passato alle poU \ 288,313. 00 venere 274,742. 50 ) Rimanenza 2,509,612. 98 ^ Passato alle raffinerie 1,302,473. 45 > Residua . . 1,207,139. 53 C Avuto dalle raffinerie 4,011,947. 52 Rimanenza al 1.* gennaio 1813 . 2,219,087. 05 dei quali 1,51 1,519.57 di Chilogrammi Esistevano al primo gennaio 1812 46,964. 01 Passaggi Fabbricate durante V 346; Totale . . 363,592. 66 r „„. llm „ £ Vendute alla guerra . 259,850. 00 ) - ln oa ConsUmo l n alla finanza 89,506. 92 {«M» » Rimangono al 4. # gennaio 1813 . . 44,235. 74 Digitized by Google - 304 - STATO delle variazioni avvenute durante Y anno 1 8 1 a sulla marina N. 7. QUALITÀ Vascelli Fregate Sciabecchi Golette Briks Cannoniere Mosche Felucche Battelli piatti can- nonieri Pcniche Trabaccoli Totale . . . *IM»TI I 3 3 3 3 6 li» in MESTO 1 (a) 1(6) DISAR- MATI 4 \ 3 3 i G 3 I» P««DlTi I 1 1 (a) La Piave. (6) Il Cesare. Il bnk il Mercurio saltò in aria nella circostanza del combattimento del vascello francese il Rivoli. I,u cannoniera la Balata e la mosca V Intelligente furono predali dall'inimico nelle acque di Coro il 17 settembre 1813. La mosca la Pantera naufragò li notte del 7 all' 8 luglio 1813 in vicinanza di Coro. ELENCO N. 8. delle più importanti istruzioni, regolamenti e disposizioni di mas- sima emanate dal primo settembre 1811 al 3i dicembre i8ia. scnvizi CUI SI RIFERISCONO DATA DKLL'C- MAXAZ10M CKM.10 l - h LLA DISPOSIZIONE. Coscrizione ICoii queste istruzioni furono modificate alcune dispo- sizioni delle precedenti istruzioni , fu provveduto alle parli del dello servizio non per anco disciplinato , e fu data una sicura guida ai funzionari ed una norma ai co- scrìtti, presentando loro tutto il sistema di coscrizione e di leve. Per rendere sempre più chiara 1* intelligenza delle ic, e spedita l'esecuzione delle leve si sono richia- lidcm 30 selt^ 1101 * nel dccopso Jc ' ,c osservazioni d tutti i pre- 1812. Diserzione e viceprefetti sulla succitata istruzione , c dietro 'esame delle medesime ne venne compilata una nuova , fchc conservando lo stesso ordine della prima portò il si- stema al punto di precisione che fu possibile. Per mcltere un ordine nel servizio relativo alla diser- zione sia iK'lla nolifìcaziouc, sia nell'arresto, sia nel giu- idem IJi nov ''' z '° disertori, venne compilata un'istruzione gene- 1812 (rale preceduta dalla serie dei decreti tutti reprimenti fuetto delitto , che fornisce alle autorità militari e civili una norma sicura per 1' esalta esecuzione dello opera- zioni di cui sono incuneate. Digitized by Google 303 - SKHYIZ1 cui mniniscoso Prigioni mili- tari . . . Ospitali Casermaggio . Corpi di guar dia . . . . DATA D8LI.' Il MANAZIOKR CENNO DKLLA DISPOSIZIOXB. Regolarti, a. die. 1811 Ergastolo di Sanità milita-j idem 8 die. 1811. Decisione 15 nov. 1811. Istruzione 29 genn. 1812. idem 26 agos 1812. Rcgolam. 30 giug. 1812. Istruzione 2.1 mar. 1812. idem 30 apr. 1812. idem 4 mar. e 28 lugl. Capitolato 4 die. 1812. Istruzione 3 oltnb. 1812 idem 31 agos. 1812. Scuola de' ma- niscalchi . . Vestiario . . . idem Contratti . . . Servisi ammi- nistrativi. . Sussistenze . . 4 /Arsenale i (Fondi . . Istruzione 23 otlob. 1812. Capitolalo ed Tariffe 20 die. 1812. Istruzione 3 agos. 1812. idem 18 genn. 1812. Capitolalo ed istruzioni Re^ola'n. 27 ottob. 1812. idem 21 die. 1812. S Questo regolamento stabilisce le nonne per lu sommi- nistrazione degli oggetti occorrenti ai detenuti militari , assicura il ben essere dei medesimi , ed un'economia ri- levante in confronto della spesa anteriore. !Con questo regolamento venne adottato il metodo fran- cese di dare in abbonamento agli economi degli ospedali la somministrazione degli oggetti minuti occorrenti al servizio degli ospedali stessi. ( Applicazione e diramazione ai corpi della traduzione l apposita dell'istruzione di S. E il ministro direttore della (guerra dell' impero sulla vaccinazione. Determina le norme alle comuni per eseguire questo servizio, non che il sistema di contabilita per procurare loro un regolare rimborso. > Determina la situazione de' corpi di guardia , la loro gelasse, c la spesa occorrente in riparazioni istantanee. t Sistema il metodo di servizio di questo stabilimento , Jc sua ammininistrazione , assicurando la salubrità dei (condannati stessi. C Determina le nonne per l'esecuzione del decreto 21 (febbraio portante la soppressione dei fogli di rilcncnzi (degli spedali. Questo ramo è perfettamente regolarizzato, s Determina le basi di una statistica degli ammalati ed ^incurabili e ne assicura l'esecuzione. J Provvede pienamente alla distribuzione degli effetti la- sciali dai militari morti, determinando quelli di pertinenza (del corpo e degli eredi. C Appalto della somministrazione di tulli gli oggetti di liana e tela occorrenti al servizio degli ospedali. ^ Prescrive diverse modiGcazioni cconomico-dictctico- % farmaceutiche. V Sul metodo di esaminare gli ufficiali di salute nella fioro ammissione e nei loro progressi. ( Determina le discipline per l'acccttazione degli allievi, jla loro istruzione, il metodo e l'amministrazione dello 'stabilimento. Appalto per la somministrazione di tutte le stoffe oc- correnti al vestiario delle truppe. Appalto per le forniture di schakos, bullonerie, sacchi di pelle ecc. > Queste tariffe somministrano ai corpi una norma sicura t ,\ :r amministrare i loro assegni senza ollrcpassarli. Con questa istruzione venne fornita ai funzionari mi- litari amministrativi una norma onde i diversi contralti dai medesimi stipulati sieno rivestiti delle formole legali. Questa istruzione determina la disciplina e Cammini strazione degli individui componenti i servizi riuniti al seguilo delle armate. ÌSi t fallo un capitolato d'appalto che comprende tutti i servizi ed assicura le norme per {stabilire i contratti ed un'istruzione sul metodo d'esecuzione. / Provvede alla custodia e polizia dell'arsenale; prescrive 7 ciò che si deve praticare nei casi d'incendio, regolando (il servizio particolare degli uffiziali addetti all'arsenale. C Determina il metodo d' impiego dei diversi fondi asse- agnati, prescrivendo le norme pel loro rendiconto 39 Digitized by Google -306 - N. 9. SITUAZIONE a tutto il primo trimestre 1 8 1 3 della liquidazione dei conti arretrati dal i \ a lutto il 1813. Dal 1802 al 1808 1800 1810 1811 1812 Fondi avuti Liquidazioni operale e trasmesse alla corte per i detti esercizi Fondi avuti Lire 211,657,052 192,956,884 Fondi avuU Liquidazioni operate , Fondi avuti Liquidazioni operate Rimangono a giustificarsi . ^ Fondi avuti £ Liquidazioni operate «8,700,168 45.990,883 40,085,056 49,567.025 42,336,532 7,230,493 53,457,956 40,115,046 7,343,910 54,620,218 16,334,968 38,285,250 Totale . . . L. IWUAMAZK A LIQUIDARSI 1 8,700, 108 5,305,827 7,230,493 7,342,910 38,285,250 76.Kfi4.64S Digitized by Google -307 — STATO N. 10. indicante i diversi aumenti che ebbero luogo nei seguenti corpi dal i.° gennaio a tutto il 3i maggio i8i3. NIMERO DEI BATTAGLIONI E COMPAGNIE TI INDICAZIONE DB* CORPI 4 battaglioni 1 H 4 n 4 • 2 i 3 battaglioni I battaglione ed una com- 4 battaglioni 2 battaglioni 2 H Reali guardie d' Velili reali. Granatieri della guardia Cacciatori idem l' reggimento d'i 2 # .7» 4° e- r I* leggero. r * Reggimento OSSERVAZIONI [.e cinque compii» gnie sono slate ridotte ad una sola ; che si sta orga Partili peri- ti baltaglionu si sta Digitized by Google - :,o>< — LXVlll. - Pag. 81. // ministro della guerra e marina al signor barone Zanoli ordinatore. Milano, 7 maggio «814. Signor barone. La reggenza del governo provvisorio le ha data una de- stinazione clic l'allontana dal ministero. Testimonio dello zelo ed attivila non comune con cui ella disimpe- gnava le incombenze di segretario generale del ministero stesso, non posso non provare un vivo rincrescimento nel perderla. Desidero clic questa franca manifestazione le sia di prova della grata memoria che conserverò dell' 1 ultimo di lei carattere, ed utili servigi resi; essa sarà indelebile quanto la stima con cui ho adesso l'onore di distintamente salutarla. 11 generale incaricato del portafogli Sottoscritto Bianchi D'Adda. A. Signor ordinatore barone Zanoli. Parigi, H maggio 1814. Ho ricevuto la rosica lettera, nella quale mi annunciate la vostra rimo- zione dall'impiego di segretario generale del ministero della guerra e ma- rina. Ho sentito con sommo dispiacere una tale notizia, e mi duole in pen- sare che la vostra lontananza dal ministero potrà nuocere al successivo an- damento del servizio , massime in questi momenti di cangiamenti e di ine- vitabili disordini. Io contava particolarmente sulla vostra operosità , e sul conosciuto vostro zelo per vedere conservato l'ordine interno del ministero ed il sollecito e regolare disbrigo degli affari , durante specialmente la mia assenza. La vostra condotta e le vostre cognizioni, me ne erano un sicuro garante. Aggradite pertanto, che io vi testifichi la piena mia soddisfazione per quanto avete fatto al ministero, giacché dalla vostra costante coopera- zione riconosco il buon esilo che ho ottenuto nella maggior parte delle ope- razioni falle per il miglior servizio del governo e dello Stalo. Aggradile egualmente, che io vi rinovi i sentimenti della mia particolare stima ed affezione. Il ministro della guerra del regno d'Italia SOI lOSCI UlO FoJlTANELLI. — 303 - LXIX. — Pag. 82. 18438 ti- CI 42. II ministro delta guerra al pagatore militare Zanoli Alessandro. Milano, 24 giugno 4801. Il governo ha decretato nella sera del cadente giorno che dai prodotti della legge, 18 fiorile, se ne faccia V immediato riparto, in modo che tre quarti appartengano alla truppa francese, c l'altro quarto alla cisalpina. Quindi tutti i pagamenti successivi si faranno coir anzidetta proporzione. I commissarii del governo ne sono edotti, lo devono essere i cassieri del- l'indiretta dal ministro della finanza. Sarà impiegala la forza militare contro li morosi. Il generale Pino è invitato ad assistervi, ed in ogni di- partimento ove vi portale o delegate soggetto alla riscossione, sarete accom- pagnato da un uffizialc di sua scelta, che attivando i pagamenti, diriga al- tresì la spedizione della forza. Terrete di tutto informato quel generale , ed il mio ministero. II commissario al Basso Po ha meco esternato delle ottime disposizioni rapporto ai predetti pagamenti; io vi raccomando di recarvi colà imme- diatamente , o spedirvi apposita persona. In generale impegno V attività vo- stra a diportarvi il più plausibilmente in un affare di tanta importanza , e dell'estrema urgenza, non ommettendo travaglio, o mezzo che giovar possa all'intento, e meritarvi dei distinti elogi. Sottoscritto Twui, generale di brigala. 11 capo della 5/ divisione Sottoscritto Tobdouò. LXX. - Pag. 82. // ministro di finanza generale al pagatore militare Zanoli Alessandro. Milano, 21 settembre 1801. Dai registri della commissaria della contabilità nazionale, essendo risul- tato in debito il dipartimento del Reno di Lir. CI 8,547.1 0.10 milanesi in causa delle cinque rate scadute d'imposta diretta per il corrente anno 1801, venne fatto P assegno a favore della cassa francese in Lir. 280,000 in conto del quale però furono pagale in cambiali solamente Lir. 100,000. Inteso di ciò il comitato di governo, nella seduta di quest'oggi vi ha destinato, in qualità di suo commissario speciale a fare I' esazione dui debitori morosi di detto dipartimento nella surriferita causa della diretta , autorizzandovi an- Digitized by Google -310 — che a prevalervi della forza armala , qualora questa si renda indispensabile per ottenere l'effetto, giacché si tratta di danaro disposto per la truppa. Vi partecipo pcrtanlo per islaffclta espressa tale governaliva determina- zione, invitandovi a volere prestare la divisala opera vostra col costante vostro attaccamento alla pubblica causa, e prevenendovi altresì d'aver data lettera eguale per istaffelta al commissario di governo nel predetto dipar- timento affinchè faccia che vi sia indicamente consegnala la nota de' debi- tori con quei ricapiti che vi possa occorrere pel conseguimento dell'intento sull'oggetto di cui si tratta. Sottoscrilti : Soldini. Ettori. LXXI. — Pag. 93. Ordinanza ministeriale, che determina le funzioni all'armata del capo di divisione Dumorcy, direttore dei viveri e foruggi. Milano, 6 dicembre 1813. // ministro della guerra e marina. Visto che il servizio delle sussistenze e foraggi controllalo colla compa- gnia Mercmbert dui primo ottobre 1813, a tutto settembre successivo, non è assicurato, nello stato attuale delle cose, in modo che possa tranquillizzare il governo sulP assicurazione delle forniture competenti alle truppe. Visto che è di tutta urgenza di mettere in istato la compagnia islessa di fare il servizio ne' modi convenuti nel vigente contratto. Visto che il metodo finora tenuto dalla compagnia nelle disposizioni rela- tive all'andamento del servizio ed all'esecuzione del suo contralto, prova l' assoluta necessità di far eleggere, tra i socii della compagnia, de' rappre- sentami rivestili di tutti i poteri per agire come vuole il bene del ser- vizio. Premessi tutti questi motivi, stabilisco quanto segue: I. Per facilitare tutte le operazioni, che esige in questo momento la rior- ganizzazione del servizio della compagnia, il capo di divisione Dumorcy, direttore dei viveri e foraggi, è delegato presso della medesima ed incari- cato di far eseguire in nome del ministro le condizioni del contratto, e le disposizioni che questi credetle di dare per la sicurezza del servizio. Gli ordini del direttore saranno riguardati dalla compagnia, e dai membri che la rappresentano , come emanali dal governo ; tutti gli alti da loro fatti saranno rivestili dal visto, e dall' approvazione del dello direttore. II. Il direttore avrà sotto ai suoi ordini un ispetlorc al quale potrà de- legare i suoi poteri nelle missioni di cui lo incaricherà. Quest'ispettore mi sarà proposto dal signor Dumorcy , e sarà da me nominato. — oli III . La compagnia sarà rappresentala presso del governo da tre de' suoi membri in resilienza presso il direttore; essi saranno incaricati esclusiva- mente dal direttore medesimo del seguilo di tulle le operazioni relative alle somministrazioni all'armata attiva, ed alle truppe stazionate, o di passag- gio nelle divisioni militari. IV. La compagnia indicherà i tre membri che devono rappresentarla. Nel caso di contestazione o di rilardo per questa nomina, vi sarà proceduto sulla proposizione del direttore. V. Subito dopo la scelta di questi tre membri, il direttore li riunirà , e col loro concerto formerà l' organizzazione del personale dei servizi», e sta- bilirà lo stalo delle derrate , e fondi necessari! per assicurarli. VI. Tutti i fondi, che farà il ministero per il servizio dell'armata, e per quello della 3.' e 4.* divisione militare, saranno versati dal tesoro nella cassa di un apposito pagatore, in residenza presso il direttore, ed i mem- bri amministratori di detti servizii non ne disporranno che coli' approva- zione del direttore. I fondi per il servizio della 1.* 2.* e 5.' divisione lino a nuov' ordine continueranno ad esser fatti dai signori prcfetli agli agenti dell' imprese in quelle divisioni. VII. Le derrate che il governo somministrerà alla compagnia per fare il servizio dell'armala le saranno imputate ne'suoi conti ai prezzi medesimi, che il governo le avrà pagale; ma siccome da un lai metodo potrebbe ri- sultare che la compagnia provasse delle perdile, cosi il direttore stabilirà dei conti di spesa per le somministrazioni fatte ai corpi dell' armata , onde mettere a portata il governo di potere stabilire i compensi, che crederà giusti. Vili. I rappresentanti della compagnia, amministratori dei servizii , riti- reranno dai comuni tutti i boni delle somministrazioni, che avranno potuto esser fatte uno a questo giorno, o che lo saranno in seguilo all'armata , e nelle divisioni militari, indi stabiliranno gli sconti, che verranno assentili dal direttore, ma il pagamento non sarà fatto ai comuni , che dopo la deci- sione del ministro presa sul rapporto del direttore. Il ministro della guerra e marina i A. FoSTASBLLI. Sottoscritti j II segretario generale ' A. Zanoli. Digitized by Google — 313 Doc. LXXli. STATO DI SITUAZIONE DEI LI (TAZIO*! - s Ancona In missione pei Corfù idem idem In crociera nel Tronto idem nella Ro- magna idem idem idem In crociera ne! Tronto idem idem idem Ancona idem idem | (Spignone HOMI ■ GUADO DSL COMAN- DASTI LA Dupcrré, con tramniiraglio comandante le forze navali. atiTimin Specie Fregata Mosche idem • • _ idem Feluca PcnicLe Trabaccoli Bragozzi Peniche idem idem Avvisos Prnma Paranza Caicco idem Vascello L' Urania La Gazzella Il Topazzo La Creola La Stella La Vigilante La Comaccliicsc La Curiosa La Tartara La (N. 3 K 4 4 di numero L' Elena La Bianca La Forte La Lodola L'Aquila N. i N. 1 11 § I 41 3 3 3 8 B 0 3 5 C G 14 2 Calibro 48 da 18 da 56 10 da 8 Ci da 9 da 3 idem ti Som Margollc Pelosi Gagliardo £2 spin. lidciii da I L' Espine Miegewille CarlotU Clabcrt Rocco Fabre 90 Bordini Gelich Cassani Colla Manzoni Chiodolo Seghini Ptuqaaligo Buratowieh Dabonllc Dinelli Marstcb C Estoupiu 'Schelini Collet Rocco Rizzanii MjI grani Niigamu M ìtt^k Digitized by Google — 313 — - Pag. 137. 1 ARMATI AL 3 GIUGNO 1813. »TO MACCIOfc* EQUIPAGGI AmoiuHtui e ari l'i speta Crado Secondo il regolamenti» 11 a Mancante al completo Eccedente il completo memuale per »o/ao e tratla- inentodi tavola del perionalc imbarcato $c- rondo il regol. apit. di vascello — Fr. apit. mercantile 2i 31 3 « 4,002. 00 idem idem 24 21 20 20 4 4 — a 4,002. OOi ■ 4,002. 00 idem 24 40 S — « 4,002. 00. luem enente di vascello 24 33 40 40 5 7 m 4 OfW <¥) n 4,264. 00 Ifieredi vasc. 2* ci. 3G 36 n 4,300. 00 idem 40 37 3 a 4,400. 00 idem 40 40 a 4,400. 00 idem ipirantc — — IGcre di 2* class.- 40 40 ^ 4,400. 00 j idem lUt III 40 40 39 42 4 a 1,100. 00( ti 4,400. 00 idem 24 24 3 n 1,002. 00 ìpit. dei cannonieri Ifiere di vascello nardi a no 71 42 71 42 « 4,263. 00 » 200. 00 i]>. di vasc. coman. ipitano di fregala «nenie di vasc. idem idem idem fifre di 4 1 classe idem fiere di 2* class. 666 644 22 n 17,362 00 idem idem p. dei can. marin. nenie in 4 " nenie in 2° Totale .... (462 4 421 50 9 Fr. 34,401. 00 j Bastimento francese ini «inculo delia pulizia e difesa di questa rada. Quando il tempo e le crociere il permettono, si pono alla vela per ' truire l'equipaggio. Destinate per la corrispondenza con Corfù. [Osservasi però che per disposizione del 26 lu- rglio la Creola ed il Topaxin rimangono definì» Itivamcnte attaccate alla 3.* divisione di Corfù. Questi 40 bastimenti formano la crociera della Romagna. I due Irabaccoli sono armati coll'equipaggio del vascello il Rigeneratore, la Comaechie$e con gente del battaglione di flotti- glia; i 4 bragozzi, battelli a remo, devono essere annali dagli equipaggi dei legni da guerra nel di qualche tentativo per parte del nera Questi 4 legai cona e del Tronto. la crociera di An- Scrvc d'ammiraglio e guarda-porto. Si arma coli' equipaggio de\V Aquila. Pel servizio del capo militare. Incaricato della polizia della rada Somministra l'equipaggio per 4 40 Digitized by Google — 314 - e ! I Chioda Lido idem Lido Venezia ^Grado idem In Trrporli Lido S. Lido b ciuno DBL COM&B* DA* TE I.A Divisioae ItlTIHUTI Specie Duperré, con- trammiraglio comandante le forze navali Fregata Golena idem Brick Sciabecco Cannoniere idem Bragozzi Paranza idem Cannoniera idem idem Battelli piatti La Principessa di Bologna La Gloria La Fenice Il Jena L'Eugenio La Vittoria La Baccante La Calypso 5 di numero La Supcriore La Vedetta La Belle Poule La Dea Li Medusa li di numero CANFORI a E i 44 1! •16 S 3 3 3 3 3 3 Ca/iòro 28 da 2 da i8 8 CO MA»Oi>TI I Some Boa Buratovich Bidaut du 14 car. da 24< Margat JSolcillet I T ourne ur l Beffa S2 da 8 <^" c . 0 car. da *0 jg"— 3 ob 8 da 12 di 6 ,.(*■*■« da 12 'Bcry S Veronese Vecchietti Massageot Lauri da 8 (Franceschi car. da 12 iPenon da 3 i30 da 18 12 Soutt Beccari Sondi Barbaro Contarmi Bujacorich Hodoul Dabovirh Sodar Basilisco Cliinctti Colombo Moroso Bandiera Pappa Farinelli Timoteo Caffiero Raffittii Sc!»cllini P usimeli Maltiola Dupcrrc Ayreau Digitized by Google - 517 •ATO MAGCIOK Grado B Q 0 IfACi. I - 3 li 14 1 1 mini. i retro di vasc. 2* ci. di 1" classe idem idem idi'lll idem !m di 3." cIjssc idem lem di I' classe .pirantc | • • mente di vascelli ipitano di vascello idem •jnir, 22 52 •>•> 30 40 ti 18 ig I. di vasc. V ci. ipirant* di vasc. 1' ci. di I" .lasse di P classe di I" classe Sere di 4* classe pilano mercanti!.- Totale generale o i 3." 53 55 3" 21 21 ititi | -itWil Is Ì3 "I 31 38 29 3 a a 4 |s 1!) :»!) A min untar e della •;.«•• r memuale per tolda e tratta- mento di tavola del personale imbarcato le- rondo il reqol. OfISHVAZIOM. 24 29 27 30 27 50 21 29 25 24 Fr. 5)9,7 1 4. UU « 800. 00, ■ 800. 00 i 400. 00 ■ 1,204. 00 1 1,500 n 1,204. 00 « 460. 0 « 4,400. Legni che fanno la stazione di Goro. I due rubaccoli sono equiparati dal vascello il Ri- generatore, la Proterpina dal battaglione di flottiglia, ed i quattro bragozzi lo saranno dai legni da guerra nel caso di qualche tentativo per parte del nemico. i 1,328. 00 050. 00 19 i n 1,264. W> n 4,204. 00 1,264. 00 1,264. 00 1,364. 00 4,261. 00 1,264. 00 1,264. no 1.002. 00 1.002. no Serve di deposito. Pel servizio del capo militare. Legni francesi incaricati della polizia e della difesa della rad.i, ed in parte dell' armamento dei forti nel caso di attacco per parte del ne» mico. Gli esercizi progrediscono ogni giorno. Servono per l' istruzione degli equipaggi dei legni suddetti, e nello slesso tempo per andare dia scoperta dei movimenti del nemico. 2U!lii 1J8 b.,|Kr. ai.o&O.ui» Digitized by Google - 318 A. STATO DEI LEGNI DISARMATI NEL PRIMO SEMESTRE 1813. della co. Uraliane Non si conosce idem idem -1 settem- bre 1 SOS Non si conosce anno XII 5 ottobre 1807 . 1804 13 aprile •1807 . 49dieem- bre 180i 21 otto- bre 179S Non si conosce 4 novem- bre 181 I 8 settem- bre 1807 Non si conosce 13 aprile 4797 . 28 idem 7 dicem- bre 1801 1 ! giu- gno 1806 4 3 idem 0 luglio 1800 . dell'ut- lima fò- dera non si co- nosce . idem idem in diesai, bre 1808 unno XII 20 otto- bre 1806 uon si co- nosce . luglio 1808 novem- bre 1808 non si co- nosce . 1807 gennaio 1810 novem- bre 1810 giugno 4812 dicem- bre 1810 delle ri- partizio- ni e ca- rena marzo 4811 aprile 1811 id. 4809 id. 4812 febbraio 4813 idem novem- bre 1810 idem licero- bre 1810 settem- bre 1812 gennaio 4812 22 giu- gno 1811 luglio 1811 del di- tarma- menta 1S 1-2 1842 7 settem- bre 181-2 settem- bre 181; 23 nov 1809 idem 7 settem- bre 1812 29 giù gno 1812 42 giù «no 48 12 4 novem bre 181! idem ■ ASTIMFUTI ARTIGLIEUU Denomi- Specie na tieni Brik Il Phcnix Il • IlV III idem L'Ales- sandro idem Il Kerson idem Il Lepanto idem Il Lwksc idem L'Eridano idem La Prin- cipessa Augusta Corvetta La Stella idem La Caro- lina Prama Il Bucin- toro idem L'Idra Goletta L'Aurora idem Jacht Polacca idem Trabac- cola idem Canno- niera idem li -io 8 CalibiX) da 9 . 8 {2da8 f ^l6da6 . k SI6da21 ll ^2dal2 18 L'Aretusa Il Volteg- giatore Il Giorgia- no La Legge- ra V Ulisse Il Mentore 22 ,12da2i 'l 22 da 12 da 48 da 24 «Ì2dal2 ^6 da 12 ■ . \Z da 6 ! V8da 12 da 12 L'Intrepi- do 8 6.1.1 6 2da3 La Fran- ,1 da 21 cese "Vida 3 La Mila- id idem nese La Folgo- id idem re Proviene dai Russi. Serre d' ospedale pei rognosi nella rada di Spignone. Proviene dai Russi. In raddobbo iti An- cooa. Ceduto Provicucdai Russi. Proviene da prede. jDistriMlca Corfù. I — ÓI«J — della co- ilruzinne dtWut- tirila J'o- dei a 5 luglio 1800 . 49 idem 29 giù- gno id. 7 agosto 1807 . -180».. 1810 c 4811 . IO die. 1810 . 2H dir. 1811 . Non si conosce idem 42 selt. 1809 . Non si conosce idem 4." febb. 1808 . 1 8 aprile 1812 . 5 nov. 1811 . 20 sui- no id. 30 selt. 181 1 . 1812 maggio 1812 . delle ri parazio- ni e ca- rena luglio 1811 giugno 1812 idem fi nov. 1810 del di- ta' ma- nierilo 4 nov. 1811 23 mag- gio 1812 idem :> ottobre I80j Specie La So- vrana La Man- tovana id idem idem Canno- niera . idem idem Caicchio 32 Bat- telli piatti 1G l'assi l Passi piccoli fi Peole 6 Bur- chielli 2 Puntoni 2 Camelli 0 Battel- lo™ 2 Barcac- ce 1 Burchio a polvere l Gabarra di prima specie 1 id.di se- conda sp I Chalon a cavallo id. con cassero » Pigo- li ere BollOlli da soccorso LEGNI PREDATI DAL NEMICO NEL PRIMO SEMESTRE. Mosca autici ieu a Calib i a La Pro- S)'*"* 4 ... M da .> diciosu ' OSSERVAZIOfd. Disarmata a Corlù. Disarmate a Zara. 1809. . 1 1 aprile 1844 1808. . idem • ■ • • [ LaTrom- | betta Comandante , Ma*- zuccato,alf. divasc. Mosca ILa Bon- I dine Coniami., Armeni, alfiere di vascello. _Sl da 9 A ti da 3 1 da fi I da B State predate da li- na fregata inglese la notte del 28 al 29 maggio Ire mi- da Digitized by Google no Digitized by Google ì " ! NOTE. r t Not. I. — Pag. I. Prima di parlare dì quello che accadde dopo la discesa dei Francesi in Italia, mi sembra non riuscirà discaro al lettore conoscer succintamente quali fossero le difese che le potenze italiane potevano opporvi assieme al- l'Austria, sovrana della Lombardia. Dopo la battaglia di Loano vinta dai Francesi (U novembre 1798), e della quale il inerito principale appartiene all' italiano Masscna, gli Austro- Sardi furono respinti dalla riviera di Ponente del Genovesato. Sopravvenne l'inverno (I79JI), e fu messo a profitto il tempo per formare una lega ge- nerale di difesa italiana. L'Austria pollò il suo esercito d'azione a fc 8,000 combattenti con una ri- serva di altri 38,000. Il re sardo duplicò il suo contingente aumentandolo fino a 00,000 uomi- ni, oltre i 30,000 delle milizie provinciali. Il re di Napoli promise di mettere in linea 60,000 soldati, ed incominciò dall'inviarc una divisione di cavalleria. La Corte di Roma doveva armare 50,000 soldati. Il duca di Modena diede reclute, danaro e munizioni. Per tal modo all' apertura della campagna le potenze italiane avrebbero dovuto riunire 180,000 uomini agli Austriaci, ma di fatto non si recarono in linea che la quota sarda e la cavalleria napolitana. Le altre, che vennero eccitate a far parte dell' alleanza , non si prestarono. 4! Digitized by Google -322- II granduca di Toscana, che avrehbe potuto dare 10,000 uomini , non volle infrangere la pace poco prima conclusa col direttorio francese. Il duca di Parma, per i suoi rapporti colla Spagna , divenuta amica della Francia, si fece riguardo di comparire palesemente. Lucca si schermì a titolo d' insuflìccnza di metà. La repuhblica di Genova, che avrebl>e potuto riunire 8000 uomini; allegò I* impossibilità di abbandonare il suo sistema di neutralità disarmata , espo- sto come era il suo territorio agli attacchi dell' esercito francese che occupava di già la riviera di ponente. La repubblica veneta non trovandosi in contatto col teatro della guerra credeva di non avere nulla a temere dalla Francia per il momento , e per- sisteva a restare inerme, ad onta clic l'esperienza del 1701, 1738 e 1743 le avesse provato la convenienza di una neutralità armata. L'ordinamento militare di questa potenza le avrebbe permesso di somministrare una quota .rilevante. Essa contava ne' suoi stati di terraferma 20 città , 5300 comuni , 1000 parrocchie ; aveva piazze forti , un esercito ordinato di circa 23,000 uomini colla facilità di aumentarlo con milizie leggere schiavonc ed alba- nesi, non che colle cosi dette ctrn\de y ossia milizie di campagna , le quali, ammaestrate, riescirono mai sempre utili. Queste di fatto formavano un corpo , per così dire , disponibile di 50,000 uomini arruolati per compa- gnie, i quali senza essere stipendiati erano però armati e soggetti a rasse- gne generali annuali. Vi erano pure nelle diverse province di terraferma 23 condottieri d* armi. Questi nobili, in virtù dei loro patti colla repub- blica , che li aveva ricolmati di grazie, d'immunità e di privilegi , dove- vano ad ogni richiesta comparire in campagna con 100 uomini di cavalle- ria per ciascuno ed armati a loro spese. Sicché ad un sol cenno poteva il senuto contare sopra 2300 cavalieri reggimentati senza aggravio dell'erario. Poteva poi la repubblica veneta riunire anche un' armata di 80 legni di diverse poliate (come lo fece nel 1734), avendo la facilità di procurarsi abili marinai colle ciurme dei legni mercantili, i quali ascendevano a circa 700. I suoi arsenali erano d'altronde ben provveduti , e per quanto esser possa esagerato il valore di circa 80,000 milioni di ducati , attribuito allo spoglio della marineria veneta fatto dai Francesi nel 1797, pure resterà sempre un ingente capitale. E fuor di dubbio che ove anche quest'ultime potenze italiane avessero riunite le loro quote all'Austria (come convennero di farlo le prime nomi- nate), le loro forze riunite avrebbero costituito un esercito disponibile dì ol- tre 2!) 0,000 combattenti, con una marineria considerevole, quando a quella di Vtnezia fossero state riunite le altre di Napoli, della Toscana e di Genova. Per tal modo allora la Francia si sarebbe veduta obbligata a deporre il pen- siero d'invadere la penisola, dacché ella non v'impiegò che 40,000 uomini al piìi, ne in quel momento avrebbe potuto bilanciare la forza numerica dei suoi avversari senza lasciare esposto qualche altro punto d' attacco. Da ciò ne sarebbe necessariamente conseguitato che avrebbe dovuto stare sulle di- fese per garantire il suo territorio da un' invasione nemica. Digitized by Google - 3-23 - Quantunque l'Austria fosse ridotta a dover contare in Italia solo tulle sue forze, sopra quelle del re sardo e sulla divisione di cavalleria napoli- tana, pure avendo a fronte un nemico meno numeroso, si lusingò di poter ricuperare le posizioni perdute nella campagna precedente. Inviò n tal fine qual comandante supremo il generale Beaulieu, il (piale godeva di l>ella fama militare per le sue azioni nelle precedenti campagne , ed in particolare alla battaglia di Fleurus, ma i suoi talenti furono eclissati da Bonaparte, il genio del quale doveva ben tosto prendere tale uno slancio da decidere i destini dell'Europa; questi aveva assunto il comando supremo dell'esercito francese il 50 ventoso, anno IV, cioè il 30 mano 179(1, giorno che, come è noto, egli segnò fra i suoi più fausti anebe in appresso , dacché in esso nel 1811 ebbe un figlio, e nel 1815 ritornò dall' isola d'Elba a Parigi. E qui dovendo necessariamente citare la data del calendario repubblicano francese, devo indicare al lettore le cause ebe in' indussero ad attenermi al- l'era volgare negli altri casi. L'era francese fu stabilita dalla legge 5 ottobre 1703, ma ebbe però a contare dal 33 settembre 1793. L'anno si divideva in dodici mesi ripartiti in tre decadi , più cinque giorni complementari per I' anno comune e sei per il bisestile. I mesi si chiamavano : Vendémmiaire , Brumaire, Frimaire, Nivose, Pluviose, Ventose, Germinai, Florcal , Prairial , Messidor, lliermidor, Fructidor, Jours complementaires. In Francia rimase in vigore fino al 10 nivose, anno XIV (31 dicembre 1803), e per la Cisalpin i dal 14 maggio 1796 (35 florcal, an IV) al 10 ni- vose, anno X (31 dicembre 180 0. meno però i tredici mesi dal 38 aprile 1799 al 3 giugno 1800. Indi venne ripigliato rispettivamente l'uso dell'era volgare. L'anno datava dalla mezzanotte del giorno in cui cadeva l'equinozio di putunno secondo Y osservatorio di Parigi. Per tal modo (a quanto sembra) essendosi anche preso equivoco nel computo degli anni bisestili , conseguitò che g!i anni I, II, III, V, VI e VII incominciarono col 33 settembre, il XII col 3*. e gli altri IV, Vili, IX, X, XI, XIII e XIV col 33. Da ciò necessariamente provenne l' impossibilità di ottenere una norma invariabile ed uniforme per ragguagliare In francese all'era volgare. E per questo motivo, oltre l'altre della più facile intelligenza, ho fatto uso csclu- sivameute delle date dell'era volgare, giovandomi del manuale che fu in quei tempi stampilo per il ragguaglio delle date. Not. 2. — Pag. 10. Fra questi il solo Fontane (dai nostri detto Fontana) pervenne al grado di generale di divisione. Naturalizzato tra noi , aveva sposata un* Italiana (madamigella Vittoria Cecropieri di Massa Cai rara). Restituitosi in Francia vi mori nel 1833. E perchè il luogotenente generale Rouget, connazionale di lui (die in BiscagUa ebbe il comando nel 18 1 3 di corpi italiani), neh" enume- rare sulla tomba i servigi militari dell'estinto, accenna in pari tempo al va- toro degl' Italiani, mi piace di qui riferire qualclic brano di quella necrologia. | Digitized by Google - 324 — « La moti vicnt de trapper le lieutenant géncral baron Fontane né à « Montpellier le 29 mai 1765. Sii vie a été lougue si l'on considèrc Ics scr- « vices qu'il a rendus, et Ics teinps difficile» qu'il a traverse». Entré* au scr- • vice le 2 juillet 1781 dans le fégiuacnt de Vivarais (infanterie) c'est à « l'armée de Savoie et au siege de Mantoue qu'il commenca à Gxer sur lui « les yeux de scs chefs. c Daus celte merveilleusc campagne d'Italie , où Bonaparte se rc*vc*la au « monde par tant de prodiges, lieutenant de grenadiers dans la 19. 8 demi- « brigade de tigne, Fontane resto sur le champ de bataille de Castiglione « place* parmi Ics morts, et dut son salut à un bienfait de la Providence. « Bonapartc, babile appreciateur des hommes, sut distinguer Fontane, et « lui ronfia le commandement de la sixièine coborte loml>arde. « Après la bataille de Marengo il cut le commandement du I .** regiment « d'infanterie de ligne italien. L'bistoirc de ce ivgimcnt nous lait voir Fon- ti tane duraiit ncul'ans qu'il le commanda prenant sa pali, des lauriers dan» « Li Pomcranic. « Le 7 octobre 1807 il Alt clevé au gradc de general de brigade. L'annéc « suivantc c'est cn Catalogne avee le septième corps, et particulièreuicnt à « Roses qu'il se distingua. « A la bataille de Llinas, Fontane dans le fort de l'action attaqua la gau- « ebe des Espagnols, et sciupala de leur artillerie de réserve. 11 prìl aussi « part au gain des bataillcs de Moliuos de Rcy , de Vatls et Sau Feliu de « Guixob, et surtout à la prisc de la place de Palamos. Le maréchal Gou- « vion Saint-Cyr cite cette affaire avee élogc dans son journal des opcrations « de rarméc de Catalogne en 1808 et 1809. « Dans la campagne de 1819 à la bataille de Malojaroslawitx, où 60,000 « Russes furent battus par 20,000 des nòtres, Foutanc suivit les mouvemeus « de la division italicnnc et du corps d'armée du prince Eugène , qui resta ■ maitre du ebamp de bataille. 11 recut sa nomination de generai de division • le 24 novembre 1815. « Dans le courant de cette anuéc il defendit cn Illyrie les ouvrages qui « couvraient le pont de Tchernutx avee deux bataillons. « Les Ivènemens du 1814 l'ont rendu à sa patrie, où rentré dans la re- « traìte «n 1810, il est mort à l'àge de soixante-buit ana. » Not. 3. — Pag. 1G. V aiutante comandante Carlo Balathicr, oriondo della Corsica , ed al ser- vizio italiano fino dalla formazione delle prime milizie cisalpine , fu nomi- nato dal viceré, vicegovernatore del collegio dei paggi. Napoleone venuto a Milano (21 novembre 1807) fu sorpreso di trovare quest'individuo impie- gato come ufficiale nella casa reale. Egli lo aveva conosciuto fino dall' in- fanzia come suo compatriotta, e per essere stati assieme allievi della scuola militare. È da notarsi che Bulalbicr fu amico di Arena (quello del 18 bra- male). Napoleone , apostrofandolo , usò espressioni risentite. Balathicr chinò Digitized by Google -523 - il capo, e disse: « Sire, siete in errore, e se mi accorderete un'udienza mi giustificherò. » — « Non desidero meglio , rispose il monurca , domattina vi attendo. Infittii Balathicr andò , e dovette uscirne giustificato perchè con» iinuò nella direzione della casa dei paggi, indi passò all'esercito di Spugna, ove si condusse da valoroso, ed ebbe il grado di generale di brigata. Quando seguì questo dialogo io mi trovava n lato di Balathicr, e potei udire ciò che qui ho riferito. Noi. 4. — Pag. 18. Berti n era stato commissario della marina francese, e si trovava in tale qualità a Frcjus quando vi sbarcò Bonaparte di ritorno dall'Egitto ( 0 otto- bre 1799). Il generale Pereymont, comandante ad Antibo, non aspettò che le guardie di sanità avessero esaurite le loro pratiche , e prima di loro andò a bordo dei legni , accompagnò col suo schifò Bonaparte a Frcjus, ove in- contrato il capitano di cavalleria Gagliardi Carlo di Brescia , lo riconobbe , e gli chiese notizia delle milizie cisalpine e delle cose d' Italia. La violazione delle leggi sanitarie suscitò dei reclami, e si pretendeva che non solo i nuovi sbarcati , ma bensì anche lutti gli altri che avevano comunicato con loro avessero a subire la quarantena prescritta per le provenienze dal levante. Bertin non fu di questa opiuione, e si prevalse dell'influenza the gli dava la sua carica per far ammettere, che i sette giorni di dimora passati ad Ajac- cio (ove era giunto Bonaparte il primo ottobre) dovessero considerarsi come u na contumacia regolare. Una tale agevolezza tanto in allora rilevante, non fu dimenticata. Trattavasi di uu momento in cui ogni ritardo per arrivare a Parigi avrebbe contrariato le viste di Bonaparte, e dato tempo al diret- torio di riaversi dalla sorpresa, di riflettere con agio a ciò che gli conve- niva di fare, mentre il generale sarebbesi trovato (per così dire) custodito. Più tardi, Bertin venne chiamato a Parigi dal primo console, e collocato in un impiego importante al ministero della marina, indi nominato com- missario generale della marina a Venezia. Not. 5. — Pag. 91. Mentre l'imperatore Napoleone era a Milano (dicembre 1807), la prima idea da lui esternata era di riunire la Toscana al regno d' Italia. Diede or- dine di far venire a Mantova le milizie di quel paese. Indi cambiò rapida- mente pensiero. I«i Toscana fu invece aggregata alla Francia. Si contram- mandò l'ordine dato per la soldatesca, ma per l'artiglieria non giunse in tempo ; la sua riunione alla nostra era di già seguita , e si lasciò sus- In questo incontro essendo con lui a Milano fra gli altri suoi aiutanti di campo anche il generale Rei Ite, lo incaricò di prender possesso di quel paese esprimendosi in questi termini: « Reillc, voi foste quello che consegnò al - re d« Etruria le chiavi di Firenze nel 1801 , ebbene , ora andrete a far- Digitized by Google — 32G — « vele restituire. » E cosi avvenne (discorso ripetutomi poco stante, 1841, dullo stesso generale Rei Ile). Not. 6. — Pag. 29. Il ministro delh guerra fece versare nei magazzini militari gli oggetti di vestiario e bardatura , ricevere al deposito generale di rimonta i cavalli , ri» tirare dalla cassa del ministero il danaro , incorporare ai depositi generali di Cremona e Lodi gli uomini, e fece inoltre stampare in grande volume ( che tuttora esiste negli atti pubblici e nelle biblioteche ) i nomi degli obblatori , e le rispettive olfertc , e cosi rese conto circostanziato di questa azienda diramando il libra alle autorità dipartimentali ed ai più riputali notabili del regno. Not. 7. — Pag. 30. Per rettificare le idee sul conto delle perdite sofferte dalle guardie d'onore segnatamente nella campagna di Russia , non mi pare fuori di proposito di dare i seguenti cenni statistici. Questo corpo nei nove anni della sua esistenza ebbe 898 individui. Somministrò 4S0 ufliziali all'esercito, 100 congedati, un condannato a morte per delitto militare nel 1808 (Brunori A mi km di Corinaldo , dipar- timento del Metauro , passalo per l'armi il *7 novembre 1808, in Mila- no)! perdette 193 individui in Russia, compresi i prigionieri di guerra; di questi ultimi però parcrebi rientrarono sottoscritta la pace, e tra gli altri Terzi Giuseppe di Bergamo. Morirono sul campo i capitani colonnelli Arici, VVidimann Lodovico Rezzonico , e gli ufliziali Bordogni , Brisa, divelli , Lanci , Mastini e Occioni. Nella nuova compagnia , creata coi decreti 11 e SD gennaio 1813, entrarono 147 guardie. Del corpo intero tenne il supremo comando Battaglia Gaetano di Milano, riputalo per talenti , severa disciplina e bravura, manifestati nelle campa- gne del 1808, 1809 e 1812. Egli morì a Smolcnsko (Settembre 1812 ). Napoleone dopo la campagna del 1809, per attestare la sua soddisfazione a questo corpo pei servigi resigli, nominò senatore Martincngo Colleoni Giovanni Ettore, capitano della compagnia di Brescia. Aveva egli militato nell' esercito prussiano ai tempi di Federico il Grande, ed era inoltre autore d'uu trattato sulla cavalleria (ISOft) die dedicò alle guardie ■ d* onore. Ridire con esattezza i nomi tutti delle guardie clic si segnalarono in j guerra tornerebbe prolisso. Mi limiterò quindi ad accennare quelli die in | benemerenza del loro valore ottennero avanzamento di grado negli ultimi tempi. Capitani: Baecaglini Egidio di lxmdinara, Borra Giovanni Battistu, Bian- chi Salvatore di Como , Magnagli! Pietro di Gcrlasco, Savini Cherubino di Camerino. Digitized by Google — 327 — Tenenti : Broda Francesco di Montechiaro, Durio Sigismondo di Gri- ■nmìoi Sottotenenti: Co valli Agostino di Massa Lombarda, Riva Luigi di Brescia, Perrini Francesco di Prado Lungo , Moretti Francesco di Bagnolo , Casone Guido di Serravalle, Monti Vincenzo di Ncrano, Bonvccchiato Domenico di Venezia, Miari Leonardo di Belluno, Venturi Giuseppe di Reggio, Galli Gio- vanni di Lcvigno, Fuggi Girolamo di Cesena, Farinello Francese-odi Venezia, Gbilini Giulio di Cividnle, Sartori Felice di Sacile, Ugolini Giuseppe di Mon- tolmo, Scalamonti Pacifico di Ancona, Radoani Giorgio di Ancona, Lanzi Pie- tro Girolamo ili Fano, Peni Cristoforo di Fano, Catucci Picchi I .odo vico di Mundolfo, Giliucci Luigi di Fermo, Felici Antonio di Saul' Angelo, Sortirai Giuseppe di Treviso, Fogaocia Girlo Antonio di Chiusone , Borsa Vincenzo di Codogno, Nicoletti Girolamo di Vicenza , Lucasetti Giovanni di Cremo- na, Gistofori Giovanui Battista di Montcbclio, Finochetto Ranneri di Pisa, Buzzoni ( limilo di Brescia, Rusconi Carlo di Cento , Gtriel Giusepiie di Ve- nezia, Tornaghi Paolo di Vigevano, Girmi Paolo di Ascoli, Pecorari Giu- seppe di Bozzolo, Vcndramini Giovanni di Bassano, Tarlarmi Carlo Dome- nico di Chiaravalle, Alberti Paolo di Dcscnzano, Lutti Giovanni di Riva, Vignola Pietro di Venezia, Pescanti m Paolo di Lugo, Zacciiria Carlo di Ve- rona , Foscari Filippo di Venezia, Mocenigo Giovanni Antonio di Venezia, Verga Alessandro ili Giuro , Ccslari Francesco di Chioggia , Baronio Gio- vanni di Ravenna, Petrolini Luigi di Rovaio, Contcr Giovanni di Brescia, Siepe Giovanni di Pesaro, Zanoui Giacomo di Bologna, Arnaboldi Gistoforo di Gonio. Piomoisi nel corpo delle guardie d'onore: Tenente, Prina Giuseppe di Candia in Lomellina. Sottolencnte aiutante, Lampugnani Giovanni di Milano. Le altre guardie d' onore superstiti alla campagna di Russia entrarono , come si disse, nella compagnia riordinata, e che ebbe i seguenti uflìziali : Gipituno comandante caposquadrone , Re Giovanni. Chirurgo maggiore , Mantovani Angelo. Quartiermastro tesoriere, tenente in primo, Gwullini Antonio. Aiutante sottotenente , Lampugnaui Giovanni. Tenenti in primo con rango di capitano : Ronacossi Alessandro, Somma- riva Carlo. Tenenti in secondo con rango di tenente : Prina Giuseppe , Durio Sigi- smondo. Fra gl'individui che fecero parte delle guardie d'onore, e che passarono uftiziali o nel corpo o nell' esercito , o che pervennero a gradi superiori , | anche di generale, o che perirono sul campo, o die ottennero decorazioni, ne accennerò i più distinti: Battaglia Gaetano, Mcrcol.ini A •.torre , Miizetti , Giulini Antonio, Arici i j Vincenzo, Widimanu Rezzonico Lodovico, Prina, Bulgarclli, D' Isson , Me- dici di Melcgnano Carlo, Pallavicini Adalberto, Re Giovanni , Scbregoni Giuseppe, Ciugia Bassauo, Brusati Ercole, Tornasi, Molinari Giuseppe, Pisani Digitized by Google 4 - 528- Gaetano di Pavia , Pisani Giovanni di Venezia , Visconti di Novara , Gio- vio Benedetto , Brisa , latta Visconti Arese Pompeo , Bossi , Lampugnani Girlo, Zanelato, Borgazzi, Contri , Baccaglini Egidio, Bentivoglio Dome- nico, Coleoni Viucenzo, Tunesi, Scapi, Covelli , Guidoni, Viola, Goffrisi Alessandro , De-Brami Filiberto , Som mari va Carlo, Pavoni Pietro, Faglia, Bordogni, Terzi , Rundanini, Dimenila Pacifico, Durio Sigismondo, Lam- pugnani Giovanni, Trotti Mosti Ercole, Bonacossi , lanci , Spineda , Cor- ner , Martini, Micheli Pietro, Frangipane, Occioni , Gazzoldo Francesco, Menghiui , Azzalli , Perico , ecc. Il seguente quadro farà conoscere il numero degli uomini somministrati ai diversi corpi della guardia reale sia dalla coscrizione, sia dai corpi dell' e- scrcito. DESOSIIJUZIOKE DEI CORTI UOMKI SOMIIIMSTIUTI Dalla zione TOT ALB Guardie d' onore Veliti reali Coscritti, e poi cacciatoli . . Granatieri e carabinieri . . Di'ti geni Artiglieria e treno Gendarmeria scelta Totale 805 5470 B010 3317 (010 1180 00 803 3870 B0I0 5347 (019 ((80 00 (8,100 Si deve ritenere che più della metà della guardia d'onore e veliti furono promossi nel corso di otto anni uflìziali e sott'uifiziali nell'esercito. Not. 8. — Pag. 53. I reggimenti francesi in allora in Italia , non avevano di quella che i nomi , ed i quadri, dacché i soldati che li componevano erano tutti italiani. Questi pertanto formavano più dei due terzi di quell'esercito. Io mi combinai coli' ispettore generale della gendarmeria ( Polfranceschi or ora morto, ma eh' era vivente quando questi cenni vennero sottoposti alla cen- sura) per giovarsi della circostanza, onde raccogliere soldati a rinforzo dei nostri corpi (alla verità assai deboli) sulla linea del Mincio. Tale di- sposizione per essere anteriore all' entrata in ufficio della reggenza interi- nale, essa necessariamente la ignorava ; quando però venne a cognizione di lei, la contrammandò subito, mi fece carico del poco danaro speso, e pensò (come si vedrà altrove) a far mettere la citsa del ministero della guerra sotto sigilli. Digitized by Google - 399 - Not. 9. — Pag. 56. Avvenuto lo scioglimento dell' esercito italiano , alcuni militari die ne facevano parte presero la risoluzione di tentare le sorti fuori d'Europa. Non ommetterò pertanto di tener parola di due individui, che riuscirono a procacciarsi splendida rinomanza. Venturi Rubino (nato a Finale di Modena il 2» maggio 1794) entrò volontario nel reggimento dragoni Regina al principio del 1813, all'occa- sione delle oflerte spontanee che fece ogni classe di cittadini per sopperire alle perdite della campagna di Russia. Nel 1817, Venturi era a Costantino- poli , indi a non molto passò in Persia. Quivi prese servigio come ululiate istruttore, e poco stante Ri rimunerato del grado di colonnello, e successi- vamente di generale, ed insignito dell'ordine del Sole. Sul finire del 1850, l' Inghilterra indusse il gran sehali di Persia a licenziare gli Europei che avevn nell* esercito , incaricandosi di farli tras|ior(arc altrove sopra legni in- glesi. Ventali, avuto vento di questi intrighi, si sotti-asse, e raggiunse La- hor. Costà nel 1821, accettò servizio nel suo giudo di generale assieme al francese Allard , nelle schiere di quel sovrano cui sottomise alcune città di confine spiegando talenti militari non comuni. Dopo la morte di Allard ricadde a lui il comando supremo. Sacmon, naturalista francese, clie per- jj corse il regno di Lahor , deve aver pubblicato le gesta gloriose di questo insigne italiano. Negli scorsi anni ritornò due volte in Europa soffermandosi , a Parigi. Codazzi Agostino di Lugo , uflìzialc d'artiglieria nell'esercito italiano, valicato P Atlantico approdò neh' America meridionale. Ivi divenne colon- nello del genio della repubblica di Venezuela. Fondò una colonia nelle valli poste fra i monti, che corrono lungo la marina, il Guavra, ed il piccolo porto di Maya. Diresse le operazioni geodetiche preparatorie per la compilazione della grande carta di quella regione , ampia il doppio della Francia. Le parti staccate di Venezuela compongono Y atlante per le pio- I vince intitolato « Atlas y politico de la republica de Venezuela. » Pubblicò pure la geografia descrittiva e statistica di quel paese, e questo lavoro comprova essere il Codazzi non solo abile geometra, ma anche pro- fondo statistico. La colonia per esso fondata si nomina Tovar. Negli scorsi ultimi anni Codazzi venne in Europa per arruolare nuovi coloni. Noi. 10. — Pag. 37. Trattandosi in questo scritto delle schiere ausiliarie polacche e francesi si è trovato conveniente di non accumularle colle cisalpino-italiaoe, ma in- vece di parlarne in un capitolo separato . riunendovi lutti gli oggetli ( me- no le spese) ad esse riferibili, tanto più clw nel 180G cessò onninamente il servizio degli ausiliari agli stipendi italiani. Per avere poi sott' occhio tutto quello che riguarda i Polacchi coinè au- Digitized by Google Biliari dell'esercito cisalpino, vcdunsi nel volume secondo la pagina 57, e la noia tt citata a pagina 4 3. Noi. * I . — Pag. 40. Questi corpi polacchi non dovevano far parte integrale dell'esercito ita- liano, ma denominarsi « Polacchi al soldo della repubblica italiana. » La loro composizione era regolata dalla legge francese dell' 8 settembre 4799. Ogni mezza brigata era costituita di tre battaglioni, di otto compagnie, della i forza cadauna di 433 uomini , cioè sei di fucilieri , una di granatieri ed j una di cacciatori, ciò che dava per ogni mezza brigata la fona di 3710 uomini. Il reggimento di cavalleria leggera di «piatirò squadroni , di due I compagnie di 116 uomini , della forza complessiva di 948 uomini e 100!) cavalli , e così la forza totale doveva ascendere a 8388 uomini e 1000 ! cavalli. Noi. 12. — Pag. 40. La nazione polacca conservò gratitudine per l'ospitalità usata ai suoi con- cittadini in Italia, e quando nel 4 812 (in conseguenza della ritirata da | Mosca) i nostri attraversarono la Polonia, ebbero a provare gli effetti della riconoscenza di questa nazione generosa , essendo stati accolti con amore- volezza, e soccorsi con effusione d'animo e leale cordialità. iNot. 13. — Pag. 51. In questo capitolo si comprendono soltanto le leggi che per la loro in- dole generica non si riferiscono in modo speciale alla materia degli altri ca- pitoli. Not. 14. — Pag. 08. Allorché Murat comandava l'esercito franco-italo negli anni 1803 e 1803, risiedeva in Milano , e dava fede con troppa facilità a relazioni menzo- gnere di gente mercenaria da lui impiegata per scrutinare lo spirito degli abitanti. ìi notorio che una volta ebbe perfino a chiedere al governo l'ar- resto del poeta Filicaja , autore di un rinomato sonetto già secolare, e che a Murat un confidente idiota (zimbello tli alcuni maliziosi ) fece credere di recente pubblicazione. ISon è quindi da sorprendersi, se scrivendo egli a ! lìonaparte , esagerasse la importanza dei versi di Ceroni dipingendolo ade- rente d' opinione a persone collocate in posti eminenti. È però noto die quando il console fu meglio informato , annullò di fatto il giudizio ri< Ina- ni indo ad onorevole servizio i condannati. Kgli conobbe che il suo luogo- tenente era ingannato dagli agenti segreti che lo circondavano, e glielo ma- nifestò incaricando il ministro della guerra di scrivergli, il 2 agosto 4802, Digitized by Google nei seguenti termini : « Les attinte* que témoigne le general Murat d'une m insurrectiou en Romagne , c appena un principio d' esecu- zione, e d'altronde si trattava di guardie nazionali chiamate ad un servizio locale e temporario. Il regno d'Italia avente 6,701/200 abitanti costituiva circa il terzo della popolazione della penisola (per tale s'intende qui quella parte del paese che pirla l'idioma italiano). Sarebbe diffìcile adesso di produrre prova statistica aflatto precisa , che si riferisca a quell' epoca per appoggiare questo dato. Ad ogni modo si riporta il calcolo della popolazione in que' tempi as- sentita , onde confrontato con «pianto si è raccolto di statistica dappoi , procurarsi così una norma attendibile , avuto però riguardo alle variazioni derivanti dal considerevole incremento della popolazione nei trentun anni decorsi in un perfetto stato di pace , e dopo che la vaccinazione ora si è pressoché generalmente adottata. POPOLAZIONE DELL'ITALIA NEL J813. Regno I - ~ oc Vi © «j IO «e •* * 00 - IO E » E .# H SS £ " v. d' Italia — Milano, capitale 6 Appennino — - Chiavari capoluogo Dora — Ivrea idem Genova — Genova . . idem Marengo — Alessandria idem Montenotte — Savona . idem Po — Torino idem Sesia — Vercelli .... idem Stura — Cuneo .... idem Taro — Parma .... idem Arno — Firenze .... idem Medi terra n eo ed i so la d'Elba — Livorno . idem Ombrane — Siena . . idem Trasimeno — Spoleto idem Roma — Roma .... idem ,703,100 31ft,7«» 338,000 ftOO.OSfl 518.iV/i7 380,833 399,337 303,733 ft3M38 378,538 309,730 518,733 163,79» |500,000 3S6.000 11, MI, 408 3.V2 - Dalmazia, Istria ed llliria — Go- rizia Svizzera italiana — Belli nzona . . Sai-degna — Cagliari Repubblica di San Marino - San Marino Napoli di qua del Faro — Napoli Sicdia — Palermo Corsica [— Aiaccio , Bastia .... Nizza, Alpi marittime — Nizza. . Principato di Lucca e Piombino — Lucca Malta, Gowo e tornino Somma retro 1 1,54 1,508 idem 550,000 idem '. . 120,000 idem 510,000 idem 6,000 idem 8,000,000 idem 1,056,000 idem 874,704 idem 128,812 idem 194,000 150,000 Totale 20,941,022 Si deduce dal regno d' Italia la [urlo del Tiralo meridio- nale che uon parla l' italiano 220,734 Resta 20,720,288 POPOLAZIONE DELL'ITALIA NEL 18il Tiralo italiano 46,000 llliria Italiana , Croazia e littorale 494,000 Regno Lombardo -Veneto 4,759,900 Svizzern italiana 126,000 Regno di Sardegna , Piemonte , Genova , Nizza ( esclusa la Suvoia) 4,324,000 Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla 477,000 Ducato di Modena, Reggio, Mirandola, Massa e Carrara . . 483,000 Ducalo di Lucca 175,000 Stati Pontifici 2,877,000 San Marino 7,950 Principato di Monaco 7,380 Toscana 1,625,000 Regno di Napoli e Sicilia 8,366,900 Corsica 277,000 Malia , Gozxo e Cornino 153,000 Totale 24,099,130 Popolazione dell'anno (813 20,720,28« Aumento della popolazione in trentun anni V, . 3,378,842 Digitized - 333 - Noi. IO. — Pug. 78. Polfranccschi regola il servizio amministrativo militare, ripartendolo in due circondari territoriali, l'uno sulla sinistra del Po , capoluogo Milano, e l'altro sulla destra , capoluogo llologna. Ordina il servizio dei due ispettori generali del genio e dell' artiglieria. Abolisce i depositi d' arruolamento per gli stranieri , visto clic in cpinltro mesi la loro diserzione era ascesa a 3000 uomini, eolie perciò i vagabondi ne facevano un traffico, Sospende le nomine e le promozioni di grado lino al riordinamento della milizia. Fa sancire un regolamento per l'ammissione, contro conveniente compenso, negli spedali del paese dei militari in caso d'insufficienza degli spedali militari (17 novem- bre 1800). Applica alle milizie cisalpine ed alle guardie nazionali mobiliz- zate la decisione francese (3B dicembre 1799) relativa alle ricompense nazio- nali , accordate a coloro clic si segnalassero per tratti straordinari di valore. Frena I' arbitrio di riebieste forzose , e prescrive clic non se ne possa fare alcuna senza I' adesione del miuistro della guerra. Prouiove la stampa del giornulc militare pubblicato da Borsani. Per evitare una perturbazione tioppo grave all' ordine sociale , sospende il comando di arrestare tutti i Cisalpini ebe disertarono avanti il reingresso dell' esercito francese in Italia (2 giu- gno 1800). Riunisce a Milano in un deposito generale i militari invalidi ci- salpini. Instituisce un consiglio di sanità militare presso il ministero della guerra. Polfranccschi chiede replicatanientc ed ottiene alla line di poter ri- tirarsi dal ministero, e riassume le sue funzioni di ispettore alle rassegne (53 aprile t80t ). Noi. 17. — Pag. 7*. Tuoi ir riordina tutti i corpi militari, stabilisce il modo uniforme delle di- vise ed armi, non che la precedenza, le attribuzioni, gli assegnamenti, sia in pace come in guerra ; sottopone a rigoroso esame e reso conto V ammini- strazione ; invigila perchè non sia frodato uè 1' erario uè il soldato. Punisce la cupidigia degli appaltatori j ottiene che sia determinato il numero dei co- mandi di piazza, conservato ai nazionali; propone la formazione di un corpo di milizia, sotto nome di gente d'armi, per la tutela dell'ordine pubblico ; mette in pratica il codice di disciplina francese nei corpi nostri ; ottiene l'ammissione di un determinato numero di figli de' soldati agli stipendi mi- litari ; fa clic siano ricevuti negli istituti civili i figli de' padri spenti in guerra ; fonda il collegio per gli orlimi militari , e lo colloca nel locale di San Luca in Milano j forma un corpo di veterani ed invalidi ; ottiene che gli ulliziali francesi cessino da qualunque partecipazione amministrativa nell'e- sercito cisalpino. Instituisce un corpo topografico addetto al ministero della guerra, e Ti beli (uIGziale svedese di molto merito) ne viene creato direttore ; per ischi vare che la penuria del tesoro diventi cagione di più lungo ritardo al pagamento degli stipendi verso l'esercito cisalpino (insoluto da molti mesi). Digitized by Google - 35'* - ottiene la cessione a prò di esso di alcuni credili della repubblica verso de- bitori morosi a titolo di imposte nei dipartimenti alla destra del Po ; ed a ine, qual pagatore di guerra (coadiuvato dagli ulliziali Borsotli , Perceval e Monti), dà l' incarico di operare la riscossione, ebe senza ostacolo di grave mo- mento è mandata ad elicilo, e produce un' ingente somma, clic viene asse- gnata all'immediata estinzione di quel debito sacro verso le milizie cisalpine ed ausiliarie francesi ; fa liquidare i crediti dei militari cisalpini verso la Francia per i tredici mesi che furono agli stipendi di lei durante 1' occupa- zione austro-inssa. A impulso di lui il governo prescrive , che sulle bandiere dei due reggimenti d' Usseri seri vansi motti onorevoli, allusivi ai fati i d'arme in cui si sono segnalali. Tenta Teulié di opporsi ai bassi intrighi orditi dagli appaltatori dei viveri a danno del soldato, ma non vedendosi assecondato si dimette spontaneo dal ministero, e ripiglia il comando della sua brigata. Il maggiore Jacopetti scrisse la biografia di questo generale, ove sono estesamente narrate le azioni di lui in qualità di guerriero e come uomo di Stato ; si pos- sono ricavare da quello scritto pregevolissimo i particolari tralasciati [ter amore di brevità in questi cenili. Noi. 18. - Pag. 79. Salini!" ni I-eonardo , generale di brigata del genio, era nflTuialc di me- rito per sapere e solidi principii. Kgli eblw pruno la direzione della celebre sruola del genio e dell* artiglieria stabilitasi a Modena negli ultimi mesi del 1708. La sua rimozione dalla carici di segretario generale del ministero della guerra , e la destituzione anche del suo grado riuscì un mistero. L'im- peratore Napoleone la ordinò: ciascuno congetturò secondo la propria ma- niera di vedete. Alcuni scrittori perfino accolsero l'opinione (vagheggiata in que* tempi) che Salimbcni, legato con personaggi d'alto affare, avesse po- tuto partecipare a' raggiri politici , a fìuc di sottrarre l' Italia dalla dipen- denza di Napoleone. Questa supposizione , per altro, resta sventata se si con- sideri clie tali personaggi furono costantemente conservati in cariche emi- nenti e di confidenza. Ne conseguita pertanto che, a difetto di atti uffizioli che gettino luce sul mistero, volendo tra le congetture deferire alla pili proba- bile (sebbene la meno divulgata n que' tempi) si potrebbe ravvisare il Salini- beni come vittima di un sospetto. Si credeva ch'egli non ignorasse essere per conto dell' Inghilterra (come il governo conghietturava) l'acquisto di rilevanti quantità di canape che certo S L di P commerciante (a lui intrinseco, ed in allora pc* suoi negozi stanzialo a Bologna), faceva colà sotto il manto di spedirla in paese amico. A questa congettura potrebbe forse aver dato vento il consi- gliere di Slato francese Roederer (nome celebre nella storia francese), il quale , trovandosi a Bologna per missione avutane da Napoleone di com- binarvi acquisii grandissimi di canape ad uso della marina di Francia , ebbe a provale grave contrai iclà per le operazioni clic contemponu tàreva il suo concorrente. Digitized by Google Noi. li). - Fug. 79. L' imperatore Napoleone, volendo regolate le operazioni del suo ministero della guerra italiano come quello di Francia, s' avvistò di mettervi alla testa inU'i inalmcnte uno de' suoi aiutanti di campo. Fra questi scelse il generale Augusto CdFarclli, d'origine italiana, e che aveva militato nei primordi della sua carriera come ullizialc piemontese. CafTarclli rese ragguardevoli servigi al regno d' Italia , quantunque non suddito italiano ; agi sempre con tale uno zelo quale sarebbe convenuto ad un nazionale che serva la sua patria per la gloria di essa. Alle cure di lui è particolarmente dovuta la creazione della marineria italiana. Egli si mostrò uomo di Stato e di guerra, operoso, giusto, integerrimo, imparziale. Promosse l'istruzione militare; incaricò Foscolo Ugo , in allora capitano allo stato maggiore, di tradurre il commentario della battaglia di Marengo redatto dal maresciallo Berthier; di illustrare e corredare di note le opere militari del maresciallo Raimondo Moutecuccoli, modenese; fece pubblicare dal corpo topografico la carta detta dell' Italia supcriore di Bacler Dalbe ; quella itineraria ed amministrativa del regno ; fece por mano alla carta bel- lissima del regno d'Italia, regolati sulla grande scala di quella intrapresa (indi sospesa) dal rinomato astronomo Orfani. Sul merito di questo splendido lavoro il chiarissimo Adriano Balbi, giudice al certo più d'ogni altro com- petente , ebbe anche non ha guari a pronunciare : che in Italia, ove colali studi ebbero culla , si devono nominare con giusto sentimento d* orgoglio le operazioni del deposito «Iella guerra del cessato regno d' Italia, ecc. (filarelli lasciò gratissima memoria ncll' esercito italiano. Noi. SO. — Pag. 80. Fontanclli diede zelanti cure al miglioramento della di>eiplina dell' e- 6ercito , alla redazione in codice delle infinite sparse disposizioni relative alla coscrizione militare ; determinò le tariffe del soldo , viveri e vestiario; ridusse le spese di questo ed altri rami di amministrazione jier modo che si ottenesse, un anno per 1' altro, il risparmio ( misurato sulla forza in allora Stabilita pel completo dell'esercito di terra) di circa tre milioni e mezzo di franchi. Esisteva l'uso al ministero della guerra di far consegnare dall' uffi- cio competente i mandati ai creditori, e per andare all'incontro degli abusi che potevano derivare da una simile mal intesa pratica, si stabilì di inviarli giornalmente al ministero del tesoro, e di darne av viso con nota ai c reditori. Accrebbe la forza dell'esercito di terra c di mare sino ad HO.OOO uomini e 13,000 cavalli; ebbe in gran parie a riordinarlo dopo il disastro di Russia e le incessanti perditi! nella Spagna, l'orlò a compimento la flolta dell' Adriatico. Fece pubblicare dal corpo topografico la carta amministrativa delle provini e illiriche per far seguito all'ultra del regno d'Italia; fece intraprendere quella delle valli di Comacchio e del liltoralc dell'Adriatico, valendosi particola!- - 336 - mente dei sommi talenti del sotlodiretloic del corpo topografico Visconti Ferdinando (napolitano), uomo chiaro per scienza c rara modestia, i di cui meriti erano stati, per gelosia del capo di lui, mollo tempo taciuti. Impresse tale un ordine siile faccende militari , clic il solo impulso dell' autorità le metteva tutte in molo senta ritardo. Convinto Fontanclli dall' esperienza propria , non che dalie osservazioni dei medici, andar soggetta la milizia a speciali malattie cagionate dalla con- tinua umidità clic, per la forma delle scarpe (in allora) in uso, assorbivano le piante, cerrò di raccogliere disegni pel miglioramento della calzatura del soldato. Fra quelli che gli furono presentati, diede fa preferenza ad uno im- maginato dal dottor Brawn. Consisteva esso ncll' interdire il contatto delle cuciture delle scarpe col terreno, mediante coste di cuoio applicate alla suola, assicurate alle due estremità laterali con puntine di ferro, e nel corpo della costa da punte di legno: ma, agli esperimenti fatti tentare dal ministro, mancò il tempo necessario per raccoglierne i risultainenti che si speravano vantaggiosi ; come di fatti poi devono essere riusciti , dacché fu adottata da alcuni questa forma di scarpa. Introdusse il primo in Italia nel 1814, l'uso di un torchio poliantografico, comprandone il segreto da un Bavarese cui mediante, col solo concorso di un manuale illetterato, si moltiplicavano le copie degli ordini riservati da spedirsi direttamente dal gabinetto del ministro. Riordinò il ministero in guisa che tutti gli affari si concentrassero nella segreteria generale , e per tal modo il ministro ordinava , ed il segretario generale doveva rispondere dell' esecu- zione. Questo ministero aveva 5*3 impiegati stabili ( 1813 ) i di cui sti- pendi sommavano annualmente a fr. 6*2,*98. 7fl. Fontanelli incaricò Fo- scolo Ugo capitano di compilare la storia dell'esercito cisalpino-italiano ; ma ciò non sorti effetto, e per essere andato Foscolo in Toscana nel 1813, e poi, per aver palesata la strana ambizione di aver titolo d' Storiografo dell* eser- cito, siccome lo ebbe inutilmente del regno Monti Vincenzo. Essendo Foscolo, come capitano, a disposizione del ministero della guerra, ebbe a redigere nei primi mesi del 1RH, proclami diretti a risvegliare lo spirito guerriero degli abitanti, onde concorressero volontari alla formazione de' nuovi reggimenti. Fontanelli fece liquidare le contabilità arretrate per ben trecento milioni di franchi. Ecco la posizione di quest'importantissimo affare. Quando al II febbraio 1803 si stabili il governo costituzionale italiano, si riconobbe impos- sibile di compilare il rendiconto da quell'epoca retro fino al 1796. Si stabilì di non occuparsi che di quelle partite che l'equità esigeva per 1* interesse dei terzi. Ammesso questo principio per quegli arretrati, si doveva poi agire con ala- crità perche i conti fossero in avvenire fatti annualmente. Esisteva al mini- stero (ordinamento 11 maggio IH07) u n ufficio centrale per i conti, e ne era capo Merli Giuseppe. Gli assegnamenti fatti nel decennio dal febbraio 1802 al 1811, ascendevano a fr. 331,7t9,KS8. 97. Procedendo coli' ordine naturale delle cose, l'ufficio centrale avreblie dovuto liquidare, nel quinquennio de- corso dopo la sua istituzione, almeno trecento milioni , tanto più che nel- Digitized - 337 - I l'altro quinquennio precedente si erano operate alcune liquidazioni , e così rimanere da giustificarsi solo circa cinquanta milioni assegnati per il 181 1 ; pur troppo accadde per I' appunto il rovescio. Inquieto Fontanelli di questa condizione di cose, avvisò al mezzo più ap- propriato per rimediarvi. E sebbene il voler verificare un ammasso così enorme di conti fosse opera da credersi disperata , pure vi si pose mano. Si rimosse il Merli dal suo ufficio ( e dacché era uomo assai versato nelle ma- tematiche, lo si collocò direttore degli studi nel collegio degli orfani militari) e gli si surrogò il capo di sezione Carmine Giuseppe, uomo abilissimo, probo e zelante. Si levò il ragioniere Rcgaglia Maurizio dall' ufficio degli asse- gnamenti in danaio , sostituendogli il commissario di guerra Medici Giu- seppe , uomo distinto per condotta e talenti amministrativi. Per cono- scere la vera condizione delle cose si richiamò dal tesoro lo stato generale degli assegnamenti , e dalla corte dei conti quello delle contabilità da essa ammesse. Dal confronto di questi alti emerse, che il ministero della guerra doveva render conto della erogazione di quasi trecento milioni per il soprac- cennato decennio. All'effetto di condurre a termine questa scabrosa opera- zione occorrevano impiegati. Si chiamò al ministero il commissario
  • esa mensile di circa dodicimila franchi per un tempo non minoro di i tronta mesi, si credette di riferirne al viceré. Questi fece esaminare dal cou- | biglio dei ministri il piano, e fu approvato , e così ebbe effetto quanto si è disopra accennato. La principal cagione del disordine dell'archivio derivò dai vari trasloca- mentì che ebbero luogo. Nel 1797 era nel locale della Canonica, nel 1799 a San Fedele, nel 1800 nel palazzo del Marino, nel 1805 nel collegio Elvetico, e nel 1809 nella soppressa chiesa di San Carpoforo (come già si disse), ove rimasero ancora, qual archivio di deposito, gli atti (tranne quelli ritirati a Vc- ! tona presso il comando generale, e quelli della marina mandati a Venezia) , costituenti seimila cartelle , quattromila registri e la collezione dei regola- ) menti militari. Il ministero della guerra poi fu stabilito nel 1797 alla Canonica, nel 1800 ' uel palazzo del Marino, nel 1801 nel palazzo in oggi reale , in allora detto nazionale; nel 1802 nel collegio Elvetico , e nel 1809 nel palazzo in Brera, venduto dai Cusani. La questione sul modo di regolare i conti dei materiali della marineria, questione grave, che da tanti anni agitasi ad ogni tornata delle camere fran- cesi, era puro stato soggetto delle più maturo riflessioni del ministro Fonta- i icl li in Italia lino dal 1817. Udito il parere delle persone che più vedevano addentro nel tortuoso la- birinto delle contabilità, ecco quello che venne determinato. Stabilire un' azienda apposita per ogni arsenale, con un solo capo respon- sabile di tutti i valori mobiliari e del danaro, avente sotto di lui un cassiere, dei guardamagazzini e subalterni in proporzione del bisogno. Formare l' inventario generale degli oggetti esistenti, e su questa base im- piantare un registro generale a scrittura doppia , aprendo in esso tante par- tite principali quante erano le categorie degli oggetti, con riferimento alle singole partite subalterne, intestate ai rispettivi enti personali o materiali. Comprovare il carico e scarico degli oggetti con processi verbali, e del da- naro coi relativi mandati e quitanze. Per le materie prime da ridursi nell'arsenale ad oggetto determinato me- diante mano d' opera, queste dovevano subire una doppia scritturazione per la loro trasformazione o movimenti . attribuendole il valore risultante dalla spesa fatta per 1' acquisto della materia e della futtura. Le sjwse degli operai (quando non erano compenetrate nel valore del- l'oggetto), cioè quelle per la costruzione dei legni e simili, venivano pagate sopra stati separati, e dopo registrate a cassa, erano girate alla corrispondente partita subalterna. Per tal modo ogni parte attiva e passiva , compresovi ogni legno da guerra, aveva la sua apposita partita, e quest' ultima divisa in costruzioni e riparazioni. Le partite subalterne dovevano avere il loro riscontro alla principale , e viceversa, e così i totali palliali riuniti dovevano corrispondere al totale ge- nerale del registro. Digitized by Google — r,3i> - Not. 21. — Pag. 80. La divisione del personale dell' esercito era posto di rilievo; il ministro Fontnnelli lo Lisciò vacante fino a che potesse designarvi un uftizialc ripu- tato per esperienza, e che fosse inabile ad un servizio di guerra (vedasi Doc. XXX11I, B, png. 207). Una tal curica era stata sempre coperta da ulfi- ziali di grande merito, ira i quali Milossewitz , Fantnzzi, Mazzucrltelli , Tculic, Fontanclli, Balalhicr, Ramaroiii Giuseppe, Severoli, Bertolosi, e«c. Locatclli, partito per l' esercito di Prussia nel maggio 1813 ( ri inasto pri- gioniero ad llanau ), lasciò vacante la seconda divisione del ministero, inca- ricata dei servizi dell'amministrazione, ed il facente veci d'ordinatore Lam- pato la coprì in sua assenza. Fgli rese ottimi servigi, come avevano fatto i capi che lo precedettero, Tordorò , Uriche, Guizzardi e Radigo Giuseppe. Parti pure per l'esercito dell' Uliria il capo della divisione del genio e dell'artiglieria Bcroddi, e fu surrogato dal colonnello Patroni (4 luglio 1813). Anche questa divisione innoverò capi meritevolissimi, come Caccianino An- touio , Ko*si Girolamo , Bonfanti Antonio , Motta , Giunone Giuseppe ; non che i capi d' ufficio Mazza Carlo e Riva Cristoforo. Fra gli altri impiegati del ministero sono da ricordarsi con onore; Cru- velier Giovanni Pietro, capo della divisione della marineria ; Duinorey To- maso, direttore dei viveri dell' esercito, Cabriui Valcriano, Castelli Filippo , Vitaliano Vito, Pecchio Pietro, Psalidi Francesco, Soldati Antonio, Kossignoli Francesco, Soardi Francesco, Ceccopieri Alderano, Anihich Antonio, Camelli Gaetano, Caleutaui Giovanni e Nicola, Costa Paolo, Mazzeri Giovanni Batti- sta, Boriili Cesare, Lugani Antonio, Parca Paolo , Incisa Leopoldo , Me uzza Giuseppe, BanG Ignazio, Boi de Giovanni Maria, Vitali Girlo, Candii Fgidio, Cherubini Francesco, Rigola Pietro, Gina Gaetano, Forlis Pietro, Mauro Pa- squale, Mantovaui Luigi, Lespeiou, Pellico, Monti Gaetano, Demarchi Gio- vanni, ecc. Not. 22. — Pag. 80. Le matricole degli uiuziuli e soldati furono bensì condotte a giorno me- diante un lavoro speciale ordinato dal ministro Foutanelli , ma molti indi- vidui, dei quali non era legalmente verificata la morte, vi figuravano colla annotazione generica — rimali/ indietro. — Al principio del I8U vi erano ben quarantamila individui, sulla sorte dei quali nulla sapevasi. Dalla prov- videnza transitoria di conservare sulle matricole i nomi di coloro l'esistenza dei quali era incerta fino a verificazione positiva, ne conseguitò the migliaia di famiglie ebbero a vivere per lungo tempo in istato di penosa incertezza intorno ai loro congiunti , ed inoltre a provare gravi imbarazzi per t' eser- cizio dei diritti di proprietà e successione. Penetrato l'I. R. Consiglio Aulico di guerra della triste condizione di quelle famiglie, e decito da nobile senti- mento a porvi rimedio (per quanto fosse da esso) si compiacque, oltre coni- — r,vo— mettere ogni sorta di diligenze nello scopo di raccogliere tutte le notizie e indizi intorno agl'individui assenti, e di far pubblicare (1858) dall'I. R. stam- peria di Corte e di Stato in Vienna un elenco nominativo di circa C200 individui del disciollo esercito italiano , dei quali potè verificare la morte avvenuta, dal 1798 al 181 », negli spedali sì nazionali clic esteri, e che nelle matricole crauo in parte inscritti lasciando incerta la loro sorte. I)i tal guisa fu tolta, almeno per quel numero, ogni incertezza. Per gli altri (pro- babilmente periti sui campi di battaglia) non vi fu maniera di riuscire a conoscerne regolarmente il destino. Fra i motivi che indussero il ministero della guerra a porre sulle matri- cole I' espressione generica di — rimasti indietro — per coloro di cui non si conosceva positivamente la sorte , oltre quello di non poterli cla«sificarc per morti in mancanza di atti legali attendibili, vi fu poi la considerazione suggerita da un sentimento di giustizia e d' umanità, quello cioè di non pri- vare (senza esser certi della morte seguita) tante famiglie dell' assegnamento fallo dagli ufliziali di una parte de' loro stipendi mila cassa di guerra, e non pregiudicare la condizione di molti individui , giacché sicuramente le pen- sioni sarebbero state al disotto dei detti assegnamenti ad onta che si avesse ammessa per provata la morte sul campo di battaglia , od in conseguenza di ferite, entro il termine stabilito dalla legge. Noi. 23. — Pag. 81. Quando dopo l'infausto giorno $0 aprile 1814, fu messa in forse l'esi- stenza del regno, gli impiegati del ministero della guerra col mezzo de' loro capi di divisione , fecero istanza perchè ( ad esempio di quanto crasi prati- calo dagli altri ministeri ) fosse loro fatto il pagamento di tre mesi di sti- pendi , nell'intendimento di non rimanere senza modi di sussistenza qua- lora in quegl' istanti di sconvolgimento avesse a cessare il ministero. Rico- nosciuta giusta la domanda, feci loro numerare lo stipendio di tre mesi, ma però a titolo di anlicipazionie salvo il supcriore asseutimento , non es- sendo nelle attribuzioni del segretario generale di disporre in modo deGui- tivo per causa simile del danaro pubblico. Conosciutosi dalla reggenza interinale ( poco dopo entrata in ufficio ) que- sto provvedimento, ordinò che si rifondesse la somma peroetta , in opposi- zione a quanto avevano fatto altri ministeri, per i quali fu tacitamente con- siderala come una gratificazione. Si pigliò pertanto motivo da questo fatto (non che dall'altro indicato nella nota 8) per ordinare l'apposizione dei suggelli alla cassa del ministero, e per nominare una commissione vcrifica- trice. Il risultato per altro fu che non si trovò cosa die prestasse occasione a censura , a malgrado che la commissione composta da • Merli Giuseppe (quello che era stato allontanato dal ministero X De-Meestcr Filippo e Pec- chio Pietro, si credesse persino autorizzata ad aprire e scrutinare i pacchetti suggellati degli atti relativi alle spese diplomatico-segrete, che erano state già superiormente approvate prima del 20 aprile. Digitized by Google - 541 — Questo procedere della reggenza verso un ministero, che era diretto da due Modenesi , è forse da attribuirsi al disgusto causato dall'opinione erronea- mente invalsa , che le cariche più elevate dello Stato fossero coperte in una proporzione esorbitante da individui dei dipartimenti del Panaro e del Cro- slolo. A dimostrarne però 1' assurdità giova prendere sott' occhio V almanacco reale dell'anno 1813, dal quale si rileva che la popolazione del dipartimento dell'Olona era di circa scicentomila, e quella del Panaro e del Crostalo di tre- ccntocinquantamila abitanti, e quindi stava la reciproca proporzione di 12 a 7, e che d'altronde fra gli individui occupanti cariche eminenti se ne tro- vavano dell'Olona 58, ossiano 13 di più della sua quota, e del Panaro e Cro- stalo 7, cioè il numero strettamente competente, come si rileva dall'elenco «he segue : DIPARTIMENTO DELL' OLOJU. Melzi D'Eril Francesco, gran cancelliere. Boara Giovanni, ministro del culto ( morto e non surrogato ). Birago Ambrogio, ministro del tesoro. Pedroli Girlo ) Negri Antonio } P ,es identi della corte di cassazione. Sommaruga, uno dei presidenti della corte dei conti. Strigelli Antonio, consigliere segretario di Stato. Biella Felice , della giustizia. De-Gipitani di Vimercate Paolo = _ i dell' interno. Tarchini Giambattista £*/ ( ' L ' tcsoi '°- Custodi Pietro SÌ) delle finanze. Giudici don Gaetano w I del culto. Borghi Carlo Jacopo I dell'estero a Milano. Stampa Solicino Massimiliano, facente veci di gran cerimoniere. Litta Antonio, gran ciambellano. Pallavicini Giuseppe , presidente del consiglio di Slato degli uditori. Maestri Giovanni , prefetto del Monte. Isimbardi Carlo Innocenzo , delle zecche. Soldini Andrea g 3 \ del lotto. I. ni ni Giacomo - 5 / della polizia. Cosso ni Antonio 5 S i dell'acque e strade. Pensa ( morto e non surrogato ) ( del demanio. Bazzctta Giovanni, presidente della commissione legale. Bossi Luigi , prefetto degli archivi. Corridori Gerolamo , tesoriere generale del regno. Digitized by Google I - -3t2- DIPAltTIMENTI DEL PANARO E CHOSTOLO. Luosi, gran giudice, ministro della giustizia. VMOari I-uigi , ministro dell'interno. Montanelli Achille , ministro della guerra e marina. Veneri Antonio, presidente annuale ilei Senato. Testi Cirio, incaricato di una sezione degli affari esteri. Valdrighi Luigi , regio procuratore della corte di cassazione. Zanoli Alessandro, segretario generale del ministero della guerra e marina. È per altro vero che i Modenesi-Reggiani, colle prime nomine dei ministri fatte da Bonaparte (1797), coprirono tre ministeri, e che meno il tempo della viceprcsidenza di Melzi, in cui sopra sei ministri avevano solo Veneri , essi furono quasi sempre in questa proporzione. Di una tale combinazione però non si può trovare la causa, che nella volontà di Napoleone, da che la scelta de'suoi ministri dipendeva dall' opinione , che aveva dell' idoneità degl' in- dividui da lui conosciuti. È poi anclte da avvertirsi , che alcuni Milanesi i quali , per talenti e per la distinta loro posizione sociale , sarebbero stati volontieri destinati dal so- vrano a coprire cariche eminenti , lasciarono travedere di nou essere incli- nali ad accettare un incarico che non trovavano in armonia colla loro opi- nione politica. Fra i nomi in allora ripetuti vi furono Latta Alberto , Ott<«- lini Giulio , And rea ni Gianmaria, Gastiglioni Alfonso, Melici io Giacomo, Malaspina Luigi , battaglia avvocato Antonio , e Perego Luigi (cui fu repli- catamente offerta la carica di tesoriere della corona ). Noi. 24. — Pag. 121. » Il caposquadrone Pe-Azarta Giacomo (ora generale piemontese), ufficiale d'ordinanza al ministero della guerra, ebbe il geloso incarico di far condurre ad effetto questo trasporto , unitamente a quello dei piani e scritture di guerra, non che i lavori incominciati per l'incisione della grande carta del regno d'Italia, a cui stava travagliando il corpo topografico. Più tardi quest' uflìzialc , che meritamente era riputato fra i più distinti dell'esercito italiano, fu mandato all'isola d'Elba per ritirarne il reggi- mento coloniale italiano, che vi era di presidio , essendo stata ceduta col trattato di Fontaineblcau ( tt aprile) quest'isola all' imperatore Napoleone. Noi. 2j. — Pag. 125. Le fortificazioni della piazza di Mantova furono totalmente modificate dopo il 1790, cosicché a mio avviso torna opportuno conoscere in quale stato fos- sero mezzo secolo addietro, nò si può meglio riuscirvi se non riproducendo Digitized by Google - 343 - la descrizione fattane in allora dagli ingegneri francesi , die diressero l'as- sedio : « Mantoue, ville ancienne, batic sur uue ile , au sud d'un lac forme par « le Mincio, déjà forte par sa position, est devenuc une des placcs Ics plus « importante» de l'Europe par les ouvrages dont on a successi veraent couvcit « scs acci v La citadclle fut bàlie par les anciens ducs de Mantone , et le « corps de la place avait été réparé par Ics Francais |)cndant la guerre de ■ la successimi. Dcpuis, Ics Autricliiens avaient perfectionné ses principale» ■ défenses, d'après les plans du general ingénicur Walgenau. Les ouvrages « avance* venaient d'ètre rcparcs et augmentés. Deux ponts pi mei pam « étaient établis sur le Mincio: le premier, qu'on appelle pont de Saiut- « Georges, du nom du faubourg et des relranchemens qu' cu coiivrcnt la lète, « se trouve du còte du nord ; le second, au sud, est celili des moulins, aitisi « nomine à cause de la quanti té de moulins, qui se trouvent à l'endroit oìi « il est è tabi i, et oìi le Mincio a un cours plus rapide que dans les autres ■ partics du lac. Trois autres ponts moins considérables conduiscnt aussi à « la ville ; deux de ecs ponts so ut entre l'ile , la digue dite du Tbé et la « terre ferme. La ville est divisée en deux parties inégales par un bras du ■ Mincio : il y a cinq portes et deux ports, dont le plus grand est appelé « port de la Cimine , et le plus petit port de la Mcrceta. Sa population est « de i ji ii ii/a' a seize mille àmes, sans y comprendre la garnison. « Ses principaux ouvrages extérieurs sont au nord; la citadclle, situéc sur « la rive gauche du Mincio ; à l'entrée du lac, le fort Saint-Georges, ou l'en- « veloppe fortifiéc du iaubourg de ce nom ; au sud-ouest, l'ouvragc ìi cornes « de la porte Pradella; puis la tour de Cérèse, et les ouvrages avancés qui * couvrent l'écluse et les Communications avee l'ile du Thè. L'ile sur laqucllc « est bàti le palais du Thè, forme de còlè une grande couronne , et sci t « comme d'une doublé enceinte à la ville. Ccltc doublé défense est couverte « par le faubourg du Tbé, bàti sur une ile plus grande, détachéc de la pre- « micie et aussi forlifiée. Ainsi placèc Mantoue passe pour élre la clef de « l'Italie supèrieure ; elle a vu les efforts des plus grands capilaincs échouer « sous ses raurs dans le dernier siede (XVIII). Le prince Eugcnc de Savoie « en forma le blocus penda ni buit mois en 1702 : elle fut sccotirue par Ics « Francais. En 1707, après la bdtaille de Turin, les troupes franr.tises et es- « pagnoles rendirent celle place par suite d'une capitulation généralc, signée « le 13 man, pour l'è vacua tion de la Lombardie, et la remirent anx Impé- « riaux. Le due de Montcmar Gt, en 1734, le siégcdc Mantoue, et la pressa ■ vivement ; mais les troupes combinées de Frnncc , d'Espagne et de Sar- « daigne le firent lever, en vertu de la suspension d'armes qui se fit cette > méme année entre toutes Ics puissatices belligérantes. Mantoue allait etre m assiégée une quali ièine fois, et ce siége devait ètre le plus célèbre de tous. ■ Mmtoue est cependant dans une mauvaisc situation pour soutenir un « siége. Assise au milieu d'un lac trop pcu profond pour que Ics eaux ne « s'en tarissent point pendant l'été , elle est exposéc aloi-s a des cxlialaisons « putrides et pestilenticlles, qui obligent d'y entietenir une garnison du dou- Digitized by Google « ble plus forte qu'ìl ne fuutlrait pour la défcnse. Au moment oh Mantoue j « commenca n étre assiégée, elle se trouvait dans un élat de défense j *m i res- « pectable. 1j* rapidità avec laquelle l'armée autrichienne , commandéc par « Bcaulicu, avaìt été poussce sous ses mure, n 'avait pas pcrmis de prévoir • qu'elle serait investie aussi proraptemcnt, et les palissadcs, les revètcmens « étaient loin d'avoir recu les réparations qui leur étaient nécessaires. « Le front des fortifìcations du coté du lac était délabré , et fon voyait « que les Autrichiens, pour le défendre, avaient plus compté sur les ressour- « ccs de la nature que sur celles de l'art. De l'autre coté, les approches étaient m cncombrées de jardins, de haies, d'arbres, et mème de pctits pavillons que « Ics asaiégés n'avaicnt pas encore eu le temps de détruire, et qui pouvaient « devenir fort utiles aux opérations des assiégeans. » Probabilmente il generale Bonaparte avrà posseduta la pianta della for- tezza di Mantova , ma se ciò non fu , ecco come l' azzardo gliene procurò una esattissima. Quando venne occupata Livorno, e successi va mente all' in- vestimento di Mantova il generalissimo passò per Carpi ove era governatore per il duca di Modena il generale Scarabelli Pedoca, ingegnere di merito di- stinto. Bonaparte, giunto inaspettato in quella citta, andò a discendere all' al- loggio di Scarabelli , dal quale voleva tirare notizie locali , ma questi era uscito di casa ; mentre lo attendeva , vide spiegato sopra una tavola il tipo | di Mantova, e lo esaminò attentamente. Rientrato il governatore, gli chic*»? come possedesse quel tipo, al che risposto che lo aveva fatto egli stesso dietro cognizioni acquistate coli* ispezione oculare essendo ulTìziale del genio, Bona- parte lo pregò di cederglielo, e se lo tenne, dacché Scarabelli, confuso, senza articolar parola chinò il capo. Il generalissimo non dimenticò Scarabelli, ed allorché nel successivo mese di ottobre le squadre francesi occuparono gli Stati di Modena , lo nominò membro della giunta di difesa generale, indi capo della legione cispadana. Io riferisco questo aneddoto Jissevcrandonc la Veracità , dacché lo tengo dalla bocca dello stesso Scarabelli, mio compatrìotta, tanti anni prima della sua morte. Not. 26. — Png. 135. Do|>o di aver fatto cenno nella nota precedente , dello stato delle fortifi- cazioni di Mantova qual era nel 1790, reputo conveniente offrire un sunto del giornale degli assedienti , al fine di porre il lettore in condizione di co- noscere quanta abilità ahbiano spiegato gli uffiziali del genio che diressero questa memorabile impresa , giovandomi delle note in altri tempi prese dal generale Chassclotip-Laubat , che ne fu il capo. « Quand Bcaulicu, aprés le passage du Mincio, avait passi' sous Mantoue, m il avait jeté dans la piare une garnison de 13,000 hommes. T - « I* generiti Rosei mi ni fut chargé de défendre la citadellc, le general Wu- « kassowich l'ouvrage à come de Pradclla, le coloncl Salii l'ouvrage à eou- ) j « rotine du The, le generai Roccavina Ics rctrancliemcns et le front de Mi- m gliaretto, et enfin le colonel Sturioni devait surveiller le front du lac, et « garder Saint-Georges. « Le * juin le general en chef cu personne , avec la divi&ion du general ■ Serrurier, était à la Favorito, à une demi-lieve de Mantoue. L'avanl-garde, ■ nux ordres du general de brigade Dallcmagnc , se porta tur le faubourg 1 « de Saint-Georgi». Bonaparte (il avancer une deuii-brigade avec Serrurier. « Dallcmagnc ayant rencontié lenitemi , l'avait attaqué à la baion nette • dans ses i-etrancfacineus , et s etait rcndti maitre du faubourg et de la téle « du pont. « Kn attendiMit, le general Augereau, sorti de Peschiera, avait patte le a Mincio, et le ménte jour avait déjà pris possession tlu fuubourgdc Ceriolo « cn vuc de Mantoue, et enlevé plu*ietu*s poslcs extéi ieurs où l'enncmi s etait « relranché. m Au licu de forincr sur-le-cltamp le siége régulier de la ville de Mantoue, « on résolut de se borite r à un simple blocus pour préparer Ics équipages « de siége. En conséquence de cette detenni nation la division du general « M tssétia fut laissée eu observalion sur l'Adige pour repousser lei tentati ves « de l'at roce autriebienne. Les généraux Serrurier et Vaubois furent chargéa j I « de l 'investissement de Mantoue. Augereau se dirigea sur Borgoforte pour « y passer le Po, et se rendre après à Bologna. Les troupe» francaises, occu- « pées à élever des ouvrages propres à feria r toutes les issues par lesquclles « la garnison aurait pu délioucher, ne faisaient poi ut ces ouvrages sa ns ètt e m souvent troublécs par la garnison. Plusieurs sortics eurent lieti, et les assié- « geans eui-ent besoin de tout leur courage pour les repousser. Le fi juillet a le general Wukassowich en exécuta une avec asse* de suooès. I^js Francais « perdirent beaucoup de monde et ne purent empccher les attaquans de dé- « truirc plusieurs de Ieurs ouvrages. Le 16, le méine general reumi vela ses m te li tati ves. Il sorti t , à deux beures du malin , avec 1500 hommes , par l.i « |K)ite de Cérèsc, en mèi ne temps que 5000 autres sortaient par la porte de ! • Pradella. I-es avant-postes francais se retirèrent à leur première apparitiou. « L'enuemi était à une portée de pistolct des battei ics qu'il espéraitdéjà en- ti lever ; mais le cinquiòme bataillon de grcuadiers, commandé jxir le chef c Dupas ( le mente qui le premier avait passe sur le pont de Lodi) , tomba « sur les Atitricbiens, et les mit en déroute. « A celle epoque Bonaparte était arrivé deva ir Mantoue: les travaux con- m struits furent poussés avec plus de vigueur; on vit élever de magnifìques « ouvrages sur les hauteurs de Zipata, et de Pompanazo , à celle de Belfiore « aitisi qu'à Montala en face de la citadelle. Le 17 juillet, le général en • chef voulnt essayer un coup d'audace, dont le succès pouvait décider la « prisc de la place, et dont la non-réussite ne pouvait en rien compi onte t- m tre la sfireté de l'arméc. « Huit ceuts grcnadiers curent ordre de s'embartpter sur le lac, aHn de s'em- 44 Digitized by Google - zw - i parer de la porte de Cilena, et si le coup rcussissait, de faciliter aux colonncs, « qtii devaicnt se lenir pretesa col cffel, les inoyens de pcuclrcr dans la place, ■ et de l'enlever de vive force. Mais la chulcur, qui rrgnait alors, se trou- « vait si excessìve , qne les caux du lac avaient diminué de trois pieds cu m vingt-quatre heures. Il fot impossiblc aux grenadiers de manoeuvrer sur « le liinon bourbeux quc celle sécheressc cxtraordinairc avait fornii'. Jx*s « chaloupes furcnt obligres de resici* stationnaires. I* leudeinain , 18 |iùl- « let,à onte licures du soir, Serruricr donna lesordres nécessaire» pour ehas- • ser les Autriehiens d'un petit camp retranclié qu'ils avaient jusqu'alors « conservi? à Migliaretto , sous la protcclion des ouvrages avance» de la « place. Le clief de bataillon d'artillcrie Andreossi avec cinq ctialoiqies ca- ■ nonnières qu'il avait ariuccs , devait manoeuvrer de manière à donnei « une fuusse alerte à l'ennemi, et attirar sur lui le feu de la. place, fitte at- u taque eut un succès compiei. Le g«'uéral Roccavina, qui coinmandait les « troupes employées ?» la garde des rclrancheuiens de Migliai-etto, fut obligé a de se sauver dans la place. Il o*irra sa rctraile aver, lant de pieci pi lation , « que les Francai* le suivirenl jusque sur le chemin couvert , et quelqucs « braves, cncore plus ardens que les autre» , selancèrent inéme pour enle- • ver les palissadcs; mais déjà les Autriehiens avaient recti des reiiforls, et ■ ces tentativi > de valeur devinrent infruclucuscs. « Pendant que Serruricr rcjctait ainsi dans la place Ics troiqies de Itoc- « cavilla, le clic f de brigade du genie (^iasseloup-1 Allibai trueait, à quali e- « vingts toiscs des rempaits, l'otiwfture de la tranchee, sous le feu et la mi- « tra il le de l'ennemi. Au mélne moment, le» hattcries de Saint-(»eorges , « de Piatitila et de la Favorita comiiiencèrent à joucr contre la place. Lei « deux première» élaieut comiiosrcs de six pièce.» de gros calibre et à boulel» ■ rouges , et de six grò» mortier» ; la dernière était de buit pièce» , et devait « servir à rompre la communieution de la ville avec la ciladelle. I ■<■ leu de « ces deux hatleries fut dirige aver, tanl d'habilelc, que, dix minutes apre* m leur première explosion , l'incrudir se manifesta dans tous les quarliersde ■ la ville. La domine, le palais Collorcdo , plusieurs couvens , et un grand ■ norabre de maison» particulières deviiireut la proie des flammes. Cepen- « dacit , a la poiute du jour, la trancliéc n'étant i|ue fniblemeiit trai ce, les « Autriehiens réuuircut une partir de leurs forces, et chcrcbèrcut à debou- « clicr sous le feu bieu nouni de leurs remparts, alili de repousMir les tra- ■ vuilleurs, et faire ecsser une attaque qui porUiit dans la ville le ravagc et la « consternaliou. Mais les Francai* , cache» dans des ravins, derrière des di- « gues,ct posici ilaus loules les sinuositcs, qui 'touvaient les nbriler oontre « la mitruille, les altendaieut de pied ferme, et prèti à lirer. lille conte- • nance ferme cu imposa lellement aux Autriehiens, qu'ils n'osèrenl effec- « tuer leur attaque, else rei uè. re ut da US leurs murs. Ccttc première decharge « des baltrries fruncaiscs avail cause lant de ravages dans Mantoue , que « Bonapartc se Crut cu droit de faire sommer iu place. 1* gnu verneur Canto « d'Irlcs , connu par une bravoure rprouvre dans plusieurs circonslanrcs, et « que iettai! du sang espugnol, doni il était issu, une lénacilé difficile à vain- Digitized by Google - :>\7 - « ere, rcpondit : — \a.$ voix do i'hoiincur et du devoir m'iuiposcut de dc- « feudrc , jusqu'à la dernière cxtrémilc, la pi ice qui m'est COnGcc. — « Vovant que dccidcincnl il l.ill iit employer la torce pour seni parer de « Mantouc , Bonapurte donna scs or die» pour que Ics travaux fusscnt per- j «fectionnes, et poussés uvee plus de vigueur eneore qu'auparavaut. ì T ne ■ li. itici ie fui cle\óc entre Saint-Georges et la citndellc , niin de détruirc les « ccluscs prati quces dans la digue, 0[iération qui pouvail lucilie à sec le ter- « rain situò entre le Pajolo et la ville, depili» la porte Pradclla jusqu'à celle « de Ceróse. Malgré l'intensité du leu de celle batterie , la solidité de la « mneon norie, et l eloignement de l'ouvrage à détruirc ctuient tols, qu'il fut « impossiblc de i cussi r dans celle entreprise. m D'autres battei ics furent en inème temps élevécs sur la rive gauclie du a Mincio, alìn de battre cu ccharpe le Migliai-etto. Le 21 juillct, un bout de « parallèle fut mème poussé jusqu'à deux cent cinquante toises du cliemiu « couvert des ouvmges avance*. « I«i place élait vigoureusement presséc; cncorc quelques jours d'attente « et d'cllòrts, et les Francai* pouvaient se flutter enfiu d 'e inporte r Mantouc, « lor>que bonaparte apprit qu'une nou velie arméc autriebienne actourait « des inontagnes du Tyrol ; il prcnd la revolution subile de lever le siége « pour réunir tonte son aruiée, et la couduirc à la reucontrc de l'ennemi. ■ La division Serrane* * qui clait autour de Mautoue, ibrmait un total de « i 1,000 hommes. » Not 27. — Pag. I2G. Nella nota clic precede avendo esposto come i Francesi conducessero l'asse- dio di Miulova, ora riferirò quanto operassero gli Austriaci per ripigliare questa piana» 11 7 aprile 1799, il generale Kray inviò le sue genti ad investire Mautova dal lato orientale per tagliare la comunicazione con l'err.mi. A Dorelle poi Su- warow assunse il supremo comando dell'esercito uustro-russo(t5 aprilc),Kray stabili il suo quarticr generale a V'aleggio per porsi in misura di dirigere le operazioni d'assedio di Peschiera e di Mantova; e dopo la capitolazione della prima egli lo trasferì a Borgofoile (>i maggio). A malgrado degli ostacoli clic opponevano il fuoco continuo della piazza e le frequenti sortite del presidio, Kray rinserrò le linee di circonvallazione, ed accelerò i l ivori, impiegandovi diecimila paesani per esso rari ulti. Ma il 50 maggio gli fu ordinalo da Suwarow di sospendere l'assedio, di limitarsi ad un semplice blocco, e d'inviare gran parte dei corpi a lui subordinali sulla dritta del Po, per occupare il bolognese e far fronte all'esercito francese proveniente da N ipoli. Per queste nuove combinazioni fu soltanto al prin- cipio di luglio clic gli Austriaci ebbero agio di ripigliare le operazioni d'at- tacco contro Mantova con un corpo di 10,000 uomini, 600 boccile da fuoco ed una flottiglia numerosa governata da Blumenstein pel bombardamento della piazza. Digitized by Google - 5*. ri - ! Pi-cmessc queste nozioni riporterò a lume del lettore il sunto del giornale d'assedio del generale fianrese Foissac-Latour, governatore della piazza. « L'arméc de siège fut distribuéc cn trois camp , qui enveloppèrent la « presque totalité de Fcnceinlc extérieure de la piare. Ott , Lattermann et « Zopf commandaicnt sous la porte de Pradella. Le» Russe» cauipaicnt sépa- « rément et scrraient de pres la citadelle. « Tom les habitans de la campagne, dans un rayon de quinze lieucs, fu- ti rent requis, ti tour de róle, pour Ics rorvées et les travaux. Attaquée par - des forces aussi imposanles, la place de Manloue n'avait qu'une garnison « d'à pcu près 0400 hommes et 000 chevaux. Cette garnison, déjà trop fui- « ble cn raison de l'immense dévcloppement des ouvrages extérieurs, quelle • devait défendre, avait encore l'inconvénient d'avoir un certa in nombre de .« maladcs et d'estropiés. La place était appro vision née pour un au, mais le* « magasins militaircs seulcment, car les habitans étaient loin d'avoir des vi- « vii» pour un aussi long espace de temps, et il convient méine d'obscrver « que là fami ne, dont ceux-ci étaient mcnacés, contrtbua beaucoup à deve- J « lopper promptement leurs mauvaiscs dispositions envers les Francai*, inde- > pendamment des menécs sourdes des purtisans de l'Autriclie. « Dans une Ielle situation, et avee des raoyens de défense aussi médiocres, ■ il devenait dillìcilc au general Latour-Foissac de resister longtemps à l'im- « mense développcment des forces alliécs. Toutefois pendant la durée du bl>- I m cu», ce commaudant BVril fait contre les troupesde Rray "une petite guerre « très-active à l'extéiieur, oh souvent il avait obteuu lavali! ago. Une flotti Ile « qu'il avait organisée et arméc, sccondait ses mouvemens et fatilitait set « sortics ; il avait perfertionné les défenscs du fott Saint-Georges, de la cita- « delle, de l'ile du The et de Migliarctto ; toutes les digucs élaicnt répaives « et couverte» d'aiti llerie. Plusieurs attaques tentces par l'enncmi, telie» que j « retici vers la tour de Céièse, et sur l'ouvrage à corues de Pradella, avaient « été tepoussées et avaient servi à cncournger la garnison. « Ìjc 10 juillel le general Kray attaqua la piare du coté du sud, et le gé- « néral Saint-Julicn rèussit à cmporler de vive force les rctrancJieineiu.de li « polle de Cérèsc, aitisi que la téle du pont qui couvrait l'éclusc. D..n» h • nuit du 13 au Ih la première parallèle fut ouverte cn face des ouvrages « de l'ile du Thè. Le gènéral Fois»ac fit diriger sur Ics travailleurs un leu « conti nu, qui partait principalement du ravelin de Pradella et du bastimi • de Saint-Alexis; mais il ne put empécher l'aihèvement des première et m deuxième parallèles, qui, dès le 17, furcnt liées et perfectionuces. l e 18, « l'i iiiu nii délAasqua quatre bntteries qui ouvrircnt leur feu à 300 loi»csdc* « ouvrages de la citadelle j plusieurs autres l>atlerics établies sur le canal di? « Pajolo, croisant leur tir avec cclui des chaloupes canonnières, battaient de « front et de revers Ics retranchetnens de l'ile du Thè et de Migliarctlo. « Toutefois Kray choisit |>our son nttaque principale le front de Pradella, • « jugé le plus faible, et dont l'orcupalion favori sa it l'appiuche de la partic « de l'cnceinte la moins flanquée. Un seni ouvrage a cornes défendait re « point, et son feu «C trouvait domiué par les batterìe! établies par l'enncmi Digitized by Google - 31» - m Hir Ics hautcurs de Belfiore, l e rorps de la place n'avait pour défense, de « re còlè", que le bastion de Saint-Alexis et la demi-lune dite de Predella ; a mais ces deux ouvrages, liés cri tre eux par une courline qui n 'était point a tcrrasséc, se trouvaient trop pelila, el le front d'altaque était si rétreci, qu'on « ne pouvait pas y piacer un grand nomlire de ptèces. Enfin la porte de a IVadella était à ciel ouvert, prolégéc sculemcnt par un appentis en char- « pente, et n'avait qu'un scul ponl-lcvis pour fenneture; il n 'était donc pas « très-diflicile de penetrar par ce coté. « \js 22, toutes les batterio des assiégeans étaieut prètes a tirar, et le gé- « néral Kray Ut sommer le général Koissac de se rcndrc : celui-ci répondit, • qu'tl avait ordrede se défendre vigoureuseinent, et qu'il obéirait. Sa posi- ci tion était cependant devenue plus eritique, et la garnison, affaiblic par un « servire pénible, avait déjà plus de deux mille hommes dans les hòpiiaux. m D'un mire coté, les babitans ne dissimulaicnt pas leur raauvaise disposinoti. « Un conseil de guerre, assemblé dans la place, décida que, vu la faiblcssc de « la garnison, il ne scrait plus tenté de grandes sorties sur le front d'altaque, ■ et que le fort Saint-Georges, exigeant à lui seul une garnison de deux mille « liommes, serait abandonné. « La réponse négative du générill Foissac avait di-termine le général Kray « à faire jouer toutes ses battei ics. le 25, à la pointe du jour, les 800 bou- « clies à feu du pan de siégc commencèrent toutes à tirar avec uuc vio- « lence telle, que cn moins de deux heures les battcries de la place furent « i éduitcs au silence. Le bastion de l'ile du Thè , celui de Saint-Alexis , et « l'otivrage à cornes de Pradella, foudroyés par ccttc formidable artillcric , a furent presque détruils. Dans la nr«t du 24 au 28, Kray, pour mieux con- « centrar l'attaque, et fatiguer de plus en plus la garnison cn la òrcant de « se diviscr, ordonna l'attaquc des retranchemetis de la digue qui traverse « le canal de Pajolo. Pendant ce temps, les Russes emportaicnt à la baion- « nette l'ouvrage à cornes de la porte de Cérèse, et s'emparaieut d'un autic ■ ouvragc gami de cinq pièces de canon. Un bataillon italici! , commandé « par le chef de brigade Eugènc Orsatelli, et qui se trouvait à potlée, accou- « rut pour rcpousser l'cnnemi , et reprendre les ouvrages occupés. Cette « troupe rantra dans l'ouvrage à cornes et y fit 110 prisonniers; mris, pen- « dant ce temps, les assiégeans avaient poiissé deux boyaux de tranchée, et « s'étaient logés au pied du glacisde Pradella ; leurs battei ics avaient aehevé « d ccraser le bastion de Saint-Alcxis, et «les coupures faitcs vers Cérèse fai- « saicnt écoulcr les cauxdu Pajolo, dont les écluses étaient tropétroites pour « le relcver. Un magasi n de paille, embrasé par l'explosion d'une bombe , a mit le feu Jt deux magasins à poudre ; un troisième aliati sauler, et par sa « situation aurait détruit une partie de la ville, sans le génércux dévouement « de quelques soldats fra n rais , qui ne craignirent pas de s'exposer à une « mort presque certaine, pour arréter les progrès de l'inoendie. « Un dernier meyen qui restait encore pour prolonger la défense fut em- « ployé, mais inutilemeut: il s'agissait de faire une coupure à la digue du • lar sttpéricuv, et «le submerger aitisi Ics approches. Les tucsuics priscs à ce Digitized by Google - 330 « sujet manquercnt : la principale cooptine , nu licu ile former un nouvel a obstaclc , servii à l'ciuiemi de tranchéc contro le saillaul de la demi-lune « de Pradella. « Ccpendant le feu des assiégeans rcdoublait de violencc ; Ics batteries ti- « raient jusqu'à 12,000 coups dans le» vingt-quatre heurcs. La porte de Pra- « della fut détruite et les maison» qui l'avoiftiuaient reduites cu cendrc*. \ < - ■ batteries de Pile du Hié furent ddinonlccs ; Ics manoeuvres d'artillcric de- m vinKIlt impraticables par la quatititc de bombes qui tombèrent dans celle « panie. Toute* les défenses étaient à peu près ruiuces, les rcvétemciis ccrou- « lés, la ville presque ouverte. « Depuis le commencement du bombardement, on comptait 400 bommes « par jour mis hors de combat par le feu ou par les maladies ; la garnisou « se trouvait par là réduite à 3tt00 combattaus, nombre bien insufiisant {tour « soutenir l'assaiit « Kray envoya une dernière sommation. Le general Latour-Foissac fi t as- « scmbler un conseilde guerre compose" de quarantc-cinq olGcicrs supcricurs, • et lui soumit la question de savoir si, avee les foreesqui restaicut, on pou- « vait espcrer de se déTendre contre un proebain assaut. Sur Ics quaraute- « cinq membres du conseil, il y eut six officiers qui dcclarèrent qu'on poti- « vait tcnir cncorc deux ou trois jours, et tout le reste, à 1 « voeplion de deux, « conviut qu'il était necessaire de capituler. » En Francc on ne voulut pas croire que la force des armes eùt seule décide la prise de Mantouc. Cettc prévention fut méme partagéc par le gouverne- incnt, puisqu'un arrété des consuls dcfendilau general Foiwac-Lalour de por- ter l'babit militaire. Noi. 28. - P«g. 127. Peschiera, quantunque piazza forte di non lieve importanza, era stata lasciata dai Veneziani in istato di perfetto abbandono. Il colonnello Giovanni An- tonio Carrara, che ne era il comandante , rimostrava il 24 maggio 1798 al provveditore generale Nicolò Foscarini, che il presidio consisteva in 00 in- validi, che l'artiglieria era priva di carriaggi, che esistevano solo 100 libbre di cattiva polvere, che le fortificazioni erano in rovina, che i ponti levatoi non si potevano alzare, che non esistevano più palizzate, e che le piantagioni occupavano per fino la strada concita. Essendo le cose in questa condizione, non è da maravigliare se il generale austrìaco Liptay considerò Peschiera non come una piazza forte, ma bensì semplice posizione da potersi occupare per la difesa della linea del Mincio senza ledere la neutralità della repubblica. Il comandante Carrara però fece rimostranze, ed il generale supremo Beaulicu diede col seguente dispaccio, dettato da Roverbella il 16 maggio t7U6, spie- gazioni in proposito al provveditore generale di terraferma Foscarini: « Av- « visato il generale austriaco clic comanda in Castelnovo, che una colonna « nemica siasi impadronita di forza della città di Brescia, e temendo die per * sorpresa s'impadronisca della fortezza e passaggio di Peschiera, stimò neces- Digitized by Google -331 - « sario alla sicurezza dell'armata imperiale e degli Stati del Tirolo l'occupare « iii'.crinalmcntc la detta fortezza. V. E. può essere sicura, e ne do la mia pa- « rola d'onore, che si procederà ad un esatto inventario di quanto esiste nella ■ foltezza, che tutto sarà religiosamente riconsegnato alla serenissima repub- « blica tosto che il nemico sarà allontanato dai paesi occupati dello Stato • veneto e di S. M. imperiale. Spedisco nello stesso tempo le notizie dell'oc* « corso al ministro imperiale a Venezia, acciò faccia a mio nome le stesse ■ pratiche alla serenissima repubblica, colla quale si vuole vivere nella più « amichevole corrispondenza. Sono col più distinto ossequio, ecc. Sottoscritto « barone ReaulieU. » Il 30, fu dai Francesi superata la linea del Mincio, e gli Austriaci, ritirandosi nel Tirolo, abbandonarono Peschiera. Bonaparlc entrò in Verona il t.° giugno dichiarando che riguardava cessala la neutralità veneta per il fatto dell'ac- «• ulula occupazione di Peschiera. Il senato, che aveva invano tentato di smo- verlo dalla sua risoluzione , si avvide in quel momento della falsa posizione iu che si era posto adottando il sistema della neutralità disarmata, e dovette pentirsi di essere rimasto sordo alle insinuazioni delle altra potenze di con- correre ad una lega italiana a difesa della penisola. Ma il governo veneto per sua fatalità ripugnò fino dal 1793 dal prendere un pattilo decisivo, da che riguardava gli avvenimenti della Francia come punto di storia e nulla piìi. Nel 1794 solamente, il procuratore Francesco Pesaro, scorgendo in nulx: che l'Italia divenir potesse il teatro della guerra, si dichiarò apertamente per la neutralità armata , ma egli venne vigorosamente contraddetto dai sena- tori Girolamo Zuliani, Zan Antonio Ruzziui , Antonio Zen , Zaccaria Vala- rcsso, Francesco Butta ju, Alessandro Marcello, ed altri del pallilo dell'oppo- sizione. Pesaro però, validamente appoggiato da suo fratello Pietro, riuscì u persuadere il senalo. Venne dunque nell'aprile adottalo a pieni voli il si- stema della neutralità armata. In conseguenza fu ordinato di riunire milizie, di allestire la marineria, reclutare In cernide, armare e riparare le fortezze (da quarant'anni intieramente neglette). Ma il partito dell'opposizione seppe evndere gli ordini del senato , e la determinazione già presa rimase come calta morta. Di tal maniera i Veneziani si trovarono nel I79fi senza forze sulTìcicnti per sostenere la loro neutralità contro gli attentati degli eserciti Itelligerauti in Italia. £ poi inoltre da notarsi, die oltre il fatto dell'occupa- zione momentanea di Peschiera per paite degli Austriaci, il generale francese covava mal umore verso il veneto governo per l'asilo per esso accordato in Verona al conledi Lilla (Luigi XVIII), da che si riguardava l'allontanamento dell'esule illustre, non come adesione sincera del senato alle domatidc falle dal direttorio di Francia col mezzo del ministro Lacroix con nota del primo marzo, sibbene come una conseguenza dei successi dell' esercito. Potrà sem- brare a taluno che i particolari di questo episodio siano del tutto estranei al mio assunto, ma siccome ini trovo in condizione di riferirmi ad atti uffi- ciali non a tutti noli, cosi credo di permettermi questa digressione. Il 12 aprile, il .sonalo riprese l'esame delle domande del direttorio francese in conseguenza di replicale lagnanze dell'ambasciatore Lallcmant che prc- Digitized by Google tendeva una risposta perentoria. In allora le cose si erano condotte a tale, t he la domanda dell' allontanamento del conte di Lilla riusciva di sua natura una condizione, alla quale non era possibile sottrarsi. L'aflàrc però t era assai delirato, e perciò ne fu delegata la iniziativa agli inquisitori di Sialo. Giuseppe Gradenigo, segretario di questo tribunale, fu all' indomani inviato a Verona. Ivi si concertò con quel rappresentante Antonio Maria Piuli secondo, e scelsero Gu lotti Alessandro per partecipare al conte di Lilla le determinazioni del senato. Il conte non si mostrò sorpreso da questa co- municazione, mentre D'Entragues, da lui inviato a Venezia, ne aveva avuto vento a malgrado la segretezza e la religione del giuramento. La risposta del conte di Lilla fu : che partirebbe jwr la forza , ma che voleva cancellare colle proprie mani la sua famiglia dal libro d'oro , e che esigeva la restitu- zione dell'armatura di Enrico IV. Il 40 aprile scrisse però la seguente lettera: « Luigi, per la grazia di Dio re di Francia e di Navarro, al signor Mor- « dinoti , consigliere privato di S. M. Y imperatore di tutte le Russie, e suo « ministro plenipotenziario presso la repubblica di Venezia, salate. « Il senato di Venezia avendoci fatto notificare in una maniera offendente m che l'asilo che ci eravamo compiaciuti di scegliere, cessava da questo ino- ■ mento, e ch'egli si attendeva che noi lasceremmo Verona nel piìi breve spa- « zio, noi ubbiamo risposto in questi termini al marchese Garlotti, incaricato « di adempire direttamente questa commissione presso di noi : Io partirò, ma « esigo due condizioni indispensabili , la prima die mi si presenti il libro a d'oro dove è inscritta la mia famiglia, per cancellare il nome di mia mano; « 1 1 seconda che mi si lentia l' armatura della quale l'amicizia dtl mio avo « Eurico IV ha fatto dono alla repubblica. La giusta impazienza che noi ab- m binino d' allontanarci dagli Stati veneziani, ci determina a darvi colle prc- « senti li poteri di rinnovare dalla parte nostra il compimento di queste « due condizioni, di cancellare il nome della nostra famiglia sul libro d'oro, « e di ricevere il deponilo dell'armatura del nostro avo Enrico IV di gloriosa « memoria. « L. S. Dato a Verona sotto il nostro segno ed il nostro sigillo ordinario, « li Ì0 aprile dell'anno di grazia 1796 e del nostro regno il primo. Sottoscritto « Luigi. » D' Entragucs ebbe missione di ricapitare questo dispaccio, e di cercare di poter restare a Venezia, ciò che poi ottenne passando per attaccalo alla le- gazione russa. In seguito, il 41 aprile, il conte di Lilla sortì dagli Stati ve- ndi dirigendosi nella Brisgovia ove era il principe di Condé* col corpo degli emigrali francesi. Il ministro russo Mordinofì presentò poi il 94 giugno successivo, al governo veneto, un memorandum con cui, avvalorando a nome della sua sovrana le domande fatte a Verona dal conte di Lilla, ne chiedeva l'adempimento la- gnandosi acremente del seguito alloutanamento di questo personaggio. Il senato rispose in modo evasivo il 4 luglio , ed incaricò il suo ministro a Pietroburgo, di ottenere da quel gabinetto che si assopisse la discussione, ciò che didatti seguì. Digitized by Google •».» » Alcuni scrittori hanno asserito, cbe il governo veneto nveva risposto lille domande del conte di Li Un , non finsi ostacolo alla cancellazione del nome «Iella sua famiglia dui libro d'oro, ma die poi si sarebbe restituita l'arma- tura di Enrico IV sol quando venissero rimborsati ì dodici milioni che la repubblica gli aveva prestati. Una simile asserzione non è minimamente indiziata da alcun atto non solo, ma per quanto è a min cognizione deve esser stata ben anche dichiarata inesatta, e da Gulotti e da Priuli che furono gl'iutcrmcdiarii di questa trattativa, ed è perciò che non se .ne può ammet- tete la sussistenza. Per tal modo si distruggerà la taccia di bassezza con troppa faci H là attribuita al governo veneto di avere cioè insultata la condì» «ione digraziata, ma sempre rispettabile, di un principe detronizzato. Noi. 29. - Pag. 131. Dopo di avere altrove accennato ai provvedimenti di difesa della città dì Venezia quando era unita al regno d'Italia, trovo non ditdicevolc tener quivi parola di quello che in simili casi soleva praticare il governo veneto. Per tal modo si potrà aver cognizione esatta intorno allo stato delle cose nelle dif- ferenti epoche. Fino dal 19 aprile 1797 il senato veneto s' accorse che I' armistizio con- cluso tra l'Austria e la Francia metteva Donaparte in misura di farsi render t onto della condotta che tenne la popolazione della terraferma durante la marcia dell'esercito francese nella Stiria. Pensò a premunirsi contro gli eventi , che pur troppo per lui andavano tuttodì prendendo un grado tale di gravità da compromettere la sua esistenza. Il primo pensiero si fu di con- centi-are tutte le difese in Venezia. Con damò (così chiamavano le decisioni del senato) del 19 fu ingiunto a Zuanne Zusto, provveditore alle lagune e lidi, assistito dal suo luogotenente Tomaso Condoline!*, di mettere subito in islato di difesa P estuario e lu ca- pitale. In conseguenza questi dispose bentosto tre divisioni ed un corpo volante di flottiglia composta di 37 legni tra galere, sciabecchi, galeotte e feluche, e di altri 1 08 tra barche cannoniere, obusicre, passi, galleggianti e pielegbi. Tali legni portavano una forza di 7B0 pezzi d'artiglieria tra colubrine, can- noni, falconetti, petriere ed obizzi. Si riunì pure un corpo di Bii6 uomini di milizie oltremari nc-ilatianc , artiglieria e marina, oltre i 5000 che presi- diavano i vari posti dell'estuario. Si armarono le batterie, se ne eressero al- tre sette sui pali nella laguna per custodire l'argine di Campalto e Tessera; si misero in istato di difesa le isole di San Giorgio in Alga, di Sàn Secondo e della Certosa ; si fortificò con due opere stabili il porto di Sant'Erasmo ; si aumentarono le batterie sulla punta di Caraman, nei forti degli Alberoni, di Siin Pietro in Volta, e nei castelli del Lido, di Sant'Andrea e di Chioggia. Quest' ultimo riparo, come uno dei punti principali dell'estuario, fu munito di altre rilevanti opere di fortificazioni e presidialo da numeroso corpo di soldati. A Brondolo si eresse un nuovo forte per difendere l'accesso dalla 18 Digitized by Google - 3j4 - parte della terraferma. Vennero Stabilite nuove batterie sulla laguna nel sito clic riguarda il Gimpalto principalmente ove non poteva agire la flottiglia a motivo dei basii fondi. Per maggior ih ti- < del castello di Cliioggia si dispo- sero opere di fortificazione all'elicilo di chiudere la città (affatto allerta), e lungo il littoralc da «|uc»to punto fino al Lido. Si anno il lato di Sant'Erasmo, non che quello di Vignole. Si ordinò di rinforzare Malglicra, posizione im- portantissima per la difesa della laguna, e per essere non molto discosta dalla terraferma. Vennero richiamate dalia terraferma, dall' Istria e dalla Dalmazia tulle le milizie disponibili. Si ordinò 1' acquisto di nuove armi portatili, dacché non esistevano in ri- serva neh arsenale che 70u() fucili. Oltre le precauzioni di difesa qui sopraccennate se ne adottarono pure ah tre per l' appio vigionamento delle vettovaglie occorrenti alla milizia ed alla popolazione per alcuni mesi di blocco. Questo geloso incarico fu affidato al commissario Zaccaria Valarcsso con altro damò del senato del 18 aprile. Iti conseguenza di ciò si raccolsero i seguenti generi : Frumento, staia 100,000; farina, 40,000 ; biade diverse, 7,000 ; biscotto, libbre 4,000,000 ; olio , migliaia 4000. Per vino, legna e carbone esisteva l'occorrente ; per le carni si acquistavano i buoi e si disponeva di preparale la carne salata ; per gli oggetti mancanti si determinò di piocurarseli a Tie- viso ed a Padova. Fu assicurala la provenienza delle acque dolci dal fiume Brenta e dal Sili. Si prescrisse di mantenere in buon essere i pozzi della città e di rendere più proficui quelli del Lido nel recinto del castello di San Nicolò, aumentandoli litio al numero di otto (ogni pozzo costò 365 ducati) onde avere da essi sei burchi d' acqua per giorno. Per assicurale la macina delle biade si elessero due nuovi mulini, uno gi- rato da cavalli, l'altro da uomini, e si richiamarono dal Po e dall'Adige cin- quanta altri mulini sopra barche, che dovevano esser collocali nei canali ove il corso dell' acqua era più veloce. Con altro damò del 48 aprile il senato proibì l'uscita di rilevante quantità di biscotto che era imbarcato, non diedi ogni altra vettovaglia, ed interdisse l'arrivo nella capitale di nuovi consumatori, facilitando invece la i>arteiiZ4 degli abitanti non necessari ulla difesa ed al servizio della |K>polazionc. Nel compilare questa nota io mi sono servito dei vocaboli veneziani usati in quell'epoca anche itegli atti pubblici, come pure, ad ogni miglior intelli- genza, osserverò che secondo l'antico costume veneto l'anno governativo in- cominciava colà col primo di marzo. Noi. 30. — Pag. 13-2. I dodici battaglioni di deposito dei reggimenti d' infanteria dovevano re- stare in appi esso nelle undici piazze forti del regno assegnandosene due per Venezia. DigitizecTT^ Google - sr,:; — Alla fine del 1811 1" imperatore Napoleone richiese al virctedi suggelligli un disegno per ridurre in tempo di pace l'esercito alla metà della sua for/a attiva, sopperendo a questa diminuzione con un corpo da denominarsi mi tizia deW interno, alla quale in tempo di guerra Tosse attribuito il presidio delle piazze forti, nello scopo di lasciar disponibile l' intero esercito. Questo disegno venne discusso nel consiglio dei ministri, dachè si om min- di presentarlo a quello di Stato per evitarne I* intempestiva pubblicità, tanto più per esser noto che soievansi talvolta esjieri mentale prima in Italia alcuni provvedimenti che si divisava introdurre poi in Francia. Sci ut ina vasi |H?r tal modo l'opinione pubblica, e predisponevasi gradatamente la nazione alle in- novazioni che si aveva in animo di colà praticare. proposizione di decreto fu presentata , ma la guerra della Russia im- pedì clie fosse adottata. Ter quanto ora mi suggerisce la memoria (avellilo io fatta I' esposizione dei motivi al consiglio) , la proposta era fondata sulle seguenti massime : lu tempo di pace i quadri dell'esercito erano ridotti alla metà della forza del completo ; gì' individui eccedenti questo numero rimanevano alle case loro per essere richiamati alle bandiere all' evenienza del bisogno. Per il pronto passaggio dallo stato di pace a quello di guerra senza scosfc violenti e per aver sempre in pronto l'equipaggiamento ed il materiale di guerra, facevasi assegnamento nel corso di cinque anni della somma OOOOI- rente , e questa si ricavava dalla vendita di proprietà nazionali il cui am- montare doveva essere impiegato neh' acquisto del materiale da conservai -à senza deperimento , nò grave spesa, ed il danaro restante era versato nella cassa di deposito della banca pubblica (che si pensava di creare) coli* interessi! d'uso e contro ricevute pagabili colla premonizione di sei mesi. Nei contratti annuali per I' equipaggiamento, materiale c rimonta dei ca- valli doveva comprendersi quella maggior quantità possibile come riserva da somministrarsi entro sci mesi quando se ne desse l' ordine. La milizia dell'interno doveva comporsi come segue: Battaglioni due di veterani , due della guardia di Venezia , uno di quella di Milano; compagnie ventidue dipartimentali, ventiquattro di gendarmeria, due degli zappatori pompieri di Milano e di Venezia : in tutto settantotto compagnie, alle quali se ne aggiungevano diciotto di nuova formazione me* diante arrolauicnto spontaneo , e cosi con uovantasci di esse ripartite per quattro si formavano ventiquattro battaglioni. La gendarmeria a cavallo avrebbe avuto novanta brigale di sei uomini cadauna per altrettanti distretti (Venezia non compresa). Ad ogni battaglione veniva addetto un drappello di zappatori pompieri. I battaglioni si tenevano al completo coi veterani j uscenti dall'esercito e cogl' inabili ad un servizio di campagna , ed in caso d' insutlìcenza coli' a noia mento spontaneo. Ogni dipartimento doveva avere un battaglione per il suo buon governo. ! L' ispettore generale della gendarmeria era il comandante superiore di que- sta milizia sotto gli ordini del ministro dell'interno per il servizio, e di quello «Iella guerra per 1' ordinamento, disciplina, azienda e ricompense. 1 I r Digitized by Google 1 - 35G - In tempo di guerra i battaglioni tlella mi lui a dell'interno venivano ripar- lili nelle piazze forti , ed nsiicme ai battaglioni di deposito dell' infanteria dell'esercito ne formavano i presidii. Le brigale di gendarmeria a cavallo e fili zappatori pompieri restavano sempre nei rispettivi distretti. Per sopperire nei dipartimenti alla mancanza della milizia dell' interno, in caso di guerra, dovevasi attivare in ognuno di essi un battaglione di guar- die nazionali da scegliersi fra gì' individui celibi che avessero compiuti i ven- ticinque anni di età e non oltrepassati i quaranta. Gli ufliziali erano nominati dal ministro dell' interno sopra proposizioni in triplo presentate dalle guardie stesse; le guardie venivan designate dalle municipalità con appi-ovazione del prefetto. Durante il servizio attivo (tassativamente ristretto al rispettivo dipar- timento), si corrispondevano gli stipendi militari assegnali dalle tarifTe per F infanteria, più un compenso competente a titolo di vestiario a tutti quelli clic si presentassero con cappotto, cappello e calzatura d' uniforme. Gli ufliziali, compiti i quara ti l'anni d'età con dicci di servizio, conserva- vano il loro grado a vita. Essi e le guardie (quando avessero ben mentalo) acquistavano diritto di preferenza agl'impieghi pubblici cui fossero idonei, non clic ai favori dispensati dal governo ed a quelli disponibili liberamente dagF istituti di pubblica beneficenza da lui tutelati , tanto per sè , quanto per le loro famiglie. Al pagamento delle spese di questi corpi per stipendi, vestiario, equipag- giamento ed accasermameuto, si sopperiva nel modo già stabilito preceden- temente per le compagnie dipartimentali. une tu-.i. rumo vousk. €0Sf[<ÒG6